I carrelli e le autovetture idonee al traino.
.............Suggerimenti, consigli ed esperienze.
INDICE:
"COME TRAINARE LA BARCA" Di FABIO FAZZO*
vela.aurica@fastwebnet.it
"VIVA LA BARCA CARRELLABILE" Di ALFREDO VINCENTI[vinceland@iol.it]
*Altri Articoli di Fabio Fazzo:
(Tratto dal sito personale di Fabio fazio:
VELA AURICA & piccole barche classiche
COME
TRAINARE LA BARCA
Guida
ragionata sulla base del Codice della Strada 2003
Peso
rimorchiabile.
Il Codice della Strada (per la precisione si tratta della Appendice III, al
Titolo III C.d.S.) prescrive che “per le autovetture, per gli autoveicoli per
trasporto promiscuo di persone e cose e per le autocaravan, in ogni caso, il
valore della massa rimorchiabile non può essere superiore al valore della tara
(massa del veicolo in ordine di marcia più il conducente) di tali veicoli”.
In pratica vi basterà leggere sul libretto di circolazione della Vostra auto
l'indicazione “massa rimorchiabile”. La “massa rimorchiabile” indicata
sul libretto è di solito pari al peso della vettura; talvolta è leggermente più
bassa, mai più alta.
Ovviamente per calcolare la massa rimorchiabile non occorre tenere conto
solo del peso della barca, ma anche di quello del carrello. Questo
limite si riduce allo 0,8 del peso del veicolo trattore se il complesso di
veicoli auto + rimorchio non è dotato di un sistema frenante “continuo ed
automatico” e alla metà del peso del veicolo trattore se il rimorchio è
privo di sistema frenante.
E' intuitivo che di solito più è pesante la barca che si deve trasportare, più
deve essere robusto, quindi pesante, il carrello. Ne consegue che più il
carrello è leggero, minore è il carico utile trasportabile, all'aumentare del
peso del carrello aumenta il carico utile trasportabile. Resta però fisso il
limite della “massa rimorchiabile” dal veicolo. E' quindi è inutile dotarsi
di un carrello troppo pesante perché la maggiore possibilità di carico non è
utilizzabile.
In concreto: una familiare di cilindrata compresa tra 1.6 e 1.8 cc, è
normalmente abilitata a rimorchiare una massa di 1.200 chili, un carrello pesa
tra i 200 e i 300 chili, quindi la barca rimorchiabile può arrivare al più a
pesare 900 chili. Ovviamente si tratta di indicazioni di massima. I produttori
di rimorchi producono di solito varie versioni dello stesso modello di carrello
per adeguare le caratteristiche del rimorchio stesso al peso da trasportare e
alla motrice.
Se non si ha sottomano il libretto di circolazione della propria auto, per
conoscere la “massa rimorchiabile” dal proprio veicolo e gli altri dati
utili ai fini del rimorchio della barca si può andare sul sito della propria
marca di automobile. Per informazioni sulle caratteristiche dei carrelli rinvio
ai siti www.ellebi.com e www.crescirimorchi.it.
Larghezza.
La larghezza massima ammessa dei veicoli, compreso il loro carico (sagoma
limite), è di mt. 2,50. Tale limite può essere superato dall'ingombro degli
specchietti retrovisori, purchè retraibili (art. 61 C.d.S.). La barca più
larga che può quindi essere rimorchiata (senza dover ricorrere al “trasporto
eccezionale” deve quindi avere un baglio massimo di 2,50 metri.
Lunghezza.
Sotto questo profilo, il codice della strada non fa distinzione tra
un'automobile che traina una canoa e un camion con rimorchio: rientrano infatti
entrambi nella definizione di “autotreno” (art. 54 comma 1, lettera h
C.d.S.) Il limite massimo di lunghezza del treno auto + carrello è quindi
(teoricamente) quello di ben 18,35 metri (art. 61, comma 2 C.d.S.)! Questa
lunghezza massima deve essere ridotta se il treno auto + carrello non è in
grado di effettuare curve di almeno un certo raggio minimo (il C.d.S. parla di
“inscrivibilità in curva), ma sul punto, trattandosi di calcoli abbastanza
complessi, rinvio al Codice. Dal punto di vista pratico, considerati i limiti di
peso e larghezza della barca trasportabile, di solito il parametro lunghezza non
entra neppure in discussione (salvo non si intenda trainare qualcosa di simile a
un siluro in materiali ultraleggeri lungo una decina di metri).
Altezza.
L'altezza complessiva del rimorchio non può superare quella prevista per
tutti i veicoli (cioè 4 metri). Poiché talvolta l'albero viene appoggiato
inclinato sul carrello, occorre fare attenzione a questo limite.
Tipi di carrelli.
I rimorchi interessanti ai nostri fini sono due tipi:
a) i carrelli appendice (vedi articolo 56 comma 4 C.d.S. e art.
205 Regolamento C.d.S.): rimorchia a non piu' di due ruote destinati al
trasporto di bagagli, attrezzi e simili, e trainabili da autoveicoli. Sono
considerati parti integranti del vicolo trainante purchè: (i) se
trainati da autoveicolo di massa a vuoto non superiore a 1000 kg, non superino
la lunghezza di mt, compresi gli organi di traino, la larghezza di mt. 1,20 e la
massa complessiva a pieno carico di kg 300; (ii) se trainati da
autoveicolo di massa a vuoto superiore a 1000 kg, non superino la lunghezza di
mt. 2,50, compresi gli organi di traino; la larghezza di mt. 1,50 e la massa
complessiva a pieno carico di 600 kg.
La larghezza del carrello-appendice non deve comunque superare quella
dell'autoveicolo trattore e l'altezza massima non deve essere superiore a 2,50
m.
I carrelli appendice possono essere con o senza freni e non devono
essere immatricolati (il numero di serie del carrello deve essere
però annotato sul libretto di circolazione del veicolo trainante).
E' evidente che, date le dimensioni e il carico utile, questi carrelli possono
essere utilizzati al massimo per il trasporto di un gommone sgonfiato.
b) i TATS (Trasporto Attrezzature Turistiche e Sportive: art. 56
lettera f C.d.S.): “rimorchi ad un asse o a due assi posti a distanza non
superiore ad un metro, muniti di specifica attrezzatura atta al trasporto di
attrezzature turistiche e sportive, quali imbarcazioni, alianti od altre. La
definizione ha valore meramente fiscale: lo stesso tipo di carrello, a secondo
dell'uso cui è destinato, può essere immatricolato come TATS o come carrello
per il trasporto di barche ad uso commerciale. Sono veicoli autonomi e devono
quindi essere immatricolati. Ve ne sono con e senza freni (i più
leggeri). I limiti di portata e di sagoma sono quelli generali previsti per
tutti i rimorchi.
Con o senza freni? A uno o due assi?
Il carrello senza freni ha il limite di non poter pesare, come si è visto,
più della metà del veicolo trattore, ma ha il vantaggio di poterlo fare
scendere in acqua per consentire il varo e l'alaggio della barca. Il carrello
con freni è invece più controllabile durante la guida, consente di utilizzare
completamente la massa trainabile dal veicolo (e, quindi di portare imbarcazioni
più pesanti), ma non può essere usato per l'alaggio e il varo.
La scelta di un carrello a uno o due assi dipende unicamente dal peso della
barca da trasportare. Oltre un certo limite, occorre necessariamente disporre di
un carrello a due assi (per i limiti di portata dei carrelli vedi i siti dei
costruttori).
Patente.
Fino a una massa complessiva auto + carrello + barca di 3.500 chili è
sufficiente la patente B (art. 116, comma 3, C.d.S.).
Immatricolazione e assicurazione.
Tutti i rimorchi, esclusi i carrelli appendice, devono essere immatricolati
e, quindi, dotati di libretto di circolazione e targa. Tutti i rimorchi devono
essere assicurati. L'assicurazione per i danni causati durante la circolazione
è, di solito, un'estensione della polizza del veicolo trainante.
Occorre invece stipulare a parte una polizza per il cosiddetto rischio
statico, cioè per i danni che il carrello può arrecare mentre è staccato
dalla motrice (ad esempio: mentre è manovrato a mano).
Attenzione: per questo rischio, occorre fare emettere un
contrassegno di assicurazione a parte, che deve essere esposto sul carrello. I
rimorchi, infatti, anche se non agganciati al trattore, sono considerati veicoli
ai sensi dell'art. 1 Definizioni, del Codice delle assicurazioni e sono quindi
soggetti all'obbligo di esposizione del contrassegno previsto dall'art. 123
comma 3 Codice delle assicurazioni.
In ogni caso, consiglio di rivolgersi alla propria assicurazione.
Si può usare un carrello di altri?
Nulla impedisce di agganciare alla propria auto un carrello di proprietà di
un altro. Occorre comunque fare l'estensione di polizza per la propria auto e
assicurasi che il carrello abbia tutti i documenti in regola.
Per i carrelli appendice, l'operazione è possibile, ma più complicata perché,
come si è detto, essendo il carrello parte integrante del veicolo trattore,
occorre fare annotare sul libretto di circolazione dall'autoveicolo il nomero di
serie del carrello.
Acquisto e noleggio di carrelli.
Per l'acquisto di carrelli nuovi, rinvio ai link dei produttori qui
indicati. V'è comunque un fiorente mercato dell'usato (inserzioni su riviste
nautiche e internet).
Per il noleggio di carrelli, mi risulta un solo indirizzo: Moving Boats
http://www.moving-boats.com.
Links utili.
Codice della Strada
http://www.patente.it/codice/ind_cod.htm
Codice delle Assicurazioni:
http://www.attivitaproduttive.gov.it/pdf_upload/documenti/phpHeISk6.pdf
Produttori di carrelli
www.ellebi.com
www.crescirimorchi.it
Noleggio carrelli
www.moving-boats.com
Fabio Fazzo - Ottobre 2006.
Pubblicato su Bolina n°: 179, pagina 57. Rubrica Documenti, Dotazioni, Sicurezza.
Qualche anno fa, di ritorno da uno dei soliti viaggi di lavoro, mi sono fermato al porticciolo di San Vincenzo, con la scusa del caffè; in realtà avevo voglia, come sempre, di dare uno sguardo alle barche a vela ormeggiate in darsena . Quella volta, sono stato attratto da uno yacth con bandiera tedesca, dall'aria piuttosto vissuta. Le dimensioni erano vicine agli otto metri di lunghezza e l'albero era stato appoggiato in coperta e fissato per un eventuale trasporto. A bordo c'era una coppia di tedeschi, intorno ai quaranta anni di età, che stava facendo i preparativi per caricare la barca su un carrello agganciato ad un Toyota Land cruiser. Da come era organizzato il carrello, si capiva che lo yacth doveva essere a chiglia fissa, anzichè a deriva mobile ed il peso da rimorchiare sembrava davvero notevole; con queste caratteristiche, il traino su strada mi sembrava alquanto difficoltoso. Eppure, erano partiti dalla loro città con la barca a rimorchio, avevano fatto i 1500 km per arrivare a S. Vincenzo per metterla in acqua e fare una crociera nell'arcipelago toscano. Finita la crociera, erano ritornati al porto di partenza per caricare lo yacth sul carrello e far ritorno a casa. E avevano un'aria così divertita e soddisfatta da fare invidia.
Ecco, quando penso al mare e alle barche, io vedo quell'immagine. Piccola barca, auto, carrello, raggio di crociera, quasi illimitato; Italia, Francia, Spagna, Grecia. Intanto, non occorre essere miliardari; poi concede molta libertà sia nella scelta del luogo per la crociera, sia sul periodo. Il possesso della piccola barca carrellabile da crociera, è da considerarsi una valida alternativa al noleggio e anche alla barca di proprietà di grandi dimensioni, specialmente per chi lavora e quindi ha relativamente poco tempo a disposizione. Gli svantaggi ? Ci sono, ma possono essere superati. Non è difficile trasportare a rimorchio la propria barca, anche se non è stata progettata specificamente per la carrellabilità, purchè abbia alcune caratteristiche. Diciamo che i requisiti ottimali sono quattro:
Albero
facilmente abbattibile. L'esistenza di un sistema per issare e abbattere l'albero senza L'aiuto di una gru è molto utile, si può effettuare il varo con il solo ausilio di uno scivolo. Non ha importanza il tipo di armamento. Comunemente le barche piccole sono armate sloop; più raramente a cutter, ma, proprio in funzione di un facile disarmo, sono interessanti i cat-ketch e i cat-yawl, specialmente se progettati per il traino. Altra soluzione è l'utilizzo di un albero molto leggero costruito in fibra di carbonio, ma per ora si vede solo su barche da competizione, a causa del costo. |
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NORWALK ISLAND SHARPIE 26 (CAT-KETCH) (PROGETTO PER AUTOCOSTRUZIONE DI BRUCE KIRBY) |
Deriva mobile. I vantaggi della deriva mobile sono evidenti: minor pescaggio, possibilità di arrivare vicino riva, e baricentro basso della barca sul carrello, con maggior sicurezza del trasporto. Svantaggi? Minore stabilità in acqua, ecc. Ma anche la barca a chiglia fissa, può essere rimorchiata; avremo solo bisogno della gru per alaggio e varo. Ad esempio, sia il Meteor, 6 metri di lunghezza, 600 kg sul carrello,sia il Piviere 6.60, possono essere tranquillamente rimorchiati con un carrello idoneo e con una vettura di media cilindrata. |
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CHEBACCO (CAT-YAWL) IN FASE DI ORMEGGIO - (PROGETTO PER AUTOCOSTRUZIONE DI PHIL BOLGHER) |
Larghezza
non superiore a 2,50 metri. Questo requisito è richiesto dal codice della strada. Se la barca è più larga,si possono utilizzare carrelli stradali attrezzati per trasportare la barca sbandata di alcuni gradi, in modo da farne rientrare la sagoma nei 2.50 metri. l'esempio più frequente è il J 24. Ma anche il Tè salt. I poliscafi trasportabili vengono parzialmente smontati per il traino: Nei catamarani vengono allentate le traverse fra i 2 scafi, in modo da avvicinarli per riportare la larghezza ai 2.50 metri. Questa operazione viene fatta normalmento sul carrello appositamente attrezzato. Nei trimarani gli scafi laterali vengono smontati o ripiegati. |
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TRIMARANO FARRIER 27' SU CARRELLO |
Peso contenuto sul carrello.
Questo quarto punto fa la differenza; nel senso che il complesso barca su carrello, di peso superiore a 1.200 kg comincia effettivamente a creare qualche difficoltà. Intanto occorre utilizzare un carrello biasse (dotato di 2 assali, ossia di 4 ruote), che è più costoso ed anche più pesante rispetto a quello monoasse (un assale, 2 ruote). Quando il peso resta attorno ai 1400/1500 Kg possiamo utilizzare ancora vetture. Le alfa 164/166, la citroen XM e le equivalenti riescono a sopportare pesi del genere. Ma se vuol rimarchiare barche come l'Azureè 27, il nuovo Etap 24, il Comet 28 race, ecc., bisogna avere a disposizione un fuoristrada. I freelander, le land rover, le jeep, ecc. rimorchiano almeno 2 tonnellate; alcuni modelli arrivano a 2.800/3.000 kg. Sfruttando al massimo le caratteristiche di questi mezzi, un carrello biasse, magari attrezzato per ridurre l'ingombro laterale della barca a 2.50 m, si riesce a trasportare barche lunghe oltre nove metri.
Ma non è necessario diventare autototrasportatori professionisti, per praticare un po' di crociera costiera. Del resto, non tutti, possono avere a disposizione aumezzi così potenti e costosi. Inoltre, il traino di una imbarcazione, più che un problema di capacità economiche, è un problema di esperienza. Chi possiede uno yacht, col passare degli anni, tende a passare ad uno più grande; salvo poi rendersi conto che la dimensione ottimale per le sue esigenze era la precedente e ritornare sulle proprie decisioni. Il discorso è identico per la barca carrellabile. La soluzione è sempre in un equilibrio di vantaggi e svantaggi, di costi (non solo economici) e benefici. Poi, si può arrivare a risolvere il problema procurandosi una imbarcazione specificatamente progettata per la carrellabilità.
Recentemente, sono entrati in produzione velieri a dislocamento molto leggero, con vantaggi anche per la trasportabilità. Un esempio è il Soleri 26 1/2 (7.99 metri di lunghezza per meno di Una tonnellata di peso: si traina con una alfa 156 o equivalenti).
In alcuni nuovi progetti, il problema del peso è stato quasi superato attraverso l'adozione di una zavorra costituita parzialmente o totalmente da serbatoi d'acqua. Quando la barca viene caricata sul carrello, il serbatoio d'acqua viene svuotato riducendo il peso totale di un terzo, permettendo l'utilizzo di carrelli monoasse e vetture di media cilindrata per barche lunghe oltre 26 piedi. (così gli americani Mcgregor 26, gli hunter 240, il nostro Aria 28 uldb ecc.)
Se siamo riusciti a rimorchiare la nostra amata imbarcazione, possiamo, finalmente organizzarci le crociere ogni volta in luoghi diversi e lontani. Ormai siamo convinti che fare "i marinai da carrello"(http://www.velanet.it/users/ilpiviere/articoli/trailersailor) è più appagante che navigare con uno yacth più grande e comodo, ma sempre nei soliti posti. (la cosa cambia solo se uno non ha più bisogno di lavorare; in tal caso ha il tempo per fare anche il giro del mondo e magari, stabilirsi altrove).
Non è così?
La vostra famiglia non è disposta a seguirvi? Avete difficoltà ad ospitare amici? Su una barca grande sareste invasi da familiari e ospiti?
Non illudetevi. La maggioranza delle persone che esce in mare, lo fa in solitudine o con persone (poche) altrettanto appassionate. Allora, che a che vi serve il barcone?
La barca piccola è pericolosa, non è marina, è scomoda?
C'è chi la pensa diversamente, anzi:
- "Voglio solo suggerire a tutti coloro che amano il mare un piccolo trucco: fatevi la barca piccola, no piu' piccola, che tanto non dovete fare Capo Horn! Poi provate a pensare che si puo' navigare senza GPS, frigorifero, televisione, lussuosi arredi come non potete permettervi nemmeno a casa ed il gioco e fatto! Follia? Avete mai pensato che per millenni l'uomo ha navigato in queste condizioni? .." (Alessandro Palladino).
I praticanti di questo tipo attività non sono molti?
Questo è vero, ma per un fatto culturale, non pratico. Invece, visto la cronica carenza di posti barca e il loro costo, sarebbe una attività da incentivare. Peccato che gli estimatori di questo sport siano in maggioranza Nordeuropei o Nordamericani.
Per finire, segnalo alcuni indirizzi WEB sul tema del veliero carrellabile:
Oltre oceano:
"Il sito Americano dei " marinai da carrello" http://www.trailersailor.com/index2.html
Europa:
"TRAILER SAILOR EUROPA": http://www.infofirm.nl/tse/sitemap.htm
Il sito dell'associazione inglese dei "Marinai da carrello"www.trail-sail.org.uk
In Francia:
http://site.voila.fr/voiliertransportable e http://www.multimania.com/transportable/index2.htm
In Italia :
http://velanet.it/users/veliero - Veliero & carrello -spazio dedicato alla vela carrelabile.
http://velanet.it/users/ilpiviere - dedicato al Piviere ed alle altre barche carrellabili.
http://velanet.it/users/bissotwo/ - La pagina del Bisso Two; una barca carrellabile ideale.
Alfredo Vincenti
- Pagina Principale _______________________
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