- Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica - Il nuovo forum

Sondaggio sull' utilizzo del Piviere. di Alfredo (28/11/2008 13:51:50) vinceland@virgilio.it

Leggendo l'articolo di Mario, "Piviere est est est", su un possibile nuovo piviere supertecnologico, mi è tornato in mente una barca particolare e direi, sfortunata. Diversi anni fa, fu presentato il prototipo del RAJ 24, progetto innovativo, dotato di due semiali mobili al posto della deriva, che doveva essere un mostro di velocità. In realtà, forse anche per la morte del progettista, Franco Anselmi Boretti, quel modello è rimasto pressochè sconosciuto. Ne ho visto uno presso la lega navale di Pisa, che credo sia in vendita.

Ma non è la tecnologia più o meno apprezzata, che decreta il successo di un'idea, ma l'uso che si riesce a farne.

Mi piacerebbe fare una sorta di sondaggio fra i pivieristi, dove il piviere è inteso come idea, appunto, sull'uso che ne fanno o che ne vorrebbero fare.
Per farla breve:
1)Attuale utilizzo dell'imbarcazione. ( uscite giornaliere, crociere, traversate, crociere con trasferimenti con il carrello, ecc.
2)Utilizzo desiderato o desiderabile del imbarcazione. (cosa vi manca del "vostro" piviere?)

Proviamo a dare una risposta a queste due domande, forse possono venirne fuori delle indicazioni interessanti.
E con uno sperimentatore bravo come il nostro Mario, Tutto è possibile!

Ciao a Tutti

Alfredo
di Pino (28/11/2008 15:43:58)

Tu probabilmente non mi conosci, ma io fino a circa 20 anni fa, con il Piviere n° 125, L'Armata Brancaleone, ho fatto varie croerette, da Fiumara fino all'Elba a Nord e fino a Ponza a Sud.
Adesso con il 132, Torakiki, visto cha dal primo marzo sarò in pensione, intendo non solo ripetere quello che ho già fatto, ma se possibile ampliare gli orizzonti, in maggio spero di arrivare fino a Genova con puntata in Corsica, e nel ritorno passare a trovare gli amici a Pisa, Follonica ecc.
Per ora è solo un'idea, ma mi sto organizzando.
Purtroppo Torakiki batterà bandiera Belga, ma se vi raccontassi quello sta passando Italo, ex armatore del Torakiki, per sistemare le carte del New Ranger 29 che ha acquistato, mi dareste ragione nell'abbandorare il bel tricolore con le quattro Repubbliche Marinare.
B.V. Pino
...rifare il Piviere di Francesco (28/11/2008 15:50:30) francescolenzi@tele2.it

Scusa Alfredo se torno all'articolo di Mario, perché quello di riproporre una bella barca penso che sia il sogno di tutti. Lo sogno sempre e ci penso spesso, e rifarei esattamente com'è il Piviere 6.14, con gli oblò tondi luccicanti, cambierei, ovviamente, solo lo scafo da farsi in vetroresina e colorato di un elegantissimo nero con il simbolo del Piviere a prua. Albero e tutti i particolare in mogano e ponte bianco caldo. Li farei tutti uguali, numerati come se fossero gioielli, solo per gli appassionati. Ovviamente con deriva mobile e forniti con il loro bel carrello, quattro posti letto, bagnetto, da crociera. Che dite c'è uno sponsor per questa operazione??
piviere 6,14 di Alfredo (28/11/2008 16:18:24) vinceland@virgilio.it

Ma la cosa che proponi è fattibile, senza sponsor, nel senso di un privato che regali soldi.
Penso che gli stampi del piviere 6,14 siano sempre alla cbs di Roma, integri o riparabili; basterebbe trovare almeno 10 acquirenti che formassero un consorzio. Gli stratificatori di vetroreresina ci sono dappertutto, nella mia zona c'è una discreta tradizione nautica di ex dipendenti del cantiere Catarsi. Si tratterebbe di usare materiali più moderni, guadagnando qualche cosa in leggerezza. I costi sarebbero inferiori del 30, 40% rispetto ad un barchino analogo perché mancherebbero le spese di ricerca, marketing, pubblicità, di un cantiere. In quanto ai collaudi. c'è il nostro Mario che accoglierebbe questa impresa con molto entusiasmo.
Se poi l'operazione andasse a buon fine, niente impedirebbe di vendere un piviere col suo carrello esattamente come lo hai descritto
Se qulcuno dei nostri amici romani passa dalla cbs e chiede dove sono gli stampi...

Ciao

Alfredo
per pino di Alfredo (28/11/2008 16:23:25) vinceland@virgilio.it

Da quello che dici, penso che tu difficilmente pianteresti il Tuo Piviere per un'altra barca.
Queste imprese mi fanno un'invidia,

"mannaggia alla miseria zozza" (Trilussa)

ciao

Alfredo
...cominciamo con il chiedere informazioni sugli stampi di Francesco (28/11/2008 16:33:34) francescolenzi@tele2.it

Se questo cantiere esiste ancora potresti mandargli una email con richiesta di informazioni ufficiali da parte de "il Piviere".
Piviere est est est di Mario (28/11/2008 17:06:45) v.maryone @libero.it

Boni, ragazzi ,boni,state boni !!! La mia era solo una fantasia "PIVIEROTICA" ( questa la devo catalogare!).Io intendevo solo la costruzione di un prototipo da regata !!! anche se riconosco che alcune cose si potrebbero realizzare facilmente, lasciando l'estetica intatta : es. tutta la stessa struttura molto più leggera con i nuovi materiali ,ma egualmente robusta ,la deriva mobile a baionetta areodinamica passante fin sopra la coperta facilmente sollevabile con un bulbo magari smontabile in più pezzi e asportabile per facilitare il trasporto su strada ! un albero maggiorato più aereodinamico e perchè no il bompresso retrattile!!Il tutto renderebbe il Piviere (io intendo sempre solo quello a deriva mobile ,anzi la deriva fissa proprio la toglierei per godere della possibilità si spiaggiare ,cosa veramente libidinosa ,ma pratica ancha per il trasporto) più veloce e sicuro soprattutto se fosse inaffondabile e assolutamente irrovesciabile .CIAO
di Alfredo (28/11/2008 17:55:06) vinceland@virgilio.it

Penso che il Piviere, come idea, sia lontano dalle regate. Altro discorso è pensare a una bella barca da crociera che possa fare anche qualche regata. L'idea di Francesco per un nuovo piviere 6.14, uguale a quello vecchio, solo rinnovato nei materiali di costruzione, quindi un poco più leggero, per favorirne la carrellabilità, reso insommergibile, non è sbagliata, anzi. per fare un esempio, nel settore automobilistico, non condivido lo spirito con cui è stato rifatto il maggiolino o la cinquecento, sono altre cose, che non mi piacciono. Io avrei voluto un oggetto meno costoso, (con meno aria fritta è più sostanza), che ne rispettasse la filosofia austera e quindi la meccanica del motore posteriore. Almeno la Mini BMW ricorda anche nella meccanica quelle che vinse il rally di Montecarlo. L'evoluzione della a vela è enormemente più lenta del mondo a quattro ruote, per cui penso che il piviere si potrebbe tranquillamente riproporre, sarebbe attuale e senza bisogno di alcun effetto "AMARCORD".
Restano da trovare gli acquirenti, ma questo non sarebbe diverso rispetto ad un'altra imbarcazione, da tempo si costruisce solo su ordinazione.

Ciao

Alfredo
...altri suggerimenti su come farlo di Francesco (28/11/2008 18:31:28) francescolenzi@tele2.it

Notevoli sono i particolari di Lalù, che lo renderebbero molto bello. Mi sembra che ci sia in giro il figlio di qualcuno che ha fatto un bel disegno. Si potrebbe fare una simulazione partendo da quello.
il piviere e suo utilizzo di Alfredo (29/11/2008 09:16:17) vinceland@virgilio.it

Tornando al punto di partenza, ripropongo le domande, che non sono una indagine di marketing ma solo una curiosità personale e forse anche di altri:

1)Attuale utilizzo dell'imbarcazione. ( uscite giornaliere, crociere, traversate, crociere con trasferimenti con il carrello, ecc.
2)Utilizzo desiderato o desiderabile del imbarcazione. (cosa vi manca del "vostro" piviere?)

La cosa ovviamente vale anche se venisse riproposto un piviere 6,14 rinnovato nei materiali e reso insommergibile.
L'insommergibilità non è cosa per la moda; la ritengo indispensabile.

Ciao

Alfredo


da Pivierante a Pivierista di Gabriele (29/11/2008 10:52:13) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Rispondo alla richiesta di Alfredo:

il mio utilizzo ad oggi è stato esclusivamente dedicato a brevi uscite giornaliere.
Le motivazioni sono due: Dori si trova sul lago a 200 km di distanza e ho una famiglia composta oltre che da mia moglie da tre figlie piccole (8, 4, 4mesi).

Quando mi sono deciso a cercare una piccola imbarcazione a vela avevo scarsissime cognizioni di cosa cercare.
Mi sono fissato un tetto massimo di spesa che ha immediatamente escluso qualsiasi nuovo modello.
Ho iniziato a girare i circoli nautici attorno al lago e a segnarmi i nomi, per me totalmente sconosciti, dei modelli in vendita.
Naturalmente ho cercato in rete notizie, e tra tutti i nomi che avevo nella lista il Piviere mi ha restituito una serie di informazioni tutte presenti in questo sito.
Il forum però era fermo e non ho avuto la possibilià di chiedere dei pareri.
Ma la foto di Mancini che nuota a fianco del suo Piviere mi aveva stregato.

Così da Pivierante inconsapevole sono diventato Pivierista.

come dovrebbe essere il mio Piviere di Francesco (29/11/2008 11:01:10) francescolenzi@tele2.it

Ecco come dovrebbe essere il mio nuovo Piviere. Immaginatevelo così, con gli oblò in acciaio lucido e il bordo dello scafo sul pozzetto più ammorbidito con una curva e non una linea retta: http://home.tele2.it/marinaiditerraferma/Piviere01.jpg

Per quanto riguarda me, anche se non ho il Piviere, ora faccio solo uscite giornaliere e mi diverto moltissimo. Provato anche a stare fuori qualche giorno con una barca da 24 piedi ma ho visto che la famiglia soffriva, quindi ci ho rinunciato.
Piviere est est est di Mario (29/11/2008 11:31:51) v.maryone@libero.it

Il Piviere , così comè , ha già di suo una notevole stabilità di forma che verrebbe migliorata con una eventuale costruzione di tutto lo scafo e coperta ,boccaporti e paratie e quant'altro con la stratificazionne in sandwic a nido d'ape di poliuretano a cellula chiusa di proporzionale spessore . Vale a dire che spezzettando la barca , tutti i pezzi galleggiano autoctonamente .Anche i profilati x albero e boma schiumati galleggiano .Le varie cime ecc. esistono del tipo galleggiante .Per il resto : ancore, accessori , motore, ecc ..conoscendo il peso totale il tutto può essere reso galleggiante con proporsionale volume stagno dislocato nei vari gavoni sotto le cuccette ,sotto il pozzetto e nel caso unico del Piviere nelle generose "spallette" delle fiancate ,praticamente negli spazi inutilizzati .Inoltre io sono per il "monovolume" trovo che in una barca così piccola la privacy di un bagno separato sia solo uno spreco di volume e con i nuovi fiocchi e randa avvolgibili non serve nemmeno la cala vele ,recuperando così spazi preziosi .In questa maniera la barca in sandwic è molto più leggera per cui può essere sovradimensionata la deriva guadagnandone l'irrovesciabilità nonchè l'invelatura stessa per una maggiore agilità . Per tornare alle domande di Alferdo per me sono queste le cose che vorrei dal Piviere più velocità e la sicurezza dell'irrovesciabilità e dell' inaffondabilità con generoso galleggiamento ....poi dove ,come e quando vai ,vai !!! E ,alle bruttissime, quando il mare ingrossa , nel tuo Piviere solido come un uovo, ti senti strasicuro perchè sei certo che ti riporterà a casa come un abnegato Terranova . CIAO A TUTTI.
di Luigi (29/11/2008 12:10:01) luigi_papetti@yahoo.it

Questa è una discussione interessantissima.

Per quanto mi riguarda mi sento piu' vicino a Gabriele, nel senso che una barca nuova costerebbe troppo per quello che ritengo debba costare un barchino...e tra quelle usate il Piviere...bhe' che ve lo dico a fare, per me rimane la barca piu' bella!

Un Piviere, soprattutto tenuto al lago come fa Gabry, è veramente una cosa alla portata di tutti e anch'io decisamente sto pensando di rifare il grande passo.

Mi ha colpito quello che ha detto Pino: perchè Torakiki batterà bandiera Belga? Inoltre Pino, quando comincerai a vagabondare per il Tirreno, sarà possibile aiutarti e fare dei trasferimenti con te? Sarebbe veramente una cosa carina (anche se non sono piu' abituato al "piede marino" ed ho paura che mi sentirei male...)

La CBS, ragazzi, ha chiuso con le barche, si sono dedicati alla costruzione di un marina che sarebbe anche molto carino se non fosse per il fatto che essendo sulla foce del Tevere a Fiumare ha un acqua intoccabile ed inavvicinabile.

Non conosco i prezzi degli ormeggi ma credo siano da capogiro, per nababbi, insomma quello spirito che ha animato il cantiere per tanti anni vive ora solo nelle barche che ha prodotto e che sono in giro per il mediterraneo e vive nel cuore dei loro armatori...

A proposito, è interessante sottolineare che c'è un ritorno agli anni settanta sotto tutti i punti di vista. Sono appena tornato da un giretto nel mio quartiere ed ho sbirciato la vetrina di un negozio di elettronica in cerca di una radiolina da mettere nel mio bagno.

Bhè indovinate...la Brionvega sta rifacendo la famosa radio a cubo degli anni settanta! (e' un capovaloro di designe, sta pure a New York al museo di arte moderna)

Insomma pure la radiolina, dopo la 500 il maggiolino, la mini, la vespa, la guzzi, la triumph etcc.. ritorna!

Mi sa che erano anni molto belli quelli, io ero solo un bambino...

Luigi
belle cose dei ttempi andati? di Alfredo (29/11/2008 14:07:28) vinceland@virgilio.it

Erano gli anni della Ducati Scrambler, della Rover 3500, dell'alfetta Gt, e del Surprise di Fogar che faceva il giro del mondo, per non parlare della musica, della chitarra e armonica. Ma, continuo a dirlo, il problema non è l'AMARCORD. Secondo me siamo tutti, senza distinzioni di età, alla ricerca di qualche cosa, di qualche valore che ci faccia dimenticare un presente, che piace a pochi. Lo ripeto, non era bello il passato, è orrendo il presente, per mille motivi, sopratutto per l'etica.
Ci sono oggetti prodotti oggi che sono bellissimi, non c'è bisogno di tornare al 60 o al 70. Io non comprerei mai la vecchia ducati scrambler, nè originale, nè nuova.
Una barca, forse sì, ma principalmente perchè non mi piacciano quelle prodotte ora, tutta plastica e finto legno, ma soprattutto, tutte uguali. Meglio l'autocostruzione, se uno ci riesce.
Oppure il recupero ed il restauro di un vecchio modello, se appunto, bello.
Poi resta, il fatto più importante: ma una volta che ce l'ho, cosa ne faccio?
La metto in un museo, la porto ai raduni o ci faccio le vacanze?
ovviamente a me interessano le vacanze.

Ciao

Alfredo
X Luigi di Mario (29/11/2008 15:30:57) v.maryone@libero.it

Caro Luigi la mia idea di "nuovo Piviere" non penso sia più costosa di una barca autocostuita o prefabbricata , il costo sarebbe nel materiale , con una buona dose di manodopera . Inoltre l'arredamento a cui mi riferisco è di tipo piuttosto spartano, ma non privo di grande comodità .Ti ringrazio per i tuoi elogi .Forse io sono il Pivierista più anziano e come ho già detto sono arrivato al Piviere per scelta dopo aver avuto più di una trentina di barche anche di razza .Oltre alle barche sono appassionato anche di moto d'epoca ,comprate ,vendute e restaurate (attualmente ho solo un ISOMOTO ) come pure di radio, in particolar modo militari e di armi vecchie recuperate quà e là .Anche se non mi ritengo un collezionista puro di quelli che non darebbero via nulla .Il cubo della Brion Vega io l'ho vissuto e ti garantisco che tecnocamente , in quei tempi dove iniziavano ad apparire notevoli apparecchi alta fedeltà , era piuttosto deludente , ma la sua innovativa architettura ,alquanto estrosa per quel tempo ne ha fatto un mito ! Ancora una volta l'abito ha fatto il monaco !!
CIAO ,se vieni in Toscana vieni a trovarmi .
una questione di rispetto di Gabriele (29/11/2008 16:06:16) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Se fosse solo una questione di vacanze, penso che il noleggio sia il miglior compromesso.
Nessun costo di ormeggio, manutenzione inesistente, ad ogni vacanza una barca diversa...

Penso piuttosto sia una questione di attitudine.

E in questo senso la proprietà di un oggetto fa la differenza.
Perchè il tempo che ci si dedica è come seme che poi matura.

La proprietà di una imbarcazione, grande o piccola non importa,
comporta un'approccio differente rispetto ad altri mezzi di trasporto o di svago.

Basti pensare che chi possiede un'auto è il proprietario di quell'auto.
Chi possiede un'imbarcazione ne è Proprietario, Armatore e Comandante.

Sulle imbarcazioni non esistono ruote di scorta, ma elementi di rispetto!
x Gabriele di Alfredo (29/11/2008 17:09:14) vinceland@virgilio.it

Solo per precisare.

Mi piacciono le belle cose, ma sono contrario alla loro staticità. Penso che una barca, una moto o un'auto, siano belle se continuano a fare la funzione per la quale sono state pensate e costruite. Non mi piace l'idea, per esempio, di avere un'auto o una mota d'epoca da tenere in garage e da tirare fuori solo per mostre e raduni. Ricomprerei volentieri il motò dell'aprilia, tanto bella quanto poco apprezzata, ma la userei per viaggiarci, non per farla vedere due volte l'anno, altrimenti mi sembrerebbe di mortificarla.
Lo stesso discorso vale per le barche.
Non apprezzo chi restaura la barca d'epoca e poi va in mare con una barca nuova.
Se mi innamorassi di una vecchia barca, la userei come barca, non con altri fini. Se non fossi capace di farlo o non me lo potessi più permettere la cederei volentieri a chi la userebbe come barca.
Ecco perchè guardo con dispiacere le barche ferme sugli invasi da anni. Sono ridotti a oggetti senza anima. E l'anima ce l'ha chi le rispetta, come dici giustamente, e chi le ama. E una barca non amata si ricosce subito rispetto a quella amata.

Ciao

Alfredo
X Alfredo di Mario (29/11/2008 18:37:51) v.maryone@libero.it

Ok concordo con te,io ho varie passioni come ho detto , mi piace restaurare , migliorare , modificare tutto , però poi ,tranne per alcune cose carissime, ho il principio che un qualsiasi oggetto, se sono anni che non l'adopero diviene solo ingombrante ,e inutile e me ne disfaccio per passare ad altro , altrimenti , per lo stivaggio di tutto , non mi sarebbero bastati i capannoni dell'Ichea ?!!! o IKea??.

Un pensiero particolare e strambo mi viene in mente : ho ormeggiato il mio Piviere per una decina di anni in un pontile a Bocca d'Arno con la poppa rivolta verso la vicina foce ,considerando che in quel punto l'Arno ha una corrente media di mezzo nodo ,nell'arco della giornata pur restando all'ormeggio il Merien ha percorso dodici miglia, che in un anno fanno 4°320 miglia e arrotondate a 3°500 per quella settantina di giorni circa , che è stato in terra ,per l'annuale manutenzione e rimessaggio ,nei dieci anni trascorsi ha quindi percorso ben 35°000 miglia da solo. !!! Notevole è !!! Poi qualcuno mi dice che lo tengo troppo fermo !!!. Anche te dico che mi piacerebbe incontrarti tanto più che sovente sono dalle tue parti . CIAO A PRESTO .
di Alfredo (30/11/2008 14:17:45) vinceland@virgilio.it

Grazie Mario.
Ci saranno occasioni per incontrarci e parlare di barche.

Ho fatto quelle due domande tipo sondaggio anche per un'altro scopo, sapere che cosa rientra nella normalità e cosa nell'eccezionale.
Mi spiego: ci sono persone che hanno fatto il giro del mondo su barche minime, ma erano marinai eccezionali, liberi da responsabilità familiare, felici di poter fare un'esperienza unica e sapendo di rischiare la pelle.
La normalità per me è il padre di famiglia, che lavora tutto l'anno, ha una barchina e desidera togliersi qualche soddisfazione sapendo che:
1) la sua esperienza di marinaio sarà sempre limitata, perché qualche uscita giornaliera o per il fine settimana non può dare gli stessi insegnamenti di alcuni mesi passati in mare con gente esperta.
2) le sue capacità fisiche sono limitate dalla mancanza di allenamento, dal poco "piede marino" e spesso, da qualche chilo di troppo. Beati i magri, se non hanno problemi di salute.

3)Il tempo limitato, a disposizione, costringe a ridurre tutti i programmi. Mi ricordo del tuo compasso e del cerchio che fai intorno alla tua base di partenza sulla carta nautica. E' una immagine fin troppo bella ed completa.

Sentire che cè più di una persona che riesce ad usare il barchino per girare intorno alle isolette del tirreno, e magari, come Pino, aspetta la pensione per fare o rifare un lungo giro con un piviere, mi riempe di speranza, perchè anche io vorrei fare una cosa del genere, magari senza aspettare la pensione (16 anni!).


Per ora aspetto e sogno. E leggo e scrivo. (W. Naima.)

A proposito, ulteriore suggerimento per il glossario:

Pivieruscito = Pivierista che ha deciso chi battere bandiera straniera per motivi burocratici e non per disaffezione al proprio paese.

Ciao

Alfredo
di giuseppe (30/11/2008 22:38:25) bigo12@alice.it

Per me il bello della barca carrellabile sarebbe il potersela portare a spasso (con l'auto) nella zona prescelta e fare mincrociere di una settimana-dieci giorni di seguito al max. Ogni volta un posto diverso: il Cilento, La Croazia, la Costa Azzurra, l'isola D'elba etc, magari lasciando la barca e tornando a prenderla in un periodo successivo. IL bello delle carrellabili e' anche il poter arrivare nelle calette fino a spiaggiare (con la mia sarebbe possibile).
I problemi:
- Si trova posto nei porti in agosto con una barca piccola?
- Esistono spiagge (sempre in Agosto) sulle quali atterrare senza infrangere le regole sulla navigazione (minimo 300 mt dalla costa)?
- Esistono i parcheggi ove lasciare, ma soprattutto ritrovare intatti la settimana dopo, macchina e carrello ?

Morale: fino ad oggi, a parte qualche volta in Sardegna (e li si che ho sfruttato sia la carrellabilità che la deriva mobile) gli interrogativi di cui sopra mi hanno "frenato" e sono diventato "stanziale" ma proprio stanziale, con la conseguenza di utilizzare la barca molto poco. Ho provato anche a tenerla al lago (di Bolsena) e sono uscito anche d'inverno, ma farsi piu' di 200 km di auto per un giretto di qualche ora non e' proprio il massimo.
di Francesco (Salsedine) (01/12/2008 18:06:26) forleonte@gmail.com

Ciao Alfredo,
hai aperto un post interessante.
Ci sono vari spunti quà e là ma dal momento che mi unisco a dialogo già avanzato voglio rispondere sobriamente al tuo quesito iniziale:

L'utilizzo che ho fatto del mio Piviere è navigare pienamente entro i limiti che io ho creduto, scoprendoli nel tempo e per esperienza, intrinsechi, tecnicamente parlando, alla sruttura dello scafo. Una bella navigazione in mari interni con traversate sotto le cento miglia. Il tutto nell'ambito di alcune crociere di una/più settimane più tutti i fine settimana che ho potuto durante la Primavera. Stando fuori di preferenza oltre i limiti del fine settimana (avrò fatto si e no una decina di uscite 'giornaliere' da quando armo Salsedine), uso passare le giornate in pozzetto spesso navigando durante tutte le ore di sole e a volte oltre. La preferenza per la notte va all'ancoraggio in rada e potendo ad un deciso avvicinamento alla costa (spesso entro i dieci meri)

Questo è l'utilizzo che faccio del Piviere e di più davvero non pretenderei perchè credo sarebbe poco saggio (Nb:non pretendo di più in termini qualitativi, mari più grandi, mentre in termini quantitativi basta proseguire e teoricamente si potrebbe non fermarsi mai!).
L'unico limite che posso individuare nel mio utilizzo del Piviere (del quale sono soddisfato al 1000PERMILLE) è intrinseco nelle mie abitudini e necessità e sarebbe un più assiduo uso anche fuori stagione: abito lontano dal mare e non posso pretendere più di tanto. Ma questo non è un limite del Piviere ma del suo armatore che vorrebbe vivere SUL mare.

Andando a cercare la perfezione (che è una cosa alla quale tutti dovremmo aspirare) ecco cosa vorrei in più dal MIO Piviere:
una bella lama di deriva mobile
(dovrebbe però essere a tutta tenuta per quanto riguarda la cabina e soprattutto assicurare lo stesso momento raddrizzante del mio bulbo, quindi più profonda della lama classica con magari un inserto finale in piombo)
Mario, la deriva mobile davvero è necessaria al TOTALE utilizzo del Pivierrante (Piviere che di preferenza non si ferma mai).

Non vorrei altro. Per il resto, conseguenze di questa scelta e accorgimenti che accetterei di buon grado:
-->un albero alto quanto quello del Piviere a bulbo, la vela ci vuole tutta con venti lievi (con lo stesso momeno raddrizzante armare lo stesso albero risulterebbe in uguale sicurezza)
-->eventuale maggior leggerezza per materiali moderni, sempre a parità di robustezza, benineso. Questo rende la barca ancora meglio manovrabile quando spiaggiata o alata su carrello (oltre, soprattutto a renderla più reattiva al timone con brezze leggere)
-->l'inaffondabilità sarebbe uno spasso e una bella consolazione quando 'si osa un po'. I volumi ampi dello scafo del Piviere renderebbero le modifiche rivolte alla ricerca dell'inaffondabilità del tutto irrivelanti ai fini della capacità di stivaggio (al momento incredibile, vedi Buser di Sergio)
-->Interni in locale unico, assolutamente.

bha!! di Mario delle tavole (02/12/2008 15:51:06)

Esco da questa specie di limbo volontario in cui mi sono momentaneamente rifugiato per dire la mia.
Come si fa a proporre la "ricostruzione" del Piviere con tutte le modifiche segnalate?
Sarebbe come ricostruire che sò una 2Cv con abs, freni a disco, fari allo xeno ,centralina elettrica, aria condizionata ecc ecc.
Il Piviere è bello così ogni modifica strutturale è una stortura del progetto originale. Se ti piace lo tieni , lo curi amorevolmente e lo usi per quello che è nelle TUE capacità.
Tenete presente che i limiti del Piviere e di qualunque altra barca sempre SONO QUELLI DEL PROPRIETARIO.
Un armatore incapace sarà sempre incapace anche con una barca inaffondabile ....(magari finisce in costa sugli scogli).
Il Piviere o la ami e lo apprezzi per quello che è e che può offrirti oppure conviene passare ad un altra barca.
Diceva qualcuno : pochi ma buoni ma soprattutto... in BUONE MANI
Francesco (salsedine) esiste già il Piviere che vorresti è il deriva con armo regata (guardati le foto di Strega Piccola) ma è sempre una barca nata oltre trenta anni fa.
A proposito di regata...Mario ma hai mai visto una odierna barca da regata della classe del Piviere?
In kevlar con alberi altissimi e sottili come grissini, con le volanti che se sbagli a tesarle al momento giusto ti ritrovi l'albero sul groppone, magari con moglie e figli al seguito....Francesco (Lenzi) tu che ne pensi?
Si può regatare ma tra tutti Pivieri ad armi pari. Vedi le regate monotipo della classe Meteor.
Io personalmente regato molto spesso , quando esco mi ingarello sempre con barche che reputo alla mia portata anche più grandi ...è una regata senza bando o giudici di gara, non dichiarata ma comunque disputata , dove spesso soccombo (mi giustifico dicendo che l'altro aveva la barca più grande)e qualche volta prevalgo.
La soddisfazione è la stessa.
Per il resto, tornando al tema d'origine, ormai uso la barca solo per gite giornaliere, spessissimo, vivo al mare e per questo mi reputo privilegiato.
A proposito di limiti di barca e proprietario...
Francesco (Salsedine) ti ho molto ammirato per la tua crociera estiva complimenti!!
Un saluto a tutti
Mario delle tavole
di Francesco (02/12/2008 16:36:42) francescolenzi@tele2.it

Per Mario dell Tavole. Ma io il Piviere lo vorrei più o meno esattamente come è, come Lalù per esempio. Ovviamente se me lo dovessi far costruire, come ho già detto, lo scafo lo farei in vtr, colorato di nero, con molti particolari in legno inclusi l'albero e il boma. Per quanto riguarda l'inaffondabilità è solo un pò di polietilene in qualche gavone, non di più ...
Ri-bah.. di Tramp (02/12/2008 18:07:01) a.sassetti@tiscali.it

D'accordo, perfettamente d'accordo con Mario.
Ho avuto un sacco di barche, tra cui una sola nuova per regatare, piccola.. Tutte, vecchie o antiche, mi hanno dato soddisfazioni perché credo di averle 'tirate' ma senza chiedere poi troppo. Una cosa, sempre: la deriva mobile. (Ricordo che presi terra a distanza di 15 anni sulla spiaggetta di Porto Azzurro, vicino a una scuoletta: fondo 20 mt fuori, poppa a terra.. e ritrovai la stessa gomena insabbiata, che avevo utilizzato anche 15 anni prima per ormeggiarvi di poppa. Fermo tre giorni, nessuno mi chiese nulla).Credo che la praticabilità dell'accosto a terra dipenda essenzialmente da come lo si pratica: anche avvicinarsi a vela, magari solo fiocco, tenendosi distante dai bagnanti, cautelosamente (si dice?), susciti in chi osserva una sorta di tranquillità e non un allarme. Nei porti il pescaggio quasi nullo consente di ormeggiare tra gli scafi 'popolari' e da pesca, spesso sulla stessa cima di altri che te la offrono (una bottiglia non fa poi male, alla partenza).
Questo (e molto altro) in generale. Piviere? Ma tenetevelo com'è!, splendido, vero, limitato, tosto. Consente il 95% di quello che ti viene in mente. Per altre cose ci sono le barche di altri.
(che poi ti chiedono di uscire con te sul piviere.. ;-)
x fra..lenzi di Mario delle tavole (02/12/2008 22:38:25)

'A francé...guarda che il Piviere è in vetroresina.
Tanti anni fa Renato Bulleri stava progettando di far fare una traversata del Piviere da Fiumicino al Brasile.
Il progetto andò avanti per un bel pò (da qualche parte dovrei avere anche un'articolo di giornale che ne parlava)poi per vari motivi non se ne fece più nulla. Furono comunque studiati vari accorgimenti per rendere più sicuro possibile il viaggio (rimpiccolimento del pozzetto con materiale galleggiante, chiusura stagna del boccaporto di prua, gavoni del pozzetto resi stagni) . Il problema dell'inaffondabilità dello scafo, fu previsto anche di risolverlo con l'installazione all'interno della cabina di due adeguati "salciccioni" autogonfiabili.
Evidentemente una soluzione di emergenza nella speranza di non dovervi mai ricorrere.
Ma la sicurezza in mare si costruisce anche con altre cose tipo la prudenza e la capacita di pianificare secondo i famosi "proprio limiti" .
Certo l'imponderabile può sempre accadere ma per quello si spera sempre nel fattore C.
Se capiti da queste parti cercami ti faccio vedere il mio Piviere ....blu notte, con bottazzo in legno un piacere della vista per chi ha la sensibilità di apprezzarlo.
ciao.
di Francesco (Salsedine) (03/12/2008 00:30:46) Forleonte@gmail.com

Il fattore C.
anch'io a volte vi faccio appello, Mario! Ne ho un bel po' ben riposto in una speciale sacca di gomma fissata in pozzetto vicino alla barra pronta per l'uso proprio quando per ore dalla barra non ci si può staccare!

Mario il nostro era un esercizio di fantasia. A me piace fare cose con le mani e quando non faccio immagino di fare.. conosco il mio Piviere e nell'inverno, disegnando schizzi sul quaderno di cantiere mi stupisco a riprodurlo nei dettagli e le giuste proporzioni e mi diverto a immaginare modifiche

..poi in sette anni di armo non sono stato capace di applicare alcuna modifica sostanziale (a parte il tavolo da pozzetto che è una dedica a quello del Mancini e l'ho immaginato simile a quello delle sue descrizioni).
Il Piviere è rimasto originale. Piviere.
Perchè il Piviere mi piace com'è (e in questo c'è anche il fatto che ne compri uno con pochi Euro e ci fai la stagione)

Ps:conosco tutti i Pivieri censiti e conosco Strega Piccola che ci hai presentato ad inizio anno. Il Piviere più Piviere è il primo, con deriva perchè più genuinamente degli altri aderisce alla filosofia Piviere dell'andare per mare (NB:io il bulbo spesso lo faccio strusciare sul fondo e mi accosto comunque ai pescatori o arrivo tanto vicino a riva da toccare quando salto fuori bordo!). I Pivieri successivi lo sono un po' meno, solo poco però. E comunque un Piviere a bulbo o, peggio, 660(!), è sempre più Piviere che 'non' rispetto a tutte le altre barche!

Vado oltre e dopo aver puntualizzato quanto mi piaccia il Piviere 'così com'è' chiarisco che il Piviere 'che vorrei' è custodito sotto un telo verde da trattori.. e si chiama Salsedine.. non vorrei altro Piviere.

Però quando ci riuniremo in mare vedrai Merien (allungata), e ti piacerà, e allora lo accoglierai volentieri fra la schiera dei veri Pivieri!

di Francesco (03/12/2008 09:16:08) francescolenzi@tele2.it

Il tuo Mario delle tavole non l'ho trovato nel censimento, però ho visto che anche Salsedine è come piace a me, blu notte con i particolari in legno a vista. Complimenti Francesco.
di Giovanni (03/12/2008 10:36:04)

Per Francesco Lenzi..dovrebbe essere questo

http://www.velanet.it/users/ilpiviere/bancadati/foto.php?id=131

Ciao a tutti, vi leggo sempre, quotidianamente,con coinvolgimento e simpatia, standovi a guardare un po' da lontano.
Sto pensando delle cose che vorrei meditare ancora un po' e successivamente condividere con voi.
Dato che si sono aggiunti nuovi amici negli ultimi tempi, con discrezione riproponevo l'idea di rivederci a Castiglion del Lago per una mangiata, bevuta e discussione appassionata su vari argomenti.
Visto che prima di Natale era incasinato per molti, che ne pensate del 3/01/2009?
Un abbraccio circolare a tutti.
Giovanni

primo censimento on line di Mario (03/12/2008 10:45:17) v.maryone@linero.it

Ho visto solo ora nel Forum completo questo articolo ,Penso che dovrebbe comparire nel celeste quì accanto in una delle voci come :consulta pivieristi ecc.. così se non conosci la barca ma il proprietario puoi sempre adarla a vedere .Inoltre dovrebbe essere continuamente aggiornabile da chiunque e nagari in ordine alfabetico CIAO ATUTTI
Per Giovanni di Alfredo (05/12/2008 07:06:40) vinceland@virgilio.it

Per me il 3/01 dovrebbe andar bene.

Ciao

Alfredo
Raduno a Castiglion del lago di Sergio (05/12/2008 12:00:56) buser09@libero.it

Carissimi amici,penso che l'idea di ritrovarci a Castiglione sarebbe ottima in considerazione del fatto che siamo molto aumentati.Penso che il giorno 3/1 sarà un pò presto secondo me perchè ancora ci sono da finire le feste e molti saranno in giro(il sottoscritto alla Doganaccia sulla neve).Io proporrei verso la metà di gennaio(feste completamente finite).Comunque se decidete per il 3/1 io sarò presente col pensiero e col cuore.Saluti a tutti Sergio


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