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Farsa Coppa America di Fabio (10/02/2010 16:13:43)

Si spendono milioni e milioni per costruire mostri marini ipertecnologici e (teoricamente) superveloci, ma non si riesce a regatare perchè
di Fabio (10/02/2010 16:19:35)

Non so perchè ma il messaggio è risultato incompleto.
Lo ripropongo per intero.
Si spendono milioni e milioni per costruire mostri marini ipertecnologici e (teoricamente) superveloci, ma non si riesce a regatare perchè "Avevamo onda di un metro e 30 alla partenza, ma sul percorso forse sarebbe stata di più, fino a un metro e 80 centimetri". La prossima volta fanno prima a regatare con dei modellini in una vasca da bagno: lì non c'è onda! I prodi marinai di "America", che era una vera barca e che attraversò l'Atlantico prima di andare a vincere la prima coppa in Inghilterra, probabilmente da lassù ridono (o piangono).
di Luigi (12/02/2010 09:37:09)

Fabio capisco la tua amarezza e la condivido. Due mostri di tecnologia, dove l'uomo conta sempre meno, e dove conta solo il computer, non solo quello che progetta ma soprattutto quello che permette di navigare, di regolare l'attrezzatura.

E che attrezzatura! Un'ala di 68 metri al posto della randa...alta quanto una palazzo di 20 piani!! Un mostro.....eppure....

Eppure rimane il fascino della sfida, un fascino incredibile, fortissimo. E'il fascino di una sfida a due: un defender, un challenge. Il defender rimette in palio il trofeo, lancia la sfida al mondo e detta lui le regole, cercando di far valere il vantaggio di dettare lui le regole. Il challenge raccoglie la sfida, "sono io il migliore al mondo e ti faccio vedere" e nel frattempo cerca di accorciare il gap.

Una sfida che dura da 150 anni....

Siamo tutti qui'...ma con la mente siamo tutti li', su quelle ali che accarezzano il mare.

Luigi
una cosa buona c'è...gli inventori della farsa son stati bastonati di marco (16/02/2010 19:59:56)

come recita il titolo,l'ideatori di codesta buffonata son stati surclassati di brutto; si spera che gli americani riporteranno la cosa ad una dimensione velica che permetta la competizione a più nazioni e ad un altro livello...

oltretutto,non credo sia stato un successo neanche di pubblico: parlandone qua e là,la maggior parte delle persone neanche li capiva sti cata/trimarani,anche a 30 nodi non dan spettacolo, le andature son forse meno intuitive insomma,ai voja a spende sordi, la vela è altro

p.s. a proposito, se ho ben capito,per la prox barcelona world race si parla di un VOR 60italiano con soldini...minchia,questa si!
di marco (16/02/2010 20:37:33)

"prox barcelona world race si parla di un VOR 60italiano con soldini"

pardon, volvo ocean race (VOR-italia70)
di Alfredo (16/02/2010 20:58:29) Vinceland@virgilio.it

Francamente come evento sportivo, la coppa America, in generale, non mi è mai piaciuta, l'ho sempre vista come una sfida fra portafogli invece che fra uomini, ma è un problema di gusti. E di scala di valori.

Ciao

Alfredo
di Francesco (17/02/2010 11:11:25) marinaiditerraferma@gmail.com

Sarei un po controtendenza. Io guardo poco o niente le corse e l'anno scorso la F1 mi ha addirittura annoiato solo per sentito dire: piloti ed auto mediocri hanno tenuto banco tutto l'anno. E poi come sapete non mi piace la velocità. Però quando si decide di correre penso che bisogna puntare la meglio, il massimo della tecnologia, dell'ingegneria, della sportività, dei materiali, dei mezzi e delle persone, e questo vale per tutto: biciclette, costumi, scarpette da corsa, sci, auto, moto e così via. In fondo è stato sempre così con tutti gli sport e non solo, perché con la vela dovremmo rimanere ancorati alle tradizioni di un tempo, o perlomeno con questo tipo di vela in cui bisogna arrivare primi?
Ritengo che Bertarelli abbia fatto una scelta giusta e lungimirante e secondo me è quantomeno patetico tornare indietro, potrebbero essere invece trovati modi differenti di regatare in queste condizioni e con barche leggermente più piccole e più adattabili alle varie situazioni meteo-marine. Sinceramente mi ha affascinato molto il totale controllo dell'imbarcazione da parte degli americani con 25 nodi di velocità.
Devo essere sincero questa America's Cup mi ha incuriosito e a tratti affascinato, quello che mi da la nausea è invece tutto ciò che ruota intorno alla vela ufficiale: regate e ragatine, cappelli, bandierine, sponsor, Rolex, VOR, Class, giretti del mondo in tutte le salse .... e mi fermo qui.
di Fabio (17/02/2010 11:31:03)

Visto qualche spezzone delle regate di Coppa America. Due astronavi traballanti andavano ognuna per conto suo con l'equipaggio che serviva giusto a fare da zavorra mobile di qua e di là perchè le enormi vele erano controllate da sistemi automatici motorizzati. A questo punto potevano mettere in mare due bei motoscafoni e via. Forse sarebbe stato più spettacolare. Non mi scandalizza il fatto che le "grandi regate" siano casa per ricchi. La vela da diporto è nata così. E' la vela da diporto popolare ad essere semmai una conquista dei tanto deprecati tempi moderni. Neppure mi scandalizza la ricerca tecnologica applicata alla vela. Io sono un tradizionalista e non mi innamorerò mai d'una barca in fibra di carbonio, ma so benissimo che anche le barche della prima Coppa America erano frutto di (per l'epoca)sofisticate ricerche tecniche. Solo che allora una barca a vela doveva essere necessariamente (perchè non c'erano alternative) una vera barca a vela. E infatti vinse America che era una barca equilibrata, mentre i cutter inglesi, che erano barche "estreme" (innaturalmente strette e profonde), semplicemente non arrivarono.
Deed of Gift di Gabriele (17/02/2010 15:11:44) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

America per partecipare alla sfida, salpa dalla costa statunitense in rappresentanza del New York Yacht Club.
Venti giorni dopo atterra a Le Havre dove, fatta carena e ridipinta in nero, si trasferisce a Cowes.

il resto della storia lo potete leggere e vedere a questo link:
http://www.ali6.com/coppa_america1851.htm
di Luigi (18/02/2010 13:35:26)

Ho visto solo la prima regata ed a pezzettini sul PC mentre lavoravo...eppure mi sono emozionato tantissimo ed avevo il cuore in gola...perchè stavo guardando "La Coppa America"

L.


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