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Chi siamo, dove andiamo ma soprattutto da dove veniamo???? di Yari (01/07/2008 10:36:46) Yari83_DY@libero.it

Il quesito è questo: alcuni di noi stanno pensando di vendere la propria barca per farne una più grande, altri di venderla per le condizioni ambientali, altri vorrebbero ricomprarsela ma tra famiglia ed impegni non riescono..... Al primo raduno si diceva: "per noi il piviere è un punto d'arrivo, per loro è un punto di partenza"........
Succo del discorso? in cosa ci vogliamo evolvere?
Io personalmente ho in mente di cambiare barca tra un anno/ anno e 1/2 e di fare un 9,90mt, quindi vorrei ampliare la mia concezione di barca personale con qualcosa che mi consenta di poter trascorrere le vacanze in croazia, in montenegro, in grecia, in albania, etc... ed in più aver una barca comoda anche per ospitare gente un paio di giorni in mezzo al mare....

E voi?????
il piviere di luca (01/07/2008 11:12:24) luca_marinucci@fastwebnet.it

Io da sempre appassionato di mare(tra subacquea,pesca e qualche allergia)comprai Emy dopo la Coppa America come prima esperienza e me ne sono subito innamorato, ora sono in un momento di transizione tra casa e barca ma il mio sogno è uguale a quello di Yari cioè passare ad una barca di almeno 9,50 e poterci scorazzare x il mediterraneo quando ne avrò il tempo.
Intanto stò accompagnando Francesco nella sua avventura con la fantasia cercando di immagginare le gioie e dolori della navigazione in solitaria
Luca
di Gabriele (01/07/2008 18:19:43) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Più che evolvere mi sto sempre più convincendo che occorra devolvere.
Ridurre il più possibile.

Per quanto riguarda la barca non credo sia importante la dimensione, ma la forza che guida le nostre intenzioni.

ps. un signore di 63 anni ha appena terminato il giro intorno al mondo a bordo di questa barca:
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/navigatore-francese/4.html
Sono contento per voi... di Francesco (01/07/2008 19:19:57) francescolenzi@tele2.it

Sono contento per voi, perché:
1) siete ricchi: per girare il Mditerraneo ci viole almeno un Oceanis = 60.000 Euro + dai 6.000 ai 10.000 annui per mantenimento e manutenzione;
2) siete pensionati o in prossimità: tutti questi soldi li può spendere solo uno che la barca la può usare tutto l'anno;
3) avete moglie, figli, amici che vi vengono dietro quando volete.
.....ma non vi invidierò. Io preferisco invidiare uno che conosco che ha un J24 al Trasimeno, lo usa tutto l'anno, appena può si prende un bel charter con amici e/o il figlio e si diverte parecchio senza nessuna preoccupazione.
Concludo dicendo: ve ne pentirete, il Piviere è una barca storica e non va venduta.
Barche..... di yari (01/07/2008 19:47:09) Yari83_DY@libero.it

Non serve un oceanis, con un bavaria 31 te la cavi alla grande, poi ci sono barche che hanno 10/15 anni e si prendono con meno di 40.000€..... il posto barca da 10mt ad ancona mi costerebbe €1.800 annui e la manutenzione me la faccio da solo....
Poi io essendo uno "sbarbatello" di 24 anni senza moglie (non ho neanche l'intenzione di prenderla per i prossimi 6 anni) mi posso accollare un bel leasing....
hai ragione il Piviere è storico e non si vende, se cambio per un 9,50 - 9,90 la metto al lago e dò le chiavi a Luigi e lo faccio socio "free"
Sogni da realizzare di Alfredo (01/07/2008 21:36:36)

Da qualche anno, causa mille problemi, non ho una imbarcazione personale, per cui, riesco solo a fare da equipaggio ad un amico che fà le regatine di circolo. Naturalmente ho i miei programmi, ma mi sento molto vicino alle idee di Francesco Lenzi. Il mio programma di navigazione (che parolona) è impostato su piccole crociere in solitaria, o fine settimana in due max quattro persone.Quindi il massimo di dimensioni si aggira sugli 8 metri. Niente posto barca fisso, oltre che costare è uno spreco. Preferisco i sistemi terra-acqua, che per ora sono poco diffusi. La barca sopra queste dimensioni ha senso solo per chi fa la vela a tempo pieno, professionale o meno.

Ciao

Alfredo
Phobos 24 di Francesco (02/07/2008 12:47:29) francescolenzi@tele2.it

Buon compromesso tra carrellabilità, spazi e prezzo: visualizza Phobos 24
Ragazzi è lunghetto, mi dispiace… di Luigi (02/07/2008 19:04:15) luigi_papetti@yahoo.it

Domenica ho preso il largo con l'Europa.

Non è stata la ‘prima volta’ con la mia bella, ma è stata la prima vera uscita.

Il contesto è questo, in questi giorni i nostri ragazzi sono tutti fuori: i grandi ad un campo scuola in Basilicata...scuola vela ;-) i piccoli con la nonna materna sul Lago Maggiore.

Domenica trascorro la mattina in compagnia di mia moglie Francesca: passeggiatina sul lungomare, lunghe chiacchierate, una frutta al posto del pranzo. Poi Francesca per il caldo opprimente decide di ritirarsi a casa per riposare ed io…mi ritrovo ad armare l'Europa!

Regolo l'albero, mi serve più appruato, armo la barca, isso randa, prendo deriva, timone, indosso il giubbetto salvagente…in pochi minuti sono fuori!

Resto un'oretta in mare, a domare un cavallino imbizzarrito. Ingaggio un bordo con un Laser 1, ha due persone a bordo, è fin troppo facile superarlo.

- Ciao! –
- Ciao! –
- Ma che barca è? -
- Europa!-
- Bella!

Per circa due miglia teniamo la stessa andatura, bolina. Io davanti, loro dietro. Entrambi mure a destra, prua a Sud. I ragazzi sul Laser non mi prenderanno mai.

Mentre navigo mi ritrovo a pensare…ma guarda, proprio la stessa riflessione proposta da Yari in questo post!!

Chi siamo, dove andiamo ma soprattutto da dove veniamo????

Svolgimento.

Sono uno che non ha un barchino cabinato, è vero. Non ce l’ho perché non potrei dedicargli il tempo necessario, quello ‘giusto’ rispetto agli oneri che dovrei sostenere se il cabinatino ce l’avessi. E poi non è solo un fatto economico: non posso tenere una barca e decidere sempre di fare qualcos’altro, per esempio una vacanza estiva da qualche altra parte….

Quest’anno si va negli USA! Che strano, il mio ‘Europa’ mi permette di andare negli ‘USA’….

Sono uno che ha una deriva, bella, che vola sulle onde…ho il vento, ho il mare, ho la vela.

Ho una deriva, vissuta, un po’ acciaccata ma che ancora è capace di regalare incredibili emozioni al suo neo-armatore.

Ho una deriva, bella e in puro stile ‘Filosofia-Piviere’…Perché?...Ma perché mi è costata quanto 3 pieni della Multipla!!

Buon vento a tutti!
Luigi
su Phobos... di Tramp (03/07/2008 07:01:26) a.sassetti@tiscali.it

Visto al volo, devo andare a lavorare, ma non posso non reagire:
a parte il resto e qualunque qualità abbia (visto al volo...), non posso non indicare la follia del paterazzo, sia pure sdoppiato, assicurato alla battagliola di poppa, in alto, con effetto leva mica male, affidato quindi alla tenuta della base dei candelieri....
Il resto lo guarderò, ma credo con uno spirito un bel po' diffidente...
(Francesco, mi accorgo che intervengo - quasi - sempre per criticare e/o mettere in guardia: sarà il caso che trovi un nick appropriato?)
BV
Alberto
Critiche e suggerimenti di Francesco (03/07/2008 08:39:18) francescolenzi@tele2.it

Chi non accetta critiche, o meglio suggerimenti, da chi ne sa più di lui è uno sciocco.
di Paddy (03/07/2008 09:48:02)

Ho avuto più barche che automobili. Fin da bambino qualsiasi cosa galleggiasse doveva essere mia, ho un forte senso del possesso, non mi piace usare le cose degli altri (il noleggio rientra in questa categoria).

Per questo motivo ho "dovuto" farmi il cabinato, le derive non bastavano più dovevo navigare ed avere alcune comodità per prole ed età; mi piaciono le barche grandi, ma sono contento di poter avere il mio piccolo cabinato. Anzi credo che anche avessi le possibilità manterrei il piccolo cabinato vicino a casa e un Pretorien a Lerici.
di Gabriele (03/07/2008 14:33:08) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

La mia prima auto è stata una R4 bianca.
Nome in codice: Renata.
Pagata negli anni ottanta, l'equivalente di circa 3.000 euro.
In questi giorni gira uno spot Renault dove si propaganda un Suv mediante le immagini dei vecchi modelli.
Vedere la mia Renata nel fango, che nostalgia... altro che Suv.

La mia prima barca è tuttora un Piviere di nome Dori.
Comprato usato per la stessa cifra di Renata.
Ho avuto fretta nell'acquisto, dato il prezzo, e non ho considerato i problemi della deriva fissa in un lago affossato nel fango.

Ma ho trovato la "filosofia piviere" ed un gruppo di amici telematici. E questo riporta a pari la bilancia.

ps. Il racconto di Luigi insegna che l'intercapedine che ci tiene sospesi dall'acqua sia che si chiami Europa, Swann o quant'altro è totalmente indifferente.
L'importante è: noi, il vento e l'acqua.


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