Dopo una lunga pausa a Las Palmas de Gran Canaria, archiviata la prima parte della regata, gli skipper hanno avuto il tempo per cambiare registro a bordo delle loro barche ed entrare nel vero e proprio spirito oceanico.
Si cambia assetto, si alleggerisce l’abbigliamento e si prepara una nuova cambusa, più ricca, per coprire le 2700 miglia del percorso, che prevede l’arrivo a Le Marin in Martinica.
Sulla linea di partenza, per la Classe Mini 6.50 Italia, supportata da Ambeco, 4 skipper italiani.
Ambrogio Beccaria skipper di ITA 539 Alla Grande Ambeco (Pogo 2) si sente pronto ed è tranquillo. Dopo il suo sesto posto alla prima tappa non c’è pressione per l’Oceano, ma consapevolezza di poter dimostrare ancora tanto e un obiettivo sportivo: “arrivare tra i primi dieci”. Ambrogio ha ampiamente dimostrato le sue doti di navigatore e la tratta La Rochelle – Las Palmas è stata ben gestita sia dal punto di vista della tattica che dal punto di vista della conduzione del suo Mini.
Sempre in categoria serie Andrea Pendibene, skipper di Pegaso Marina Militare ITA 883 (Pogo 3), ha ritrovato una sintonia importante per affrontare l’Oceano. “La prima tappa è stata come un allenamento e lo stop a Las Palmas è servito per l’ultimo set up prima della traversata vera e propria.” Dichiara Pendibene, “mi sento sicuro e ho voglia di sciogliermi un po’ di più per sfruttare al meglio la mia esperienza maturata negli anni sia in questa regata che in Marina Militare.”
Una nuova energia anche per Emanuele Grassi, skipper del Pogo 2 Penelope Glam ITA 603, che dopo una prima tappa impegnativa e limitata dalla falla a poppa, causata dalla rottura di uno dei timoni, ha voglia di riscattarsi e di giocare la partita con tutti gli assi nella manica che sa di avere. “Alla partenza a La Rochelle avevo molti pensieri e c’era tanta emozione che oggi invece ho convertito in energia pura. Quindi a questa seconda tappa voglio veramente dare il massimo e dimostrare le mie capacità.”
Per la categoria Proto sarà lo skipper toscano Andrea Fornaro a portare i colori italiani a bordo del suo Sideral ITA 931. “La Mini Transat è una regata impegnativa, forse la più impegnativa del panorama delle traversate in solitario. Dopo i lavori fatti in questi giorni non vedo l’ora ti tirare le marce in Oceano per riprendere qualche posizione persa durante la prima tappa.”
A causa delle particolari condizioni meteo è stato modificato il percorso.
Nella zona tra le Bahamas e le Azzorre una saccatura potrebbe provocare una tempesta tropicale, a causa della temperatura dell’acqua che è molto alta e di alisei molto deboli.
Questa eventualità ha convinto la Direzione di Corsa della Mini Transat ad imporre un cancello obbligatorio tra due isole di Capo Verde: Santo Antao a Nord e Sao Vicente a Sud. Questo costringerà i concorrenti a non seguire la rotta più a Nord, dove il rischio di entrare nella zona della tempesta è molto alto.
Il percorso sarà quindi una via alternativa e più sicura, ed in termini di distanza la deviazione equivale a circa 200 miglia in più sulla rotta più breve.
Nell’ultima notte prima della partenza gli skipper hanno quindi dovuto rivedere la loro strategia per affrontare l’Oceano.
Credit: Ufficio Stampa Classe Mini 6.50 Italia - Laura Doria
Redazione Velanet