Photo credit: © Ian Roman/Volvo Ocean Race
Mancano ormai solo 131 miglia ai leader per giungere sull’ultima linea del traguardo di una tappa oceanica della Volvo Ocean Race 2011/12, a Galway sulla costa occidentale dell’Irlanda. Sono quattro i team che si stanno disputando la leadership, PUMA, Team Telefónica, CAMPER e Groupama con distanze veramente risibili, solo 1,3 miglia tra il primo e il quarto, ma anche i due inseguitori Abu Dhabi e Team Sanya si mantengono in contatto. Tutti hanno passato la celeberrima roccia del Fastnet e ora si apprestano ad affrontare l’ultimo tratto, il passaggio delle Isole Aran e il complesso approccio alla baia di Galway con le sue correnti, all’ombra delle imponenti rocce irlandesi. L’arrivo è previsto nelle prime ore del mattino.
Sono state una nottata e una mattinata molto intense per la flotta impegnata nella nona, conclusiva e determinante tappa della Volvo Ocean Race 2011-12. Nel corso della notte, mentre i team navigavano al lasco stretto a venti nodi di velocità il canale della Manica ha dato il suo peggio con vento forte, pioggia battente, freddo e nebbia che non paiono tuttavia aver diminuito la determinazione con cui i sei team stanno battagliando per la vittoria a Galway.
Quando sono passate 24 ore dalla partenza da Lorient, gli equipaggi continuano a dare il massimo e dormire o riposarsi non sembra essere un’opzione. Alla testa della flotta si sono alternate tre barche, prima Telefónica, poi CAMPER e, nelle ultime ore PUMA mentre i leader della classifica generale, i francesi di Groupama sono rimasti in quarta posizione ma sempre molto vicini. Poco più attardati Abu Dhabi e Team Sanya, ma con distacchi nell’ordine delle 15/17 miglia. “C’è stato un gran lavoro di virate e strambate, abbiamo continuato con il nostro sistema di guardie, ma durante i cambi di vele bisogna essere tutti in coperta.” Ha confermato lo skipper di Abu Dhabi Ian Walker, che ha anche spiegato così il distacco accumulato: “Facciamo fatica, non va come al solito. Di solito abbiamo qualche problema ma adesso facciamo tanta fatica a tenere il passo. Penso che ci sia un danno alla chiglia, ma non c’è modo di scoprirlo fino a Galway.”
Dopo aver lasciato la Bretagna e doppiato l’isola di Belle Ile, primo passaggio obbligato delle 550 miglia di rotta verso l’Irlanda, la flotta è stata impegnata in una vera e propria gara di velocità con il vento che andava progressivamente aumentando. Gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG dello skipper Ken Read hanno optato per una rotta più al largo, alla ricerca di angoli di vento migliori, ritornando poi sui battistrada al convergere della zona occidentale della zona di esclusione della navigazione, stabilità dagli organizzatori per evitare il canale di maggior traffico commerciale. Le quattro barche di testa hanno poi continuato a navigare in parallelo, sempre a vista e con separazioni laterali minime.
Poco dopo mezzogiorno e mezzo di oggi, il quartetto di testa ha doppiato la mitica roccia del Fastnet, il punto più meridionale dell’Irlanda, A lasciare lo scoglio a sinistra in prima posizione gli americani di PUMA alle 12.31 e 06 secondi, seguiti dagli spagnoli di Telefónica, un solo minuto e venti secondi dopo, da Groupama alle 10.36.20 e da CAMPER meno di un minuto a seguire. Dopo 24 ore e più di 400 miglia di navigazione solo sei minuti e 59 secondi di differenza. Distacchi assolutamente risibili, che danno la misura di quanto vicine siano le prestazioni delle quattro barche e quanto sia alto l’impegno profuso dai 44 velisti. “Siamo tutti molto vicini. Per noi questo giro è stato difficile, fin dalla prima tappa. Abbiamo dovuto ripensare i nostri obiettivi, vincere almeno una tappa, finire la regata e andare sul podio il più possibile. La motivazione è intantta, stiamo regalando, abbiamo gli avversari a vista, siamo nel match.” Ha spiegato il prodiere australiano di PUMA, Casey Smith. Circa un'ora più tardi hanno passato il Fastnet anche Abu Dhabi e Team Sanya, rispettivamente alle 13.35 e alle 13.42.
Le previsioni meteo indicano che la brezza dovrebbe calare in approccio alla costa irlandese e che le barche dovranno affrontare un breve tratto di bolina, prima di poter di nuovo lascare le scotte e affrontare con il giusto tempismo una strambata cruciale per poter fare rotta sulla linea del traguardo di Galway, tenendo anche sotto osservazione le correnti e il flusso di marea. “Tutti spingeranno a fondo, cercando di navigare il più vicino possibile alla costa, probabilmente la VMG e la strambata finale potranno fare la differenza.” Ha detto il navigatore di CAMPER, will Oxley.
Con una classifica che vede i leader francesi di Groupama in vantaggio con un margine di 25 punti ma i tre inseguitori, PUMA, CAMPER e Team Telefónica racchiusi in soli sei punti, quest’ultima battaglia sarà tutto fuorché noiosa, visto che nelle prossime ore si potrebbero decidere le posizioni del podio.
Quella odierna è l’ultima giornata di navigazione oceanica della Volvo Ocean Race per i Volvo Open 70, che saranno sostituiti dalla nuova classe di barche monotipo di 65 piedi nella prossima edizione del giro del mondo, che partirà da Alicante nell’autunno del 2014.
Al report delle ore 13, la testa della flotta è occupata da PUMA seguita a brevissima distanza da Team Telefónica, CAMPER e Groupama e. Poco più attardati, in quinta e sesta posizione, Abu Dhabi e Team Sanya. I primi quattro navigano con vento ovest/sud-ovest di una quindicina di nodi a velocità comprese fra gli 11 e i 13 nodi, a circa 130 miglia dall’ultima linea del traguardo. Secondo gli ultimi calcoli, l’arrivo della flotta a Galway è previsto fra le 5 e le 7 del mattino. Su sito web www.volvooceanrace.com si può seguire la navigazione dei sei team passo passo, con lo strumento della cartografia live aggiornata ogni 60 secondi.
Posizioni alle ore 13 italiane del 2 luglio:
1. PUMA Ocean Racing powered by BERG, a 131,3 miglia da Galway
2. Team Telefónica, +0,3
3. CAMPER with Emirates Team New Zealand, +1,2
4. Groupama sailing team, +1,3
5. Abu Dhabi Ocean Racing, +9,2
6. Team Sanya, +10,9
Credit: Carla Anselmi - Media Manager Italia
Redazione Velanet