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I limiti del piviere di Gabriele (05/05/2009 14:16:38) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Mi rivolgo a tutti gli attuali pivieristi e a quelli che lo sono stati.

Quali sono i limiti del piviere riguardo la navigazione?

E' possibile determinare condizioni meteo-marine oltre le quali non è consigliabile uscire? (escludendo naturalmente quelle che non permettono l'uscita di imbarcazioni più grandi).

Cosa occorre tenere in considerazione: lo stato del mare, la forza del vento o qualcosa d'altro?

Aspetto i vostri preziosi consigli.
di Fabio (06/05/2009 19:38:30)

Vedo che nessuno risponde a questo post: si vede che il Piviere non ha limiti!
Limiti del Piviere di Mario (06/05/2009 20:49:14) v.maryone@libero.it

Se osserviamo bene il Piviere dall'alto la sua forma ricorda molto le lance di salvataggiO.
Sigillando e serrando bene tutti gli accessi, sia alla cabina che ai vari gavoni, e abbandonandolo a se stesso in mezzo alla più tremenda bufera del nostro mare, sono certo che torna a riva indenne.
E' risaputo che se siamo su uno scafo robusto e ben fatto COME E' IL PIVIERE, in qualsiasi condizione di mare non bisogna mai abbandonare l'imbarcazione, che tornerà sempre a riva.
Piuttosto questo può essere il momento più pericoloso, in particolar modo in presenza di scogli, altrimenti, non ci scordiamo che quando un Piviere a der.mobile tocca sotto significa che se scendi l'acqua ti arriva a mala pena al ginocchio!!!
Pretanto i limiti non riguardano la barca, ma solo l'eqipaggio.
E'ovvio che se hai moglie e figli a bordo che incominciano a dare segni di preoccupazione, quello o poco più è il limite massimo a cui puoi spingerti.
Se come capita inciampi casualmente in una burrasca, abbassa tutta la deriva fissendola bene, (io ho fatto degli appositi cunei di legno)e metti due "straccetti" di vela (io li ho preparati e collaudati per una lieve orza)e vedrai che con una bella cerata e un buon timone il Piviere ti porta dove vuoi.
Per cui tranquillizza tutti dicendogli che Mario ti garantisce il rientro, magari con una buona dose di adrenalina
Per i più spericolati farei montare sia in cabina che all'esterno le cinture di sicurezza
COMUNQUE come ho già scritto in passato è bene che tutto in barca sia fissato bene e ben riposto legato.
CIAO A TUTTI.

limiti del piviere x Gabriele di Mario d.tav. (07/05/2009 11:03:07) me_mario@libero.it

In linea teorica e generalizzando molto,in presenza di vento fresco e mare formato, quando "escono" le barche più grandi puoi uscire anche tu con il piviere, purché ben attrezzato dal punto di vista della manovra e con le idee chiare.
Ti dirò io consiglierei di "testarsi" proprio in queste occasioni domenicali, con il porto in vista e la possibilità quindi di rientrare appena lo si ritiene opportuno. Esci con la randa già terzaruolata e magari un fiocco 2 , farai sempre in tempo ad aumentare la velatura. Il piviere molto sbandato ha una forte tendenza orziera per cui sforzi molto il timone, rischi un'avaria, scarrocci molto e a bordo si stà veramente scomodi. Stai attento con il vento in poppa alle strambate involontarie e soprattutto al boma.
Predisponi tutto per affrontare vento e mare "tosto" e pianifica anticipatamente anche il rientro in porto se le condizioni dovessero ulteriormente peggiorare ( es. da che bordo rientrare )
Credo che superato il primo momento di comprensibile timore poi ti divertiresti molto scoprendo che barchetta sicura è il piviere.
Diverso è il discorso nei trasferimenti da porto a porto se le condizioni cambiano strada facendo.
Io mi sono regolato sempre così:
Tappe brevi dell'ordine di 30/40 miglia (massimo 60);
Nelle tappe più lunghe, ove possibile, pianificazione di una sorta di rotta di "scampo" alternativa;
Ascolto dei bollettini meteo ufficiali;
Studio del porto di arrivo (come disposta l'entrata, traversia per capire se posso entrarci con tempo veramente brutto).
Difficilmente se parti con tempo buono potrai incontrare condizioni di mare impraticabili per il Piviere.
Ciao
di Pino (07/05/2009 13:36:22)

Confermo quanto detto da Mario, uno dei limiti del Piviere è la non chiusura stagna del passo d'uomo a prua ma anche di tutte le altre aperture.
L'altro anno anno, di ritorno da Anzio, nelle ultime due ore abbiamo preso mare formato di prua ed abbiamo imbarcato parecchia acqua, che ha oltretutto bagnato la cuscineria.
Riguardo allo sbandamento, oltte quello che dice Mario delle tavole, un problema che io ho sempre riscontrato è che il pozzetto, essendo molto largo, non permette di appoggiare la sciena se si puntano i piedi sulla panca contrapposta, a lungo andare è stancante.
Una cosa che non ho mai raccontato, è che di ritorno dal Giglio, mi si è spezzata di netto la pala del timone alcune miglia a nord di Civitavecchia, avevo mare lungo al giardinetto e in una discesa da un'onda mi sono trovato con la barra senza resistenza, e ho visto la pala galleggiare.
Successivamente l'ho recuperata e ancora ce l'hò, per me è una reliquia, l'ho tenuta appesa al muro in soggiorno!
di cesco(geronimo) (07/05/2009 14:16:36)

Aggiungo un paio di dettagli,sul mio Piviere, il passauomo originale, l'ho reso solidale con la coperta e su questo ho installato un passauomo stagno 50x50. Per quanto riguarda la pala del timone, sul mio a deriva mobile, la pala è in metallo, non in legno. Volevo capire se è stata modificata o se è nata così...vi risultano altri pivieri con pala metallica??
x Cesco di Mario d. tav. (07/05/2009 14:44:18) me_mario@libero.it

Tutti i Pivieri a deriva hanno la pala del timone in metallo (credo alluminio o lega simile) il problema semmai è il gioco che si crea tra il foro di connessione pala-parte in legno che tende ad aumentare sempre più. E' questo il punto di maggiore usura e degrado. Nel caso si può provare ad inserire degli spessori di teflon per limitare l'oscillazione della pala del timone.
Ciao Cesco
di Gabriele (07/05/2009 15:28:06) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Grazie per vostre preziose risposte.

Vi devo confessare che usandolo solo al lago ed in condizioni di calme equatoriali non ho mai avuto la necessità di terzaruolare la randa.
Mi date qualche consiglio sulla manovra da effettuare, come avete realizzato il circuito?
gabry, quando sarai al lago? di Yari (07/05/2009 17:29:40) Yari83_DY@libero.it

Gabry, quando andrai al lago??? mi piacerebbe molto venirti a trovare e poter scorrazzare in condizioni meteo/acquose migliori....

terzaruolare la randa - matafioni: io personalmente ho inserito una cima all'inizio del boma (dove c'è uno strozzascotte), questa passa per il primo foro della randa, ripassa sotto il boma fino al nuovo buca della randa, etc... fino alla fine del boma, dove ritrovi uno strozzascotte, lascando la randa e cazzando la cimetta in automatico ti si terzaruola.... semplice semplice....
di Gabriele (08/05/2009 16:07:11) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Ciao Yari, quando sono sicuro di andare te lo faccio sapere in anticipo.
Maggio è un mese pieno di saggi scolsatici ma spero di riuscire a fare qualche capatina finchè c'è acqua!


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