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Spot sul salone di Genova... di luigi (23/09/2008 12:54:34) luigi_papetti@yahoo.it

Un esempio di quale sia la sottocultura esistente oggi nel nostro amatissimo Paese riguardo al mondo della nautica.

Stmattina ho sentito alla radio lo spot che reclamizzava il salone nautico di Genova.

Non ho potuto non sobbalzare quando lo speaker ha detto che oltre a x KM di esposizione a terra ci sono 8 (otto) KM (kilometri!!!) di esposizione sul mare!!

Ma non poteva dire 4 miglia? Uno che va a Genova deve sapere che sul mare si usano le miglia... altrimenti a Genova non ti dovrebbero far nemmeno entrare...

Povera nautica...

Luigi
Ci siamo abituati di Pino (23/09/2008 16:20:49)

Oramai sono anni che televisione e giornali parlano di MARE FORZA qualche cosa, non si può pretendere che un giornalista italiano, che è stato politicamente raccomandato da qualcuno sappia che che la FORZA è l'unità di misura del vento e che il mare si misura con lo STATO, una volta l'ho sentito dire in TV da un Ammiraglio delle Capitanerie di Porto, ed ormai quando una cosa l'ha detta la televisione...
Perchè tu non hai mai sentito ..NODI ALL'ORA? Io sì!
B.V. Pino
chilometri e yachts di Fulvio (25/09/2008 10:16:29)

Mah, tutto sommato misurare l'acqua in chilometri, mare compreso, tanto più dal punto di vista di chi percorre il lungomare in terraferma, non mi scandalizza più di tanto. Non è lo standard corrente, ma si tratta pur sempre di una misura corretta, come i metri al secondo per misurare il vento in alternativa ai nodi... altra cosa sono i "nodi all'ora" più volte sentiti!

Ad esempio, scendendo il Po in gommone è in genere normale misurare le distanze, e anche la velocità della corrente e della barca, in Km/h... Questo perchè si fa comodamente riferimento alle carte stradali. Lo stesso si fa volando in ultraleggero. L'aeronautica professionale si esprime in nodi ma anche in Km/h... gli altimetri possono avere la scala in piedi o in metri, i variometri sono sempre in metri/secondo... Un casino. A proposito, avrete notato che qualsiasi aggeggio volante più piccolo di un aereo di linea da 180 posti viene chiamato 'Piper' dai nostri beneamati giornalisti! Evviva.

Tornando alla nautica, provate a dire a qualcuno che avete uno yacht. O meglio, in italiano, un panfilo, e guardate le loro facce. Eppure, questo è il termine corretto per definire in una parola il nostro Piviere...

http://it.wikipedia.org/wiki/Yacht
di Pino (25/09/2008 11:10:42)

A proposito del volo, poco tempo fa e caduto un aereo che trascinava uno stricione pubblicitario, credo in Emilia ma non ricordo esattamente, i giornali hanno parlato di "ultraleggero", dalla foto si vedeva che aveva le marche I-xxxx e perciò era un aereo vero.
Troppo per un giornalista.
Il subacqueo a cui finisce l'ossigeno nelle bombole che invece contengono aria?
E il sub morto di embolia in apnea?
Ecc. ecc.
Sarebbe ora di dire BASTA! di Francesco (25/09/2008 11:32:01) francescolenzi@tele2.it

Perché non lo posso fare, ma io davanti a Genova mi presenteri con cartelli con scritto BASTA!!! e inviterei la gente a non entrare. Delle migliaia di visitatori che vanno al Salone chi si può permettere il 90% delle barche che sono esposte? Sarebbe ora di finirla di darli soddisfazione! Sono loro quelli che ci stanno derubando delle nostre coste, dei porti e dei nostri pochi soldi.
non sono d''accordo... di Luigi (25/09/2008 14:18:36) luigi_papetti@yahoo.it

Non sono d'accordo con Pino e Fulvio.

Dire "nodi all'ora" è ignoranza pura, ovvero non conoscenza del tema. Giornalisti ignoranti si leggono tutti i giorni sui quotidiani e si sentono in TV. Gli esempi che avete fatto sono lampanti.

Invece fare uno spot sui mass media e dire "8 Km di esposizione sul mare" è sottocoltura, cosa ben diversa, è molto piu' grave dell'ignoranza!

L'ignoranza si puo' stanare, individuare sconfiggere, la sottocultura è subdola si insinua nelle menti della gente, le marcisce; chi ne è inconsciamente investito ne è travolto e non sarà piu' in grado di elevare l apropria anima e guardare le cose nel modo giusto.

Non si sconfigge la sottocultura, in nessun modo.

Luigi
genova di Alfredo (26/09/2008 07:57:35) vinceland@virgilio.it

In quasi trent'anni a Genova, per il salone, ci sono andato tre volte. La prima quando ero ancora studente universitario, andai in compagnia e visitai tutti gli interni dei cabinati a vela sopra i 10 metri, senza guardare albero o chiglia.
La seconda 5 o sei anni dopo,sempre in compagnia, dopo aver fatto un corso per deriva e prima di comprare un vaurien; cercavo le carrellabili più grandi. La terza ed ultima, perchè non ci voglio più andare, ci sono andato da solo, ho guardato i 2 o tre piccoli cabinati che c'erano, ho comprato un k-way e sono scappato dopo nemmeno due ore, stordito dal frastuono e dalla folla.
Il salone di Genova è uno show, serve alle persone per passare un giorno di festa in un grande paese dei balocchi. L'atteggiamento dei giornali e della televisione è proprio quello: Pinocchio nel paese dei balocchi. Altro che fine e colta marineria, ci trattano da bambini sciocchi, viziati e presuntuosi. In mezzo a quella bolgia c'è qualche costruttore e/o venditore che cerca di fare affari e ordini. Soprattutto ordini, perchè la nautica attuale non ha niente di industriale; si costruisce solo quello che è già stato venduto e pagato, come gli appartamenti nelle villette a schiera venduti a "Stadi di avanzamento" o più correttamente, su "disegno". I visitatori che vanno per comprare un accessorio o una barca saranno lo 0,01 % del totale. Meglio un giro per i porticcioli. Ho visto molto di più e bello sul lungomare di Trieste.

Noi non siamo bambini!.


Ciao a tutti

Alfredo
Marineria d'Italia di giammarco (03/10/2008 11:16:34)

Ragazzi, io ho sentito al telegiornale di gente che si è buttata dal "pontile della nave" sporgendosi dalla "balaustra". AAArrgh!

Su giornali di vela si sente di vele alzate, abbassate, destra, ancore gettate.

Si gettassero a mare loro.....
un po' di umilta', consigliata da uno che di istinto non lo e' di lop (03/10/2008 15:11:03)

Penso che di "leggerezze" nel vocabolario della nautica se ne fanno tante forse anche dentro questo forum: la vela poi e' di quelle cose dove chi la pratica si bea di esibire la propria padronanza e competenza tecnica e appena ha acquisito un paio di termini li declama appena possibile come se fosse Mauro Pelaschier.

Non sarebbe esattamente carino se un ingegnere navale direttore di cantiere da Perini Navi venisse qua dentro a dare degli incompetenti a noi che pensiamo di risolvere i problemi delle coperte del Piviere ingolfandoli di schiume di vario genere o facendo riporti a casaccio (che noi pero' chiameremo "sperimentali" per dargli dignita' scientifica).

E' ovvio che l'ingegnere navale debba saperne di piu', come e' ovvio che chi puo' vivere la barca solo nei ritagli di una vita dedicata ad altre cose non puo' mediamente conoscere tutto.

Ecco che allora, se una cosa deve essere divulgata, soprattutto in televisione, al pubblico dei piu', allora e' chiaro che non puoi avere Giorgino al TG1 che parla di battagliola, pulpito e bottazzo: parlera' della ringhiera.

Mi angoscia altro: la competenza, la preparazione, sono diventate noiose impalcature che richiedono tempo per essere acquisite e doti per cui qualcuno potrebbe non esserne capace.
Non e' adatta al modello attuale di rapportarsi con il mondo: le cose devono essere stupide e facili, per poter adattarsi a tantissimi, che sono colore che poi se le devono comprare (per generare fatturato).

In questo senso l'antica competenza marinara sembra destinata a scomparire: ci sono navi a vela di 50 metri che si comandano con 4 pulsanti.
E' un po' come con il punto nave: quanti di voi lo fanno sulla carta con il regolo di Cras e la bussola da rilevamento e quanti leggono direttamente il GPS, magari che sta gia' dentro al telefonino?

A me questa tendenza preoccupa e non piace, perche' appiattisce le individualita': se hai talento per la musica ti applichi alla musica e devi poter avere successo; se lo hai per altro fai altro: qui invece sembra che tutti devono poter fare tutto ed e' per questo che si trovano in giro incompetenti totali un po' in tutti i campi, ed e' per questo che alla fine vanno avanti non quelli piu' bravi o che sanno di piu', ma chiunque, per tutt'altri motivi piu' o meno oscuri.
Non sono d'accordo di Pino (03/10/2008 16:32:43)

Scusa ma non sono d'accordo. Un giornalista, in Italia, è una persona che ha un potere enorme, stipendi pure, e che pur non capendone un acca parla e scrive di tutto.
Se non sai niente di Nautica, fai scrivere a chi ne sa e non farlo te solo perchè sei stato raccomandasto dal politicante di turno!
di alfredo (03/10/2008 18:55:45) vinceland@virgilio.it

Riguardo al linguaggio marinaresco, segnalo un articolo, credo molto conosciuto, di Giancarlo Basile, scritto per la rivista della lega navale:http://www.venturieri.it/cultura/articolo8.html.
Invece sulla utilissima e meritoria funzione di arricchmento culturale che ha avuto il servizio pubblico televisivo e che ora non ha più, anzi crea il risultato opposto, stendo un velo pietoso. Mi piacerebbe smettere di pagare il canone e le tasse che finanziano l'editoria, per cui se il prodotto fa schifo e non vende, non importa, tanto è comunque pagato.
Meglio internet, finchè è libera.

Ciao

Alfredo
...pacatamente... di Giovanni (04/10/2008 07:14:09)

Ciao Gianmarco; secondo il Vocabolario Marinaresco del Comandanta Conte Carlo Bardenoso di Rigras "Editrice Incontri Nautici" (vedi Bolina), il termine alzare si usa quando si esprime l'azione di "..tirare una corda a cui è sospeso un oggetto pesante (vele, pennoni, balle di merci, ecc. si dice anche della Bandiera e dei gruppi di bandiere delle segnalazioni".
Il termine "issare" a cui forse pensavi viene indicato come sovrapponibile ad alzare ed indicato come desueto.
Giancarlo Basile, a pag. 41 del libro "Parola di Skipper", sempre edito da Editrice Incontri Riuniti, parlando della drizza, la definisce come "..la manovra corrente impiegata per alzare una vela(non "issare",in quanto sono i carichi che si issano).
Ciao a tutti, Giovanni
il salone è orribile ma lì ho incontrato l'amore di Fabio (04/10/2008 17:37:16)

Ho letto i post sul salone.
Fatemi dire innanzitutto che è bellissimo tornare dopo qualche mese e trovare lo stesso spirito iniziale di questo forum: passione, competenza, umiltà e rispetto reciproco.
Quanto al Salone di Genova, penso anch'io che sia un posto davvero poco interessente per chi è realmente appassionato di barche e ne capisce. E' uno show buono per chi non sa che una barca ha un'anima (come diceva il grande Sciarrelli) e, infatti, salvo qualche eccezione, sono esposte essenzialmente barche senz'anima destinate a chi, in fondo, cerca la versione marina della sua automobile o una secie di camper galleggiante. Per questo parlare di kilometri al salone è il termine più corretto.
Però ... lì al salone, ormai tantissimi anni fa, ci incontrai la mia barca.
Ciao a tutti.
Fabio
Impressioni TV di Francesco (05/10/2008 10:51:27) francescolenzi@tele2.it

Quanto visto ieri in TV sul Salone di Genova, sia su RAITRE che su LineaBlu, non ha fatto che confermare tutte le nostre impressioni. Una nautica che parla solo di grandi affari e che ha messo l'occhio sui porti e quindi sul turismo di fascia alta (detto in quattro parole). Non si è parlato d'altro. Non voglio più entrare in merito all'argomento anche perché c'è di mezzo un'industria con migliaia di posti di lavoro, e con questi lumi di luna.....
Voglio però ribadire il concetto che la nautica degli appassionati e dell'italiano medio non potrà essere altro che relegata in piccole oasi come i laghi dell'Italia centrale o nei barchini da carrello parcheggiati sotto casa. In fondo un posto che occupa un Piviere può essere tranquillamente occupato da un 12 metri. Non vorrei scatenare ulteriori risse, ma questa è la situazione e penso che ci sia ben poco da fare. Solo i "porti verdi" potrebbero avere un futuro, ma anche qui, come sempre ci vuole qualcuno che ci creda e che ci investa del denaro.
di luigi (05/10/2008 14:52:31) luigi_papetti@yahoo.it

nessuna rissa, ha fatto una sintesi condivisibile...


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