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Il Forum del Piviere e del Circuito piccola nautica
IL SALONE, MURSIA, LA PICCOLA NAUTICA & LA CRISI di Fabio (06/10/2008 16:16:28) Francesco Lenzi mi ha inviato (come credo a molti di voi il comunicato stampa con cui l'editore Mursia dà conto della sua decisione di non partecipare al salone ("s" volutamente minuscola) di Genova. Lo condivido appieno. Il fatto che provenga da un soggetto autorevolissimo, che ha contribuito come pochi (e certamente più di tanti editori di riviste patinate) a far innamorare gli italiani del mare, ci fa comprendere che la nostra iniziativa a favore della cosiddetta nautica minore non è una fissazione di pochi nostalgici. E' mia convinzione che il gigantismo nautico non sia diverso (perchè segue i medesimi meccanismi e ne è stato certamente alimentato) dalla bolla speculativa che sta per metterci tutti con il sedere per terra. Se va avanti così, vedrete che tra qualche anno noi continueremo ad andare in giro con le nostre barchette, ormeggiandole alle banchine di megaporti turistici rimasti abbandonati o incompiuti.
Ciao a tutti. Fabio |
di Gabriele (06/10/2008 17:07:52) gabriele.mantovani@fastwebnet.it Ringrazio Francesco per aver prontamente segnalato il comunicato stampa di Mursia (www.mursia.com).
Riporto interamente a favore del forum uno dei pasaggi: ------------- Ci scusiamo con chi ci cercherà, e non ci troverà al nostro posto, ma la nostra decisione è stata conseguenza di un comportamento sconcertante dellOrganizzazione che, evidentemente, ha deciso che per la cultura del mare e per i libri di mare non cè posto nel nuovo grande spazio espositivo. Non ci spieghiamo altrimenti la decisione di dimezzare lo spazio da noi richiesto e di non confermare il luogo che da decenni è una tappa obbligata per chi cerca le pagine di mare. Mentre si allargano a dismisura gli spazi per quella che il gergo degli addetti ai lavori definisce la nautica per i magnati russi, si restringono gli spazi per tutto quello che non si piega al gigantismo finanziario, che sembra essere diventato il pensiero unico della nautica italiana. Una scelta miope che finirà per escludere dal mare una larga fetta di diportisti, di naviganti e semplici appassionati di barche e di mare che sono da decenni la vera forza motrice della nautica italiana. Se la nautica italiana è cresciuta, se è diventata un patrimonio di molti e non di pochi, il merito va al circolo virtuoso che già dagli anni Settanta si è innestato tra cultura del mare e industria del mare. Fiorenza Mursia, presidente Ugo Mursia Editore Comunicato stampa - 3 ottobre 2008 ---------------------- Che dire da un lato ci si dovrebbe augurare lo scenario profetico di Fabio ma penso che se mai si avverasse sarebbero dolori per tutti. |
di Fabio (06/10/2008 17:43:52) Lo so, sarebbe uno scenario apocalittico dolorossissimo per tutti e non me lo auguro: ma lo temo e, leggendo le notizie di oggi sui siti di informazione (per l'ennesimo giorno tutte le borse mondiali sono crollate e oggi più di tutti i giorni precedenti), lo ritengo sempre più probabile.
Del resto, la piccola nautica è nata negli USA proprio dopo la crisi del '29. Ciao a tutti. |
occasione? di luca (06/10/2008 20:03:31) luca_marinucci@fastwebnet.it ciao a tutti,
forse scrivo un'eresia ma si potrebbero mandare delle mail alla Mursia Editore come solidarietà e dargli il benvenuto tra noi Piccoli amanti del mare, magari coinvolgerli(visto il comunicato stampa)nella nostra battaglia, darci un pò di luce in questo mare offuscato dalle nubi dei quattrini, non ditemi che sono un sognatore ma spero sempre che ci siano persone oneste e corrette in questo mondo non più a dimensione di operaio |
... per correttezza di Francesco (06/10/2008 20:30:30) francescolenzi@tele2.it Per correttezza comunico che l'oggetto mi è stato comunicato da Paddy, che ho raccolto inviando l'email di ringraziamento alla casa editrice Mursia e che poi ho girato a voi nella speranza che facciate altrettanto. Non servirà a niente, ma bisognerà pur schierarsi, quando ce n'è la possibilità!
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di Alfredo (06/10/2008 20:47:35) Non credo sia sbagliato scrivere alla Mursia, dimostrando che siamo una realtà, ancora piccola ma che può solo crescere. Molti continuano a non capire che è più importante curare i piccoli, che restano poi, fedeli, rispetto a cercare di portare via soldi a chi li fa facilmente, ma altrettanto facilmente li perde, e si dimentica di saldare il conto.
Condivido i timori di Fabio, spero che invece di avere solo disgrazie, possano arrivere delle opportunità, ovviamente diverse da come siamo abituati a pensarle. |
Sono un inguaribile scettico! di luigi (06/10/2008 22:24:01) luigi_papetti@yahoo.it Proviamo a proporci a Mursia, proviamo a collaborare...,se accetta...spero di sbagliarmi ma ho come la sensazione che il comunicato stampa sia solo una ripicca per aver avuto dimezzato lo spazio espositivo al salone nautico...
Lo so, ormai sono diventato un vecchio scettico! Ormai credo solo a...noi... Luigi |
mursia di Alfredo (07/10/2008 07:52:27) vinceland@virgilio.it Forse è una ripicca, ma mi sembra più probabile il risultato di una analisi costi-benefici. E' una scelta che hanno già fatto alcuni produttori, nei confronti di queste manifestazioni, per loro molto costose. Per il resto continuo a pensare che, specialmente ora, una casa editrice valida, è sempre attenta a tutto quello che si muove nel mercato, specialmente in quello settoriale.
Ciao a tutti Alfredo |
di Gabriele (07/10/2008 08:58:31) gabriele.mantovani@fastwebnet.it Anche se fosse una ripicca emerge una situazione desolante.
L'anno scorso ho sentito un'intervista a Fiorenza Mursia, raccontava il piacere che aveva provato nel pubblicare "Solo intorno al mondo" di Joshua Slocum. Dalle sue parole traspariva evidente il piacere e la passione per il mare. Il giorno dopo andai in libreria ed acquistai il libro. E' bene ricordarlo: un uomo, da solo, si costruisce una barca in legno, un pomeriggio qualsiasi ci sale sopra e circumnaviga il globo. (A metà del libro confessa anche di non saper nuotare.) Oggi grazie al progresso tecnologico, se non abbiamo a bordo una stazione multitecnologica non ci fanno nemmeno superare le 12 miglia. I libri sono cultura, concime necessario a far germogliare idee. Il sistema economico a volte si comporta come pioggia acida che uccide qualsiasi germoglio. Ho il timore che questa bolla specultiva si sgonfi senza troppi clamori, tra qualche mese ritorneremo alla solita spremitura quotidiana. La società dei consumi ha il destino nel suo nome, si consumerà lentamente e noi con essa. Beati gli animali tutti, che godono della terra e dei suoi frutti giorno per giorno. |
LETTERA PER MURSIA di Fabio (07/10/2008 17:45:54) Cari amici, propongo di inviare a Mursia una mail di questo tenore.
Che ne dite? Chi si occupa di trovare l'indirizzo? Gentile Signora Mursia, la casa editrice da Lei diretta ha contribuito enormemente a far innamorare gli italiani del mare. In ognuno di noi cè qualche segno indelebile di almeno uno dei Vostri libri. Per questo siamo stati davvero lieti di aver trovato nel comunicato stampa, con il quale la Sua casa editrice ha motivato la decisione di non prendere parte questanno al Salone di Genova, lo stesso spirito che anima il nostro gruppo di amici del CIRCUITO PICCOLA NAUTICA. Nel nostro piccolo faremo il possibile per far conoscere il Suo comunicato attraverso i nostri siti e sul nostro forum ospitato da IL PIVIERE (www.velanet.it/users/ilpiviere/index.html). Cordiali saluti. GLI AMICI DEL CIRCUITO PICCOLA NAUTICA Seguono i nomi di chi aderisce. Ciao a tutti. Fabio |
Lettera per Mursia di Francesco (07/10/2008 18:01:04) francescolenzi@tele2.it Per me va bene, mi sembra ottima.
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di Pino (07/10/2008 18:17:18) Approvo, ci sto!
Pino |
di Gabriele (07/10/2008 18:33:06) gabriele.mantovani@fastwebnet.it Sottoscrivo anch'io la lettera.
Ho trovato sul sito della Mursia la pagina per i contatti: www.mursia.com/contattaci.html ***************** I nostri uffici via Melchiorre Gioia 45 20124 Milano tel 02/67378500 fax 02/67378605 email info@mursia.com Segreteria editoriale se@mursia.com direzione commerciale dircom@mursia.com direzione comunicazione press@mursia.com ***************** Penso che si potrebbe inviare sia alla info che alla direzione comunicazione |
Mursia di Sergio (07/10/2008 18:48:21) Sono convinto dell'iniziativa e condivido.Sergio
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Mursia di Fabio (07/10/2008 19:04:47) Sono contento delle adesioni.
Mettiamo le firme di chi aderisce e inviamola. Se si può fare dalla mail del Piviere bene, altrimenti ditemelo lo faccio da "Vela Aurica". Ciao. Fabio |
perfetto di luca (07/10/2008 19:29:12) luca_marinucci@fastwebnet.it Io approvo in pieno, cominciamo a farci degli amici nel settore editoriale chissà che non porti a qualcosa di veravente interessante,
Bravo Fabio, Luca Marinucci |
di Alfredo (07/10/2008 20:58:37) vinceland@virgilio.it Sottoscrivo con piacere. Mi piace l'idea.
Grazie Fabio. Grazie a tutti. Ciao Alfredo |
di Gabriele (07/10/2008 21:35:19) gabriele.mantovani@fastwebnet.it dalla mail del piviere è possibile inviare la lettera.
Se volete posso inviare. Per i nomi s'intende nome e cognome o solo il nome proprio? Gabri |
di Luigi (07/10/2008 21:42:13) luigi_papetti@yahoo.it Ok per me.
Mi sa che col cognome è meglio. L. |
di Fabio (07/10/2008 21:45:24) Nomi e cognomi, mi raccomando.
Ciao. |
di Pino (07/10/2008 22:26:57) Nome e Cognome.
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invio lettera eseguito di Gabriele (08/10/2008 08:48:06) gabriele.mantovani@fastwebnet.it La mail è stata inviata così come deciso.
In caso di eventuale feedback vi informerò prontamente Gabri |
ricevuta risposta di Gabriele (08/10/2008 09:59:35) gabriele.mantovani@fastwebnet.it Ricevuta risposta :
Grazie! da: Comunicazione Mursia |
di Luigi (08/10/2008 19:08:00) Azz...si è sprecata!
L. |
Mursia e gli altri di Alfredo (09/10/2008 07:36:12) vinceland@virgilio.it Non credo potessero fare di più.
E' troppo presto. Intanto Stiamo crescendo e l'iniziativa del web tv di Francesco potrà essere un bel passo in avanti per la nostra visibilità in generale. Nel nostro piccolo, abbiamo una funzione di diffusione culturale non sottovalutabile, specialmente da ora in poi, in cui la nautica da "porto" (non è una definizione mia) è arrivato al massimo storico e da ora in poi può solo affondare. Ci vorrà tempo, ma mi piace ricordare che il simbolo della rinascita della nautica in USA fu una barchetta d'altura, fatta in compensato marino, lunga poco più di sette metri. Ciao Alfredo |
di luigi (10/10/2008 08:17:38) luigi_papetti@yahoo.it Non è vero, poteva essere piu' gentile e se gli interessava veramente l'argomento poteva spendere due parole...
S'è proprio sprecata! E' la riprova che il comunicato stampa è solo una ripicca perche' gli hanno dimezzato lo spazio espositivo... Che gente! L. |
di luca (10/10/2008 09:00:10) Scusate se intervengo ad intervalli ma il trattamento ricevuto dalla Mursia è la conseguenza del divario che c'è tra la nuova nautica, fatta da magnati e ricconi, la nautica tradizionale e la nostra Nautica Minore, il comunicato stampa fatto parlava chiaro
"non cè spazio per la Mursia", purtroppo sta scomparendo la fascia intermedia e vedrete che a breve ci sarà la rivalutazione della Nostra nautica, la Mursia è stata trattata come noi ma con qualche anno di distanza e non vogliono accettare questo(sentirsi i nuovi piccoli). Basti pensare che l'Italia è un paese che ha il suo maggior sviluppo nei cantieri nautici(e questo la dice tutta sulla nautica nazionale) con barche che vanno dai 12mt. |
concordo di Alfredo (10/10/2008 15:38:52) vinceland@virgilio.it Concordo con Luca. Ci vorrà tempo, perchè qualcuno è troppo presuntuoso per accettare che il vento cambiasse direzione, come era normale che succedesse.
Aspettiamo. Ciao Alfredo |
provocazione di luca (10/10/2008 18:10:50) E se prendessimo anche noi uno stand x il prossimo salone nautico di Genova intitolato "La nautica di Mauro Mancini"
Gli argomenti non mancano ed esporre qualche Piviere, sapete cosa può succedere.......... All'ultimo motor shoow di Roma c'erano Ferrari,Lamborghini,Porche e tutte le più blasonate e prestigiose case automobilistiche e sapete qual'è stato lo stand più visitato ed aveva sempre la fila per fare le foto, quello della mitica 500, il nostro Piviere. E' e rimane una provocazione ma questo mi lascia sperare, saluti, Luca |
di Alfredo (10/10/2008 18:31:42) vinceland@virgilio.it E' molto carina come idea invece. Agli standard attuali direi bella ma irrealizzabili. Però...
Non voglio fare il profeta di sventure (se no mi lapidano)ma non mi stupirei più di tanto se al prossimo salone ci venissero a cercare regalandoci uno stand, visto che gli altri espostori si saranno nascosti per sfuggire ai creditori (banche, assicurazioni, stato, Belle standiste non pagate, mogli tradite assetate di alimenti, imps, inail irpef, irpeg, ilor, strozzini, clienti gabbati, etc...) ps. Aspetto le sassate! ciao Alfredo |
di Fabio (10/10/2008 18:38:06) Provo a riproporre l'intervento che il sistema elettronico mi aveva precedentemente bloccato...speriamo.
Continuano ad esseci "termini non cosentiti". Ci riprovo dividendo l'intervento per pezzi: magari trovo la parola colpevole. |
seconda parte del pezzo (speriamo passi) di Fabio (10/10/2008 18:39:50) Mi sta bene che Mursia ci abbia risposto anche solo con un "grazie". In fondo loro hanno da lavorare noi siamo solo dei "piccolini" che si divertono a parlare di barche.
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terza parte di fabio (10/10/2008 18:41:34) Ma vorrei cogliere l'occasione per precisare le mie idee su "piccolo e grande".
Io non comprerei mai una Ferrari anche se potessi permettermelo, ma sono contento che ci sia in Italia un'azienda così prestigiosa che dà lavoro a tanta gente. Onestamente non sono così certo che, potendo permettermelo, non mi comprerei una barca un po' più grande della mia: non troppo però, perchè mi piace condurre la barca da solo, senza necessità di manovre complicate (e un winch è già una cosa troppo complicata per i miei gusti). Ma, per gli stessi motivi di cui sopra, sono contento che in Italia esista una cantieristica specializzata in grandi barche di lusso. |
quarta parte di Fabio (10/10/2008 18:43:12) Non si tratta quindi di schierare il popolo delle barchette contro i paperoni dei megabarche.
La questione, a mio avviso, è unaltra. |
quinta parte di Fabio (10/10/2008 18:46:41) Nessuno si sogna di fare le autostrade a misura di Ferrari, mentre da tempo tutto ciò che riguarda la nautica, dai porti, ai saloni, alle riviste, tende ad essere esclusivamente a misura di megabrache, almeno di barche medio-grandi.
Si dirà: ovvio, quello è il settore che rende di più. Senonchè il comunicato di Mursia dimostra che qualcuno che lavora nella nautica e per la nautica inizia a comprendere che anche quella rischia di essere una bolla destinata a scoppiare, con il rischio che alla fine non resti più niente: né le megabarche, né le barchette, scacciate dai porti e strozzate da insostenibili costi di gestione. Ciao a tutti. Fabio |
quinta parte di Fabio (10/10/2008 18:46:44) Nessuno si sogna di fare le autostrade a misura di Ferrari, mentre da tempo tutto ciò che riguarda la nautica, dai porti, ai saloni, alle riviste, tende ad essere esclusivamente a misura di megabrache, almeno di barche medio-grandi.
Si dirà: ovvio, quello è il settore che rende di più. Senonchè il comunicato di Mursia dimostra che qualcuno che lavora nella nautica e per la nautica inizia a comprendere che anche quella rischia di essere una bolla destinata a scoppiare, con il rischio che alla fine non resti più niente: né le megabarche, né le barchette, scacciate dai porti e strozzate da insostenibili costi di gestione. Ciao a tutti. Fabio |
di fabio (10/10/2008 19:05:19) Trovato il motivo del blocco, ripropongo il testo per intero (così si legge meglio). La parola proibita è indicata solo con le lettere iniziale e finale.
Mi sta bene che Mursia ci abbia risposto anche solo con un "grazie". In fondo loro hanno da lavorare noi siamo solo dei "piccolini" che si divertono a parlare di barche. Ma vorrei cogliere l'occasione per precisare le mie idee su "piccolo e grande". Io non comprerei mai una Ferrari anche se potessi permettermelo, ma sono contento che ci sia in Italia un'azienda così prestigiosa che dà lavoro a tanta gente. Onestamente non sono così certo che, potendo permettermelo, non mi comprerei una barca un po' più grande della mia: non troppo però, perchè mi piace condurre la barca da solo, senza necessità di manovre complicate (e un winch è già una cosa troppo complicata per i miei gusti). Ma, per gli stessi motivi di cui sopra, sono contento che in Italia esista una cantieristica specializzata in grandi barche di lusso. Non si tratta quindi di schierare il popolo delle barchette contro i paperoni dei megabarche. La questione, a mio avviso, è unaltra. Nessuno si sogna di fare le autostrade a misura di Ferrari, mentre da tempo tutto ciò che riguarda la nautica, dai porti, ai saloni, alle riviste, tende ad essere esclusivamente a misura di megabarche o, almeno di y ... t. Si dirà: ovvio, quello è il settore che rende di più. Senonchè il comunicato di Mursia dimostra che qualcuno che lavora nella nautica e per la nautica inizia a comprendere che anche quella rischia di essere una bolla destinata a scoppiare, con il rischio che alla fine non resti più niente: né gli y ... t, né le barchette, scacciate dai porti e strozzate da insostenibili costi di gestione. Ciao a tutti. Fabio |
Allora ti racconto questa ..... di Francesco (10/10/2008 19:43:48) francescolenzi@tele2.it Tempo fa mi venne segnalato un blog nel quale il direttore di un ben noto giornaletto di nautica sembrava che scrivesse cose buone e condivisibili sui guai che stanno imperversando questo mare "agitato". In un suo articoletto, devo dire abbastanza banale quasi come quelli del mio blog, se la prendeva con chi stava affidando tutti i porti ai privati con relativo rincaro dei prezzi, ingiustizie e compagnia bella. Insomma solite cose. Tutto fiducioso inviai risposta condividendo, però in parte, perché gli raccontai cosa mi era successo circa 7-8 anni fa, quando convintomi a comprare un bel motorsailer di 10 metri, ci ripensai subito dopo che venni a sapere i prezzi dei posti barca per i poveri sciagurati come me, mentre nei circoletti a fianco (parlo di Talamone) c'era gente che teneva grandi barche per 2 lire. Bene questa risposta è rimasta nel blog 10 minuti, poi è stata cancellata. Queste sono le persone che fanno e disfanno la nautica in Italia. Cosa ci si può aspettare?
A me la Mursia non ha neanche risposto. Non importa. |
barchino contro barcone? di Alfredo (10/10/2008 20:09:07) vinceland@virgilio.it Quello che spero io è che ci sia un pò meno miopia da parte di molti operatori del settore e che comincino a prendere in considerazione la produzione di barche piccole, per i motivi che hai detto ma anche per altri ancora.
Mi permetto di pensare che ritengo non corretto per una azienza che offre prodotti ludici (si, la barca serve per divertirsi,non per lavorare)ridurre al minimo il numero dei pezzi prodotti a favore del margine di contribuzione, perchè facendo così aumenta al massimo il rischio industriale. Semplificando,a parità di fatturato produco 100 pezzi invece di 1, se perdo quell'unico cliende chiudo bottega, (come dicono a Firenze), se ho 100 clienti ne posso perdere qualcuno, guadagno meno, ma sopravvivo. Per ritornare all'esempio automobilistico, dal dopoguerra in poi, quanti marchi di auto di lusso, specialmente inglesi, sono scomparsi? La ferrari è sopravvissuta perchè compratata dalla Fiat, La Lamborghini ha cambiato è finita persino ad una proprietà Malese prima di approdare in Audi. La De Tomaso? scomparsa. Eppure facevano tutti delle opere d'arte. Ma i compratori d'arte vanno e vengono a secondo della congiuntura economica, come i J-class di inizio secolo e prima della crisi del 1929. (corsi e ricorsi e storia come maestra sempre inascoltata) Riparlando delle navi di lusso, c'è si, un Perini che fa 2 0 3 navi l'anno, ma non bisogna dimenticare che Perini navi è una parte dell'attività di un geniale imprenditore che si è occupato prima di cose di larghissima diffusione come le macchine per produrre i panni tipo scottex e simili. Altri invece... In uno dei Suoi articoli sul camping nautico, Franco Bechini lamentava che una della cause del mancato sviluppo della piccola nautica era proprio il contributo di un personaggio di ampia visione come Perini, e probabilmente è vero. La stessa cosa si può dire per le infrastrutture per la nautica, ora "sequestrate a favore di una nautica ricca coi piedi d'argilla", una nautica da porto anzichè da diporto. Per questo sono così acido. Non si tratta di fare guerre di religione, quelle si fanno in altre sedi, ma solo di una passione per la piccola nautica, che rimanga pura, ovvero non legata a interessi diversi, e di diffonderla, dicendo semplicemente che non è la nautica dei pezzenti,come ci vogliono far credere, ma è molto più nautica di quella fatta dai possessori di grossi mezzi che escono dai loro marina 2 volte l'anno e tornano più in fretta che possono. Scusatemi per lo sfogo, ma quello che sta succedendo per l'economia occidentale era più che annunciato. Il dramma è che il male arriverà soprattutto, come sempre, su chi è più debole e non può difendersi. ciao Alfredo |
Ricorsi storici e barchini di Alfredo (11/10/2008 07:54:54) vinceland@virgilio.it Avete notato quanto i vestiti eleganti dei tanti manager che hanno distrutto l'alitalia, le ferrovie e quasi tutte le aziende nel mondo, sono simili a quelli dei gangster anni trenta? Come la situazione dell'attuale russia, con gente ammazzata per strada e nuovi ricchi con la scorta, (si, quelli per cui è stato messo a disposizione tutto il salone di Genova), ricordi tanto l'America di Al Capone? Così va il mondo, ma credere che sia un bene è da deficenti.
Non sarà certo il fattore più importante, ma credo che la nostra società tornerà a essere a misura di persona e non di criminale, anche quando verrà prodotto un barchino concepito con la stessa filosofia e dimensioni del piviere e sarà venduto, insieme al Suo carrello, al prezzo di una utilitaria. E' un sogno? Forse. Naturalmente, prima vengono cose molto più importanti! Ciao Alfredo |
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