- Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica - Il nuovo forum

Nuovo sito da aggiungere ai nostri link di Fabio (26/06/2009 19:37:57)

Il nostro amico Mario Volpini sta mettendo su un suo sito ancora in costruzione ma davvero interessante come il suo autore: www.mariovolpini.altervista.org
Merita di essere aggiunto ai nostri link (se l'autore accetta, ovviamente).
Ciao a tutti.
SITO ( da non confondere con .... puzzo... nel pisano -livornese si dice:...fare un sito....) di Mario (26/06/2009 21:01:27) v.maryone@libero.it

NO PROBLEM !!! Faccio presente che è nato tutto per burla ed ha fatto tutto mio figlio. Io appartengo ad una Elettronica "vecchia generazione", dove le apparecchiature che usavamo erano solo quelle che riuscivamo ad autocostruirci!!! Sono della prima generazione di periti in elettronica in tutta Italia, tanto che per ritrovere qalche diplomato della mia annata su Facebook, ho dovuto mettere la ricerca, come potete vedere, a "figli con il genitore diplomato nel...."poichè quelli della mia epoca non vanno certo su tale...Facebook...!!!
E la nostra aspirazione era quella di ottenere buoni risultati con modeste apparecchiature spesso "surplus" di apparati bellici, che notoriamente erano senzaltro sempre all'avanguardia!!!
Oggi è tutto più facile,poichè c'è tutto già fatto, anche a modesto prezzo e va solo saputu utilizzare.
E' certo che ne ho tantissime di cose da raccontare!!! anche perchè è proprio nella mia natura di tuffarmi nelle cose tecnologiche di ogni tipo.
CIAO A TUTTI E SPERO DI NON ANNOIARVI TROPPO ,COME I NOSTRI "ANZIANI" QUANDO CI RACCONTAVANO "DELLA GUERRA VISSUTA!!!"
amarcord di Gabriele (27/06/2009 01:02:59) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Adelmo e Sara erano i miei nonni ed io ho avuto la fortuna di crescere insieme a loro.
La televisione si accendeva solo la sera, poco prima del telegiornale.
D'inverno quando faceva buio presto, al posto dei programmi televisivi si passava il tempo ricordando.
"Amarcord cla volta..." esordiva a volte uno a volte l'altro raccontando di balli e di feste nei poderi, della guerra fatta in Jugoslavia, della fame ed i rimedi per tenerla a bada, del Voi che si dava ai genitori e l'arrivo della modernità.
I loro ricordi oggi rivivono in me e non mi abbandonano mai.
Presto passeranno alle mie figlie e se loro lo vorranno continueranno a vivere nel tempo.

Quello che viene raccontato in questo spazio pubblico dedicato al Piviere ed alla piccola nautica in generale, rappresenta la volontà di trasmettere, attraverso i ricordi, valori che non devono andare perduti dal tempo.

Mario se puoi continua a raccontare.
Tramandare la memoria di Fabio (29/06/2009 11:37:57)

Tramandare la memoria familiare è importantissimo. Lo è ancor di più oggi in un mondo che tende a vivere senza memoria (lo scempio che è stato fatto dell'insegnamente della storia negli ultimi 10 anni nella scuola elementare e media è impressionante!), quasi vivessimo in una società intera affetta da Alzaimer.
Ciao a tutti.
memoria di Mario (30/06/2009 09:05:28) v,maryone@libero.it

Il problema, caro Fabio, è: che tipo di memoria familiare, vuoi che sia trasmessa ad un figlio di genitori separati, divorziati più volte, come ormai accade nel maggior numero di famiglie!!!
Forse sarà modernità questa, ma pochissime, credo, siano ancora le famiglie composte con più di due generazioni che parlano e si ascoltano tra di loro!!!
Hai ragione!!! di Fabio (30/06/2009 11:00:42)

Caro Mario, come al solito hai ragione. Avrei molto da dire su questo, ma voglio rispettare la regola implicita di questo forum di non affrontare questioni che rischiano di essere buttate in politica. Dico solo che a mio parere uno dei prodotti dell'Alzhaimer sociale che viviamo sono i motoscafoni "vruum vruum" e il gigantismo sprecone che affligge la nostra nautica.
Ciao a tutti.
memoria di Mario (30/06/2009 18:05:58) v.maryone@libero.it

X Fabio
Non è solo il "gigantismo sprecone", tuttosommato appartenente ad una, se pur grande, minutaglia di esseri, ma anche una enormità di cose, forse inutili, da cui siamo invasi, oramai alla portata di chiunque e realizzabile con pochi euro, ma che in totale supera il "gigantismo"!!!
Vedi ad esempio la telefonia!!!
Meno male, sembra che, grazie ad un decreto Europeo, tutti i miriadi di alimentatori per tali apparati saranno a breve sostituiti da un solo tipo, con un solo connettore valido per tutto, e dal consumo irrisorio.(Almeno così ho sentito ieri sera alla tv)
Inoltre ho un amico che vorrebbe produrre pannelli solari anche per le popolazioni più povere, e mi ha detto, testuali parole:
"Vedi Mario questo pezzo di silicio che ho in mano, (un cubetto di circa dieci cm) in teoria non costa quasi nulla, e io tagliandolo ci realizzo una quarantina di pannelli solari da 1 kw, al costo non superiore a 35 o 40 euro ogniuno".
Ma non è così, perchè con lo stesso pezzo di silicio, la telefonia ci produce semiconduttori per più di un milione di telefonini!!!
e da quì dipende il suo costo. Fai il conto!!!
CIAO.


di Fabio (30/06/2009 19:42:59)

In questi giorni saimo rimasti noi due a scriverci sul forum. Persino il nuovo pivierista per ora non ha i soliti riscontri. Comunque sono il primo a comprendere che quando uno ha molto da fare si possa quasi vergognare a "perder tempo" sul forum. Ne approfitto per filosoffeggiare un po' con te.
Il valore di un bene non è dato solo dalla sua più o meno relativa scarsità, ma anche dalla sua utilità pratica. Vent'anni fa quando ero fuori per lavoro e dovevo fare una telefonata urgente in ufficio era un dramma: quante volte avrei voluto tirare fuori a forza la sciuretta che ciacolava stupidamente nell'unica cabina telefonica disponibile! Poi sono arrivati i telefonini e hanno letteralmente cambiato in bene e in male il modo di vivere. Usano poco silicio (uno dei materiali più diffusi sulla terra) e quindi ne resta tanto persino per fare pannelli solari (ai quali personalmente credo molto poco, ma questo è un altro discorso). Quegli oggetti rivoluzionari che sono i telefonini hanno un costo in costante discesa da anni che è rapportato non solo al vile valore della materia di cui sono fatti, ma anche della loro utilità (che è anche quella, fondamentale, di permettere alle sciurette di dire le loro cazz... sul loro telefonino senza ostacolare quelli che devono comunicare per cose serie!). Poi ci fregano con le tariffe, che sono fatte apposta per essere letteralmente incomprensibili e inconfrontabili, alla faccia della concorrenza, del "libero mercato", della trasparenza e dei "consumatori consapevoli". Ma su questo, facci caso, nessuna autorità italiana od europea interviene (mentre buttano polvere negli occhi con le direttive su questioni, magari giuste ma non prioritarie, come gli SMS internazionali e sui caricabatteria). Per tornare alla nostra questione originale (memoria, famiglia e ... barche), è semplicemente accaduto che a partire dagli anni '60 si è semplicemente deciso che l'uomo doveva essere homo oeconomicus, favorendo trasformazioni della stessa struttura della società funzionali allo sviluppo dei consumi. Una famiglia incasinata è meno autonoma e ha più bisogno di acquistare beni e servizi sul mercato; uomini senza storia, quindi senza educazione nè spessore umano, tendono a consumare compulsivamente senza logica tutto ciò che di nuovo e brillante viene loro offerto. Una vecchia radio, una vecchia barca, riportate a nuova vita possono dare grandi gioie e soddisfazioni, ma non sono utili al mercato. Con ciò non voglio dire che sono contro al mercato. Dove è stato eliminato sono accaduti disastri non solo economici, ma anche, ed è quel che è peggio, umani. Sono contrario invece al "tutto è mercato", fino al punto di coprire con il nome mercato la truffa sistematica e a distruggere la società in base ad astratte teorie pensate in qualche facoltà di ecomomia e diffuse attraverso i salotti che contano e i giornali.
siamo quì noi due .... di Mario (30/06/2009 21:06:17) v.maryone@libero.it

Hai visto le modifiche su Naima "archivio numeri" c'e già la vignetta che ho inviato a Gabriele per luglio .
Gli avevo anche inviato un articolino di "vasche di legno" ma non ne ho avuto notizie.
Mi ero anticipato perchè pensavo di andare alcuni giorni in campagna lontano anche dai computers, ma devo rimandare.
Approfitterò per inserire del materiale sul sito.
ARICIAO
di Alfredo (30/06/2009 21:31:45)

Se posso azzardare un commento, il problema non è lo sviluppo della tecnologia, ma l'uso che se ne fà. Una ventina di anni fà la discussione di moda nei convegni era come utilizzare tutto il tempo libero dal lavoro che la tecnologia avrebbe procurato, con tutti i benefici possibili per le famiglie, lo sport, quindi la salute fisica, la possibilità di leggere, scrivere, studiare, informarsi, aumentare la propria cultura, grazie alla riduzione del tempo da dover dedicare al lavoro.

Come tutti, si sono accorti, è successo l'opposto, con il risultato che vediamo: maggior lavoro, maggior stress, molto più tempo per andare e tornare dal lavoro, meno da dedicare all famiglia e agli affetti con maggior probalità di sfascio della famiglia stessa. C'entra il mercato, la furbizia, e la mancanza di coscienza di alcuni, ma è anche colpa nostra, delle persone comuni, delle vittime, che non accettiamo di vivere più semplicemente e di consumare solo il necessario.
Il telefono e il pc servono e come, ma altre cose come la tv al plasma, e mille altri oggetti meno. E dopo aver passato tutta la settimana in coda per lavorare, utilizzare il fine settimana per fare altre code non è ragionevole. Come non lo è ammazzarsi di lavoro e poi aver bisogno assolutamente di uno svago per consolarsi delle frustrazioni, o peggio, riempirsi di farmaci o andare dallo psicanalista.
Nelle università e in altri ambienti ci sono abilisse persone che studiamo come convincere il prossimo a consumare, a fare debiti come un pollo d'allevamento. Il gioco si rompe quando molte persone smettono di acquistare perchè hanno utilizzato tutte le risorse possibili e cominciano ad andare a dormire sotto i ponti o in una baracca. Quando succederà, addio alla nostra bella società dei consumi.Il guaio è che nessuno sà con cosa sostituirla, salvo fare qualche guerra planetaria.

Avere degli esempi, dei ricordi e delle idee ispirate dagli altri, magari da chi ha vissuto prima, è un grande patrimonio.

Avevo notato che nella casa dei miei genitori, in un angolo del giardino è stato ricavato un piccolo orto. Mio padre mi ha detto, sorridendo, che è un orto di guerra, come quello che usava durante il conflitto mondiale, quando era scomparso tutto quello che si poteva comprare e gli uomini erano al fronte, e che serviva allo sopravvivenza di intere famiglie.
In tempi di crisi, sarebbe da pensarci.

ciao

Alfredo


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