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03/11/2019 - Partita la seconda tappa della Mini Transat

Photo credit:© Breschi / Mini Transat La Boulangere 2019

Sabato alle 15:33 (ora francese) gli 82 marinai ancora in competizione hanno lasciato Las Palmas de Gran Canaria per la traversata dell'Atlantico che li porterà sul traguardo di Le Marin (Martinica).
Condizioni ideali e spinnaker che si sono subito alzati per spingere le piccole imbarcazioni negli alisei.
Qualche problema in avvio Raphaël Lutard e per Amélie Grassi e Marie Gendron, costrette a far ritorno in porto.
 
Prima della partenza Ambrogio Beccaria, reduce dalla vittoria della prima tappa in classe Serie, ha dichiarato:
“Per quanto mi riguarda si riparte da zero, nella mia testa il vantaggio che ho è come se non esistesse. Anche perché in una regata di 15 giorni un vantaggio di un’ora e mezza e come un centesimo su una gara di cento metri!”.
“L’adrenalina prevale sull’ansia. Per forza, perché sarà una regata durissima. Dura perché lunga e perché c’è una competizione spietata. Dura, anche perché ho avversari pericolosissimi e infine la situazione meteo non è stabile come potrebbe sembrare”.
“Generalmente la meteo è buona… ci sono gli alisei, ma non sarà facile perché non sono così stabili. L’intensità dell’aliseo cambierà molto da un giorno all’altro e quindi cambierà anche la strategia da fare. Ci sono due opzioni: la rotta Nord dove c’è relativamente meno vento e più rischio di bonacce, ma un miglior angolo e dunque meno strada da fare o la rotta più a Sud, dove si entra negli alisei profondi e c’è meno rischio di calme e sicuramente più vento. L’altra grossa questione da affrontare è che il cono d’ombra sotto le Canarie: lì il vento è da Nord Est e noi dobbiamo passare sottovento alle isole. Il nostro routier ci ha detto che a causa del riscaldamento delle temperature dell’acqua, incontreremo un’enorme quantità di sargassi… saranno delle vere e proprie isole di alghe in mezzo all’Atlantico che ci rallenteranno non poco. Ma non si può fare granché a parte passare le ore a pulire lo scafo”.
“A parte Felix De Navacelle (FRA 916), è Matthieu Vincent (FRA 947) il concorrente che temo di più in assoluto, [rispettivamente il secondo e il terzo classificati in classe Serie, ndr] perché è quello che fa velocità più elevate. Felix naturalmente è pericolosissimo perché capace di exploit sorprendenti... inoltre stiamo parlando di un velista che ha vissuto a bordo molta della sua infanzia e ha davvero molta confidenza con la barca. Anche i Maxi sono velocissimi, ma con queste condizioni mi spaventano meno. Insomma devo guardarmi parecchio alle spalle!!”.

La Mini-Transat è una transoceanica in due tappe: la prima parte da La Rochelle, in Francia, con destinazione Las Palmas, alle Canarie. La seconda va dalle da La Palmas a Le Marin in Martinica. La lunghezza dell’intera regata è di 4050 miglia, per un totale di 30 circa giorni di mare.
La vittoria finale è data dalla somma dei tempi accumulati. Nessun velista italiano ha finora vinto questa storica transaoceanica, che si disputa ogni due anni fin dal lontano 1977.

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Redazione Velanet

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