Vi propongo un gioco che ogni tanto faccio tra me e me. Immagino di poter andare da un architetto navale per farmi costruire una barca esattamente secondo le mie idee, senza limiti di spesa (“Quando un cliente inizia con il chiedermi quanto gli costerà la barca, significa che non può permettersela” – Sciarrelli). Immagino il piacere di potermi sedere davanti alla sua scrivania a discutere di come dovrà essere la barca, a fare schizzi, trovare compromessi tra le diverse esigenze, ascoltare consigli … .
Il progettista immaginario sarebbe ovviamente un redivivo Sciarrelli. Essendo armai lui passato a disegnare barche altrove, penserei a Foschi (mi pare abbastanza tradizionalista per i miei gusti).
Questo è l’appunto che consegnerei al progettista in vista dell’incontro.
Tema generale: barca per crociere costiere, con ottime capacità marine, rapporto peso zavorra circa 1/1, dotata dell’autonomia sufficiente per affrontare traversate di 2-3 giorni.
Lunghezza della barca: quella minima indispensabile a raggiungere una velocità di 5/6 nodi e a soddisfare le esigenze e le caratteristiche che seguono e, contemporaneamente, quella massima possibile attese le predette esigenze e caratteristiche.
Tipologia della barca: natante, cutter aurico a chiglia lunga, con bompresso.
Materiale costruttivo: assi di legno impregnate di epidossica (si può prendere in considerazione anche il ferro).
Esigenze e caratteristiche (in ordine di importanza): 1) la barca deve poter essere condotta senza eccessiva difficoltà da una sola persona che sa andare per mare ma non particolarmente esperta; 2) nessun buco sotto la carena ad eccezione della presa d’acqua del motore e dell’asse dell’elica; 3) nessun winch, nessun argano, solo bozzelli e pulegge; 4) pozzetto comodo per almeno 4 persone; 5) timone a barra esterno (perché economico e facilmente controllabile e mantenibile); 6) unico ambiente sotto coperta in grado di dare spazio a 4 cuccette (2 singole e 1 “matrimoniale”); 7) motore diesel di potenza minima indispensabile a garantire la velocità max di 5/6 nodi con mare calmo e a garantire il governo della barca in presenza di mare forte o forte corrente. Il motore deve possibilmente essere avviabile a manovella in caso di default della batteria. Si può prendere in considerazione anche un fuoribordo 4 tempi installato in un gavone aperto in basso all’inglese, perché evita anche la necessità della presa a mare dell’acqua di raffreddamento, ma a condizione che consenta l’avviamento manuale e garantisca affidabilità ed autonomia. Il fuoribordo è comunque meno gradito perché comporta la necessità di avere benzina a bordo; preferisco il gasolio; 8) wc chimico in un gavone a prua separato dalla cabina e accessibile da boccaporto, sufficientemente profondo per sparirci dentro da seduti; 9) altro gavoncino a prua per le ancore; 10) niente impianto elettrico se il motore è avviabile manualmente, altrimenti solo l’impianto elettrico necessario al funzionamento del motore; 11) luci di via a ricarica solare o a batteria; 12) niente frigorifero, sostituito da una ghiacciaia; 13 niente bombole di gas a bordo. 14) Per riscaldare (quando proprio occorre) alimenti e bevande, fornellino da campeggio a carbonella o a gasolio. Se necessario farsene costruire uno apposta.
Qualcuno vuol proporre il suo “appunto per il progettista”?
Ciao a tutti.

Più o meno Foschi una barca così ce l'ha già in progetto.
A parte il masochismo del WC tipo tombino da fogna, l'odore dovrebbe essere lo stesso, e la carbonella o gasolio, casomai ad alcool.

Esistono due barche disegnate rispettivamente da Giancarlo Coppola e da Rodolfo Foschi che fanno sognare. Sugli 8 metri, chiglia lunga, con armo aurico a cutter la prima, a sloop la seconda, ideate per una costruzione economica in legno.
Conservo ancora gli articoli di bolina (n.18 del 1986 e n.98 del 1994).
Mi piacerebbe farli vedere a tutti!
Ciao