Corso per neofiti di navigazione a vela su cabinati.
Giancarlo Pedote, istruttore di vela e regatante, che dopo la laurea in Filosofia ha preferito il mare alle aule universitarie, già autore de Il manuale dello skipper (Mursia, 18,50 Euro), torna in libreria con Il manuale del velista (pp. 222, 20 Euro) edito da Mursia nella collana Biblioteca del mare. L’autore, che unisce all’attività agonistica l’esperienza maturata come istruttore nei corsi di formazione organizzati dalla Comunità Europea, si rivolge questa volta agli allievi delle scuole di vela su cabinati.
Strutturato come un vero e proprio corso per imparare ad andare a vela sui cabinati, il libro è suddiviso in dodici capitoli: 1. La barca e le nozioni fondamentali; 2. La sicurezza; 3. Il vento e i principi della navigazione a vela; 4. Elementi essenziali di fisica; 5. Le vele e la procedura di preparazione all’issata; 6. La partenza e l’issata delle vele; 7. Veleggiare al meglio nelle differenti andature; 8. La virata e la strambata; 9. La riduzione della velatura; 10. Le manovre principali; 11. Lo spinnaker; 12. Informazioni pratiche e di cortesia.
Il manuale del velista è caratterizzato da testi chiari e di grande efficacia, che lo rendono facilmente accessibile agli esordienti e utile a chi ha già sperimentato corsi di vela. Un ricco apparato iconografico aiuta a conoscere le componenti di una barca e a seguire le spiegazioni delle manovre descritte (ad esempio, i metodi di esecuzione dei nodi, l’issata e l’ammainata delle vele), mentre l’indice analitico permette di trovare velocemente nel testo le informazioni di cui si ha bisogno.
Per i neofiti che spesso non conoscono il “galateo” del mare Pedote raccoglie nell’ultima sezione informazioni pratiche sulla vita a bordo, da come ci si comporta all’abbigliamento adeguato, senza trascurare qualche consiglio su come porre rimedio a spiacevoli inconvenienti quali il mal di mare.
A fare da filo conduttore alla parte tecnica del manuale è la particolare filosofia “velica” di Pedote, il quale considera il condurre una barca non solo una questione tecnica, ma soprattutto un approccio mentale. Il mare insegna a vivere il presente, gustando ogni attimo senza programmare il futuro, e a non lasciarsi scoraggiare dall’imprevisto che è sempre dietro l’angolo. In mare si impara ad ascoltare se stessi e la natura che ci circonda.
“Vivere la vela con umiltà, curiosità e volontà di perfezionare la propria tecnica è uno dei segreti per diventare un buon marinaio. E, forse, anche un essere umano migliore”, questo è il consiglio che l’autore dà a chi si accosta allo sport della vela.