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25/11/2023 - Gli italiani alla Transat Jacques Vabre

Il podio dei Class40 - Photo credit: © Jean-Marie Liot / Alea

Dopo la vittoria di Luca Rossetti alla Mini Transat, il primo e terzo posto tra i Class40 di Ambrogio Beccaria e Alberto Bona testimoniano il momento eccezionale per la vela oceanica italiana.

Ambrogio Beccaria e Nicolas Andrieu su "Alla Grande Pirelli", sono i vincitori della 16esima edizione della Transat Jacques Vabre; hanno tagliato per primi il traguardo di Fort-de-France il 23 novembre alle 13,01, seguiti circa 9 ore più tardi da “Ibsa” di Alberto Bona e Pablo Santurde, che hanno concluso al terzo posto della classifica generale dopo “Amarris” di Achille Nebout e Gildas Mahé.

“Siamo contentissimi per questa vittoria”, ha dichiarato Ambrogio Beccaria all’arrivo. “Per me – ha spiegato il velista italiano – è la prima grande competizione vinta dopo la Mini-Transat del 2019, che però è una regata più amatoriale. Qui siamo nell’Olimpo della vela oceanica. Sono soddisfatto soprattutto di come abbiamo vinto: Alla Grande-Pirelli si è confermata un razzo, noi siamo stati forti e abbiamo fatto le scelte giuste. Il finale è stato davvero da brividi ma ce l’abbiamo fatta”.
Prima di lui, solo Giovanni Soldini, in doppio con Pietro D’Alì, aveva vinto la regata transatlantica nel 2007.

“Un risultato importante in una delle regate più difficili che abbia mai fatto - ha dichiarato Alberto Bona all’arrivo - abbiamo avuto tutte le condizioni meteo, abbiamo timonato per ore e ore, strambato e spostato duecento chili ogni volta per una infinita serie di volte. Il terzo posto è un obiettivo raggiunto e salire su questo podio è importante per noi, abbiamo fatto una bella regata, questo è il minimo che volevo ottenere. Grazie a IBSA che ci ha accolti qui con un entusiasmo fuori dal comune, complimenti ad Ambrogio per una vittoria: oggi insieme abbiamo acceso un grande faro sulla vela oceanica italiana”.

Ottima prova anche di Andrea Fornaro che in coppia con Benoît Hantzperg ha concluso posizionando il suo Class40 "Influence 2" all'ottavo posto della classifica, su 44 barche al via, delle quali sette hanno dovuto abbandonare la regata (tra queste anche "Acrobatica" di Alberto Riva).

“È stata una Jacques Vabre interessantissima, - ha dichiarato Andrea - dove mi sono seduto al tavolo dello studente e ho imparato. Una delle cose più importanti che ho appreso è andare veloce, spingere la barca oltre i propri limiti. In queste regate così bisogna saperlo fare. Bisogna buttare il cuore oltre e portare la barca a degli estremi che razionalmente riteniamo impossibili, per la struttura e per le capacità del mezzo, ma che poi la realtà ci dimostra essere raggiungibili. È stata una esperienza molto dura, adesso sto pagando tutta insieme la stanchezza perché tanti giorni senza dormire si fanno sentire, ma il nostro risultato nei primi dieci era quello al quale puntavo, sono soddisfatto perchè lo ritengo di altissimo livello in questa flotta così difficile e piena di bravissimi skipper che sono nomi illustri della vela oceanica. Quindi questa Jacques Vabre per me rappresenta esattamente un punto di partenza, un nuovo inizio: il binomio ITA193/Andrea Fornaro ha appena iniziato la sua corsa e andrà sempre meglio. Abbiamo in programma ottime modifiche della barca per farla diventare sempre più competitiva. Voglio salutare e ringraziare tutte le persone in Italia che mi hanno mandato tanti messaggi di affetto e riconoscimento perché mi hanno sostenuto durante tutta la regata e questo mi ha fatto un immenso piacere”.

Giancarlo Pedote su “Prysmian Group“, in doppio con Gaston Morvan, era invece l'unico skipper italiano nella classe dei monoscafi di 60 piedi IMOCA, ed ha concluso invece con un ottimo 11esimo posto, tagliando la linea d’arrivo il 20 novembre, dopo 13 giorni, 11 ore e 47 minuti di navigazione, combattendo nelle ultime ore per la decima posizione in classifica nonostante il peggioramento delle condizioni di salute di Giancarlo che all'arrivo è stato preso in cura dal medico di regata.

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Redazione Velanet

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