- Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica - Il nuovo forum

Pivierista neofita teme la scuffia...HELP!!! di Antonio Morbido Cipolletta (12/06/2011 00:52:03) morbidox@tin.it

Salve amici pivieristi, sono Antonio e vi scrivo da Napoli. Sono da poco felice possessore di un piviere 6,14 acquistato usatissimo (si tratta del n.53 "Balla coi Lupi") e che a poco a poco sto rimettendo in sesto (Rifacimento interni, rifacimento delle costole interne allo scafo...ecc). Vi scrivo per porvi un quesito forse banale, ma è una mia preoccupazione: dopo aver partecipato nell'ultimo anno a 2 corsi di vela, entrambi su derive sportive inferiori ai 4 mt, mi è capitato, uscendo in mare quasi tutti i giorni negli ultimi 2 mesi di scuffiare x 2 volte. La prima a 90°, e la seconda a 180°. Siccome nell'ultimo caso è stato davvero dura rimettere la barchetta in "piedi", volevo chiedervi se anche col Piviere è possibile SCUFFIARE!!! io ho un 6,14mt, con deriva mobile, albero in alluminio di circa 7,20 mt, randa e fiocco originali. Vi prego, rispondete!!!
risposte di mario (12/06/2011 08:19:49) v.maryone@libero.it

Per quanto riguarda questo quesito se vai su Naima ...archivio numeri...n3 di gennaio 2009...tecnica...leggiti l'articolo...inaffondabilità di un Piviere.
Per l'altro quesito ,disalberando il Piviere, si ottiene una ottima pilotina con in più una deriva che usata in posta di pesca evita totalmente qualsiasi rollio. Il 9hp lo monti al posto del timone e va benissimo.... puoi eventualmente trovare un motore anche maggiore fino a 25 hp e il 9 tenerlo di scorta per ogni eventualità.... e...buona pesca...
Ciao a tutti
Ps di mario (12/06/2011 08:32:03) v.maryone@libero.it

PS...
MANCINI SCRIVEVA NELLE CARATTERISTICHE DEL PIVIERE:

.... Mi spiego: il Piviere a deriva � capace di raddrizzarsi, da solo, anche quando tocca la superficie dell'acqua con la punta dell'albero. Circa a cento gradi. Quello a bulbo si rialza da una "abbattuta" di 120 gradi. Come si vede siamo entro limiti di larga garanzia perch� per far coricare in tal modo la barca bisognerebbe essere sorpresi con tutte le vele intavolate al centro da un vento al traverso quasi da uragano. Con in pi� un equipaggio a bordo del tutto inefficiente. E' una situazione che mi sembra improbabile.....

aCC!!! MA QUESTI ASTERISCHI ? ....NON SI CORREGGONO???
ARICIAOO...
GRAZIE!!! di Antonio Morbido Cipolletta (12/06/2011 20:37:42) morbidox@tin.it

Gentilissimi e preziosissimi con le vostre celeri risposte!!! ora mi sento più tranquillo...GRAZIE ANCORA!
di Francesco L. (13/06/2011 17:10:35)

Non sono un grande esperto, ma penso che il problema maggiore, per quanto riguarda la scuffia, non sia tanto il vento in se stesso quanto le onde. Nei cabinati basta un minimo di perizia per evitare la scuffia, ma se ci si mettono onde importanti ed il vento forte ci si può rovesciare improvviso. E' sempre bene temere il mare e le condizioni meteomarine ed è sempre bene essere preparati alle condizioni peggiori, non si sa mai.
di Francesco L. (14/06/2011 10:39:28)

Succede anche nelle migliori famiglie:

www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=x1MOsI1BfbM#at=19
avevo lo stesso dubbio di sandro (14/06/2011 22:22:12)

Grazie , anche io avevo lo stesso dubbio , anche se in parte smentito dal comportamento in mare del mio piviere 660.
Le risposte mi hanno ulteriormente tranquillizzato e sono sempre più soddisfatto di questa piccola grande barca .
Un saluto a tutti.
Balla Coi Lupi di Lop (14/06/2011 23:41:04) info@lop.it

Ciao Antonio,

Balla coi Lupi è un nome che non posso dimenticare: quando qualche anno fa ero "in buona" e volevo comprarmi un 6.14 girava un annuncio per un esemplare azzurrino, deriva mobile, in provincia di Salerno se non ricordo male.
Ricordo di una foto con un fuoristrada che trainava il Piviere su un carrello a 2 assi...
è per caso quello???
Dalle foto era davvero splendido: tutto sembrava tranne che qualcosa di usatissimo da dover rimettere in sesto.
Forse è un'altra barca, comunque se fosse lui salutamelo: non lo sa, ma gli ho voluto bene a distanza, immaginandolo mio per più di una settimana !!
considerazioni di mario ddtt (15/06/2011 10:20:38)

Ma che caxxo di vento e di mare con onde al traverso e soprattutto frangenti (perchè il frangente è determinante) vorreste prendere per arrivare ad avere il timore di scuffiare con il Piviere sia pure a deriva??
Alè !! di Lop (15/06/2011 11:55:29) info@lop.it

Ecco: alla fine non ce l'ha fatta più: e si è pure trattenuto: ha usato due x al posto delle z ....
va bene che bisogna avere rispetto del mare, ma certi scrupoli sono esagerati.....
Ecco, m'avete fatto incazza' il comandante !!!

In effetti le condizioni meteo medie rispetto alle quali la media decide che è non e' il caso di uscire, sono mooolto inferiori a quelle necessarie per porsi il problema della scuffia con un Piviere.

Per chi abita a Cabo da Roca e esce diettamente in Atlantico apriamo un post a parte
di mario ddtt (15/06/2011 13:06:05)

:-)
ciao Lop non sono incaxxato!!!
ma realista si.
(non)scuffie & affini di marco (15/06/2011 15:09:55) mdigilio2000@yahoo.it

una deriva ha come unico momento radddrizzante-cioè la forza che si oppone al vento/onda-il peso del marinaio a bordo,che spostandosi sopravvento stabilisce l'equilibrio della barchetta;i cabinati e le barche dislocanti,caro antò,hanno fortunosamente un discreto peso in sentina+deriva+bulbo pari,di solito(quelle bone),a circa 1/3 del dislocamento totale,capace di garantire un forte momento raddrizzante anche con vento forte e discreta onda.Una corretta spiegazione richiederebbe parecchio,pija per buono questo inciso.

nonostante ciò,su barchini come i nostri il peso di un cristiano (sotto o sopravento)è sufficiente,in talune circonstanze, a modificare parzialmente il comportamento del piviere,rendendolo magari eccessivamente orziero ergo navigando imparerai ad assecondare la barca secondo lo stato del mare/vento.

è però anche vero quanto dice francesco:il vero problema è semmai l'onda per di più frangente(cioè la cresta rompe e l'onda,anzichè scivolare,si abbatte).anche qui la faccenda è lunga da spiegà, ma un frangente alto oltre mezzo mt. rrispetto al baglio max di qualsiasi barca ,per di più preso al traverso, potrebbe fà seri danni. situazione improbabile ma che può succedere(molto fetch,bassi fondali,manovra errata,etc.); quando ariva il casino, di solito non t'avverte prima. il meteo,ancora oggi,vale quello che vale;sarebbe bene che chi va per mare riuscisse a prendere confidenza pian piano con situazioni più o meno complesse,in maniera che quando arriverà la botta sia in grado di tenerla.
p.s. se qualcuno mi invitasse ad uscire su qualunque barca senza borose armate,etc. dicendomi"oggi c'è appena 'na brezza" molto prob.rimarrei al bar a legge un buon libro

detto ciò,se qualcosa non ti sconfinfera,ce sò sempre i corsi vela sui cabinati per approfondì la faccenda

bv

di Francesco L. (15/06/2011 15:19:29)

Ecche caxxo, lo dice anche il glenans che quando ci si mette l'onda nella minestra....eppure molti di voi i frangenti delle foci le conoscono, guai a sottovalutarli con qualsiasi barca.
A marina di pisa mi è capitato, non ci ho dormito per mesi.
pivierista di andrea atzeni (15/06/2011 18:28:50) atzeno@tiscali.it

a me, più che la scuffia, da fastidio la scarsa manovrabilità del mio PVR 614 a deriva mobile, quando debbo rollare il genoa e la barca non risale il vento. Per ovviare ho predisposto uno stralleto mobile con un piccolo fiocco, e spero che vada meglio.
di Pino (15/06/2011 18:41:36)

Guarda che non è una caratteristica del Piviere, ma una prerogrativa di qualsia barca, con il genoa parzialmente rollato, la forma della vela va a farsi benerire.
di paolo del vahinè (15/06/2011 19:32:35) pmgiorgi@hotmail.com

a questo proposito : una cosa da sottoporre alla vs attenzione: il 6.14 a bulbo al vento - quando ce n'è naturalmente - ci sta veramente un attimo e questo rende difficoltoso terzarolare o ammainare le vele..la sa bene mia moglie che impreca quando va a tirare giu il fiocco (avevo provato anche a mettere un caricabasso ma non risolveva niente) o peggio la randa per rientrare in porto ( a viareggio non è consentito entrare a vela....oggi con 10-12 nodi di vento reale , abbiamo ammattito un po e se non la tenevo al vento col motore erano azzi! .....consigli?
BV a tutti
Mollare le scotte?? di Lop (15/06/2011 19:54:17) info@lop.it

Se molli le scotte delle vele, certamente sbattono e la moglie si prende qualche frustata :) pero' tendono naturalmente a mantenersi al vento anche se la barca tende a intraversarsi.
Certo dovresti comunque riuscire ad ammainare entro un certo lasso di tempo senza arrivare ad avere lo scafo completamente al traverso.
Se invece è solo lascata ma ancora sullo strozzascotte, come esci dal letto del vento, appena appena, la vela riprende vento e si gonfia e porta potenza e "tout se complique"!

A questo proposito troverei molto pratico anche sul Piviere un Lazy Jack per la randa (butti giu' tutto in un secondo e poi pensi a riordinare la vela sul boma con relativa calma) e quasi quasi a prua proporrei una soluzione che mi ero studiato in deriva per ammainare il fiocco quando ero da solo: una sagoletta sottile sottile fissata al garroccio più alto (e naturalmente che arriva ai piedi dello strallo, poi puoi decidere se fissarla là o rinviarla in pozzetto lungo la murata): quando devi ammainare tiri giù e il fiocco scende subito fino in fondo senza impuntature dove la vela si ferma a meta' piu' o meno floscia e devi stare la' ad aiutarla.
di Luigi (16/06/2011 10:57:26)

Sul mio Piviere avevo la sagoletta come dice Lop: funzionamento perfetto, lo consiglio a tutti. Da provare.

Per chi ha il rollafiocco invece: provare ad ammainare la randa e andare solo con genova, cioè una specie di trazione anteriore, sulle barche piu' grandi funziona bene.

Per il nuovo Pivierista: se le cose si mettono male ci sono solo due cose da fare

1) si fugge il mare, cioè si va nella direzione delle onde in questo modo la velocità relativa tra onda e scafo diminuisce

2) ci si mette alla cappa (ce ne sono varie, ardente, filante) ci si chiude in cabina e si aspetta

Luigi
troppa carne al fuoco di marco (16/06/2011 14:03:21) mdigilio2000@yahoo.it

me pare abbiam deragliato dall'originale richiesta ergo il poro antonio se spaventa e, forse, si fa più confusione che altro;detto ciò io riassumerei così:

-i frangenti esistono,è cosa buona e giusta temerli ma il mare è stato inventato affinchè qualcuno ci navigasse sopra(ovvio che 'sto qualcuno deve saperci andare,per mare)

-ogni barca bolina in maniera inversamente proporzionale a quanto genoa ha rollato;risalì il vento con 20 nodi,2 mani,etc. e fare una buona bolina è risibile pure per uno stag

-la randa,salvo casi particolari,è l'ultima vela che si ammaina perciò ammaini il fiocco prima e possibilmente di bolina, mantenendo una buona propulsione(se te molla il motore, che fai??);mollando le scotte e poi la drizza lui scende docile e probabilmente frusta meno che prua al vento(con la barca che rolla,se pianta al vento,spruzzi,casino,etc...)

-la cappa su una barchetta de 6 metri e mezzo io non la consiglierei manco a sgarbi(o forse si...)

bv
stralli vari di marco (16/06/2011 14:12:44) mdigilio2000@yahoo.it

uno strallo addizionale dovrebbe esse opportunamente controventato da un paio de volanti,soprattutto se incoccia l'albero parecchio sotto lo strallo principale(i cutter hanno il II°strallo molto vicino a quello principale,i vecchi frazionati senza acquartieramento avevano'na coppia di volanti minimo);il richiamo trasversale delle sartie(con solo 'na coppia di crocette),poi,lascerebbe un pò a desiderare...

fate vobis
mai parlato di stralli addizionali di Lop (16/06/2011 15:51:43) info@lop.it

Strallo addizionale significa che sostiene l'albero o qualcosa dove viene inferita la vela.
Noi abbiamo solo parlato di una sagoletta fissata ad uno dei garrocci superiori del fiocco, che poi corre in basso lungo lo strallo fino a dove è incocciato.
Quando ammaini, la funzione della sagoletta è richiamare giu' il fiocco senza tanti complimenti e senza aspettare che cada solo per gravità, cosa che capita solo di rado sulla barca piccola, dove la vela pesa poco.

Lo strallo è sempre uno e uno solo e nessuno lo tocca: la differenza è appunto che se hai "qualcosa" da tirare per far venire giu' il fiocco ci metti molto di meno.

E' chiaro che non puoi lasciare la sagoletta appesa e libera: volerebbe tipo un segnavento lungo 4 metri; quindi la fissi dove è incocciato lo strallo: pero' così quando ammaini devi sempre recarti a prua; se invece dove e' incocciato lo strallo metti un bozzellino e ci fai passare la sagoletta, e poi con un altro paio di bozzellini la fai correre ammurata e te la riporti in pozzetto, ecco che riesci ad ammainare senza nemmeno recarti a prua, almeno non con la stessa "urgenza".

l'importante è arrivare prestissimo ad avere la vela ammainata e richiamata in coperta quanto basta per non farle riprendere vento.
Da prove fatte e' anche meglio non annodare la sagoletta al garroccio piu' alto (che poi deve spingere in basso tutti gli altri e diventa piu' duro con il rischio che si impunta lo stesso) ma un po' prima (diciamo in modo che la parte di vela che restasse eventualmente issata fosse larga massimo intorno ai 20 - 25cm ?).
sagoletta a maggior ragione per ammainare il fiocco se non stai al vento di lop (16/06/2011 16:04:28) info@lop.it

dimenticavo di questo ulteriore vantaggio: la manovra teorica citata da marco non fa una piega, ma su una barca piccola se molli la drizza mentre il fiocco sta portando non riesce a cadere giu' in coperta per gravità; la devi sempre aiutare, e l'omino a prua mentre vai di bolina sul Piviree 6,14 non dovrebbe essere tanto sereno come su un Hallberg Rassy 43".

Ed ecco la sagoletta: molli la drizza, cazzi la sagoletta, e il fiocco, che gli piaccia o meno, scende lungo lo strallo.

Poi, per perfezionare, sul Piviere tocchera' stare attenti a:

1) avere le battagliole per trattenere la vela in coperta, senno' la parte "moscia" scende in acqua e non e' bello.

2) battagliole o meno, tutto sommato non è sbagliato se si riassetta la vela abbastanza in fretta (magari un piccolo ragnetto giusto con un paio di prese, forse anche una soltanto).
strallo addizionale di lop (16/06/2011 16:26:39) info@lop.it

E' vero: ho riletto sopra: c'e' Andrea che parla di strallo addizionale: in effetti almeno in teoria sembra difficile: come fai a "issare" uno "strallo addizionale" vero e proprio solo nel momento in cui ti serve? Immagino che sia una soluzione "temporanea" risolta di conseguenza non con un vero e proprio strallo ma piu' come dire con una drizza che "fa da strallo": mi sbaglio?

E se e' così:

1) non ti fa una catenaria mostruosa o detto in altro modo non ti si "abbanana" talmente tanto per cui comunque il vento non lo riesci a stringere lo stesso, almeno non piu' di quanto riesci a fare con un pezzetto di fiocco lasciato fuori dal rullafiocco??

2) la presenza del rullafiocco compresa la vela arrotolata che comunque ha il suo ingombro, non ti frega comunque l'efficienza del "fiocchetto temporaneo" quanto a prendere vento??

3) alla fine di tutto: ma se è vietato entrare in porto a vela e se in effetti per mille e uno motivi le nostre barchette hanno un motorino ausiliario, e' cosi disdicevole fare le manovre con atteggiamento tranquillo da diportista anziche' concitato da Coppa America?
In fondo anche in macchina una delle manovre piu' efficienti per fermare l'auto in emergenza è mandarla in testa-coda controllato: ma chi è che lo fa e anche che lo sa fare davvero??
di Luigi (16/06/2011 17:01:26)

-la cappa su una barchetta de 6 metri e mezzo io non la consiglierei manco a sgarbi(o forse si...)


Perchè scusa? Piu' le barchette sono piccole e meglio stanno alla cappa.

L.
di Luigi (16/06/2011 17:05:29)

Quoto Lop, la sagoletta per ammainare il genova funziona perfettamente, specialemnte per le barche piccole, provare per credere.

Inoltre non è vero che la randa è l'ultima vela che deve essere tolta, per gli armi in testa puo' essere la prima, gli inglesi lo fanno spesso.

Ciao
Luigi
di marco (16/06/2011 19:57:11) mdigilio2000@yahoo.it

sceglie cosa ammaini prima dipende da molti fattori,difficile spiegà su un forum senza esser prolissi;la randa è la prima che issi e l'ultima che ammaini,di norma..dai glenans fino alle giovani marmotte è opinione condivisa

che poi una volta 'n'inglese abbia ammainato prima la randa mi verrebbe da dì "embè?"-ma in inglese nun lo sò dì-

c'è gente che fa le boline con ventone col motore,altri che se ne vanno a spasso col solo fiocco di bolina con 5 knts di vento',altri che prendono i terzaroli prua al vento,'nzomma bello il mondo(nautico e non)perchè avariato

come sospettavo prima, il povero antonio sarà sempre più perplesso e mi dolgo per il fuori-tema
di marco (16/06/2011 20:01:14) mdigilio2000@yahoo.it

dimenticavo,come sempre,
fate vobis
di mario ddtt (17/06/2011 09:39:41)

deo gratias!!!
di paolo (17/06/2011 22:22:14) pmgiorgi@hotmail.com

qualcuno ha scritto "ci sono alcuni che prendono i terzaroli prua al vento....."
comment0-domanda: percheè i terzaroli non si prendono con la prua al vento??? e allora si prendono con la randa in pressione???...mah..
beh dipende... di Lop (18/06/2011 02:18:42) info@lop.it

La pedissequa teoria (ma come cz parlo) descrive la manovra prua al vento, ma tra bonaccia e burrasca c'e' un range di condizioni molto ampio: in effetti con un vento "adatto" e con un circuito delle borose ben fatto la manovra si fa anche con la vela in pressione; non sbatte e non ti fermi.
E' una manovra un po' da sganzi e un tantino "spinta" da regatanti, ma si fa.

Bisogna giudicare diversi aspetti: quello certo è che piu' in barca ci vai e sei allenato, piu' confidenza prendi con le manovre che diventano fluide, senza impuntature, e poco a poco ti portano a permetterti di provare "personalizzazioni".

Comunque devi avere un buon circuito "moderno", cioe' una borosa che tira giu' il punto di mura della mano di terzaruoli, oltre che il punto di bugna: a quel punto laschi la drizza, cazzi le borose e la vela ti si mette gia' a segno abbastanza.
Poi ricazzi la drizza e ti riorganizzi le regolazioni.

Se pero' non hai un circuito fatto cosi; in pratica se devi prima far cadere la randa e poi inserire a mano l'occhiello del nuovo punto di mura della vela sul gancio apposito sulla varea del boma, insomma... penso che farlo senza mettersi al vento diventi un po' goffo.

In effetti la borosa che tira giu' il punto di mura ha proprio la funzione corrispettiva della sagoletta di cui abbiamo parlato piu' sopra per il fiocco: ti permette di tirare giu' la vela anche quando lavora (tanto è relativamente piccola; le forze in gioco sono basse)...
di Luigi (18/06/2011 11:19:41)

Caro Marco sarai pure bravo ma se non ti metti mai in discussione non migliorerai mai...

L.
x luigi di mario ddtt (18/06/2011 11:32:36)

'a Luigi, mi sono fatto una moto....passa a trovarmi
ciao
di paolo (18/06/2011 19:42:58) pmgiorgi@hotmail.com

Grazie Lop, organizzo il circuito moderno della borosa.....ho visto su un libro...mi sembra facile da realizzare...poi ti so dire....BV
(qui sciroccone incaxx! niente uscita!)
di marco (19/06/2011 12:56:57)

l'idea era quella di dare qualche suggerimento,caro luigi;nel mondo virtuale bisogna-per necessità di spazio-tagliare con l'accetta modi e temi e forse questo irrita qualcuno.

io con la vela ci campo ma continuo ad imparare ogni volta che metto il naso fuori

bv


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