Photo credit: © Yann Riou/Groupama/VOR
Mancano meno di mille miglia all’arrivo della flotta a Miami, ma non sono per niente facili e fare previsioni ancor meno. Una zona di vento leggero e instabile di direzione ha fermato la marcia dei cinque team, che sono alla ricerca della minima brezza per avanzare. I leader sono sempre gli americani di PUMA, grazie anche alla velocità più alta del lotto, seguiti da CAMPER e da Telefónica che durante la notte si erano scambiati di posizione. I francesi di Groupama, quarti, e Abu Dhabi si sono riavvicinati ai battistrada. Nelle prossime ore tutti dovrebbero riuscire a riprendere il ritmo entrando in un vento da nord-est che li aiuterà a far rotta verso le Bahamas, dove sarà possibile un altro momento complesso. Intanto a Miami si danno gli ultimi tocchi al Race Village, che aprirà ufficialmente domani.
Le ultime 24 ore non hanno fatto altro che aumentare l’incertezza sul prosieguo della sesta tappa. I velisti a bordo parlano di lotteria, di roulette, della difficoltà insomma di riuscire a venire fuori da una situazione complicata, ma soprattutto difficile da prevedere. Ieri, alla ricerca della via migliore verso Miami, i tre battistrada hanno scelto rotte diverse, fino a raggiungere una separazione laterale di 100 miglia, quando CAMPER decideva di portarsi fin sottocosta all’Isola di Anguilla, lasciando spazio agli avversari di Telefónica di risalire in seconda posizione nella serata, con le barche che ancora procedevano a 12/15 nodi di velocità. Tuttavia, all’alba di oggi il team guidato da Chris Nicholson si riportava in scia, riprendeva la seconda piazza mentre il vento calava drammaticamente. In sostanza nulla è cambiato e oggi le tre barche leader sono tornate a navigare vicine, con poco più di 20 miglia di separazione laterale fra CAMPER a sud e Telefónica a nord. E PUMA sempre in testa.
Tuttavia Ken Read ha spiegato che: “Non è facile rimanere in testa, specialmente con un vantaggio così piccolo, e specialmente perché le altre due barche sono veloci. La giornata è iniziata con non più di 10 miglia su CAMPER ed eravamo in venti completamente diversi. Quando l’aria è così instabile non puoi nemmeno pensare di coprire l’avversario, devi solo navigare al meglio e cercare di uscire dal buco in un’aria migliore.“ Read ha raccontato cosa è successo ieri dopo che il trio di testa aveva preso scelte diverse. “E’ stato incredibile, quando ci siamo riavvicinati le distanze erano praticamente identiche a prima.”
Tutta la flotta è quindi chiusa in una bolla di vento leggero, che ha permesso agli inseguitori di Groupama e Abu Dhabi di riavvicinarsi, sebbene non quanto avevano sperato. Di certo i due inseguitori hanno messo pressione sui tre rivali di testa e al rilevamento di oggi a mezzogiorno tutti i cinque navigano praticamente con condizioni e a un ritmo molto simili. A bordo di Groupama 4, il navigatore Jean-Luc Nélias ha confermato che: "Questa situazione per noi è più interessante di quella della settimana scorsa, su un bordo dritto. L’unica preoccupazione è che non siamo in controllo del destino. Preferisco quando le cose sono più chiare, quando si prende un’opzione e la si segue. Qui è più come una gara contro la fortuna, facciamo fatica a capire quale scelta pagherà di più. E’ come la roulette russa, bisogna stare attenti a non tirarsi un colpo alla tempia!”
Il trio di testa si trova a circa 60 miglia a nord delle Isole Vergini e ha ormai passato la barriera delle 1.000 miglia al traguardo. Le previsioni indicano che nelle prossime ore potrebbe verificarsi un’accelerazione grazie all’ingresso di una brezza da nord-est un po’ più fresca, che se ben gestita potrebbe portarli quasi fino alle Bahamas, come ha spiegato Chris Nicholson: “Al momento almeno due di noi tre sono fermi, si deve prendere ogni piccola raffica, ogni onda al meglio. Uscire da queste condizioni è una lotteria, perciò è meglio essere vicini agli avversari. Al report precedente sembrava che PUMA stesse riuscendo a portarsi fuori. Avevano aria da 100° e sembrava ce la facessero. Credo che anche noi potremmo essere sulla via buona e Telefonica non è tanto dietro. Ci vorranno forse due ore, ma è difficile da dire, perché ci sono dei temporali ovunque, che possono essere buoni o cattivi. Non si sa mai, magari potrebbe essere proprio una raffichetta a portarci fuori, verso la prossima e il traguardo. Ed è così che stiamo navigando. Lavoriamo sulla strategia 24 ore al giorno e prendiamo in considerazione ogni opzione.”
Facile pensare che il primo che riuscirà a superare il momento critico potrebbe avvantaggiarsi molto, come crede anche Ken Read. “Adesso siamo fermi, non c’è energia, non c’è niente. Abbiamo passato ore con meno di tre nodi. Quando usciremo? Domanda da un milione di dollari! Al momento non stiamo andando da nessuna parte e non siamo noi a scegliere… bisogna stare attenti a non mettersi troppo sulla difensiva, siamo dove siamo perché siamo stati aggressivi. Adesso, come adesso ogni scommessa è valida. E’ come alla roulette, non resta che sperare di essere i primi a prendere l’aria nuova. Penso che il primo che riuscirà a mettere in naso nel vento farà un bel passo avanti rispetto agli altri, è quello a cui puntiamo noi. Ma sarà una battaglia fino alla fine. Alcuni dei grib file mostrano che le Bahamas potrebbero essere un altro caos. Quando potremo rilassarci? Quando lanceremo le cime d‘ormeggio in banchina, non prima.”
E tuttavia, secondo altri dati meteo, sarà un progresso di breve durata perché da domani sera il vento dovrebbe ritornare a calare, rallentando di nuovo la marcia dei cinque team. Diego Fructuoso l’MCM di Team Telefónica ha raccontato nel suo blog del mattino dell’imprevedibilità del tempo e la tensione psicologica del momento. “Ieri abbiamo preso un temporale, il più grande che mi ricordo in questo giro del mondo e forse di tutta la mia vita, il vento è salito e ha piovuto moltissimo. Domani saranno passate due settimane dalla partenza, gli ultimi giorni sono sempre quelli più duri, sembra che il tempo non passi mai.” Oltre a cercare di riprendere i team più avanti, inoltre, la barca spagnola guidata da Iker Martínez deve anche guardarsi le spalle dalla minaccia costituita da Groupama, che è il suo inseguitore più prossimo nella classifica generale della regata e che all’ultimo rilevamento si è portato a sole 37,5 miglia dalla sua poppa.
Intanto a Miami si stanno dando i tocchi finali alle strutture del Downtown Miami Race Village, che aprirà le porte ufficialmente domani per tenerle aperte fino al prossimo 20 maggio, quando la flotta partirà alla volta di Lisbona per la settima tappa.
Alle ore 12 di oggi, quando si entra nel tredicesimo giorno di regata e i leader sono ormai a meno di 1.000 miglia da Miami, in testa è sempre PUMA con un vantaggio di 17,5 miglia su CAMPER e di 24,1 miglia su Telefonica mentre Groupama 4 mantiene la quarta posizione a 61,6 miglia e Abu Dhabi è quinto a 72,7 miglia dal battistrada. Le velocità sono molto basse, PUMA è riuscito a mantenere una media di 5 nodi nelle ultime ore e CAMPER addirittura di soli 2 nodi. Secondo le ultime previsioni le prime barche potrebbero raggiungere Miami intorno al prossimo 9 maggio.
Posizioni al rilevamento delle ore 10 GMT (le 12 ora italiana) del 5 maggio:
1. PUMA Ocean Racing powered by BERG a 973,9 miglia da Miami
2. CAMPER con Emirates Team New Zealand, +17,5
3. Team Telefónica , +24,1
4. Groupama sailing team, +61,6
5. Abu Dhabi Ocean Racing, +72,7
- Team Sanya, DNS
Credit: Carla Anselmi - Media Manager Italia
Redazione Velanet