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In ricordo di Mancini di Giovanni (14/02/2010 08:53:39)

Non entro in merito alle eventuali responsabilità o colpe di Fogar, ormai la cosa è anacronistica e totalmente ininfluente.
Riprendo il post che Pino ha aperto su ADV e trascrivo l'articolo in cui viene rioportata la lettere che Mauro scrisse alla moglie; ecco, su questa vorrei che la vostra attenzione si fermasse, facendolo in silenzio e meditando quello che di bello ma anche di straziante si evince da questo scritto.
Forse sarebbe opportuna trascriverla all'interno della storia del piviere, nella sezione articoli:


Una lettera, rimasta nascosta per quarant'anni, scagiona Ambrogio Fogar, il navigatore italiano accusato di negligenza in relazione alla morte del suo compagno di navigazione Mauro Mancini. Per 74 giorni avevano vagato alla deriva in una zattera di salvataggio nell'oceano Atlantico del sud.

Quarant'anni dopo una lettera scagiona definitivamente Ambrogio Fogar dalle accuse di aver contribuito alla morte del suo compagno, il giornalista fiorentino Mauro Mancini. Il Corriere della Sera ha pubblicato la lettera originale che Mancini scrisse alla moglie a bordo della zattera di salvataggio, in balia delle tempeste nell'oceano Atlantico del profondo sud, al largo dell'Argentina. Il «Surprise», la barca con la quale Fogar aveva fatto il giro del mondo, venne affondata nell'urto con un branco di orche. Le ricerche furono difficoltose, si parlò di ritardi, forse di errori. Dopo 74 giorni, dal 19 gennaio al 2 aprile 1978, un mercantile greco li trovò, Fogar e Mancini erano due scheletri umani: avevano perso 40 chili. «Sono vivo, aspettami », telegrafò Mancini alla moglie. Ma in poche ore la felicità si trasformò in tragedia: Mancini morì due giorni dopo.

Fogar in Italia venne messo sotto accusa. Ci fu anche un processo in tv, in una trasmissione di Maurizio Costanzo. «Per molti sono rimasto uno che nasconde verità opache», raccontava negli ultimi giorni di vita, parlando delle accuse di negligenza in qualità di skipper di Surprise, ma anche di non essersi reso conto che Mancini stava morendo. Il destino aveva costretto Fogar a vivere paralizzato dopo un incidente in un raid nel deserto. «Pochi hanno capito che un pezzo della mia vita se n'è andato con Mancini», ripeteva.

Ecco il testo della drammatica lettera scritta da Mancini nella zattera di salvataggio che scagiona Fogar dalle accuse di aver portato al naufragio il Surprise e dai presunti dissapori con Mancini:

A Roberta Vigna Mancini, Firenze

Tesoro mio, ho vissuto questi lunghissimi giorni di agonia con il tuo nome, sempre ripetuto e pensato.

Scusa del dolore che ti do. Ma non è dipeso da errore umano. Stavamo anzi tornando indietro perché la barca aveva sofferto qualche piccola avaria. Eravamo a 4 giorni di vela da Rio de la Plata quando un branco di orche o balene ci ha attaccato affondando il Surprise in 4 minuti. Ci siamo gettati sul battello di gomma e sulla zattera autogonfiabile con pochissima roba da mangiare. Era la mattina di giovedì 19 gennaio e adesso sono 3 settimane che stiamo vagando per l'oceano senza che nessuno abbia potuto e saputo cercarci. Oggi siamo a circa 270 miglia a sud di Rio de la Plata! Ambrogio Fogar è uomo coraggioso, equilibrato, buono. Ci siamo fatti compagnia con grande fermezza d'animo e questo è già qualcosa.

A te Roby mio unico grande bene voglio dire una cosa: vivi la vita, in ogni istante perché non vi è regalo più grande. Io lo capisco appieno, soltanto ora che la sto perdendo. Ma vivila nel dialogo, facendo posto anche agli altri. Non mi ricordare troppo. Sono stati 14 anni belli i nostri, e equilibrati. Dal punto di vista finanziario sto abbastanza tranquillo. Con la liquidazione pagherai la casa poi venderai il Quoziente, poi avrai la pensione. Ho scritto a Sensini che ti aiuterà, rivolgiti a lui con fiducia perché avrai qualche mese duro davanti. Addio mia impareggiabile Roberta che aveva molte più ragioni di quante io non gliene dessi! Chiedo perdono ai tuoi genitori e a tutti gli altri di famiglia.

Per sempre tuo, Mauro
In ricordo di Mancini di Giovanni (14/02/2010 09:02:50)

P.S.
L'articolo è tratto da " Il Giornale della Vela"
di marco (16/02/2010 20:08:28)

la cronaca di un naufragio è sempre e comunque una cosa agghiacciante; ancor di più, secondo me, è chi ha scritto "...parlando delle accuse di negligenza in qualità di skipper di Surprise..." giusto per rendere più accattivante la cosa

sicuramente non è un marinaio


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