- Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica - Il nuovo forum

chi ci sale in testa d'albero? di MARIO G. (31/03/2010 08:54:04) giulianelli@irsa.cnr.it

Carissimi,
mi servirebbe qualcuno che mi riparasse la luce in testa d'albero e mi installasse la stazione del vento sul mio Randagio. Chi conoscete bravo ed economico a Fiumara?
Grazie
Mario G.
io di lop (31/03/2010 09:23:40) info@lop.it

dear Randagio:

io ci sono salito spesso in testa d'albero, su barche molto piu' grandi del Piviere.
Da un lato significa che se mi facevo 18mt di albero, gli 8 di un piviere dovrebbero essere una stupifata; dall'altro significa che se quei 18mt stavano piu' o meno fermi (a parte lassu' in alto dove in effetti si dondolava lo stesso) in cima al Piviere la sensazione dovrebbe essere piuttosto "emozionante";

Veniamo a noi: io sono un gran bravo diy e sono pure economico, pero':
1) Devo capire se la barca e' a terra oppure in acqua e come sta rispetto ad altre barche a fianco.
2) Devo capire che winch hai, perche' si parla sempre della paura di salire, ma io tempo piu' il fatto di essere nelle mani di chi mi tira su che quella di stare aggrappato all'albero.
se i winch sono piccoli (come mi aspetto sul Piviere) la cosa si fa piu' problematica.
3) Devo capire come sei tu, dal momento che probabilmente saresti tu quello che "tira" la scotta: c'hai il fisico? soprattutto buone braccia? sei un generoso? Non e' che ti pungi le mani con qualcosa che becchi in mezzo alla scotta e fai "ahi" e la lasci con me che casco sulla coperta, no?
4) Devo capire se il fisico ce l'ho ancora io, non tanto perche' ho 43 anni (la mia ultima salita in testa e' stata a 40) ma perche' da un anno, da quando cioe' mi e' nata una bambina, mi sento 10 anni di piu' !!!

Dopo aver parlato di tutte queste cose, si passa al lato concreto:
io abito abbastanza vicino a Fiumara, quindi per quello saremmo messi bene.
tempo libero poco, ma discretamente ripartibile qando mi pare, insomma dovremmo metterci daccordo.

Considerazioni tecniche:
- presumo che la luce in testa d'albero la hai gia', quindi speriamo che si tratti solo di cambiare una lampadina, ripulire contatti e proteggerli con CRC e vaselina.
se pero' non dovesse ancora funzionare e se si dovesse pensare addirittura a sfilare il cavo e rimetterne uno nuovo la cosa sarebbe piu' fastidiosa e richiederebbe un secondo incontro.
nel frattempo io ti direi di controllare (e forse lo hai gia' fatto) tutto quello che sta "in basso" in barca: il quadro elettrico, fusibili, contatti, insomma tutto quello che poi ti fa dire "devo proprio salire su".

Beh, la prima chiacchierata e' andata, fammi sapere e non pensare che si conclude tutto subito, magari ci troviamo con i tempi piu' in la'.


di MARIO G. (31/03/2010 11:42:11) giulianelli@irsa.cnr.it

Grazie lop per la tua disponibilità.
La barca è in acqua (Cantiere Martin Pescatore, di fronte all'isolotto di Tor Boacciana), affianco al piviere di Luca (credo) "Emy" (in vendita).
Io sono quasi alla boa dei 60, peso sui 90 ma sono disponibile anche a salire personalmente con qualcuno che mi sa dare il giusto aiuto. Io peraltro pensavo a qualche professionista che lo fa di mestiere, ovviamente in zona.
Vedrò comunque prima di fare i dovuti accertamenti sulla effettiva necessità di cambiare la lampadina (che ora non ho anche perché non so quale ci vuole - se lo sai dimmelo così me la procuro; ci sono ora quelle a led?, che mi dicono così convenienti).
Poi vorrei comunque installare, con l'occasione, la stanzioncina del vento.
A presto e grazie intanto.
Mario G.
di marco (31/03/2010 16:55:06) mdigilio2000@yahoo.it

ho lo stesso problema anche se per cambiare le sartie alte; ho valutato bene la cosa con amici (di cui 2 professionisti) e, con molta accortezza, la cosa sembra fattibile anche se:

anche utilizzando 2 drizze assicurate ad un imbrago, credo che affidare la salita al solo tiro dei winch sia poco fattibile; forse è meglio salire a forza di braccia e gambe e lavorare con le drizze come parziale aiuto alla salita e per sostenere il peso "da fermo"(con ai verricelli uno che ovviamente sappia cosa fa)

il problema di fiumara è evitare l'onda creata dalle varie barche che passano (altrimenti le emozioni sono un pò troppe) ; ergo, potrebbe essere vantaggioso fare codesta operazione in mezzo alla settimana e di buon mattino.

il primo che riesce fa sapere ok?
ciao
di Giovanni (31/03/2010 17:31:29)

Scusate signori, ma, se siete in tre o quattro, non cela fate a disalberare? che così controllate per benino anche lo stato delle sartie lassù in cima?
Chiedo ai veterani: con un sistema a paranco e la drizza della randaè così difficile?
Pensateci
Giovanni
di Gabriele (31/03/2010 17:50:14) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

L'anno scorso abbiamo issato Roberto su Torakiki, nel pozzetto eravamo in tre, il sottoscritto, Pino e Mario DT.
Abbiamo utilizzato winch e drizza della randa.
Roberto si è aiutato con braccia e gambe.
La giornata era parecchio ventosa, ormeggiati da chiaraluce a fiumara.

Sempre l'anno scorso ho aiutato Luca di Emy ad issare l'albero dopo il trasferimento dal lago Trasimeno al mare.
Eravamo in quattro e devo dire che occorre fare molta attenzione perchè l'albero pesa non poco.

Quando possibile penso sia meglio salire che disalberare.
Se non risolvi prima a partire dalla prossima settimana posso venire a dare una mano.

Gabri
disalberare?????????? di MARIO G. (31/03/2010 18:51:44)

Si, ma da quello che ho potuto capire, Roberto dovrebbe essere un po' più giovine di me e (quindi) pesare anche qualche 30tina di kg in meno. Comunque di disalberare non mi andrebbe perché la barca è in acqua; casomai, se la cosa è davvero così complicata rinvio al prossimo tiro a secco (forse l'anno prossimo) tanto la luce di fonda non mi serve: io (ancora per il momento) viaggio di giorno!
Ad ogni modo ringrazio dei vs. consigli e della Vs. disponibilità.
E che non potesse essere l'occasione di conoscervi personalmente e magari di un secondominiradunoromano? (a cui sarebbe ovviamente benaccetto chiunque altri volesse intervenire).
L'ipotesi di venerdì 9 aprile, al mattino, come la vedete? Naturalmente poi....tutti a magnà! (io da Chiaraluce mi trovo bene).
di Gabri (31/03/2010 20:20:09)

Io la vedo bene... quando c'è da mangiare!

In testa d'albero ti ci salgo io se almeno siete in due sotto a tenermi.

Ci sentiamo a metà settimana per conferma.

Gabri
di lop (31/03/2010 20:54:13) info@lop.it

saro' sincero: io sono salito sull'albero tante volte su barche piu' grandi e la trovo una cosa naturale e stupida: tutte le paure e gli scrupoli che leggo qui mi fanno pensare che o sono eccessivi, oppure sono io che mi rendo conto poco di quanto sia instabile o insicura l'operazione su una barchetta di 6mt e mezzo.
Sul mio 6.14 non sono salito, ma quando ho disalberato per il trasferimento al lago l'albero lo sollevavo da solo: non e' certo quello del mio vecchio Vaurien (deriva di 4 mt) ma nemmeno una bestia da yacht d'altura: addirittura io pensavo di issarlo da solo con la stessa tecnica usata sulla deriva.

Comunque: il winch e' importante per fare da carrucola per salire: certo, uno si aiuta, ma il peso fondamentalmente lo sostiene la scotta per gran parte del tempo.
I winch delle barche piu' grandi sono self-tailing: gli giri la scotta intorno e poi non devi nemmeno trattenerla: basta che giri la maniglia: in piu' quei winch hanno una demoltiplica tale per reggere le forze di pressione di metri e metri quadri di velatura che un omino di 90 Kg lo tiri su con lo stesso sforzo con cui giri un macinino da caffe'.

Questo sul Piviere sara' certo diverso: tamburi dei winch piccoli, poca demoltiplica e quindi sforzo di trazione della scotta prossimo ai veri 90Kg dell'omino che tiri su.
Inoltre non si strozzano e qui viene il rischio: in effetti e' giusto chi ha detto che vuole 2 persone sotto: uno tira e l'altro strozza: entrambi trattengono quando filano per la discesa.

Il momento raddrizzante del 6.14 sono circa 100Kg in testa d'albero: in pratica se succede il dramma che la barca viene giu' conviene restare attaccati alla punta dell'albero e saltare quando ci si trova a 1 mt e mezzo da terra !!!

Delle onde a Fiumara non ho esperienza, quindi non so. Certo sembra inquietante.

Lampadine a LED: convengono perche' il led non si fulmina e dura molto di piu' delle normali ad incandescenza.
Ci sono sia lampadine "normali" dove i led sono al posto del bulbo con i filamenti, sia apparati completi di luci di via a led, anche molto belli, che pero' costano troppo secondo me per un Piviere.

Sicuramente va bene una luce trifase e non 3 lampadine separate.
Se si riuscisse ad escogitare un sistema che potesse andare su e giu' usando un filo elettrico inguainato come se fosse una drizza sarebbe un must: pensate: niente salite in testa: tiri giu' la luce e via: ma sono solo fantasie...
testa d'albero di mario (02/04/2010 10:26:59) v.maryone@libero.it

In Arno per riparazioni veloci portiamo e ancoriamo la barca sia a poppa che a prua, parallelamente ad una alta sponda erbosa e poi tirando con la drizza della randa incliniamo l'albero e tutta la barca, finchè riusciamo ad avere la cima dell'albero a portata di mano o, al massimo a portata di uno scaleo.
A volte sono serviti anche i ponti sul fiume o sulle sue diramazioni.
CIAO
in testa d'albero di mariano (06/04/2010 14:56:20) marianoangileri@virgilio.it

io personalmente non salirei mai in testa d'albero di un piviere!!!
Questo non per sfiducia di chi reggie la drizza sul winch ma proprio perche' prima di effettuare un'operazione del genere si dovrebbe andare a consultare il diagramma di stabilita' di in piviere.
Salendo a sette metri di altezza il peso di una persona andrebbe a provocare sulla barca un momento inclinate tale da superare il momento di stabilita' statica trasversale della barca che a parere mio andrebbe a capovolgersi !!
Potreppe aiutare la stabilita' della barca il riempinento della sentina di zavorra solida ben rizzata.
Ricordate sempre che tutti i pesi al di sopra della linea di galleggiamento in linea di massima tolgono stabilita' alla barca , mentre tutti i pesi al di sotto della linea fanno guadagnare stabilita'.

Concordo con Mariano di Francesco (06/04/2010 15:24:05)

Concordo con Mariano, non succede mai niente e non è pericoloso ma da sei o sette metri di altezza ci si lascia le penne e se qualcosa va storto son dolori. Perdonatemi ma da ex RSSP il tarlo dell'imponderabile per me è sempre presente perché nella realtà si è presentato quando meno ci si aspettava.
errata di Francesco (06/04/2010 16:06:34)

Correggo: RSPP (responsabile servizio protezione e prevenzione)
di Giovanni (06/04/2010 16:15:03)

Sono d'accordo anch'io; ma possibile che non si possa abbattere verso poppa, agganciando allo strallo una drizza?
Altrimenti agganciando la base dell'albero con 4 cappie e spostandolo verso il pozzetto, per poi sdraiarlo?
Se è in alluminio quanto potrà pesare 40/50 kg?
Non credo che sia il caso di rischiare...e poi ti controlli tutti gli attacchi della testa d'albero
.......e allora non se ne fa niente (per ora). di MARIO G. (06/04/2010 16:25:50) giulianelli@irsa.cnr.it

vedo che tutti più o meno sconsigliano, e a ragione, di salire in t.d.a. quando la barca (o meglio quando il Piviere) è in acqua.
La considerazione sul momento destabilizzante provocato da un peso di 70-90 kg per un braccio di 8-10 m (superiore pertanto al momento raddrizzante della zavorra (mi pare 450 kg per un braccio di 1 m) è giustissima e pertanto se non ci sono altri "trucchi" per ovviare a tale inconveniente, rimanderò tali operazioni (luce di fonda e centralina del vento) al prossimo tiro a secco (presumo l'anno prossimo).
Non mi sento di rischiare personalmente né di far rischiare qualcun altro.
Del resto io navigo abitualmente di giorno e poi mi pare di aver capito, correggetemi se sbaglio, che sotto ai sette metri di l.f.t. la luce di fonda non è nemmeno obbligatoria.
Per il vento, la stazioncina era solo uno sfizio in più; non è certo indispensabile.
Resta in programma invece una cosa più importante: la possibilità di incontrarci a breve scadenza; ora sto sistemando un poco gli interni (pagliolato, ecc.) e perciò appena posso faccio un salto all'imbarcadero del mio Piviere, non lontano da Chiaraluce; sicché non dovrebbe essere difficile un prossimo miniraduno, magari appena avrò finito qualcosa da mostrarvi.
A presto e buon vento.
Mario G.
di Pino (07/04/2010 11:29:31)

Io sarò Bastian Contrario, ma nei miei due Pivieri 6,14 BULBO, sono saliti in testa d'albero più persone e più volte, la fate troppo tragica. Se assicurati bene non ci sono problemi.
bracci e momenti di LOP (07/04/2010 14:33:16) info@lop.it

questo post sta acquisendo una dimensione un po' troppo intellettuale iniziando a parlare di bracci e momenti statici: io in linea di massima concordo con Pino: si sale su, si avvita sta luce, si scende e si piglia il cappuccino al bar, embeh?

detto questo pero', per pura curiosita' e per chi parlava di braccio di 90 Kg per 8 metri contro 450Kg per 1 metro etc etc...
1) intanto sottolineiamo che stiamo sempre parlando di pivieri con bulbo, non a deriva mobile, senno' il discorso manco lo cominciamo
2) il calcolo del braccio per le forze che inducono la rotazione cosa prende come centro di rotazione? Secondo me dovrebbe prendere il baricentro della barca, giusto? Quindi le forze-peso che contribuiscono a tenere dritta la barca non sono solo il peso del bulbo puro e semplice, ma buona parte del peso di tutta la barca, che come chiglia intera, pagliolato compreso, dovrebbe essere sotto al baricentro della barca giusto?
3) le forze peso considerate agiscono sempre con una freccia verticale, cioe' sti pesi cadono in verticale per la forza di gravita', mica spingono lateralmente a 90 gradi, giusto?
Allora il "braccio" dell'omino in testa d'albero non sono 8 metri (albero orizzontale) ma 0 cm a barca dritta, e 10, 20 cm, 50cm mano mano che la barca oscilla e la proiezione del peso dell'omino sul piano del baricentro si distanzia appunto da quel baricentro, giusto?
4) insomma: innanzitutto bisogna vedere se i pesi in questione sono davvero quelli detti (solo i 450Kg come peso per il raddrizzamento) e poi vedere quando, cioe' dopo quale angolo di sbandata, il peso dell'omino di 90Kg in punta d'albero comincia a superare il peso del bulbo come forza: da quell'istante la barca (e l'omino) cominceranno inesorabilmente a cadere giu (peraltro secondo me sempre abbastanza lentamente).
Noi lo abbiamo Fatto di Guido (07/04/2010 14:48:57)

Ciao,
l'anno scorso, noi lo abbiamo fatto,
potete vederlo documentato qui:
http://tabweb.blogspot.com/2009/05/il-windex-rifara-la-spia.html
Ma non è banale, Daniele che è salito in cima, è un fascio di nervi e muscoli di 60 Kg che tra l'altro fa l'istruttore (oltre che di vela e snowboard) di Free Climbing.
Ci ho provato prima io (quello vicino al winch) ma ho desistito!

per quanto riguarda il disalberare, non è banale neppure quello senza aiuto esterno,
Ci abbiamo provato io e Luca (l'altro nella foto) calandolo reggendolo con le drizze di randa e fiocco, e quando si è inclinato oltre i 45 gradi, si è staccata la tavola in piè d'albero che stava tra l'albero e la coperta ed è venuto giù, e c'è mancato veramente poco che ci facessimo male!!!!

Di tutte le idee la meglio mi pare (se possibile) quella di accostarsi ad una riva alta o un ponte e lavorare da lassù,
Bye
Guido
Ciao di Luca (07/04/2010 18:25:39) luca_marinucci@fastwebnet.it

Ciao a tutti,
io sono il Luca che ha il Piviere(Emy)accanto a Randagio, come già detto anticipatamente da Gabriele, io e non solo io e ripetutamente, sono salito in testa d'albero senza avere nessun problema di sbandamento e di flessione dell'albero o qualsiasi altro inconveniente da sconsigliare quest'esperienza, siete mai salti su di una lattina di coca vuota?? se siete in verticale e distribuite il peso non si accartoccia e questo è come salire sull'albero,l'importante è non mettersi a ballare mentre si sale e assicurarsi a più scotte.
X venerdì conto di venire anch'io ma solo nel pomeriggio.
di Luigi (07/04/2010 19:00:00)

ragazzi, quanto costa tenere un Piviere al Martin Pescatore?
Luigi
Se pò se pò! di Pino (07/04/2010 19:12:54)

Se non ricordo male, l'ultima salita in testa d'albero su Torakiki, è stato ai primi di giugno del 2009, quando Roberto e Tiziana, stavano per partire per il loro Viaggio di Nozze con il Piviere.
Il fattaccio è avvenuto a Fiumara, oltre a me, reduce dall'intervento al ginocchio, c'era Mario ddt, sua moglie, Roberto e almeno un'altra persona, ma non ricordo chi fosse.
Non ricordo chi salì, ma io non ero, nenche Mario perchè ancora con le stampelle come me, sua moglie no, forse l'altro.
rilancio di marco (07/04/2010 20:19:56) mdigilio2000@yahoo.it

allora,io la vedo così:
-per dare ulteriore zavorra et stabilità, metto a pagliolo 2-3 disgraziati (diciamo 200-240kg);il 660 s'affossa un poco e, penso, non lo smuove manco il cafonauta di turno che t'alza l'onda mentre tu, sull'albero, gli ricordi il crudele mestiere di sua madre

-con due cime da 8 e 8-10 legni da 50 cm mi costruisco una biscaglina da tendere con la drizza tra la testa d'albero e due cime all'estremità, date volta e cazzate sui winch; il tutto dovrebbe risultare abbastanza teso e stabile per salire

-ultimo volontario che, mentre salgo, recupera un'altra drizza (che mi sono assicurato ad un imbrago) su uno strozzatore in coperta, senza bisogno di tirare ma solo accompagnando salita e discesa

me lo dico da solo, se pò fà
tu chiamale se vuoi... emozioni di Gabri (07/04/2010 20:22:18)

Pino era un sabato.
Tiziana non c'era perchè a letto con la febbre.
C'era un vento della madonna e nuvoloni grigi s'addensavano all'orizzonte.
Sul Torakiki erano presenti: Roberto, Pino te stesso, io me stesso, Mario DDT e consorte.
Abbiamo imbragato Roberto alquanto perplesso e senza indugio lo abbiamo issato a braccia aiutandoci alla fine con un winch.

Gabri
di Pino (07/04/2010 20:59:17)

E' l'età che incombe.
Hai ragione, non me lo ricordavo, ma non c'era anche la moglie di Mario ddt? O lei c'era il giorno prima?
Riassumendo.... di MARIO G. (07/04/2010 23:03:33) giulianelli@irsa.cnr.it

RIASSUMENDO:
Lop ha ragione; mi ero lasciato prendere un momento dal ...momento: certamente, se si ha la capacità-agilità di salire in perfetta verticale il momento destabilizzante è certamente minimo e il momento stabilizzante (magari aumentato dalla presenza di qualche quintale in più sottocoperta) dovrebbe essere in grado di contrastarlo. Tutto però è vedere se e quanto ci si riesce.
Le vostre molteplici perplessità al riguardo mi avevano dunque indotto a desistere; ora le altrettante certezze (che aumentano se si è in tanti - ma resta comunque da vedere chi ci sale, perché a reggere sotto ci siamo quasi tutti)mi hanno riportato al primo pensiero di provare a compiere l'operazione; e poi a incontrarci comunque piacevolmente.
Non so però se per questo venerdì avrò tutto l'occorrente (a proposito che tipo di stazioncina del vento consigliate?- e per la lampada poi che ne so che attacco c'è?) e soprattutto se riuscirò ad essere libero per ora di pranzo. Spero di sì ma vi farò sapere per tempo.
Il costo del rimessaggio al Martin Pescatore è di € 1800,00 annui.
A presto dunque e grazie ancora della vostra così interessante partecipazione al mio problema.
Mario G.

costo di Luca (07/04/2010 23:16:29) luca_marinucci@fastwebnet.it

Il costo annuale al "Martin Pescatore" è di € 1560,00 annue suddivise in 4 rate trimestrali da € 390,00......più che ottimo,cosa vuoi di più...un lucano??????
....allora ?.....chi viene? di MARIO G. (08/04/2010 18:22:35) giulianelli@irsa.cnr.it

Signori,
non so se avrò tutto l'occorrente (lampadina e windex - il 15 non l'ho trovato ma forse va bene il 10?) ma direi di incontrarci ugualmente domani intorno alle 12,30-13 all'ormeggio del Martin Pescatore (per chi non lo sa: lungo la Via Tancredi Chiaraluce, imboccare la stradina sterrata che va al cantiere moro di Venezia; percorrere l'argine (pieno di buche) fino a trovare, dopo duecento metri circa, la discesetta che porta al Martin Pescatore).
Poi: o lavoriamo o mangiamo (o facciamo le due cose).
A presto
Mario G.
di Luca (08/04/2010 22:19:21) luca_marinucci@fastwebnet.it

Ciao,
ho sentito Gabriele, a causa di un contrattempo non può venire, io arriverò x le 15-15:30 e spero di trovarvi lì.
A domani, Luca
,,,appello di MARIO G. (09/04/2010 06:51:46) giulianelli@irsa.cnr.it

Buongiorno,
vorrei capire se ci riusciamo, e chi, ad incontrarci per oggi al Martin Pescatore.
Mi pare, al momento, che solo Luca (che ringrazio) sarebbe disponibile oggi, ma solo dopo pranzo.
Io ho un impegno fuori Roma stamattina ma se siamo un discreto gruppetto allora mi sbrigo a tornare, altrimenti forse sarà meglio rinviare alla prossima settimana.
Fatemi sapere al più presto.
Grazie.
Mario G.
di Luigi (09/04/2010 10:28:03)

Io purtroppo lavoro. Luigi
Prossima settimana di MARIO G. (09/04/2010 11:47:12) giulianelli@hotmail.com

Allora rinviamo alla prossima settimana. Ma indicatemi (chi intende venire) orientaivamente disponibilità di giorno e orario.
Anche se ora sono a Latina penso che per dopo pranzo passo sicuramente al Martin Pescatore.
Mario G.
di Luca (09/04/2010 14:08:42)

Io ci faccio un salto che devo parlare con Alberto o chi ci trovo.
A dopo, Luca
..intanto uno di MARIO G. (10/04/2010 07:42:24) giulianelli@irsa.cnr.it

Ieri pomeriggio ci siamo riuniti, in miniradunoromano-Sezione Martin Pescatore, Luca ed il sottoscritto.
i nostri due gioielli sono affiancati ma i loro proprietari non si erano mai incrociati prima. E' un primo positivo risultato. Abbiamo discusso sul da farsi per salire in t.d.a. e sul prossimo incontro: se mi date un orientamento delle vostre disponibilità (giorni e orari) ci riproviamo per la prossima settimana o la successiva.
Grazie
Mario G.
testa d'albero... di mario ddt (11/04/2010 12:20:42)

......quante pippe mentali per salire in testa d'albero!!!
di Pino (11/04/2010 12:31:30)

Quoto Mario ddt!
.......s'è svejatoooooooo! di MARIO G. (12/04/2010 15:06:52) giulianelli@irsa.cnr.it

Finalmente abbiamo stanato il gotha del sito!
Ma dov'eravate fino ad oggi?
Se per voi esperti in t.d.a. la cosa può apparire banale e semplice, per me (ma mi sembra anche per molti altri pivieristi) non lo è.
Avevo solo chiesto se qualcuno di voi conosce qualche professionista per eseguire il lavoro; io non mi ritengo sufficientemente all'altezza.
Comunque poi la questione era proseguita più per un eventuale incontro o semiraduno che per il motivo iniziale.
Mi spiace che si sia protratta tanto.
Qui passo e chiudo.
Mario G.
x il signor G di mario ddt (12/04/2010 22:11:56)

'a Mario
.....gotha del sito e dove eravamo....
perchè rispondi così? mi sembra un pò antipatico se la metti così.
Gabriele ti ha risposto quasi subito e Pino ha confermato il tutto. Era sufficiente per aiutarti. Aggiungo che le "pippe mentali" comunque con senso più che faceto,non sono le tue visto la tua dichiarata ignoranza sul come salire in testa d'albero ma di tutti gli altri che hanno sollevato (forse a volte anche corretamente) problematiche teoriche che nella pratica non incidono più di tanto nella soluzione del tuo problema.
Detto questo trovati una persona disponibile di media corporatura che sappia lavorare e SI aiuti nella salita;
procurati un bansigo;
legaci la drizza della randa e se vuoi anche l'amantiglio o la drizza del fiocco per sicurezza, io dico psicologica perchè la drizza della randa ha senz'altro un carico di rottura più che sufficiente a sostenere il peso di una persona ;
rinvia il tutto ad un winch e poi ..olio di gomito con un paio di amici.
E' chiaro che le persone sotto non devono mettersi a passeggiare da un lato all'altro della barca.
Spero di non essermi scordato niente ...l'ho fatto tante di quelle volte che potrei aver dato per scontato tutto.
Ciao



di MARIO G. (12/04/2010 22:51:29) giulianelli@irsa.cnr.it

Mario, Pino, chiedo scusa se sono risultato un po' antipatico; l'ho buttata sullo scherzo, forse un po' troppo pesante, ma sinceramente non m'era piaciuta la definizione di "pippa mentale" rivolta alle discussioni (probabilmente troppe, ma tanto spesso peraltro presenti nel sito e fatte più che altro pour parler), cui avevo dato avvio col mio personale problema. Ma non parliamone più.
Io certo non ho l'età né il leggero peso necessari per compiere l'operazione in prima persona.
Ringrazio dei chiari consigli e spero di poterli mettere in atto al più presto.
A presto e b.v.
Mario G.
di Gabri (13/04/2010 07:46:16)

Anche io mi sono posto il dubbio se era fattibile salire in testa d'albero. Il forum era disattivato e non sapevo a chi chiedere, così per non rischiare non mi sono azzardato.
Poi il forum è ripartito e così ho potuto assistere in prima persona sia alla risalita in testa d'albero che alla issata dell'albero da terra.
Ora da bravo santommaso ci credo.
Purtroppo la scorsa settimana ho avuto un guasto alla macchina che mi ha appiedato e non ho potuto raggiungervi a fiumara.
Mettiamoci daccordo per un giorno della prossima settimana.
Gabri

ps. preso da Wikipedia

L'Almanacco di Gotha (in francese: Almanach de Gotha, in tedesco Gothaischer Hofkalender) è un almanacco genealogico delle case regnanti e delle più importanti famiglie aristocratiche d'Europa, pubblicato dal 1763 al 1944. In seguito vennero introdotti anche gli Ordini cavallereschi e in tempi recenti si sono aggiunti anche dati e particolari statistici su tutti i Paesi del mondo. Gli almanacchi potevano anche contenere articoli sulla gastronomia, sulla scienza ed altre curiosità; agli inizi la lora fattura era ricca ed elaborata successivamente la scelta tipografica divenne più sobria e gli elementi d'informazione contenuti nel manuale divennero sempre più di genere documentario e stilistico, spesso arricchiti da illustrazioni.

Il nome deriva dalla città tedesca di Gotha, in Turingia, dove veniva pubblicato.

Essere inseriti al suo interno significava avere un grande prestigio. Il termine Gota deriverebbe, secondo il dato tradizionale, infatti da Gabata, Gavata, dal provenzale Gauta, una sorta di scodella, di coppa, chiaro riferimento al mito del Graal.

Negli anni il termine gotha, per estensione, ha assunto il significato de il meglio, l'élite di un determinato settore di attività. Per esempio: il gotha della finanza, del cinema; entrare nel gotha dell'industria.
di Luigi (13/04/2010 08:21:48)

La testa d'albero mi ha sempre terrorizzato, non tanto per le dimensioni della barca quanto per l'altezza che su queste barche è già notevole (io soffro un po’ di vertigini).

Quando si è trattato di sistemare la luce in testa d'albero sul mio Piviere 660 ho aspettato di disalberare e l’occasione è stata quando ho sostituito le sartie. In quella occasione ho lavorato sull'albero in banchina, con tutta tranquillità, istallando antenna, luce di fonda, windex…

Per questa barca non c'è bisogno di avere la luce di fonda in testa d'albero in fatti le piccole unità sotto i 7 metri sono tenute a segnalare la propria presenza alla fonda solo se ancorate in un canale ristretto o in zone di transito delle navi. Capisco che essendo il 660 una bella barchetta si voglia tenerla in perfetta efficienza, con un bell’albero attrezzato, ma io se fossi Mario G. rimanderei il lavoro ad una futura disalberatura.

Per quanto riguarda le luci di via queste possono essere disposte in coperta, le luci anteriori sul pulpito di prua, per il coronamento sulla poppa: credo che esistano anche una versioni a batteria dove non c'è bisogno di cablare e fili elettrici.

Un ultima riflessione: di solito sul forum del Piviere non si assiste a scambi polemici, questo è uno dei pochissimi, però sinceramente ritengo che i dubbi dei Mario G. fossero legittimi e non vorrei che da adesso in poi lui (o altri) ci ritenesse una comunità un po’ snob….

Luigi
di Giovanni (13/04/2010 20:38:11)

Ragazzi....leviamo il vin dai fiaschi!!ù
Io sono 101,5, se vu'aspettate un attimo e si può fissare con calma in testa d'albero ci salgo io....così si vede se regge.....se non regge i miei tre figlioli e la moglie li campate voi!!
Fine delle pippe! (scherzo)
Giovanni
testa d'albero di lop (13/04/2010 21:31:35) info@lop.it

... pensavo:
a proposito di luci di fonda etc etc:

su un barchino di 7 mt e' molto positivo pensare di avere tutte le luci di via in testa d'albero con una buona tricolor: a quella altezza infatti sono molto piu' visibili e di notte sicuramente danno anche l'impressione di un'unita' di lunghezza maggiore.

certo forse non tutti i pivieristi si lanceranno in traversate notturne, ma vi assicuro che con un po' di onda le classiche luci di via sul pulpito a prua si vedono molto meno dalle altre imbarcazioni.

E quando intorno e' tutto buio e incrociate al largo di un porto di una certa dimensione (Livorno, Civitavecchia) facendo i conti del "passo prima io, passa prima lui" con un muro di lampadine accese che e' la sagoma di una nave da carico o di un traghetto di qualche tonnellaggio di stazza...beh, lascia un senso di sicurezza maggiore sapere di essere un po' piu' visibili.


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