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Porti turistici: ne ho imparato una nuova di Fabio (23/10/2008 17:49:31)

Ieri sera seguivo quel talk show su LA7 condotto da Ilaria D'Amico (ragazza notevole prima di farsi piallare la faccia da qualche chirurgo estetico) dove ad un certo punto si è parlato anche di porti turistici.
Ho così scoperto che il boom della portualità di lusso trova origine dal fatto che, costruendo un porto, si ottengono concessioni demaniali che rendono possibile costrure case proprio in riva al mare (altrimenti non sarebbe evidentemente possibile). Sono quelle che tirano, la nautica è indotto.
Il risultato è coste devastate, con conseguente crisi del turismo e cosa che interessa a noi, nautica minore uccisa (ma di questo non si parlava). Peraltro le case così costruite non si affacciano veramente sul mare ma, ovviamente, su un porto.
A sentire i presenti in trasmissione, tutti (destra e sinistra) concordavano che è una follia.
Forse un po' per volta il vento cambierà.

di luigi (25/10/2008 09:05:15) luigi_papetti@yahoo.it

Qualche mese fa ho avuto la possibilità di vedere Porto San Rocco un nuovo marina vicino a Trieste al confine con la Slovenia. Mi pareva di stare a Porto Cervo!!!

Luigi
di Alfredo (25/10/2008 09:36:33) vinceland@virgilio.it

Disneyland!

Parchi per divertimento molto costosi. C'è chi compra. E ringrazia anche, convinto di aver fatto un affare.

Ciao


Alfredo
di Gabriele (25/10/2008 10:31:11) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Ho seguito la trasmissione.

A parte il turpiloquio di alcuni ospiti, il servizio visto sui nuovi marina che si realizzarenno in liguria, mi porta a pensare che per le nostre barchette ci sarà sempre meno spazio.

Alla fine saremo costretti a tenercele "parcheggiate" nel giardino di casa :-(
residenze al porto di Alfredo (25/10/2008 11:43:17) vinceland@virgilio.it

C'è effettivamente il rischio che tutta la nostra costa sia cementificato con i residence dentro i marina, ma anche con i marina, ma fino ad un certo punto.
Per quanto ci siano soldi e fame di posti barca da un lato, e amministrazioni pubbliche indebitate fino al collo che si prestano a queste operazioni, il limite c'è ed è fisiologico.
Non è vero,ad esempio, che le Porche cajenne hanno monopolizzato il mercato per cui non trovi nè un parcheggio nè un meccanica per un'autovettura umana; inoltre, le riviste specialistiche fanno un gran can can, ma i numeri di vendita per auto di lusso sono l'1% del mercato. Parlando di oggetti costosi i fatturati sono più alti, certo. Perini navi fa il fatturato della Beneteau con una barca. Ma fa solo quella.
Anche il mercato dei Supermarinas è destinato a finire per mancanza di clienti.
E poi..

E poi ci sarebbe una piccola crisi finanziaria mondiale, che farà cambiare prospettive a tanti aspiranti paperoni nei prossime 4 o 5 anni. Per tornare alle automobili, amici che sono stati in Usa in questo perido mi dicono che si trovano in vendita i grandi SUV di seconda mano a prezzi da ufficiale giudiziario, tipo 5000 dollari per un mezzo di 2 anni che nuovo costa 50.000.

Quindi, non disperiamo, ci sarà il posto per le nostre barchine, e soprattutto, una certa attenzione da parte di tutti gli imprenditori di settore.

Oltre che un problema di cultura, e anche una questione di stile di vita, ed è soprattutto quest'ultimo che va cambiato.

Ciao

Alfredo
Porti e appartamenti di Francesco (02/11/2008 10:40:52) francescolenzi@tele2.it

Leggendo le vostre osservazioni ed avendo visto, casualmente, la pubblicità di uno di questi marina nel quale si proponeva appartamento + posto barca ho avuto la conferma di quanto, da tempo, pensavo:
1) la vita di crociera e di mare, anche se bellissima, è "faticosa" e non è per tutti;
2) per governare un grosso yacht ci vogliono sempre diverse persone appresso;
3) è molto più comodo avere un piccolo appartamento ed una barca su cui fare piccole crociere e day sailing;
4) premesso tutto ciò non serve avere una barca molto grande, se non per immagine o puro spirito di consumo (ovviamente questo vale per la maggiornaza dei comuni mortali, e non per i veri amanti della vita in barca).
Conclusione:
Che alcuni tratti delle nostre coste, magari quelli da riqualificare, possano essere in parte cementificati può essere accettato e tollerato, così come costruire porti e centri residenziali. Quello che sarebbe auspicabile è che venisse dato spazio a tutti perché, come è stato detto più volte, il proprietario del piccolo cabinato porta altrettanta ricchezza all'area turistica, anche se in modo diverso. Oltre al discorso dell' equità il vantaggio è soprattutto per chi investe, cioè un modo di diversificare la clientela che nel mercato è il sistema migliore per sopravvivvere anche nei momenti di crisi o di cambiamento di gusti.
residenze al porto di Alfredo (02/11/2008 12:16:25) vinceland@virgilio.it

Il che spiegherebbe, oltre la produzione dei fisherman suglio 8/10 metri, fatti per la battuta giornaliera di pesca d'altura (Big game,) anche il lancio di barche a vela con piccola cabina intorno ai 9, 10 metri di lunghezza, molto strette e dall'aspetto di nobili classi metriche, tipo il Toufinou 9,50, ed altre, fino al Wally nano (poco più di undici metri). Si portano anche in 2 persone, hanno coperte in tek, aspetto classico ma attrezzatura a sloop marconi piuttosto moderna.
In pratica, si esce giornalmente in mare, si rientra, ci si cambia nel proprio appartamento, doccia e cena nel ristorante del marina.
Mi sembra la versione semi-marittima dei residence cosidetti "esclusivi".
Probabilmente ci sono molti estimatori, di questo modo di vivere il tempo libero.

Ciao

Alfredo
Dimenticavo di Alfredo (02/11/2008 12:50:18) vinceland@virgilio.it

Dimenticavo: niente contro questo modo di vivere, purchè lasci spazio a chi il mare lo vuol vivere diversamente,magari con mezzi meno invadenti. Non è solo un problema di soldi. E' anche un problema di mentalità e la scelta di stili di vita diversi.

Ciao

Alfredo


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