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Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica
NUOVO PIVIERE, ANZI: NUOVO ARMATORE di Lop (03/02/2008 14:42:37) info@lop.it Il piviere gia' proprieta' di Mario con nome Galina e' stato rilevato da me, Lop, ed e' stato portato da Marina di Pisa al Lago Trasimeno.
Attualmente e' in secco sul proprio invaso per il classico attento esame di rito di tutto quello che c'e' da fare, che si vorrebbe fare, che si potra' realmente fare... e per una pulita della chiglia e un rinnovo dell'antivegetativa. Alcune Info: il Piviere e' il numero 114, fabbricato nel 1973; inizialmente iscritto al RINA sul foglio originale ha vuoto lo spazio riservato all'iscrizione a registro del nome, quindi la barca nasce anonima e dunque non porta sfiga cambiargli il nome. So che prima dell'attuale Galina si chiamava Aldebaran, ma non so se questo nome corrisponde al primo che gli e' stato dato (come detto non ufficialmente) oppure se questo era ancora diverso. Succedera' questo: la barca si chiamera' Galina fino a quando non riusciro' nel mio intento di renderla nuova, meglio che nuova, perfetta, magari anche cambiando il colore dello scafo (ora sia scafo che tuga sono bianchi). Allora una cerimonia solenne battezzera' il nuovo scafo. Per adesso c'e' un nuovo armatore nella lista. |
E' esatto l'anno? di Pino (03/02/2008 15:51:14) giuseppe.pollera@poste.it Su questo sito ci sono parecchie inesattezze riferite all'anno di costruzionen dei Pivieri, io avevo il 125 costruito nel Giugno del 1972, visto dai registri della CBS, il 132 l'ho indicato come del 1973 perchè nell'annuncio di vendita era indicato 1978 ed creduto ad un errore di battitura, anche se ora ho dubbi che sia sempre del 1972, non so quanto ne facessero in un anno, ma è solo sette dopo quello di giugno.
Tutto questo per dire che il 114 non può essere del 1973, forse del 1972? Un giorno che trovo il tempo faccio una scappata alla CBS, che non esiste più come cantiere costruttore ma fa ancora rimessaggio, e chiedo se mi danno i numeri costruiti ogni anno, spero bene! Benvenuto, Pino |
Colire dei Piviere di Pino (03/02/2008 16:35:51) giuseppe.pollera@poste.it I Piviere se non ricordo male hanno avuto questi colori:
Coperta sempre bianca, a parte quello di Mancini, ma ne ho visti altri, che hanno Blu la parte verticale tra il bottazzo e la coperta vera e propria; Scafo bianco, giallo, rosso, verde, blu. Il rosso mi sembra il più bello, io avevo L'Armata Brancaleone che era rosso e mi piaceva e mi piacciono ancora; Il giallo ed il verde sono quelli che mi piacciono di meno, danno l'idea di barchetta da spiaggia, con Italo abbiamo scoperto nel riparare un pezzo del bottazzo che il Torakiki era giallo, evidentemente non piaceva anche al vecchio proprietario che l'ha verniciato bianco; Il Blu ed il Bianco credo siano i più eleganti e danno meno l'impressione di giocattolo. Comunque non nva dimenticato che il colore oriuginale non è vernice ma è il gelcoat che ha quel colore già nello stampo, qualunque altro colore si aggiunga sopra, al primo graffio riappare il vecchio, a parte forse riverniciarlo con una Bicomponente su un buon primer. Buon lavoro, Pino |
Dove abiti? di Pino (03/02/2008 16:39:46) giuseppe.pollera@poste.it Se abiti a Roma o giù di lì, perchè non vieni sabato 9 a pranzo con altri Pivieristi a Fiumara (Roma Ostia)?
B.V. Pino |
di lop (03/02/2008 17:22:54) la data del 1973 e' sicuramente la data di iscrizione al rina (successivamente cancellata nel 1980 dopo l'uscita della legge piu' recente).
l'anno di fabbricazione della barca non lo ho trovato: guardero' meglio. sicuramente la targhetta a destra del tambuccio indica Piviere 114. il pranzo? sono fuori per lavoro la settimana e non sono affatto sicuro di esserci il week end: se ci saro' verro' volentieri, ma preferisco non dire di si e poi dare buca: e poi con quello che mi hanno preso per il trasporto della barca potrei permettermi giusto un brodino (!) |
...Si cambia nome... di lop (18/02/2008 18:18:04) info@lop.it Sapete la storia sul fatto che cambiare nome della barca porta sfiga, no? beh, io nel rispetto della tradizione ho da subito cercato di capire se il mio Piviere aveva un suo nome proprio...
Si chiamava Galina (nome russo) in onore della figlia del proprietario precedente che me la ha venduta... Lui stesso mi ha detto che prima si chiamava Aldebaran, e a quel punto mi sono chiesto come fosse giusto chiamare la barca... Sui documenti piu' vecchi (aveva la registrazione del RINA) il nome non c'e' (lo spazio apposito e' lasciato in bianco), pero' c'e' il nome del proprietario di allora, anno 1973: sapete che ho fatto? lo ho cercato su internet e gli ho telefonato! 35 anni dopo!! bene, la barca all'epoca si chiamava COBRA (!) un piviere (!) mi pare un tantino aggressivo... Ad ogni modo ho anche saputo che questo signore la aveva gia' a suo tempo acquistata usata da un medico di Firenze, di cui pero' non ricordava il nome; e soprattutto non ricordava come si chiamasse la stessa barca prima che la acquistasse lui... (in realta' non si ricordava nemmeno benissimo se Cobra era il nome del Piviere o del successivo Brigand che ha avuto)... Insomma qui siamo in presenza del Vascello Fantasma, della barca senza nome condannata a vagare in eterno. Piu' tranquillamente siamo in presenza di una storia, certo comune a tante barche, per cui ogni proprietario realizza qualcosa in essa, riversandoci tanto dei propri sentimenti, desideri, entusiasmo...insomma di se' stesso: e per questo ognuno ha dato il suo nome al Piviere, perche' il Piviere ha rappresentato per ognuno un capitolo importante della propria vita come ogni proprietario e' stato egli stesso un capitolo nella vita della barca, che a questo punto e' una vita lunga e affascinante, parecchio piu' di quella di un Beneteau appena rovesciato da uno stampo dopo l'ultimo salone nautico... E allora e' giusto che anche io battezzi la barca per quello che contiene per me: il mio Vaurien si chiamava MATITA, perche' disegnava il mare...ho pensato tanto a Matita Seconda, pero' poi ho visto davanti a me il Piviere paciosamente galleggiante e mi sono detto divertito che non dava cosi' tanto l'idea leggera e fluente della matita sul foglio...piuttosto poteva essere un tappo che galleggia: e allora, siccome anche per un tappo deve essere inequivocabile il blasone piu' degno, non poteva trattarsi di un tappo qualsiasi: come minimo un tappo di champagne, un tappo francese: si chiamera' < BOUCHON > prego, aggiornare la banca dati...ora vado |
di Francesco (Salsedine) (18/02/2008 18:33:01) forleonte@gmail.com Lop,
la famigerata leggenda del cambio nome porta con sè secondo alcuni un antidoto.. nel caso in cui si cambi nome ad un vascello la buona regola della scaramanzia marinara vuole che si alloggi in un locale qualsiasi (anche non in vista) una targhetta con su scritto il vecchio nome. |
Cerimonia per cambiare nome di Francesco (18/02/2008 18:56:28) francescolenzi@tele2.it Qui c'è tutta la cerimonia per cambiare nome senza sfiga: visualizza
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ciao lop di luca (18/02/2008 19:47:09) luca_marinucci@fastwebnet.it al Trasimeno dove ormeggi?io sono al circolo velico castiglionese.
ci sarai il 9? ciao,Luca |
di Francesco (Salsedine) (18/02/2008 21:29:51) forleonte@gmail.com Lop, la cerimonia che ti indica Francesco è certamente in tinta con il nome che hai scelto.. te ne fa stappare di bottiglie.. però mi viene un dubbio. Nettuno, e che mi perdoni la bestemmia, è anche dio dei laghi?
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Si cambia nome di Pino (18/02/2008 23:04:42) giuseppe.pollera@fastwebnet.it Tutto bene, però proprio per non dimenticare, nella banca dati prima di Lorenzo Pasqualucci e Bouchon come minimo ci deve essere il vecchio proprietario con le foto di Galina, Bouchon avrà le foto quando sarà il Tuo Bouchon!
Pino |
Anno di costruzione di Pino (18/02/2008 23:12:49) giuseppe.pollera@fastwebnet.it Una precisazione sull'anno di costruzione, il Piviere n° 114 non può essere stato costruito nel 1973, io ho avuto il n° 125 che era uscito dal cantiere nel giugno del 1972, verificato personalmente da me sui registri della CBS quando, avendolo stazzato come 6^ Classe IOR, mi serviva l'anno di costruzione per usufruire degli abbuoni per l'età del rating.
Pino |
nome, nettuno, riti e laghi di lop (19/02/2008 00:03:49) info@lop.it sono daccordo su tutto, a cominciare dal rispetto del nome precedente, almeno quello ufficialmente precedente per me (Galina): credo che la targhetta li conterra' tutti oh, almeno non si potra' dire che non ci ho messo la buona volonta' nel tutelare i numi !!
ringrazio per le istruzioni del rito celtico: caspita: detta cosi ci manca solo di farla alla foce del Po' !! non so di Nettuno al Lago: forse si perche' anhe il Trasimeno quando si incazza non fa sconti e parecchie persone, magari anche per colpa loro, ci hanno letteralemente rimesso la vita. comunque e' giusto: almeno fin quando non sara' il mio Bouchon io stesso sono molto affezionato al nome Galina: che poi per chi non sapesse la storia del proprietario precedente viene facilmente interpretato con il piu' domestico pollo. Pino: hai sicuramente ragione perche' se il tipo ha comprato nel 73 la barca usata sara' per forza stata di prima: certo non capisco perche' all'atto di redigere il certificato di omologazione, sotto la voce "Anno di Costruzione" hanno scritto 1973 e non quello vero: chi ha sbagliato? Pero' attenzione: non potrebbe essere che la barca sia stata costruita dal cantiere 1 o 2 anni prima di essere stata commercialmente ceduta al proprietario consumatore finale? per l'evento del Trasimeno: avevo gia' risposto a qualcuno che me lo aveva chiesto: io cerchero' di esserci, ma senza barca che e' in secco e certo non la sistemo per i primi di marzo. |
Agilla di Gabriele (19/02/2008 09:02:05) gabriele.mantovani@fastwebnet.it Visto che parliamo di leggende:
La leggenda del Trasimeno narra le vicende della ninfa Agilla e del principe Trasimeno, figlio del dio Tirrreno. Una prima versione della leggenda, la più triste, ma forse per questo la più popolare, narra del principe Trasimeno che viaggia nelle terre del centro Italia, l'antica Etruria. Nel suo viaggio giunge in riva ad un lago, ampio e con le rive coperte di alberi. Si ferma sulla riva e, dato il caldo estivo, decide di fare un bagno. La ninfa Agilla lo scorge e rimane colpita dalla bellezza del giovane; decide di sedurlo e con il proprio canto lo attira al centro del lago. Ma questo causa tale stordimento nel giovane che sopraffatto dall'emozione, annega. Narra ancora la leggenda che il corpo non è stato mai trovato e che in suo ricordo il lago è stato chiamato Trasimeno. Da allora, nelle serate di agosto, quando una brezza leggera vola sulle acque del lago e fa stormire le foglie, si dice che è il lamento della ninfa Agilla, alla ricerca del bellissimo principe. Più verosimilmente il nome Trasimeno deriva dalla posizione geografica del lago stesso: oltre il monte Imeno (o Menio) come si chiamava in epoca preromana il monte che lo delimita a settentrione. ------------------- trovato su: wikipedia |
Ho trovato un giudizio esterno di Yari (19/02/2008 16:56:56) Yari83_DY@libero.it Intervengo sull'argomento.
Il cambio di nome non comporta, nemmeno per i superstiziosi,alcun pregiudizio, ne' attira su di essa i tuoni, i fulmini e le onde del mare, a meno che sia lo stesso armatore che imposto il primo nome, a ribattezzarla con un altro. Negli altri casi, ovvero quando a cambiare il nome imposto dal precedente proprietario sia il nuovo armatore, non vi saranno problemi, come dimostra l'uso generalizzato nella marina mercantile, ed in quella militare, di ribattezzare le navi acquistate usate e, addirittura, prese a noleggio per lunghi periodi. E' lecito quindi, se non piace, cambiare nome alla barca appena acquistata: ricordate che ogni barca ha un'anima, e ha gia' dentro di se un suo nome, che il vero armatore e' in grado di conoscere. Sta a lui trovarlo, portarlo a luce, dipingerlo sulla poppa. Ricordarsi che per chi passeggia sulla banchina la barca e' un po' l'immagine dell'armatore: non sia quindi ermetico, pietosamente spiritoso, o squallidamente volgare. Come abbiamo detto, il nome non potra' essere cambiato per una seconda volta. Edoardo d'Elia |
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