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03/11/2017 - Fantini e Bona alla Transat Jacques Vabre

Photo credit:© Shoreteam Srl / Andrea Fantini Racing

Appuntamento a Le Havre domenica 5 novembre alle 13.30 (ora italiana) con la partenza della Transat Jacques Vabre, la prestigiosa regata transatlantica in doppio con destinazione Salvador de Bahia, Brasile. In gara c’è anche un team completamente made in Italy: quello di Andrea Fantini e Alberto Bona, a bordo del Class 40 ITA 55 Enel Green Power. Oltre a portare i nostri colori in un mondo che tradizionalmente parla quasi solo francese, Andrea e Alberto si faranno ambasciatori della sostenibilità e delle energie pulite: con la collaborazione e le tecnologie dell’Innovation Partner Enel Green Power, infatti, il loro Class 40 diventerà 100% ecopower nell’arco dei prossimi due anni.

Gli skipper
Andrea Fantini, classe 1982, scopre la passione per il mare fin da bambino, sulla barca di famiglia. Il 2006 è l’anno della sua prima traversata atlantica: da allora naviga senza sosta insieme a grandi marinai e a bordo di barche prestigiose come il Class40 e il VOR70 Maserati capitanato da Giovanni Soldini. Attraversando gli Oceani Andrea si convince sempre di più che quella sia la sua rotta, e arriva a maturare il suo progetto personale: gareggiare alle regate oceaniche più prestigiose, a partire dalla Transat Jacques Vabre 2017 e dalla Route du Rhum 2018, con l’obiettivo di ogni navigatore oceanico: partecipare, un giorno, alla Vendée Globe, il giro del mondo in solitario senza scalo né assistenza.

Alberto Bona non ha ancora compiuto 19 anni quando costruisce la sua prima barca, una deriva di 2,5 metri su cui attraversa da solo il Tirreno. Quest’avventura è il primo passo del suo futuro da navigatore solitario. Negli anni seguenti Alberto si divide tra navigazione in equipaggio e in solitario, nel Mediterraneo e in Oceano. Nel 2010 Alberto scopre la Classe Mini 6.50, dove si fa strada rapidamente vincendo numerose competizioni internazionali. Il 2017 è l’inizio di una nuova sfida: fare tesoro dell’esperienza acquisita su Mini e spenderla nelle più prestigiose regate oceaniche su imbarcazioni più grandi. La scelta ricade sul Class 40: dopo alcune regate in Mediterraneo, è il turno della Transat Jacques Vabre, con il sogno della Vendée Globe.

Trovarsi qui è già un risultato magnifico: siamo in mezzo ai grandissimi della vela oceanica e, pur sapendo di aver fatto uno sforzo enorme, la soddisfazione è tanta, mista ad adrenalina, voglia di far bene e consapevolezza del fatto che da domani mattina il prossimo grande obiettivo sarà arrivare a Salvador de Bahia. Andrea Fantini, skipper di Enel Green Power ITA55.

I partner
Quest’avventura sportiva e umana è sostenuta da una cordata di aziende capitanate dall’Innovation Partner Enel, con la sua divisione rinnovabili Enel Green Power, che supporta il progetto anche nella realizzazione di soluzioni innovative per alimentare la barca solo con l’utilizzo di energia rinnovabile e sistemi di accumulo. L’obiettivo finale per i prossimi due anni, infatti, è quello di arrivare a una barca 100% ecopower, un laboratorio itinerante di sperimentazione che sfrutti la capacità di Enel Green Power di proporre anteprime assolute in termini di innovazione. Ad oggi la barca è equipaggiata con pannelli solari, idrogeneratore, un parco di batterie ad alta efficienza e un sistema che invierà a terra in automatico i dati sulla produzione e sul consumo di energia, da analizzare e studiare per perfezionare in futuro la configurazione della mini-grid. L’obiettivo è quello di completare la regata utilizzando solo i pochi litri di carburante necessari per uscire dal porto di Le Havre. Per il 2018 il Team e l’Innovation Partner Enel Green Power lavoreranno di concerto con la Class40 per l’installazione del motore elettrico e di altre tecnologie esclusive in via di perfezionamento.
A dimostrazione del fatto che la vela oceanica può tornare a parlare italiano, si è costruita una rete di Official Partner formata da aziende visionarie e appassionate. AlfaGroup, realtà d’eccellenza nel campo delle soluzioni informatiche e cyber-security entrata nella vela da poco al fianco di Alberto Bona, ha rinnovato la scommessa su un progetto oceanico per la Transat Jacques Vabre. Lo studio legale Akran Intellectual Property supporta il Team Andrea Fantini Racing per tutto ciò che concerne la consulenza legale, fiancheggiata sul lato imprenditoriale e finanziario da Credimi, specialista nel finanziamento a breve termine delle piccole e medie imprese.
I Partner Tecnici sono nomi di primo piano nel mondo della vela: in ottica di sviluppo prodotto Slam ha deciso di affidare a Andrea e Alberto il compito di testare l’abbigliamento tecnico; Ubi Maior Italia, già vincitore dell’ultima America’s Cup per l’attrezzatura di coperta e Gottifredi Maffioli, leader mondiale nella realizzazione di cime e cavi, portano a bordo la loro esperienza; sul fronte elettronica e informatica di bordo è Garmin Marine a fornire il sistema radar e la strumentazione. Per comunicare con la Direzione di corsa, scaricare dati e file meteo e inviare foto e video direttamente dall’Oceano Andrea Fantini e Alberto Bona sono affiancati da Intermatica, Partner per la connessione satellitare.

Con Andrea abbiamo fondato la Shoreteam srl (società che ha ideato e gestisce il progetto Andrea Fantini Racing, ndr) solo pochi mesi fa e oggi siamo molto contenti perché aggregare, gestire e lavorare con Partner di questo livello – seppur a volte sia complesso e richieda uno sforzo organizzativo notevole – è una grandissima opportunità. Vogliamo ripagare la fiducia e speriamo che questo sia l’inizio di un percorso insieme che ci porti a fare tante miglia insieme a loro, puntando sulle sinergie e sullo scambio reciproco. Marco Calatroni, Team Manager di Enel Green Power ITA55.

La barca
Andrea Fantini e Alberto Bona correranno su Magalé, il Class40 numero 55 uscito nel 2007 dalla penna di Guillaume Verdier, astro nascente del firmamento della nautica e oggi uno tra i più affermati, geniali e contesi architetti al mondo.
Proprio nel 2007, che prima di quest’anno era stata l’ultima edizione della regata con arrivo a Salvador de Bahia, Magalé ha vinto la Transat Jacques Vabre con a bordo Giovanni Soldini e Pietro Dalì, due leggende della vela italiana. Allora Magalé era una
barca avveniristica, oggi è la più vecchia della flotta; basti pensare che le più prossime sono barche del 2011 e le più recenti, varate nel 2017, hanno raggiunto il numero 150. Ma ITA55 ha subito importanti cambiamenti che hanno ridotto – se non colmato – il gap con le barche attuali: spostamento dei pesi a poppa con modifiche sui ballast e sul bulbo, albero nuovo, vele nuove sono tra i maggiori interventi, ma anche elettronica e informatica di bordo giocheranno un ruolo importante su affidabilità e performance.

Abbiamo fatto un gran lavoro e ci scontreremo con equipaggi forti, preparati e allenati, a bordo di barche di ultima generazione. Pur rimanendo umili, anche noi siamo consapevoli del nostro potenziale e comunque nelle difficoltà si è creato un affiatamento che certamente tornerà utile in mare. Speriamo ci sottovalutino, magari daremo fastidio a qualcuno… Alberto Bona, co-skipper di Enel Green Power ITA55.

La Transat Jacques Vabre
Chiamata anche La Route du Café, perché ripercorre l’antica rotta commerciale dei clipper carichi di caffè, la Transat Jacques Vabre quest’anno prende il via il 5 novembre da Le Havre (Normandia) con arrivo a Salvador De Bahia, in Brasile, per un totale di 4.350 miglia. Per Andrea Fantini si tratta di un ritorno: l’aveva già affrontata nel 2011, unico italiano in gara insieme a Tommaso Stella (oggi al suo fianco nell’equipe tecnica). Stavolta, i team che parlano italiano sono tre. Sul Class 40 Colombre XL gareggiano anche Massimo Juris e Pietro Luciani, mentre su Imoca 60 Giancarlo Pedote, già vincitore nel 2015, co-skipper di Fabrice Amedeo.
La regata si corre in 4 classi: CLASS40, monoscafi pensati per l’oceano in singolo o in doppio; IMOCA60, monoscafi della Vendée Globe, con o senza foil; MULTI50, trimarani di 50 piedi spettacolari e velocissimi; ULTIME, trimarani iper performanti.
Il percorso transoceanico da Nord a Sud è ben più difficile ed esigente di una semplice traversata da Est a Ovest: richiede agli equipaggi scelte tattiche e decisioni strategiche anche sofisticate, ottime competenze meteo, eccellenti condizioni fisiche per mantenere alta la velocità negli Alisei ma anche una buona dose di pazienza al momento di passare l’Equatore. Infatti attraversando l’insidioso Pot-au-Noir, la cintura larga qualche centinaio di chilometri a cavallo della linea dell'Equatore in cui persiste un'area di basse pressioni formata dalla convergenza di masse di aria calda e umida portate dagli Alisei, si passa dal freddo del Nord Atlantico al caldo subtropicale del Brasile e questo può creare zone di vento anche molto forte così come aree di bonaccia che sono il vero “incubo” degli skipper.
Il passaggio della perturbazione della vigilia potrebbe protrarsi anche nella mattina della partenza, con alternarsi di rovesci e schiarite, vento sensibile da nord-ovest intorno ai 20 nodi, onda da 1 a 1,50 metri e temperatura intorno agli 11°C. Per i giorni seguenti l’anticiclone formatosi non lontano dalla costa – e atipico per questo periodo – potrebbe complicare le scelte tattiche, con venti non fortissimi, onda importante e difficoltà di decifrare le rotte migliori per trovarsi in posizioni di vantaggio all’uscita dalla Manica.

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Credit: Andrea Fantini Racing
Redazione Velanet

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