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Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica
deriva mobile e schizzi d'acqua dalla scassa di davide hazmat (09/08/2011 11:21:26) d.delpuglia@gmail.com navigando con mare diciamo impegnativo, dalla scassa di deriva entrano abbondanti schizzi d'acqua che rimangono in sentina. Sto cercando di escogitare un sistema per eliminare questo fastidio... ho pensato di mettere due fasce di gomma, lungo il taglio della scassa, un po come nelle derive, ma nella parte opposta ovvero sopra la scassa e non sotto. In questo modo, le fasce si aprono lasciando lo spazio alla deriva, ma dovrebbero rimanere chiuse dove le deriva non arriva limitando e impedendo all'acqua di entrare. Qualcuno di voi ha soluzioni migliori? thanks
Davide |
di Luigi (09/08/2011 22:30:40) Ciao Davide,
se cerchi un po' sul Forum trovi la risposta in quanto su questo argomento si è discusso un passato. Mi sembra che Sergio (del Buser) avesse alla fine e indicato la soluzione migliore, e cioè quella di inserire una o più spugne dentro la scassa della deriva, dall'interno, in maniera che l'acqua non entrasse in cabina. questa si rivelò essere la soluzione più efficace ed economicamente più in linea con la “filosofia Piviere”…. Un saluto Luigi |
di davide hazmat (10/08/2011 08:59:41) d.delpuglia@gmail.com ottima idea quella della spugna, cercherò meglio qui nei vecchi post:-)
thanks... |
di Giovanni (10/08/2011 13:41:57) Sergio aveva co n buser un prolema simile, dovuto anche all'eccesivo carico dovuto al materiale imbarcato; se nn ricordo male aveva risolto con una specie di sagoma in compensato che posizionava(....mi pare anche a piccoli colpi di mazzuolo!!) all'interno della feritura.
L'idea che hai proposto tu davide vorrei anche io provarla sul bisso del mio amico che stiamo lentamente ristrutturando. P.S. dico la seguente cosa nn con spirito di saccenza ma per incrementare quella che è la nostra comune "sapienza" marinara: il termine "scassa" è riferito all'alloggiamento che, sottocoperta, è predisposto per accogliere la base dell'albero (nn so se il termine può essere usato anche per il puntone, in caso di albero appoggiato in coperta o solamente per quello passante). L'alloggiamento della deriva si chiama "cassa" di deriva, appunto. ...tutto il mio sapere si ferma poco oltre!!:) A presto Giovanni |
di davide hazmat (10/08/2011 18:27:00) d.delpuglia@gmail.com Giovanni fai benissimo a specificare il termine scassa, ed è proprio come dici tu, lo insegno anche ai miei allievi, ma sono cascato in fallo, ormai è talmente di uso comune dire scassa della deriva, che senza pensarci utilizzo anch'io questo termine :-)
Questo pomeriggio ho sistemato le fasce per provare ad impedire l'ingresso di acqua, ho fatto alcune foto che ora invio cosi saranno a disposizione... alla prima uscita con bel vento vi saprò dire anche se funzionano:-) baciamo le mani Davide |
entrata acqua di Sergio (10/08/2011 19:38:07) buser09@libero.it Ciao Davide sono Sergio,io avevo cercato di chiudere il vuoto nella scassa con un telaio di legno del quale avevo messo anche foto a disposizione,ma con mare grosso(tipo uscita fatta con Francesco di Salsedine dicembre 2009)un pò di acqua entrava sempre.Io spero che Vincenzo che ha preso l'ex Buser sia in grado di trovare qualcosa che possa risolvere il problema e lo possa indicare a tutti.Buon vento a tutti Sergio
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di davide hazmat (10/08/2011 20:50:09) d.delpuglia@gmail.com Ciao Sergio, non sai mica dove trovare la foto che avevi messo? In pratica sto cercando di sistemare la barca per un viaggetto che ho in mente...e mi occorre renderla in grado di affrontare anche bel mare..restando asciutti:-)
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esperimento...voglio dire la mia di lop (11/08/2011 07:59:15) info@lop.it non sto proponendo una soluzione provata o verificata, ma solo teorica. cosi', perche' la sperimentazione fa parte del mio dna.
la soluzione che propongo è una domanda: ipotizziamo: 1 - si mette la barca in secco, bene in alto sull'invaso, si tira giu' la deriva, si lascia asciugare tutto e, ma bisogna essere pignoli e pazienti come un giapponese, si pulisce bene, bene, ma meglio e con tutti gli scovolini del caso, la parte interna della cassa della deriva (visto? ho imparato! ho detto cassa). 2 - si cosparge molto abbondantemente di distaccante (il miglior qualita'-prezzo e' normale borotalco) la lama della deriva: abbondare, non lesinare: se la lama e' in condizioni ideali, superficie liscia e carteggiata, meglio. 3 - si chiude dall'interno la parte superiore della cassa della deriva con una tavoletta: bene, seguendo le forme lungo tutto il taglio e studiando bene come funziona (io non lo so e qui non lo posso supporre, ma fare attenzione ai leveraggi, alla forma della deriva e agli spazi di cui ha bisogno per il suo movimento). 4 - si tira su la deriva, rialloggiandola dentro la sua sede, ben cosparsa di talco (la lama, non la sede) 5 - si pratica - praticano fori sulla tavolettina che abbiamo fatto per chiudere dall'interno della cabina la cassa di deriva 6 - si inetta poliuretano (bombole comuni di sigillante ad espansione) 7 - si aspetta l'indurimento 8 - in teoria, si dovrebbe poter buttare giu' la deriva che dovrebbe ritrovarsi nella sua sede una sagomatura sigillante che segue perfettamente la forma. 9 - l'approccio mi pare valido: la cosa delicata, anzi, delicatissima, deve essere lo studio dei movimenti della lama: bisogna evitare assolutamente il rischio che: - la deriva non scenda piu' giu' perche' troppo compressa dopo la fase di espansione. - la deriva non scenda piu' a causa della forma della lama di deriva (che non so quale e', ma se si tratta di una semplice "tavola" con facce parallele puo' andare, se la sezione e' piu' complessa, a cuneo, etc etc, il rischio e' che la schiuma espandendo vada ad "abbracciare" la deriva che quindi non esce piu' (questione di sottosquadri: difficile spiegare correttamente cosa intendo: spero nella collaborazione del vostro intuito dalla parte di voi che ascoltate, perche' da parte di me che scrivo e' un casino). - la deriva non scenda piu' perche' la schiiuma ha occupato spazio che serve libero per il movimento di rotazione (ma la deriva del Piviere ruota o si solleva a baionetta?) |
di davide hazmat (11/08/2011 09:15:57) d.delpuglia@gmail.com Lop, secondo me ti stai avvicinando ad una soluzione definita del problema, l'unica mia perplessità e che ci sono alcuni spazi che sono liberi quando la deriva e sollevata e vengono invece occupati man mano che la si fa scendere, sopratutto nella parte alta della cassa, bisogna appunto come dici tu, studiare bene tutti questi spazi e trovare il modo di lasciarli liberi dal poliuritano.
Certo, bisognerebbe creare una sorta di piccolo modello rimpicciolito, magari sono con del compensato e fare una prova, sarebbe una ottima cosa... |
di lop (11/08/2011 09:48:26) secondo me un punto di riferimento buono puo' essere concentrarsi sul fatto che non entri acqua quando la deriva e' abbassata, come dire: quando e' alzata puo' anche entrare.
in effetti le condizioni fastidiose sono quelle in cui la deriva ci serve giu', e se proprio vuoi fare l'andatura da regatante e tirarla su andando di poppa, beh...non rompere le balle e tieniti la cuccetta bagnata quando vai a dormire la sera !! continuando seriamente: la cosa teorica ideale dovrebbe essere uno studio dei movimenti della deriva tale che quando e' alzata te ne freghi di cosa succede, mentre quando e' abbassata sei relativamente certo che l'acqua non entri. traducendo in gesti pratici credo sia valido partire dall'osservare la barca da sotto con deriva abbassata e chiedersi: se sigillo adesso, qui, in questa posizione, la mia deriva poi si alza?? sto procedendo al rovescio di quanto scritto prima, ma appunto qui si ragiona, quindi il contraddittorio e la contraddizione fanno parte del gioco |
di davide hazmat (11/08/2011 11:15:23) d.delpuglia@gmail.com Io non sono tanto d'accordo con il fatto che l'importante sia rendere tutto stagno soltanto quando la deriva è abbassata. Uno dei vantaggi della deriva mobile sta nel fatto che nelle andature portanti, con vento forte, sopratutto in poppa, sollevandola si evita che la deriva "morda" e ci procuri straorzate poco gradite...:-) è anche quindi una questione di maggiore sicurezza evitare straorzate e allo stesso tempo l'ingresso di acqua...
A questo punto l'idea di un "tappo" che si inserisca dall'alto e che magari possa essere sostituito con altri di dimensioni differenti per essere adattati a tre o 4 posizioni differenti della deriva, potrebbe forse essere un bene! |
di mario ddtt (11/08/2011 13:36:18) spugna...spugna
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di mario ddtt (11/08/2011 13:37:59) dimenticavo..ad alta densità
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il congegno di Sergio è in mio possesso di vincenzo (11/08/2011 16:00:49) vimoc@tiscali.it Carissimi amici, sono orgoglioso di detenere il congegno originale del grande e caro Sergio, che cercherò di postare in foto quanto prima, però anche a detta dell'inventore, un po di acqua riusciva a passare. Personalmente conoscendo l'esperienza del veterano Mario ddtt non oso dubitare delle sue affermazioni sulla funzionalità della spugna ( di quelle dense) come precisa. Personalmente ho preparato un pezzo di O-RING in silicone, utilizzato nell'industria per guarnire valvole a lente di grosse dimensioni che entra forzato (con una leggera pressione delle dita) nella feritoia lasciata libera nella CASSA della deriva quando questa si abbassa, e lunga qualche centimetro di più per avere un punto di presa quando si decide di sollevare la deriva nella sua CASSA e necessita quindi di essere tolta.Sono Molto ottimista della sua riuscita ma devo ancora sperimentarla in mare. Interessato dall'argomento avevo anche letto da qualche Pivierista di cui al momento non ricordo le generalità, che aveva adottato analoga soluzione tagliando però un comune tubo da giardino ed inserendolo in un pezzo di compensato, stesso concetto ma diversa rigidità della gomma da giardino con il silicone che ho utilizzato, e senza compensato è sicuramente di piu facile stivaggio ( l'O-RING è molto malleabile e lungo circa 60 cm ) Mentre sto aspettando di uscire in condizioni un po impegnative per la verifica definitiva......cerco spugna ad alta densità :-)....Un caro saluto a tutti e augui di buon vento. Vincenzo.
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x vincenzo di mario ddtt (11/08/2011 21:42:04) Ola Vincenzo,
la spugna? basta andare da un tappezziere e te ne fai tagliare due, tre strisce (riserva) di adeguata larghezza. Un piccolo cugno di legno che non sia molto "ingordo" non guasterebbe per evitare l'oscillazione della deriva. Ciao e buon vento |
di Gabri (18/08/2011 20:03:04) alcune foto inviate da Davide (Pecora nera):
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di Gabri (18/08/2011 20:09:24) altre foto inviate da Vincenzo:
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di davide hazmat (18/08/2011 22:07:09) d.delpuglia@gmail.com in linea di massima il sistema che ho utilizzato funziona, l'ho provato anche con vento e mare..ma non riesco ad evitare l'ingresso di qualche schizzo ogni tanto...ma rispetto a prima è un enorme passo avanti!
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di davide hazmat (18/09/2011 15:55:22) d.delpuglia@gmail.com penso di aver trovato un sistema che funzioni, l'ho testato anche con mare ed acqua e schizzi non se ne vedono più..
in pratica sotto quelle fasce blu delle foto di sopra, ho incastrato a poppa della deriva un pezzo di gommapiuma a cellule chiuse, in pratica come una specie di lattice, tipo materasso insomma, molto denso, che avendo memoria di forma, quando calo la deriva lui si schiaccia e pressa , mentre tirando su la deriva si espande rimanendo aderente alla pareti ed alla deriva.. posterò presto una foto.. |
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