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Barche carrellabili, scivoli e gru di Francesco Lenzi (12/03/2009 12:29:11) francescolenzi@tele2.it

Concordo in tutto quello detto da Giuseppe. Volevo inoltre precisare che il discorso del Porto Verde è importante sì per la possibilità di alare e varare da uno scivolo ben fatto, e quindi in teoria si potrebbe andare ben oltre i 300 - 400 kg, ma per tutto ciò che ruota intorno alla piccola nautica e alla nautica carrellabile. Anche se si volesse usare la gru, comunque c'è un posto dove mettere auto e carrello e tutta una serie di servizi dedicati alla piccola nautica come ad esempio boe e pontili di appoggio.
di Fabio (12/03/2009 18:22:54)

Posto anche qui un articoletto che ho inserito (primo mio intervento) su Naima.

Una notte d’estate, a Milano, mentre lottavo contro l’afa e le zanzare, mi sono visto passare sotto le finestre di casa un intero sommergibile con torretta al seguito: era il Toti, che tutt’altro che “rapido ed invisibile” se ne andava (peraltro contromano) da Cremona al Museo della Scienza e della Tecnica.
Ovviamente non è questa la tipologia di “carrellabilità” cui fanno riferimento i lettori di questo sito, ma l’esempio serve ad esprimere un concetto di fondo, che spesso sfugge a che sogna avventure con la barca al seguito: tutto (o quasi) può essere “carrellato”, tutto può essere varato e alato; bisogna vedere come.
Mettiamola così:
a) per fare (per usare la geniale espressione inventata da Francesco Lenzi) i “Marinai di terraferma”, cioè andare a zonzo con la barca dietro la macchina fermandosi a navigare qui e là, non si può pensare a barche di peso superiore ai 3/400 kg, perché solo così si possono utilizzare tutti i non molti scivoli disponibili. Barche del genere non hanno neppure il problema di alberare e disalberare perché sono dotate di alberi leggeri, che si possono togliere e mettere con relativa facilità;
b) per fare trasporti, alaggi e vari occasionali, si può arrivare a barche fino a un massimo di 900 kg. (reali, calcolando il peso della barca dotata di tutte le sue attrezzature). Oltre bisogna avere un gippone vero o qualcosa del genere (spesso non basta neppure un SUV di quelli infighettati). Per queste barche serve uno scivolo fatto come si deve o una gru. Varo e alaggio con gru non sono un dramma né un salasso. Certo non lo si può fare tutti i giorni. Anche il posizionamento dell’albero con l’aiuto della gru non pone particolari problemi (io lo faccio tutti gli anni). Un buon gruista ci mette davvero cinque minuti. Certo poi l’albero va armato con sartiame eccetera, ma anche questo lavoro, se l’armo è semplice, lo si fa in un tempo ragionevole da soli. Ovviamente questo traffico è tollerabile se lo si fa una o due volte all’anno. Ma si è detto che a questi livelli siamo già fuori dal mondo dei “Marinai di terraferma”;
c) oltre i 3.500 kg. di peso del complesso barca + carrello + auto occorre la patente speciale. In questi casi conviene fare come il Toti e servirsi di un camion.
Ciao a tutti.
di Giuseppe (12/03/2009 21:20:30) bigo12@alice.it

Condivido entrambi gli interventi: l'idea di Francesco del porto verde che non e' solo lo scivolo ma tutto quello che vi ruota intorno e che rende piu' "certe e tranquille" tutte le attività del Marinaio di Terraferma, ma anche il pensiero di Fabio che, nella sostanza (se ho ben interpretato), esprime il concetto che tutto e' superabile, basta prendere "bene le misure" ed avere un mezzo adatto (ed un gruista capace).
Resta il fatto che a volte le piccole difficolta', che prese singolamente non sembrano rappresentare un problema, messe insieme possono arrivare a scoraggiare completamente il potenziale carrellatore (che rimane quindi nello stesso posto per piu' anni perdendosi i piaceri di andare ogni anno in un posto diverso).

Le mie considerazioni a proposito della gru, erano in tale direzione nel senso che se si riesce a fare in modo che una barca a vela possa essere, ai fini dell'alaggio/varo, movimentata (seppur tramite gru) come una semplice barca a motore, e a poter arrivare ad un posto piu' tranquillo e decentrato(non sotto la gru) per le operazioni di alberatura, queste possono essere effettuate con piu' calma senza il "pressing" degli altri (non dando piu' fastidio a nessuno).
BV
porto a secco di Alfredo (13/03/2009 08:16:11)

Le stesse cosiderazioni valgono per il porto a secco e l'alaggio tramite muletto. Se sono organizzate bene, con serietà e buon senso, funzionano benissimo. Certo se i lavori cominciano tardi, con un solo operatore perchè l'altro è al bar è chiaro che si crea affollamento e disfunzioni. Ma non è il caso che ho vissuto qualche anno fà.

Ciao

Alfredo


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