- Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica - Il nuovo forum

remare col Piviere di Sergio (22/11/2008 14:26:12) buser09 @libero.it

Caro Francesco di Salsedine,leggendo sul forum,ho notato che tu parli di remare sul Piviere.A proposito di questo gradirei che tu mi spiegassi la tua procedura,per esempio,dove hai sistemato gli eventuali scalmi,che tipo di remi usi etc.Ti chiedo questo perchè io ho due grandi remi,ma non ho mai provato.Ti saluto con affetto Sergio
di Francesco(Salsedine) (23/11/2008 22:48:07) forleonte@gmail.com

Ciao Sergio,
questo è un argomento che approfondisco con grande piacere e nonostante sia argomento di certo non ampissimo respiro, beh, devo dire che l'altra sera sfogliando il Classic Boat su Zinio.com (segnalato da Gabriele)non ho proprio voluto fare a meno di scrivere un accenno alla cosa.

Non starò a raccontarti come sono arrivato ad imbarcare i remi. Li avevo a casa qua in Valdarno, reduci da un vecchio gozzo. Per portarli al mare -uno alla volta perchè inizialmente ho provato a remare a bratto con un solo remo- li ho fissati sotto al fondo della Renault di mio fratello.

Vengo al sodo, i remi a bordo:
essenziali. E-S-S-E-N-Z-I-A-L-I!!!
I remi di Salsedine sono in faggio lunghi tre metri esatti. Sarebbero potuti stare sulla coperta ma ho preferito piazzarli in cabina a mezza barca ben fissati al puntone in acciaio con un nodo che si sciolga facilmente. Disturbano un po' ma in coperta avrebbero intralciato la delicata manovra a vela, niente d fare, si sacrifica la cabina piuttosto che l'andatura! Come scalmi ho semplicemente usati i due grossi verricelli in tufnol della scotta del fiocco, ben piantati sulla struttura attraverso sei buloni con dado autobloccante. Questa è stata la soluzione più semplice in un'ottica di 'stagione di prova', la soluzione che permetteva di provare l'efficacia del remo senza perdere giorni a predisporre uno scalmo e soprattutto forare la barca senza avere la certezza dell'utilità che l'intervento avrebbe avuto. Qualche bel giro di sagola in un'area di 20cm intorno al legno dove questo strofina la vetroresina e due gasse a formare un ampio anello stretto quanto basti ad avere poco gioco sui winches e largo abbastanza da uscire -sforzandolo un po'- senza essere sciolto. Dovendo proseguire l'uso prevederei, adesso che l'efficienza è provata, due scalmi classici facilmente fabbricabili in proprio: due gambi in legno duro da piazzare in altrettanti appositi fori dotati di piastra di rinforzo sulla falchetta.

L'uso:
Sono un romantico e davvero nel corso della crociera tirrenica mi ero messo in testa di provare l'efficienza dei remi a tutti i costi per magari chissà, sbarcare anche quei cinque cavalli del Seagull e navigare davvero come gli antichi!
Premetto che con i remi in un Piviere a bulbo non si naviga. Io riesco a spingere la barca a 1.8-2Nodi di Gps. In due cambia poco perchè si trova difficlmente la giusta posizione di voga che da solo invece è quella classica in piedi viso verso prua, la voga da Pescatore. Immagino che un piviere con deriva alzata viaggi molto meglio. In caso di necessità sono riuscito a farmi due miglia alle Eolie con il motore in panne e senza vento. Tutto bene -e la notte quando il motore si è fermato è stato surreale procedere sotto le stelle- ma non ti dico il patire quando il sole si è alzato e decine di barchini da gita hanno iniziato a fare onda. La pancia di quell'uccellaccio del Piviere sbatteva, la barca si fermava di punto in bianco da quei due nodi stentati. Ma questo chi continua a fare vela quando la brezza si fa leggerissima lo sa benissimo. Il mattino seguente mentre ero all'ancora, uno di quei barcaioli mi è ripassato vicino e nel rumore del suo motore ho sentito un 'questo l'ho trovato che andava a remi ieri!', in siciliano ovviamente.

Ripeto, non si naviga in quanto a manovrare su distanza ristrette, beh qui c'è margine per usare il remo con soddisfazione. Dopo che ho sdoganato l'uso la scorsa Estate non mi sono più vergognato a tirarli fuori di cabina (all'inizio, prima di testarne l'efficacia ero reticente a farne uso in posti affollati, il marinaio, anche il più scartocciato è un minimo orgoglioso delle proprie doti marinare!).
E cosi ho fatto un nodo più maneggevole al puntone di acciaio e sono riuscito in quelle lunghissime giornate di Giugno a navigare da mattina a sera senza sentire per un attimo il rumore del motore. Quest'ultimo fra l'altro è stato in mezza avaria durante tutta la permanenza alle Eolie e giù attraverso lo Stretto fino a Siracusa. Senza la sicurezza dei remi forse avrei dovuto sopportare una lunga pausa per riparazioni (sono stato dal meccanico, ci voleva troppo afare una riparazione seria). Ti assicuro che entrare, uscire da un porto così come cercare l'ormeggio in rada con i remi è un piacere. Dovresti poi vedere come si riesce ad accostare ad una banchina, maneggi la barca come vuoi!

Ecco riassumendo, non consiglierei a nessuno, dovendo entrare, uscire dal porto e navigare in acque affollate quotidianamente di usare oltre le vele solo due remi.
Ma esorto chiunque abbia una piccola vela (non so fino a quale stazza ci si possa spingere -Moitessier aveva due remoni anche sul Joshua, dodici metri in acciaio-)ad imbarcare due remetti, anche due pagaie se si è due a bordo e provare l'ebbrezza trascorrere miglia e giornate senza accendere il motore. Io il primo giorno che ci sono riuscito (ormeggiando a vela per la verità) ho sentito quanto davvero anche quei pochi minuti di rumoraccio rompano un delicato equilibrio che invece, chiudendo la navigazione 'al naturale' riesci a portarti all'ormeggio. E' una vera ebbrezza.

Due remi possono stare lì ed essere usati quando più ci vada, quando si sia particolarmente ispirati o come alternativa ad un motore in avaria che può sempre accadere. Se c'è vento permettono di scostarsi dalla rada affollata quei cento metri ed alzare la vela. A notte, nella bonaccia sono il miglior modo per prendere l'ormeggio, nel silenzio. Costano poco. Consiglio di provarli!

Remi di Mario (24/11/2008 11:11:53) v.maryone@libero.it

Anche il Merien (deriva mobile) fino dall'inizio ha due bei remi di origine "patino" e vi posso garantire che funzionano egregiamente , in particolar modo se hai da dare una punizione a qualche membro dell'equipaggio !!! (di solito alla compagna !). La loro ubicazione nel mio caso è sotto il pagliolato del pozzetto inseriti dalla cabina e STABILMENTE allacciati . A proposito durante l'esecuzione del foro (1,20m x 0,65m) nel mezzo del pagliolo del pozzetto , allorchè intendevo installare l'entrobordo ,ora coperto da un boccaporto di fortuna costruito un piano di vetroresina con un basso bordino giro giro , è venuto alla luce un bellissimo gavone in uno spazio altrimenti inutilzzabile .. CIAO A TUTTI.
Remi di Mario (24/11/2008 11:24:26) v.maryone@libero.it

A proposito anch'io uso come scalmi i due winch Barbarossa legandovi i remi con due spezzoni di cima . CIAO DI NUOVO.
Remare col Piviere di Sergio (24/11/2008 20:57:06)

Ringrazio Francesco(e anche Mario)per le informazioni che mi hanno dato e,avendo anch'io due robusti remi di tre metri(i miei sono divisi a metà circa e stanno benissimo sotto al pagliolato senza dare fastidio)proverò a sistemare gli scalmi in qualche maniera per provare a remare.Saluto tutti gli amici del forum,Sergio


Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica