
Eki – Cecilia Zorzi
Si avvicina l'epilogo della edizione 2025 della Mini Transat: alle 18,00 di oggi, degli 89 solitari partiti il 25 ottobre da Santa Cruz de La Palma, nelle Isole Canarie, 67 avevano già tagliato il traguardo di Saint-François, in Guadalupa.
Tra loro hanno già concluso la loro transatlantica gli unici due skipper italiani in gara, in competizione nella categoria "serie", Cecilia Zorzi e Nicolò Gamenara.
Il primo skipper all'arrivo in Guadalupa è stato, con un colpo di scena finale, Mathis Bourgnon.
Dopo un'ultima giornata di regata ricca di suspense Mathis Bourgnon (Assomast) è riuscito a superare Benoît Marie, leader della flotta per tutta la traversata. Alla fine il 28enne skipper svizzero ha strappato la vittoria guadagnando terreno ora dopo ora durante lo sprint finale, prendendo il sopravvento prima di doppiare la boa di Petite Terre a sud di La Désirade, che non ha mai avuto un nome più appropriato, dato che gli alisei, forti per tutto il giorno, si erano finalmente placati.
Mathis Bourgnon, 30 anni dopo la vittoria del padre, Yvan, nel 1995, ha tagliato il traguardo alle 4,24 (ora locale) dell'8 novembre, dopo 13 giorni, 18 ore e 24 minuti di navigazione.
Poco meno di quattro ore più tardi, alle 8:21 del mattino, Benoît Marie (Nicomatic - Petit Bateau) ha concluso al secondo posto. Sebbene deluso, Benoît ha condiviso la sua genuina gioia per aver vissuto un'avventura oceanica eccezionale, che lo ha visto battere il record di velocità con 352,59 miglia nautiche percorse in 24 ore, a una velocità media di 14,69 nodi. "È il mio premio di consolazione", ha ammesso all'arrivo.
Terzo a completare il podio della categoria "proto" Alexandre Demange (DGM Mori Sailing Academy 2), sei ore dopo Benoît Marie.
Il vincitore nella categoria "serie" è Paul Cousin (AFP Biocombustibles), che ha tagliato il traguardo il 9 novembre alle 14,39 UTC, dopo 14 giorni, 23 ore e 39 minuti di navigazione.
Pur non vincendo tutte le regate della stagione 2025 del circuito Mini, Paul Cousin si è confermato il favorito tra le barche di serie, la classe più competitiva della Mini Transat di La Boulangère, con 57 partecipanti.
Cousin ha tagliato il traguardo con 70 miglia di vantaggio sul suo inseguitore più vicino, un margine considerevole nella grande e combattiva flotta dei "serie", dove ogni minuto conta.
Circa sei ore dopo il primo hanno concluso la navigazione con pochi nimuti di distacco tra loro, il secondo arrivato, Quentin Mocudet (Saveurs et Delices), e il terzo sul podio, Amaury Guérin (Groupe Satov).
Buona la prova dei due italiani, alla loro prima traversata atlantica.
Cecilia Zorzi (Eki), popo un inizio che le ha permesso il lusso di competere nelle prime posizioni della classifica, ha dovuto affrontare momenti più difficili, soprattutto verso la fine della tappa verso Saint-François, rendendo il suo traguardo ancora più gratificante.
"È stata una regata lunga. Onestamente, gli ultimi due o tre giorni sono stati molto duri. Ma la regata è iniziata con una grande battaglia. Sapevo di poter attaccare a quel punto. Poi è diventata più dura perché ho perso velocità e non sono riuscita a tenere il passo degli altri... Sono così felice di essere qui. Quando penso agli ultimi tre anni, è pazzesco essere arrivata fin qui. Finire la gara è già una vittoria... Poi, è vero che sono riuscita a gareggiare, a dare il massimo, a divertirmi. E ne sono molto orgogliosa."
Cecilia è arrivata 10 novembre, all'undicesimo posto, dopo 15 giorni, 20 ore, 30 minuti e 15 secondi di navigazione, circa 21 ore dopo il primo.
Nicolò Gamenara (Red Hot Mini Pepper) ha concluso al 15° posto, in una regata che non è stata sempre clemente con lui; privato fin dall'inizio di uno spinnaker medio, ha comunque celebrato un'avventura di successo che lo ha portato dall'altra parte dell'oceano.
"Mi sono sentito bene in mare per tutti quei sedici giorni. Ho letto e scritto molto. Ma ho anche imparato che non si dovrebbe costruire una barca a fondo piatto" (Nicolò si riferisce al suo scow con lo scafo piatto)...
Alla fine, ero completamente esausto. Ma non ho avuto grossi problemi, a parte la perdita dello spinnaker medio molto presto in regata, che mi ha penalizzato... Al traguardo, mi sono detto: Ce l'ho fatta! Ho navigato molto nella mia vita, ma non avevo mai attraversato l'Atlantico prima, ed eccomi qui, praticamente dall'altra parte del mondo!"
Nicolò è arrivato sul traguardo dopo 15 giorni 23 ore e 49 minuti di navigazione.