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Le barche hanno un'anima di Fabio (30/03/2009 17:11:44)

Sono stato un po' silente, ma ho prodotto. Su Naima troverete una selezione di perle di saggezza di Sciarrelli.
Qui vi lascio la prima:
"Le barche hanno un'anima. Lo si sa. Lo dicono tutti. Anche il più scettico uomo del mondo, con cui bisognerebbe stare bene attenti a incominciare un discorso sull'anima dell'uomo, non batte ciglio a questa asserzione. Non tutte però. Un gommone non ha un'anima. Non ce l'ha un quarter ton in fibra di carbonio e con la poppa senza specchio, non ce l'ha un potacontainer da duecentocinquanta metri. Ma forse non son barche. Forse ho trovato la definizione di barca. Una cosa fatta per galleggiare che ha l'anima. Le altre sono solo galleggianti. (CARLO SCIARRELLI, Lo Yacht, Milano, ed. 1998, pag. 458)".
Per le altre, leggete su Naima.
Ciao a tutti.
non sono daccordo di lop (30/03/2009 22:49:05)

per me anche un gommone ha una sua anima; una nave da carico poi non ne parliamo; e anche una barca hi tech leggera come una piuma, in carbonio e senza specchio di poppa ha una sua anima.
molto diversa dalle altre, ma non meno affascinante !
di Fabio (31/03/2009 09:55:44)

Grazie per la Tua cortese risposta. Mi piacerebbe aprire una discussione su queste cose (che hanno profondamente a che fare con quel che si sta discutendo nel post che era iniziato parlando di Lago Maggiore. Ti rispondo con le parole di Sciarrelli (che, ovviamente, condivido in pieno). “…Quello che però è sicuro è che io non provo più piacere nel vedere le barche moderne di serie. Ma è un problema mio, e devo tenermelo. Io sento molto lo squallore che si prova camminando lungo i pontili di un marina. File e file di consumistiche barche di plastica. Si respira mediocrità. Non si può passeggiare tra i condomini di una periferia moderna e sentirsi contenti. E pensare che chi fa il picnic settimanale su queste barche allineate senza mollare gli ormeggi è tecnicamente e socialmente soddisfatto. Perché oltretutto la pubblicità convince che mangiare la carne in scatola e a dare al bambino il cornetto avvolto nel cellophane è un traguardo sociale, ed in fondo è anche vero, perché i surrogati costano sempre di più delle cose che vanno a surrogare. E questo vale anche per le barche. Sono sempre orgogliosissimi i proprietari dell’ultimo Baltic. Per forza. Hanno speso il doppio di quel che costerebbe una barca della stessa lunghezza fatta da un artigiano, un pezzo unico in legno, ed almeno il quadruplo di duna barca in ferro. Come quando si è più orgogliosi se si ha addosso la maglietta di materiale sintetico del tipo che va di moda, rispetto a quando si indossa una maglia di vera lana fatta a mano dalla mamma. Maglia che non è di moda mai, cioè di moda sempre” (Lo Yacht, pag. 420).
Ciao a tutti.
Se vogliamo ... di Tramp (02/04/2009 20:30:41) a.sassetti@tiscali.it


Se vogliamo, l'affascinante personaggio (sono serio, per niente ironico) avrebbe anche detto:
"Se la prima cosa che chiedono di una barca è il prezzo vuol dire che sicuramente non se la possono permettere".

E' una verità assoluta.
Ma lui perde molto del suo fascino...

BV
Alberto
di Alfredo (02/04/2009 21:05:32)

No, non credo che l'avrebbe detto. Dalle interviste appare una persona sicuramente un pò fuori dalle righe, ma non un viziato abituato ad avere tutto senza sforzo. Colto e orgoglioso della sua cultura d autodidatta, Sprezzante solo con quelli che si avvicinavano al suo mondo con i soldi ma senza cultura specifica. Non si spiega altrimenti il rispetto che aveva per i marinai veri ma non ricchi come Giancarlo Toso e il disprezzo per chi non gli piaceva a pelle, d'istinto, magari per un particolare. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo di pesona, ma non sono sicuro se lo avrei apprezzato anche umanamanamente.

Ciao

Alfredo
di Tramp (03/04/2009 06:26:29) a.sassetti@tiscali.it

Vero, non ne sono sicuro; cito altri che in un forum lo citano. Diciamo che non è verificato.
E chiedo scusa se ho sbagliato.

BV
Alberto
discorsi da ateo di franco (03/04/2009 08:57:16) francofavilla@libero.it

METAFISICA
Guardo una barca che conserva intatte la durezza delle le fatiche e le gioie degli uomini che l’hanno costruita e vissuta: echi di storie che ancora riescono a levarsi attraverso le forme dello scafo e seguono i profili assieme allo sguardo esperto; poi ad un tratto tutto si trasforma e vorrei salire e navigare perchè ho sentito la sua anima.
Non m’importa che sia un vecchio gommone da lavoro,
un perfetto motoscafo da corsa,
la goletta del mio amico
la vecchia barca da regata che si sta scomponendo,
l’ultima creazione di deisainer,
e non mi stupisco di questa incogruenza di tipologie che mi attraggono perchè a dare l’anima alle barche sono gli uomini che le portano.
di Fabio (03/04/2009 12:43:21)

Non ho ovviamente mai conosciuto Sciarrelli e non so che tipo fosse se non per i racconti scritti da chi lo ha incontrato (trovo bellissimo quello riportato sul mio sito dall'armatore di Milady: non volle nulla per il suo progetto, ma fece capire che gli sarebbe piaciuto ricevere del buon vino!).
Da quello che ho letto sui suoi scritti mi pare che avesse certamente un concetto molto elitario di nautica. Ma non si trattatava di un elitarismo basato sul censo. Distingueva invece in base alla competenza, all'amore per il mare e al buon gusto (detestava, ad esempio, quelli che pur di avere una barca grande ne compravano una di bassa qualità e apprezzava le barche piccole ma buone: il suo BAT era lungo 5 metri). Pur vivendo di nautica, Sciarrelli non esitò a criticare duramente la sempre più spinta commercializzazione del settore, rinunziò a seguire mode che non condivideva e, quindi, a progettare da una certo punto in avanti barche da regata di cui non condivideva lo spirito. Si limitò a costruire barche da crocera (rinunziando quindi probabilmente anche a molti soldi). Amava le cose semplici e se ne infischiava delle apparenze: grandiosa la sua battuta (in polemica con la diffusione dele costose ferramenta in acciao inox) sul ferro di una volta che non arrugginiva.
Sull'anima delle barche ho messo il post apposta perr discuterne. A me pare che l'anima sia data alla barca dall'amore di chi la costruisce e di chi la usa. E' difficile che ci sia amore in chi costruisce barche in grande serie. E' difficile che ci sia amore in chi usa una barca come mero strumento di divertimento, di gara o di lavoro salariato. Sono per l'appunto solo strumenti, mezzi, macchinari che servono ad uno scopo altro (fosse anche un "altro" nobilissimo come, ad esempio, salvare vite umane o portare a casa la pagnotta). Per questo io non riesco a vedere un'anima neppure in un gommone usato per il soccorso in mare, in una petroliera, o in quelle specie di piattaforme galleggianti per il trasporto di strumenti da pesca che sono gli attuali pescherecci, magari costruiti con qualche pubblica sovvenzione. Sono tutti strumenti: utili, utilissimi, ma strumenti.
Ciao a tutti.
di fabio (03/04/2009 15:59:48)

Forse la frase di Sciarrelli incriminata in uno dei post precedenti era una rivisitazione di questa (ultimamente sto rileggendo Lo Yacht, mettendo un post it per ogni concetto che mi affascina, per questo sono una fonte di citazioni "sciarrelliane"): "Nella trappola insidiossissima che se non si hanno i soldi per una barca bella ma costosa bisogna accontententarsi di una brutta ma economica, ci si cade non per povertà ma per volgarità." E finisce dopo un articolato esempio" ... La barca tradizionale non ha lusso ma è di lusso; e perde tutto il suo lusso se viene costruita lussuosamente..." (p. 421). L'esatto contrario dello snobismo.
Ciao a tutti.
lo yacht di Alfredo (03/04/2009 16:12:04)

Sull'anima delle barche come sull'anima di altri oggetti o utilità mi trovi d'accordo; è luomo che valorizza lo strumento e non viceversa. Da quello che si può capire delle varie dichiarazioni attrobuiteli, per Sciarrelli la barca giusta era lo yacht, ossia un oggetto per andare in mare senza altro scopo che il divertimento del proprietario, che però doveva essere colto e tecnicamente preparato, un marinaio, che magari per vivere faceva un altro lavoro, ma un marinaio. A suo favore aggiungo che era Triestino, Convinto come molti suoi concittadini di vivere in una città unica al mondo e poteva andare con le sue barche nel golfo di Trieste, che offre effettivamente una situazione unica. Trieste la conosco bene, per lavoro ci sono dovuto stare un bel po'. Dico questo solo per capire perchè a volte sparava sentenze che potevano offendere l'interlocutore e probabilmente non lo faceva neppure volontariamente. I catamarani non li considerava neppure barche.
Ma perchè le Sue barche appaiono belle senza riserve?
Perchè un giudizio estetico senza discussioni?
Credo che converebbe parlare di psicologia archetipica, ossia dei canoni estetici ereditati dalla propria infanzia e adolescenza, che, nel caso delle ultime generazioni non arrivano dal frequentare porti e marinai, ma dalla televiose e dai film. Certe forme rimangono in qualche modo nella memoria e ci fanno distinguere alcuni stilemi (roda da designer, alcune forme, da altri. Tuttavia io non avevo mai visto uno yawl. Vedere in darsena a Trieste Isabella di Sciarelli, uno yawl, appunto, acconta ad un nuovissimo scafo in plastica 4 metri più lungo, mi ha dato la sensazione di vedere un cigno accanto ad un cinghiale.
Mah!

Ciao

Alfredo
di fabio (03/04/2009 20:03:48)

Le pitture rupestri di Altamira (Spagna) risalenti a circa 30.000 (trentamila!) anni fa apparivano certamente belle agli uomini di allora almeno quanto appiono belle a noi. Senza distinzioni: a tutti noi. Lo stesso discorso vale per (cito a caso) per i bronzi di Riace di 2.500 anni fa, il David di Michelangelo di 500 anni fa, il Requiem di Mozart di 220 anni fa e infinite altre opere di letteratura, scultura, architettura, pittura e persino di artigianato minore del passato. C'è un bello che è immediatamente riconosciuto da tutti in tutte le epoche e che si può esprimere con forme e tecniche diverse. Perchè? Ognuno ha la sua risposta. Anche la modernità ha dato qualcosa del genere (cito ancora a caso nel mazzo): forse una decina tra i film girati negli ultimi settant'anni, la Vespa degli anni '50 e ... alcune delle barche di Sciarrelli.
Ciao a tutti.
di Giovanni (03/04/2009 21:03:59)

Come già segnalato altrove...

http://www.youtube.com/watch?v=aILeGvpmtkM

Buon pro vi faccia
Giovanni
di fabio (03/04/2009 22:31:17)

Che bello!!!
Grazie.


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