Abbiamo realizzato uno spazio in cui pubblicare articoli dedicati alla piccola nautica.
E' una piccola cosa ma che può dare, nel tempo grandi risultati.

Sarebbe bello se tutti potessero contribuire inviando articoli, recensioni, esperienze personali...
contributi nell'intento di riavvivare una cultura che lentamente va' scomparendo.

L'idea è di dare una cadenza mensile alle pubblicazioni.
Attualmente è in linea il numero 0 (in fase sperimentale) e ospita già alcuni articoli.
Le pagine sono libere e aperte a tutti, non esiste nessun caporedattore!

L'ideale sarebbe quello di diversificare più possibile gli argomenti per raccontare
mensilmente tutte le sfaccettature del nostro "piccolo" mondo.

Le pagine sono raggiungibili da questi indirizzi:
- piccolanautica
- rivista

Ciao. Puoi pubblicare i racconti che ho fatto sul forum "L'irrefrenabile pulsione...." di Mario.

Se vuoi ti invio altri raccontini di esperienze varie, che ne ho a centinaia di vita marina vissuta su poveri natanti, ma che danno una immensa libertà di azione, tanto che navigando con essi puoi quasi toccare la costa e sbarcarci in qualsiasi punto grazie alla deriva mobile.

Ciao Mario,

non hai bisogno di inviarli, ma li puoi pubblicare tu stesso!

Nella pagina principale, in fondo a destra trovi la scritta:
"entra nella redazione on line",
se fai click con il mouse puoi richiedere la tua user name e password che ti permetteranno di accedere e scrivere direttamente i tuoi racconti.

Se oggi una persona va in edicola a cercare qualcosa sulla piccole barche, trova ben poco, diciamo pure nulla, specialmente se vuole informarsi sui piccoli cabinati, carrellabili o meno. In Libreria, l’ultimo libro che abbia una qualche attinenza risale ad almeno 10 anni fa.
Le cose cambiamo su internet, perché ci sono alcume pagine web personali dedicate. Tuttavia è difficile fare qualcosa di significativo con le pagine personali, qualche volta può nascere uno scambio di e. mail, altro volte, e a me è successo, qualcuno ha scritto degli articoli sulla propria passione e, anziché fare l’ennesima pagina personale, lo ha fatto pubblicare su un sito già esistente.
Poi tre persone pensano ad un filo conduttore che unisca il tutto e nasce il circuito della piccola nautica ed il forum del piviere e edella piccola nautica.
Quest’ultimo si rivela il più prolifico di interventi , rispetto agli analoghi forum di vela già presenti, forse proprio perché non è limitato ad una sola imbarcazione, ma spazia su mille cose. Tuttavia il concetto del forum ha un pregio che è anche il suo limite, cioè proprio la necessità della discussione, di avere più persone che intervengono su un argomento aperto dal primo. Per cui ci saranno argomenti con 100 interventi, altri con 20 e altri persino con 0.
Ma perché resti qualcosa di utile, di consultabile nel tempo, di manifestazione espressiva, di possibilità di raccontare e di leggere i racconti, occorre qualcosa di diverso. Per questo sostengo come posso, ma con entusiasmo, il lavoro che ha fatto Gabriele, ossia la costruzione di una rivista on line dedicata ai piccoli Yacht. Questa rivista non ha bisogno di investimenti, di direttori editoriali, di capi redattori e di qualunque altra struttura che detti la linea editoriale, cerchi i finanziatori, venda articoli redazionali, ( pubblicità a pagamento travestita da articolo imparziale) ecc.
In compenso permette a chiunque abbia voglia di trasmettere agli altri un po’ della propria passione, della propria esperienza e del proprio modo di vedere le cose, può farlo senza mettersi in fila e aspettare mesi per vedere il proprio articoletto su una rivista, magari accorciato per motivi di spazio, modificato, in un certo senso, spossesato dell’anima del suo autore.
Nel forum, in più di un’occasione abbiamo parlato di mancanza di cultura, di stimoli e di interessi per la piccola nautica. Questo è un modo per chi vuole, di diffonderla. Perché il desiderio di viaggiare, di salire su un barchino, di vedere se si è capaci, nasce osservando gli altri. Che fanno, ma che poi raccontano di aver fatto, di come si sono sentiti e di cosa hanno pensato. Il racconto di Giovanni, della sua giornata sul Buser con Sergio, ha fatto venire la voglio a più di un frequentatore delle nostre pagine web.
Coraggio Mario, e tutti gli altri, raccontateci le vostre storie, avremo qualche cosa bella da leggere, stampare e conservare, con lo spirito di chi vuol provare un’esperienza.

Sono noioso vero?

Ciao a Tutti

Alfredo

Macchè noioso!! Quando 9 anni fa ho pensato al sito del Piviere l'ho chiamato "Il Piviere - giornalino telematico" proprio con l'idea di avere un piccolo giornalino, uno spazio telematico aperto a tutti per raccogliere i racconti, le emozioni, le idee che stanno nel profondo di ognuno di noi.

La Rivista che Gabriele ha creato è esattamente quello che avevo in mente! Io lancerei un sondaggio per un nome piu' caratteristico che non "Rivista", che mi sembra fin troppo banale...

Grazie a tutti quelli che vorranno collaborare ed anche a quelli che non vorranno farlo ma che ci leggeranno facendoci l'occhiolino!

Luigi

Questa mattina con piacere ho trovato pubblicato un nuovo articolo: "Nascita di una passione: vita al mare."

Grazie Mario!

Ancora complimenti per l'impegno profuso nell'iniziativa.

Ho aderito sin da subito e continuo a credere sia un'ottima idea, le mie esperienze e i perché della mia barca carrellabile sono già sul sito.

Ragazzi manca ancora il nome alla rivista, forza!
Luigi

Il Panfilo dei sette nani.. ( tenendo conto che qualcuno è alto 1.98)

Pan di mare..

La barca di cioccolata...

Grazie Paddy e Francesco per i vostri articoli.

Francesca, perchè non ci racconti come si vive a fianco di un compagno "malato di vela".
Ci sono mali peggiori?
e se si fosse ammalato di calcio?
...la domenica pomeriggio, le trasferte, le coppe...

Sono davvero felice di questa iniziativa che nasce dalla nostra passione. Purtroppo in questo momento riesco solo a partacipare al forum.
Complimenti gabriele e grazie.

Forse l'idea di aggiungere un nome all'intestazione della nostra rivista non è sbagliato, così mi sono messo a nafantare (termine toscano per indicare chi lavora di fantasia, spesso facendo danni).

Ho pensato prima a nomi di venti; troppo usati.
Ho pensato a luoghi; troppo banale. Mi è venuto in mente il nome CaboTaggio, ossia il vecchio termine per indicare la navigazione costiera e il nome di capo stile portoghese: CABO HORN - CABO TAGGIO. Orribile, da farsi prendere a sassate.
Poi ci sono i nomi di barche famose, tipo il Trekka o l'Atom. Tutte, in questo contesto, banali.
Poi Mi è venuto in mente, con tanto di motivazivazione: NAIMA. Era il nome della barca di Mauro Bossi, progettata e costruita da lui.Si trattava di un barchino in cpm a spigolo, dipinto di rosso, lungo 6,50 m.. Fatta la barca, Mauro Bossi ci fece la Minitransat, senza mezzi e senza sponsor, senza soldi insomma. Il ritorno lo fece sempre in barca, da solo invece che caricarla su una nave. Quel barchino ora dovrebbe essere in un museo a Milano, mentre il Suo sfortunato costruttore morì in un incidente subaqueo.

Ecco: "Naima" rivista on line dedicata ai piccoli Yacht da crociera.

E poi a me il nome ricorda quelche bellissima fanciulla uscita dai racconti di Simbad il marinaio delle "Mille e una notte".

Se vi piace...

Ciao

Alfredo

a me piace.

il suo anagramma è anima.

ho cercato in rete:
esiste un club, locale di blues in quel di Forlì.

a me piace pure il blues.

Naima ... anima nel vento!

VITA SU BARCHE DA SCOGLIO E DA SABBIA.
BARCHE DA SCOGLIO E SABBIA .
o semplicemente : BARCHE DA SCOGLIO.
Ricorda il profumo degli spaghetti allo scoglio !
CIAO A TUTTI.

NAIMA, a me me piace!
B.V. Pino

Piace anche a me ora che sò cosa è .Solo che il 99% dei lettori
non sanno di cosa si tratti . CIAO.