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Riviste di settore estere di Gabriele (20/11/2008 18:35:00) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Non so se già lo conoscete, ma ho trovato un sito web (www.zinio.com) che permette di acquistare on line riviste di ogni tipo da tutto il mondo.
Nell'archivio sono presenti anche le riviste del mondo della nautica.
Curioso di sfogliare la famosa "Practical Boat Owner" ho acquistato il numero di Settembre 2008 alla modica cifra di 5 dollari (circa 170 pagine).
Il pagamento avviene per carta di credito e immediatamente si ha a disposizione un software da installare nel pc per sfogliare la rivista on line.
E' possibile scaricarla sul proprio pc (come ho fatto io) e stampare le pagine che si desiderano.
Ho trovato diversi articoli interessanti, molti dedicati alla piccola nautica, diverse sezioni dedicate al fai da te, articoli sull'autocostruzione e tanto ancora.

Un abisso rispetto l'offerta italiana...
di Guido (20/11/2008 19:29:17) g.tomei@tiscali.it

Sembra molto interessante,
soprattutto l'editoria digitale dovrà presto sostituire quella cartacea,
ma questo avverrà soltanto quando verranno venduti a prezzi abbordabili degli appositi dispositivi portatili, leggeri, leggibili.
Per ora io che lavoro tutto il giorno al computer, ti assicuro che quando devo leggere più di 3-4 pagine sono costretto a stamparle, perchè a video non ce la faccio.
Tutto questo senza parlare del "fascino della carta stampata"... ma qui si va a discutere all'infinito.
Per ora preferisco (se ci riesco) trovare un edicola ben fornita...
grazie comunque della dritta
bye
Guido
di Gabriele (21/11/2008 16:17:04) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Anch'io trovo molto scomodo leggere sul monitor.
Ho il timore però che nel prossimo futuro dovremo farci l'abitudine.

Come sempre l'informatica anticipa i tempi, è notizia di oggi che una rivista storica dell'informatica "PC MAGAZINE" per non chiudere i battenti, dopo 27 anni, sarà disponibile solo online
(ecco l'articolo: http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/giornali-web/giornali-web/giornali-web.html)
stamapare di Alfredo (21/11/2008 17:00:38) vinceland@virgilio.it

Resta la possibilità di poter stampare quello che interessa, rileggerlo, eventualmente classificarlo e se piace, rilegarlo. Sono d'accordo comunque sulla difficoltà di lettura sullo schermo. Per chi ci deve lavorare otto o nove ore al giorno, cercando di stampare il meno possibile, è una fatica immane.

Ciao

alfredo
di Francesco(Salsedine) (21/11/2008 17:19:37) forleonte@gmail.com

E' vero quello che si è scritto sopra. Il monitor è scomodo, il cartaceo si porta ovunque. Con l'elettronico si finisce per sorvolare molto mentre le riviste cartacee vengono interamene digerite dall'utente perchè fruibili ovunque, sfogliate, aperte ri-chiuse, contrassegnate le pagine con i 'becchi' (le piegature agli spigoli come si facevano involonariamene alle Elementari)

Provate però ad affezzionarvi qualche tempo ad una specifica rivista di settore, abbonatevi per qualche annata. Vedrete le pancalate di carta che collezionerete. Poi fatemi sapere se sfoglierete negli anni queste vecchie riviste più o meno di un qualsiasi almanacco on-line. La rivista on-line nel tempo resta più fruibile perchè ben indicizzata.

Come si noterà sto prendendo il problema dal punto di vista della conservazione-fruibilità alla lunga ovvero ri-consultazione negli anni. Perchè beninteso, neanche voglio ammettere che si possa comprare una rivisa cartacea al solo scopo di sfogliarla dall'inizio alla fine per poi cestinarla.. non mi sembrano cose da farsi!

di Francesco(Salsedine) (21/11/2008 17:42:29) forleonte@gmail.com

Aggiungo:

Gabri, quanto è fatto bene Zinio!
Bello fruibile, immaginavo un Piddieffaccio buttato là invece la rivista è inserita in un bel programmino, il menu cliccabile, le pagine che si sfogliano cliccando sul numero. Davvero carino.
Per quano riguarda Practical Boat Owner me ne sono cibato abbondantemente all'estero. E per i Bricoleur più tradizionali nonchè amanti delle linee pure è da segnalare anche Classic Boat che davvero è una libidine!

Ps: sfogliando Classic Boat - Jan08 alle pagine 10,11 c'è un articolo su la circunnavigazione della Gran Bretagna da parte di una barchetta propulsa a soli vela-remi. Lo skipper ha rilevato più o meno le prestazioni che ho avuto remando lo scafo del Piviere quest'Estate in varie occasioni. Pratica da riscoprire!
di Gabriele (21/11/2008 18:12:58) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Problematica controversa: meglio salvare gli alberi e utilizzare supporti digitali oppure continuare a consumare carta.

Confesso di non potere fare a meno dei libri di carta.
Ovunque vado ne ho sempre uno in borsa. Magari dimentico il portafoglio, ma uno straccio di carta stampata no.

Eppure in un sistema di massa come il nostro, occorre adottare un approccio selettivo.

Per esempio ho abbandonato i quotidiani da alcuni anni.
80 pagine al giorno per i quotidiani nazionali sono davvero troppe!
Per non parlare della qualità.

Un piccolo aneddoto
L'anno scorso sotto casa è avvenuto un fatto di cronaca riportato da tutti i media: una persona al semaforo aggredita è uccisa a colpi di catena da un matto di passaggio.
Il fattaccio è avvenuto in piazzale Dunant. Ci fosse stato un cristo che sui giornali l'abbia scritto nel modo giusto. Nella maggior parte dei casi Dunant è diventato Isadora Duncan!
Segno che nessuno verifica di persona.
Tra l'altro Piazzale Dunant non è nient'altro che il famoso Ponte Bianco citato da Pasolini nei "Ragazzi di vita", si poteva pure scrivere un pezzo di sociologia urbana.
Ma già questo era chiedere troppo.
editoria on line di Alfredo (21/11/2008 19:18:21) vinceland@virgilio.it

I giornali di cronaca locale fanno peggio. Alcuni anni fa ho assistito a una prova su mare formato di un prototipo di una barca a motore di un cantiere di cui conoscevo i titolari. Lo scafo prese un'onda in maniera scorretta e si rovesciò. Nessun problema e nessun ferito. Il giorno dopo lessi l'articolo sul giornale pieno di particolari; ce ne fosse stato uno giusto, pareva un'altra storia, in un altro posto, con cose e persone diverse.

Poi per forza uno pensa che le notizie nascono la sera al bar al quarto bicchiere di alcolico pesante!

Ma questo ormai è un problema grosso che spiega perchè l'editoria è finanziata con i soldi pubblici (soldi nostri)ed è in mano a quattro gruppi finanziari, ovviamente privati con interessi su tutto.

Il bello dell'editoria on line, e noi con la nostra Naima costituiamo un piccolo esempio,è che chiunque abbia voglia di raccontare un fatto a cui è stato presente o esprimere un'opinione, può farlo ad un costo minimo. Se poi chi lo legge, ci trova il falso può dichiararlo senza problemi, mentre le lettere inviate ai giornali possono o non essere pubblicate o pubblicate parzialmente, in modo da alterarne completamente il significato e quindi la volontà dell'autore.
Non è poco.

Ciao

Alfredo


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