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Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica
Riscaldamento invernale di Fulvio (28/10/2010 15:19:26) Voglio mettere in opera qualcosa di sicuro per riscaldare 'tipo casa' la minuscola cabina del Piviere allorchè la si abiti d'inverno. Io un'idea da realizzare ce l'ho, ma prima di svilupparla vorrei attingere anche dalle vostre esperienze. Ho già provato in passato cose come stufa catalitica, fiamme varie, tutte cose pericolose e/o puzzolenti che vorrei evitare.
Ciao e grazie |
stufa di Sergio (28/10/2010 17:18:47) buser09@libero.it Caro Fulvio,io che dormo in barca anche d'inverno riscaldo la gabina di prua con una stufa elettrica.di quelle che se cadono si spengono.Io la tengo accesa circa un'oretta prima di andare a dormire e ti garantisco che funziona.Devi naturalmente essere attaccato alla luce del cantiere e sopratutto essere in barca con la stufa accesa.Con 12-15 euro sei fuori dai pensieri.Più semplice di così non c'è verso.Ti saluto Sergio
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di Fulvio (28/10/2010 17:51:27) Grazie Sergio, in effetti nulla di meglio di una stufetta elettrica se sei attaccato alla corrente del cantiere... Magari con la dovuta discrezione :)
Ma io pensavo a qualcosa di indipendente, funzionante a gas o con carburante liquido e che, in caso necessiti anche di corrente per funzionare e /o per le sicurezze, consumi non più di qualche decina di mA dalla batteria di bordo; qualcosa che consista in un generatore di calore ovviamente posto fuori dalla zona abitata e a un corpo scaldante interno. Un mini impianto termico, silenzioso, sicuro e funzionante con carburanti già disponibili a bordo. C'è già qualcosa del genere? Io non ho trovato niente di semplice e di piccolissima potenza. Per non parlare dei prezzi. |
di Pino (29/10/2010 11:52:05) Ci sono le Origo ad alcool, usano cartucce riempite del mateeiale che si trova all'interno dei serbatoi delle auto di F1, il liquido non esce nenche se rovesciato sottosopra.
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di Pino (29/10/2010 19:30:36) Questa
http://www.ilmarinaio.com/it/riscaldatore-fornello-ad-alcool-origo.html |
di Fulvio (29/10/2010 23:59:22) Grazie Pino, ma... non consuma ossigeno? Non emette gas nocivi? L'hai provata personalmente?
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di Pino (30/10/2010 00:27:37) Se non ricordo male ce l'ha Paddy, comunque la trovi su Marinai di Terraferma.
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e la campingaz? di marco (31/10/2010 11:11:36) volendo anche avere un minimo tepore se ti allontani un pò della banchina, c'è la stufa blue cat della campingaz: circa 850w,catalitica, cioè senza fiamma,funziona con l'apposita bombola da 1/2 kg,funge sia verticale che moderatamente inclinata e credo sia affidabile/sicura tanto quanto le nostre cucinette basculanti dei pivieri. costa'na 70ina di euro,e se proprio vuoi star sicuro sicuro, c'è lo sgancio easyclic:tiri via la piccola bombola e vai a dormir sereno.
non ricrea il clima tropicale ma x una scaldatina in quadrato (soprattutto la mattina presto o prima di dormire) x me va + che bene. ciao |
Riscaldamento di Sergio (01/11/2010 15:40:27) Caro Fulvio,girando per i poster degli appassionati di barche ho trovato una stufa ad alcool che forse ti potrebbe interessare.Vai su Google e scrivi:stufe ad alcool Origo.Nella pagina che ti si apre vai prima su:fornelli ad alcool e troverai l'oggetto che costa 149 euro che fa sia da fornello che da stufa.Sempre nella pagina di Google vai poi su marinai di terraferma,argomento stufe ad alcool e vedrai l'uso nella barca di Paddy(che vive ad Arese):Se poi vuoi veramente l'optimus clicca sempre su Google:Spraystore e ci troverai un ottimo sistema per riscaldare che funziona a gasolio e consuma pochissima corrente ,ma costa oltre 1200 uero.Ti saluto Sergio
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Stufe di Sergio (01/11/2010 16:03:08) Fulvio,ho visto che la stufa è la medesima che ti ha consigliato Pino,comunque sul sito SURVIVALSCHOP.it la paghi molto meno di quanto dice di averla pagata Paddy.Di nuovo salutoni Sergio
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Origo di Paddy (02/11/2010 09:25:31) Ciao,
si ho l'origo, scalda molto bene, l'acool è quello denaturato che si compra al supermercato, ha un'autonomia di 6/8 ore, ma costa un botto (almeno dove l'ho presa io) e non la lascerei accesa di notte. Come questa non lascerei accesa nessuna stufa che brucia ossigeno. |
..chiediamo a Luca (ex Piviere Emy) di MARIO G. (03/11/2010 11:06:34) giulianelli@irsa.cnr.it Luca ciao,
tu avevi su Emy un sistema di riscaldamento ma non ricordo quale fosse; dicci un po' la tua esperienza. Saluti |
di Pino (03/11/2010 12:00:15) Luca aveva CaldoBagno De Longhi, a 220V.
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di Fulvio (06/11/2010 23:29:07) Grazie a tutti per le ricche informazioni! Allora è proprio vero che quanto immaginavo non esiste. Lo so che non è indispensabile alle nostre latitudini, ma sto ugualmente pensando di realizzare un sistema per riscaldare la cabina come ipotizzavo sopra, con un microimpianto dotato di generatore di calore esterno e tutto in stile Piviere. Vi farò sapere l'esito delle mie prove, che condurrò 'a banco' nelle serate del prossimo inverno milanese.
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Pezzi x Fulvio di vincenzo (07/11/2010 07:23:49) vimoc@tiscali.it Fulvio, bella sfida la tua.....è un ottimo "temino per l'inverno" che stimolerà certamente gli altri pivieristi che si distinguono per creatività e manualità.....il vostro lavoro sarà certamente utile a tutti coloro che vorranno affrontare soggiorni invernali in barca con meno disagio......Professionalmente aggiusto caldaie domestiche a gas, chi avesse bisogno, per i suoi tentativi di qualche componente di recupero mi faccia un fischio, che vedo di procurarglielo.sto pensando a qualche applicazione che non sia legata ad alimentazione elettrica ma....non me ne viene in mente nessuna :-(....B.V.
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riscaldamento di mario (07/11/2010 09:04:34) v.maryone@libero.it Io sul mio camperino VW MULTIVAN ho un ottimo WEBASTO a gasolio
Nel FORD precedente avevo il TRUMATIC E 2400 a gas , ENTRAMBI PICCOLISSIMI E LI PUOI MONTARE IN QUALSIASI GAVONE E CONVOGLIARE IL CALORE CON IL RELATIVO TUBO CORRUGATO DOVE TI PARE CERCALI SU GOOGLE, sono articoli per camper. |
di Fulvio (10/11/2010 00:20:59) Caro Mario, in effetti i riscaldatori che mi segnali sono la miglior soluzione per i mezzi mobili e già conoscevo il webasto a gasolio. Ne ho uno, un po' datato in verità, modello HL 2011. Perfettamente funzionante, pur se gradisce il cherosene più del gasolio col quale ha qualche difficoltà di avviamento. E' dotato di spettacolari manuali di uso, installazione e servizio, con spiegazioni dettagliate e discorsive, tutti gli esplosi e gli schemi mirabilmente disegnati a mano.
Una decina d'anni fa, forse più, lo avevo revisionato (reperito usato) e preparato per l'installazione ma provandolo a banco mi sono accorto che il suo consumo elettrico era piuttosto elevato: a regime circa 4A a piena potenza e 3A a potenza ridotta. Inoltre all'avviamento l'accensione della candeletta di preriscaldo aveva un assorbimento di ben 11A per un minuto, oltre ai 4A del motorino che comanda ventola/pompa e dell'elettrovalvola. Quel ch'è peggio è che ogni volta che il termostato ambiente interviene per limitare e stabilizzare la temperatura si ha un fermo e poi una successiva riaccensione del riscaldatore, con relativo ciclo di preriscaldo, e l'intervento del termostato si ripete molto spesso dato che la potenza del riscaldatore è tanta (anche troppa, 2000kcal/h con ben 50mc/ora di circolazione d'aria) e in una cabina piccola (Piviere, nemmeno 8 mc) il riscaldamento avviene rapidamente. Inoltre l'apparecchio è tutt'altro che silenzioso e lo scarico puzza... Conclusione, in una notte consumerebbe un litro abbondante di gasolio o cherosene e questo va bene, ma spianerebbe una batteria da un centinaio di Ah e questo non va bene. Si tratta di un apparecchio validissimo per uso camion-bus-camper, ma non per una piccola barchetta... Io che sono pazzo sul mio Piviere ho batterie per un centinaio di Ah che sarebbero tuttavia insufficienti, una persona normale nemmeno quelle... La necessità termica della cabina del Piviere, in un inverno al mare in Italia, si aggira intorno alle 300 Kcal, poco più di un decimo della potenza del Webasto... |
di Fulvio (10/11/2010 00:58:58) Per Vincenzo: grazie delle belle parole e della disponibilità. Pensavo di costruire una microcaldaia esterna riscaldata dalla camping gaz dotata di termocoppia di sicurezza e di realizzare un circuito con vaso d'espansione aperto. Farei circolare l'acqua in un corpo scaldante posto in cabina con una pompa centrifuga a 12V sul ritorno, che sarebbe anche il punto più basso del circuito. Tale pompa di circolazione, componente chiave, dovrebbe avere ridottissime prestazioni (basterebbe un litro al minuto con pressione quasi zero), ridottissimi consumi (diciamo qualche centinaio di mA al massimo), grande affidabilità, grande silenziosità e dovrebbe essere adatta all'acqua molto calda. Al momento non saprei dove reperire un simile oggetto, salvo forse adattare qualcosa di reperibile sul mercato camperistico. Quasi quasi potrei facilmente costruirne una ex novo, ma preferirei trovar qualcosa di già fatto non foss'altro che per la possibilità di rapida sostituzione anche migliorativa. Il tutto non dovrebbe aver bisogno di controlli o sicurezze perchè il focolare dovrebbe essere tanto piccolo da garantire una sicurezza intrinseca, ovvero l'impossiblità di portare l'acqua a ebollizione finchè la pompa funziona e in caso di fermo pompa magari l'acqua stessa, fuoriuscendo dal vaso d'espansione aperto in caso di ebollizione e canalizzata opportunamente, potrebbe spegnere il fuoco; a chiudere il gas provvederebbe la termocoppia del fornello stesso.
Una versione meno pivieristica della cosa prevederebbe poi la realizzazione di una minicaldaia con focolare alimentato da una bombola di gpl mediante un'elettrovalvola gas minuscola a 12V basso assorbimento meglio se con termocoppia di sicurezza (altro componente chiave che su due piedi non saprei dove trovare) e con una gestione intelligente di temperatura ambiente e accensione piezo/sicurezza del tutto, cosa da farsi con una semplice elettronica logica a sicurezza intrinseca che per me non sarebbe un problema trattandosi del mio mestiere. Ciò permetterebbe di realizzare il fantascientifico sogno dell'avere la barca tenuta in 'antigelo' (ad esempio termostatata a sei gradi, o anche meno) e relativamente asciutta e sana durante tutta la stagione invernale per poi alzare il termostato ambiente allorchè la si abiti; a occhio una bombola di gpl da 15Kg dovrebbe fare tutta la stagione o quasi e una cella solare da una ventina di watt dovrebbe farcela persino d'inverno a tenere in funzione elettricamente il necessario, specie se un cronotermostato accendesse il tutto solo qualche ora di ogni notte. |
STUFA di mario (10/11/2010 10:36:13) v.maryone@libero.it VAI A VEDERE ...TRUMATIC E 2400...
VA BENISSIMO E CONSUMA POCHISSIMO. |
x fulvio di vincenzo (11/11/2010 00:14:30) vimoc@tiscali.it Caro Fulvio,seguo con interesse i messaggi del tuo post,l'argomento è interessante ed è stimolante cercare di creare qualcosa che non c'è. Purtroppo per noi quei mascalzoni della TRUMA hanno fatto quei bruciatori che bisogna riconoscere siano il "concentrato" di quanto ci serve :-). Però non saremmo pivieristi se ci arrendessimo subito, per quanto ci abbia pensato non riesco a trovare applicazioni esistenti da dirottare alla funzione di cui stiamo parlando, tranne per quanto riguarda il minibruciatore un sistema utilizzato in industria per misurare il potere calorifico di gas industriali, (gas coke e gas d'altoforno e sicuramente altri).Questo per le dimensioni, come bruciatore sarebbe sicuramente l'ideale ma sia la bobina della valvola gas sia il ventilatore dell'evacuazione fumi sono a 220 volts, anche una pompa a 12 V. non avrei idea di dove reperirla, se non magari utilizzare una pompa tradizionale prolungandone l'asse ed utilizzare un motorino a 12 di altra natura per farla girare (in questo caso sarebbe necessario poter contare sulla tenuta dei premistoppa normalmente non eccellenti).Non ho esperienza ma sicuramente le stufe a gas per i camper hanno valvole gas a 12 V. e la loro portata è sicuramente regolabile anche nel caso avessero come impostazione il passaggio di una determinata quantità. Costruire un minibruciatore non è un problema, sono moduli componibili e la rampa del bruciatore è facilmente riducibile anche a pochi elementi.La termocoppia di sicurezza è "meccanica" ed è spesso associata ad una "pasticca" di sicurezza anche lei meccanica che per alta temperatura apre il circuito elettrico della valvola gas garantendone quindi la sicurezza.Cronotermostati a batterie ne esistono centinaia di modelli e quasi tutti consentono avviamenti programmabili e dispongono di una funzione antigelo. Mi rendo conto di non esserti troppo di aiuto, ma avendo visto i tuoi lavori sono certo che qualcosa inventi. Continuerò a pensare e se mi viene in mente qualcosa mi faccio vivo in un battibaleno. L'unica osservazione che mi viene da fare è che non sarei troppo favorevole a lasciare un dispositivo a fiamma acceso in assenza di equipaggio a bordo.
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di Fulvio (11/11/2010 09:23:23) Eh, Mario, ho visto la stufetta Truma ed è un bellissimo oggettino... Ma costa un botto! E poi, mi pare molto sovradimensionata per la minuscola cabina del Piviere, sia per potere calorifico (e conseguente consumo) sia per volume d'aria calda generato... Un camper, oltre ad essere di molto maggior cubatura, di solito ha maggiori dispersioni, immagino (non ho esperienza alcuna di camper).
Se ci fosse una versione della Truma con una potenza molto minore, diciamo un ottavo o un quinto, la prenderei. Vincenzo, proprio ieri ho avuto una rivelazione andando a vedere perchè lo scaldabagno istantaneo di papà ritardava ad accendersi. Uno scaldabagno di quelli col sensore a ionizzazione di fiamma (imparato ieri cos'è) e funzionante a pila, due pile da 1,5V in parallelo. Si era semplicemente sporcata la superficie del sensore di fiamma a ionizzazione, che reagiva in ritardo e pulito il quale tutto è tornato a funzionare. Ho così capito il ciclo di funzionamento dell'oggetto e sono stato dall'amico fornitore che a suo tempo me l'aveva dato; mi ha regalato il tutto cannibalizzando uno scaldabagno nuovo da cui aveva già tolto altri pezzi. Non immaginavo che vi fossero ben due elettrovalvole funzionanti a pila; presumevo che la pila desse solo l'impulso all'apertura e alla chiusura e poi la pressione dell'acqua facesse il resto, invece si tratta proprio di due elettrovalvole tenute aperte in continuo dal passaggio di corrente (del resto come da mia ipotesi sarebbe stato un funzionamento molto poco sicuro) dunque è esattamente ciò che serve. La valvola dell'acqua, che dosa il gas in base alla portata, non mi serve in quanto essa sarà fissa e molto piccola. Il sensore di flusso sì, darà il via al tutto una volta che la pompa avrà fatto circolare l'acqua pur se a pressione 'zero' (circuito aperto) e con portata minima; si tratta infatti di un galleggiante mosso dal flusso e contenente un magnetino che aziona un sensore reed all'esterno del tubo. Ho scoperto a banco che semplicemente chiudendo quel contatto di flusso presente avviene esattamente quello che serve, ovvero: 1) parte la serie di scintille e si apre l'elettrovalvola della fiammella pilota, che lambisce il sensore di fiamma; 2) quando il sensore di fiamma percepisce la fiamma, interrompe le scintille, apre l'elettrovalvola del bruciatore e un istante dopo chiude quella della fiamma pilota. Il sensore di fiamma deve restare su fiamma continuamente. Nel caso il bruciatore non si accendesse o si spegnesse successivamente per qualsiasi motivo, la mancata rilevazione della fiamma provoca la chiusura delle valvole; se permane flusso d'acqua il ciclo di accensione si ripete. Se il flusso d'acqua s'interrompe, si ha lo stesso effetto che spegnendo la fiamma: si ferma tutto. In serie al contatto del sensore di flusso ci sono le sicurezze: pastiglia che apre a 90° sull'esterno della serpentina, pastiglia che apre a 130° sui fumi. Non mi resta che fare una pompa di circolazione adeguata, modificando meccanicamente qualcosa di esistente come dici tu o trovando forse una pompetta per acquari o roba del genere capace di resistere all'acqua molto calda (?) e poi costruire una 'minicaldaia' per il bruciatore in cui inserire una minuscola serpentina ben alettata o un piccolo serbatoio, o una mini batteria di tubi. Il bruciatore lo posso ottenere facilmente, come dici, da una sola delle dodici rampe dello scaldabagno, alloggiata in modo da ottenere, tra l'altro, un apparecchio abbastanza 'piatto' da essere di facile installazione. Per la corrente, posso trovare facilmente un convertitore switching 12V - 1,5V che mi affranchi dalle pile consumando pochi mA dalla batteria; sulle correnti in gioco sarò più preciso in un prossimo post. D'accordissimo con te sull'inopportunità di lasciare acceso incustodito il sistema, ma... una volta raggiunta la certezza di una sicurezza intrinseca, se ne portà forse anche parlare... |
x fulvio di vincenzo. (12/11/2010 00:32:32) Accidenti....sei gia a metà dell'opera, sai che non ho mai visto valvole a gas a pile? Comq meglio così, una cosa mi incuriosisce..l'accensione della fiamma, che ho capito essere automatica, con che energia avviene??? forse come bruciatore potrebbe esserti congeniale, ovviamente riducendo opportunamente la portata di gas quello degli scaldabagni a metano o a gpl della Ariston (MTS), le dimensioni sono limitate, il tiraggio naturale quindi senza ventilatori di sorta, l'accensione a fiamma pilota, la gestione del bruciatore comandata da un termostato di temperatura acqua,le sicurezze meccaniche come quelle che elencavi prima (termocppia di rilevazione e pasticca di sicurezza sia acqua che fumi).Vado un paio di giorni in fiera a Roma, ma domenica, al ritorno vedo di inviarti la documentazione di questo pezzo che per dimensioni è molto contenuto, ed avrebbe componentistica e sicurezze di tecnologia e garanzia industriale. A presto e complimenti per lo sviluppo del tuo progetto. B.V. a tutti i Pivieristi.
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di Fulvio (12/11/2010 09:20:54) Grazie Vincenzo, la mia mail la puoi trovare in bancadati, Piviere n° 136.
L'accensione della fiamma aviene con una serie di scintille prodotte da un elevatore di tensione contenuto un una piccola centralina elettronica resinata e impossibile da vedere e modificare, ma molto ben fatta. La centralina contiene anche tutto il resto, che serve a rilevare la fiamma mediante il sensore a ionizzazione (che poi è una bacchetta di acciaio ben isolata, messa sul fuoco e nulla più) e ad aprire le elettrovalvole. Ti dirò marca e modello dell'apparecchio, che... non ho neppure guardato, ma è roba italiana. L'assorbimento di corrente della centralina è zero a scaldabagno spento in quanto un microswitch la esclude fisicamente dall'alimentazione. A scaldabagno acceso e pronto a partire l'assorbimento è di soli 36 microampere. Quando l'acqua inizia a scorrere il sensore di flusso (che funziona meccanicamente, e -ho visto- funziona anche con portata davvero minima, purchè ci sia un minimo spostamento dell'acqua) ne comanda l'attivazione e gli assorbimenti nel ciclo di funzionamento sono i seguenti: scintille e valvola pilota 115 mA per pochi secondi, poi valvola bruciatore 50mA per tutta la durata della sua accensione. Bisogna tener presente che questi sono i consumi con un'alimentazione di soli 1,5V; immaginando di alimentare il tutto con la batteria di bordo a 12V mediante un minuscolo convertitore cc-cc dal rendimento dell'80% i 50mA diventerebbero una decina soltanto: il consumo di un led. Aspetto di vedere la documentazione di quel bruciatore, intanto ti dico che il 'mio' scaldaacqua ha in origine un bruciatore composto da dodici rampe in batteria, per un totale di 22000 Kcal/h. Io pensavo di utilizzare una sola rampa, della potenza nominale di 1833 Kcal/h, che è ancora eccessiva; tuttavia riducendo la portata di gas e regolando la carburazione arriverò sperimentalmente alla fiamma di potenza giusta. Integrata nella valvola gas c'è anche una regolazione manuale rotativa della portata. Naturalmente invece dell'ugello da 110 per il metano di città monterò un ugello più piccolo per il gpl, proverò quello più adatto; i consumi dovrebbero risultare nell'ordine di una trentina di grammi di gas all'ora. Pressione gas: 100 mbar. Quanto alla pompa, oggi ne cerco una ma si tratta di una cosa meno critica di come pensavo; la pressione necessaria a far circolare l'acqua e ad azionare il sensore di flusso sulla portata delle tubazioni da 10mm circa è davvero minima, tutto sta a che regga l'alta temperatura dell'acqua e che sia ragionevolmente silenziosa. |
intanto guarda questo di vincenzo (14/11/2010 12:52:25) http://www.aristonheating.it/mountpoint/SCALDABAGNI_A_GAS.pdf intanto inizia a dare un occhiata a questo, come vedi c'è in due versioni, una con fiamma pilota che limiterebbe il consumo elettrico alla sola pompa, però in questo caso andrebbe studiato un metodo di temporizzare il suo funzionamento magari interrompendo con un programmatore a tempo(un comune cronotermostato) il termostato di caldaia, che nello scaldabagno è l'elemento che fa partire il bruciatore ed assolverebbe bene alla funzione anche modificandone l'uso a "caldaia per pivieri". Potresti quindi avere due regolazioni, una temporale, quindi dando consenso alla marcia solo negli orari impostati, uno di temperatura ambiente, collocando il cronotermostato in un ambinete del Piviere (anche se il bruciatore continuerebbe ad essere comandato dal termostato di.......caldaia.....chiamamola così :-).L'altra versione è senza fiamma pilota ed ha bisogno in origine di 220V per l'innesco (4/5 secondi ad accenzione).Andrebbe sicuramente ridotto il volume di acqua, purtroppo riducendo la parte esposta allo scambio termico fumi/acqua,forse potrebbe essere usato un ugello gas gpl ulteriormente piu piccolo per ridurre la fiamma e non avere troppi fluidi caldi che lambirebbero una superficie troppo piccola, o trovare un modo per rallentare il passaggio dei fumi caldi nella caldaia.Che ne diresti di appendere l'attrezzo (che dovrebbe aver assunto le sembianze di una antenna radar) con due galletti sullo specchio di poppa tipo fuoribordo?????? Ciao per ora Vincenzo.
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stufa di mario (14/11/2010 16:53:23) v.maryone@libeo.it Io non capisco perchè vi ostinate a scaldare un circuito di acqua per uno scambiatore aria acqua per scaldare l'aria quando ad esempio se guardate sul mio sito www.mariovolpini.altervista.org e andate a CAMPER scorrendo le foto potete scorgere una minuscola stufa a gas( quella blu, trovata in disfattura per pochi centesimi) che scaldava perfettamente tutto il volume del camperino... la combustione di un minimo bruciatore a gas avveniva all'interno di uno scatolato con scarico all'esterno a tiraggio naturale con un tubetto da un pollice come si intravede dalle foto !!
!!Ciao.....credo di averne anche un'altra da qualche parte se la trovo vi invio le foto. |
Stufa di Sergio (14/11/2010 17:15:08) buser09@libero.it Ciao Mario,se trovi quell'altra stufetta te la prendo io per metterla sul Buserdue.Saluto con affetto te e la Meri e a presto Sergio
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x mario di vincenzo (14/11/2010 17:25:14) Marione.....si fa per stare in allenamento....io un son come te e Fulvio che le cose le fate per davvero.......poi ho ancora troppe cose strutturali da fare...gavone per ancora, sistema di manovra della deriva ecc ecc.......se nel frattempo però Fulvio "brevetta" (e ne ha tutte le capacità)una caldaia economica per piviere....godrò del suo lavoro.Le soluzioni tipo TRUMA sono probabilmente sovradimensionate ma ottime,sicuramente care.....io per il primo freddo nel caso mi metto le mutande di lana lunghe e una coperta di più, oltre la papalina,però, tifo per il successo di Fulvio :-).....B.V. ai Pivieristi freddolosi e non.P.S. la stufetta blue è carinissima.
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di Fulvio (14/11/2010 22:50:53) Mario... Si fa per stare in allenamento, proprio come dice Vincenzo! Riscaldare la cabina con un calorifero come a casa è un'altra cosa come confort rispetto a qualsiasi altro sistema, e il bello della storia è proprio che offre il 'pretesto' per cimentarsi a costruire qualcosa che non c'è già fatto. Come tanto altro sulle nostre barchette.
Ieri ho trovato la pompa, una banalissima pompetta centrifuga a 12V che, fatta funzionare a 4-6 V, non si sente andare e fa circolare l'acqua proprio come serve. Alimentata con un convertitore cc-cc assorbe 150 mA dalla batteria 12V. Il sensore di flusso, che è meccanico, dà il consenso all'accensione della caldaia le cui elettrovalvole consumano solo circa 15 mA dalla batteria 12V. Una normale batteria da 50Ah, a piena carica, può far funzionare il tutto per circa 300 ore e considerando che la caldaia si accenda solo qualche ora al giorno una normale piccola cella solare ben esposta può compensare questo consumo anche d'inverno, garantendo completa autonomia per quanto riguarda la corrente. Resta da vedere quale sarà il consumo di gpl; considerando la potenza ridotta del focolare ho stimato una trentina di grammi all'ora (bombola da 10Kg = 333 ore) ma chissà. Il mio obiettivo è portare gradualmente e poter mantenere indefinitamente a 70°c circa un piccolo corpo scaldante posto in basso in cabina (calorifero, tubo alettato che sia) equivalente a un paio di elementi di normale calorifero domestico. Vincenzo, grazie per le segnalazioni e d'accordissimo con l'idea di principio di mettere la caldaietta fuori bordo, magari anche fissa perchè no, in uno spazio (difficile da trovare) dello specchio di poppa o magari (seconda opzione) in un vano apposito da ricavarsi e preparare con tutti gli accorgimenti del caso in una zona giusta dei nostri enormi gavoni. D'accordo sulle tue considerazioni sullo scambio termico fumi/acqua, da realizzarsi molto accuratamente facendo uno scambiatore adatto e sperimentando. Necessita fare in modo che una fiamma più piccola possibile lambisca la maggior quantità possibile di acqua in transito, alzandone la temperatura di una quindicina di gradi (ovvero la differenza tra mandata e ritorno del corpo scaldante). L'impianto sarà elementare, un solo corpo scaldante senza rubinetti; le perdite di carico dovranno essere minime per minimizzare il consumo elettrico del circolatore a parità di velocità di circolazione, per cui userò tubo diam. 18, che rispetto al 12 mi fa consumare metà corrente. La velocità del liquido sarà bassa, costante e impostabile sperimentalmente con precisione, variando la tensione di alimentazione del circolatore e determinando quella giusta in base ai risultati ottenuti nello scambiatore in caldaia. La fiamma sarà pre-regolabile manualmente su tre livelli di potenza, mediante la manopola esistente sul gruppo valvola gas stesso. Il cronotermostato ambiente farà partire il circolatore e poi solo in presenza di effettivo flusso d'acqua il flussostato meccanico accenderà il tutto; naturalmente ci sarà un termostato di acqua di mandata in caldaia che la spegnerà al raggiungimento di un limite prefissato, oltre alle sicurezze solite. Ci sto lavorando! |
STUFE di mario (15/11/2010 11:28:29) v.maryone@libero.it Ho aggiunto al mio sito www.mariovolpini.altervista.org al capitolo camper le foto (ritrovate) della stufetta blu quando la trovai in disfattura e lo spaccato della stessa per la revisione ...una volta montata sul Ford ricordo che consumava una bomboletta da 3 kg alla settimana sempre accesa
.... Inoltre ho messo la foto dell'ultimo ritrovato in fase di stufette a gas portatili.... che trovate, sempre a CAMPER verso la trentanovesima foto...è molto carina per un uso veloce, inoltre impiega le cartucce intercambiabili, le stesse del mio fornellino portatile inox sempre postato a CAMPER (CON LA CUSTODIA NERA)..praticamente.CON UN SOLO TIPO DI CARTUCCE DI RICAMBIO ... TI SCALDI E.... CUCINI... e te lo porti ovunque .... ...MEDITATE...GENTE....MEDITATE... PS per Vincenzo ..può darsi che in settimana venga a Follonica ti tel...CIAO. |
Caldarroste di mario ddtt (15/11/2010 19:34:13) Un bel caminetto noo? :-) io ho usato uno di quegli aggeggini che mandano aria calda (da bagno) elettrico naturalmente al minimo della velocità e con una sola resistenza perchè dopo un pò nella cabina del piviere chiusa si boccheggia dal caldo.
Grande come due tre libri sovrapposti lo puoi attaccare e staccare azionando un interruttore. Semplice pulito non pericoloso, se vuoi tenerlo acceso tutta la notte, puoi interporre una specie di termo interruttore salvavita. Altra soluzione meno tecnica ma molto più divertente, un bel piumone e soprattutto una bella (come dite gnocca?) ...compagnia. |
per Mario ddtt di vincenzo (16/11/2010 08:15:50) Mario....mi hai convinto e..........soprattutto la soluzione senza l'impiego di energia elettrica.B.V.
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di Fulvio (16/11/2010 14:03:03) A parte che pure la gnocca esige le sue tecniche, è divertente anche costruir microcaldaie! :)
(e poi le gnocche son freddolose) |
STUFE di mario (16/11/2010 18:06:05) v.maryone@libero.it Guardate questo (Tent heaters... hot vent)...http://www.zodi.com/
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di Fulvio (16/11/2010 19:42:27) Bellissimo, Mario, il sistema che segnali! Infatti, avevo e ho in mente la stessa semplice cosa come principio. Ma sto sperimentando il farla in modo diciamo più 'elegante' e comodo, pur se altrettanto semplice. Anche stasera porterò avanti la costruzione della microcaldaia...
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aggiornaci. di vincenzo (25/11/2010 13:44:50) Fulvio, non puoi tenerci sulle spine.....a che punto è la microcaldaia?????? B.V.
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C'è anche il modulatore di fiamma! di Fulvio (26/11/2010 00:07:10) Eh, il problema è che nel tempo libero devo anche lavorare! Comunque bene grazie, vado avanti.
Ho fatto una regolazione automatica meccanica con una capsula termostatica, che agisce su una valvola a chiudere in modo da modulare la fiamma abbassandola gradualmente da un massimo iniziale a freddo fino a un minimo predefinito quando la temperatura dell'acqua supera un certo valore, tarabile. In questo modo la temperatura dell'acqua tenderà a stabilizzarsi intorno al valore di taratura (ma ci sarà anche un termostato di caldaia) e il consumo di gas si abbasserà ancora. L'ugello del bruciatore ha un diametro di 0,7mm, la fiamma è blu, alta 4cm al massimo e 1cm al minimo. La parte elettrica ed elettronica è già fatta e i consumi elettrici della caldaia sono quelli previsti, una quindicina di milliampere a 12v. Tutto funziona sicurezze comprese per quanto riguarda la parte gas. L'assorbimento elettrico del circolatore in funzione è di circa 150 milliampere a 4V, si tratta di una pompatta centrifuga a 12V fatta funzionare molto al di sotto delle sue prestazioni nominali di tensione e portata e perciò del tutto silenziosa. E' ancora tutto a banco e devo ancora inventare e realizzare lo scambiatore e il relativo rivestimento, lo scarico fumi, i raccordi acqua e il corpo scaldante, ma sono tutte cose che dovrebbero venire da sè. L'apparecchio finito dovrebbe risultare circa largo 20cm, alto 30cm e profondo 15cm, montaggio a parete, peso un paio di chili più l'acqua. |
caldo di mario (26/11/2010 10:09:44) v.maryone@libero.it Io non ho ancora capito perchè ti ostini a scaldare una massa d'acqua, per scaldare una massa d'aria, quando quel bruciatorino che hai fatto potrebbe scaldare semplicemente uno scambiatore aria - aria
, controllato da un semplice termostato ambiente, in maniera da semplificare il tutto... CIAO |
di Fulvio (26/11/2010 11:47:23) Perchè mediante l'acqua in corpi scaldanti si ha un riscaldamento molto più confortevole che convogliando aria calda, e poi sto imparando a fare cose! Inoltre convogliare l'aria e fare uno scambiatore *sicuro* fumi/aria da montare a bordo sarebbe più complesso, ingombrante, rumoroso e 'energivoro' che far girare l'acqua.
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