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Motore fuoribordo e governabilità di Pasqualino (17/06/2019 14:32:10) pasqualino.spataro@libero.it

Salve! Ieri ho effettuato la mia seconda uscita con il mio 7,50. Premetto che sono un principiante della barca a vela, che ad oggi non sono riuscito a prendere alcuna lezione, ne tantomeno qualcuno mi ha spiegato o fatto vedere come si preparano le vele, come si issano. Ho letto un libro e assillato qualcuno di voi, ciò nonostante non me la sono cavata maluccio. Il problema oltre a capire bene come procedere per issare il fiocco, è ormeggiare al rientro in porto, di poppa con il solo motore fuoribordo e governabile con il solo timone essendo bloccato e privo del suo braccio. Vi prego datemi suggerimenti.
prima di tutto un consiglio editoriale di LoP (18/06/2019 17:40:26) info@lop.it

Manuale di Navigazione dei Glènans. Edizioni Mursia.
La bibbia.

Capisco l'ansia di essere subito operativi, ma la vela (anzi il bello della vela) è nella conoscenza dei metodi per il dominio degli elementi, insomma nella teoria.
Se non piace l'aspetto teorico della navigazione a vela, quella sorta di magia con la quale l'uomo afferma la sua dimensione privilegiata di essere capace di dominare la natura e governare gli elementi, riuscendo a far muovere un'imbarcazione nella direzione desiderata solo servendosi delle forze della natura, è difficile che si possa provare vera soddisfazione nell'andare a vela e che non si preferisca, alla fine, un sicuramente più pratico motore.

Il Manuale dei Glénans spiega tutto, manovre in porto incluse, persino la tecnica del remo da bratto per fare i fighi.
Questo come premessa generale.
Nel particolare, invece, non credo di aver capito bene esattamente quale è il tuo problema.
Io francamente (nonostante abbia da tempo immemore il Piviere in restauro) sono più abituato a manovrare barche con motore entrobordo e timone vero e proprio libero, quindi non so bene quali effetti antipatici possa dare il fuoribordo appeso su un lato a poppa...
Immagino che le questioni possano essere due, anzi tre:
- o il timone della barca si toglie del tutto (ma non la vedo una cosa da Piviere: più da deriva piccola) e allora si manovra solo orientando il fuoribordo
- o il timone della barca operativo, usando il fuoribordo come elica fissa di propulsione (e allora mi aspetto un po' un casino, perchè la spinta sarà sbilanciata e il torbinio dell'acqua mossa dall'elica del fuoribordo nella sua posizione dovrebbe infastidire la risposta del timone)
- oppure in qualche modo si governa la barca sia con il timone che orientando il fuoribordo in manovra...
Il principio di base è che la barca "ruota" intorno alla deriva che "fà da perno": così: per prendere le misure del momento adatto in cui iniziare la manovra del timone per dirigere nella direzione voluta...
L'altro principio generale (valido anche sulle barche più grandi) è che prima si fornisce potenza con l'elica e si dà la giusta quantità di moto alla barca, e poi, con il motore al minimo (se non proprio ad elica ferma) si manovra la pala del timone per non infastidire la sua risposta con lo sciabordio dell'acqua mossa dal fuoribordo.
Certo per ormeggiare di poppa la prima cosa da fare è prendere il gavitello, e da soli è delicato: su una barchetta come il Piviere si dovrebbe operare con molta delicatezza agguantando la boa da poppa (perchè si è soli e si sta ai comandi) e recuperando l'ormeggio al corpo morto spostarsi a prua e dare di volta là, per poi perfezionare la manovra in poppa.
Però bisogna stare attenti, perchè da soli spostandosi a prua si rischia di chiamare la barca troppo distante dalla banchina, si rischia di farla ruotare perchè non ci sarà nessuno al timone, o si rischia di lasciare troppa cima e quindi di non avere "freno" da prua quando tornati ai comandi si approccerà l'accostamento alla banchina.
Io in realtà voglio sperimentare una tecnica da traghetto: cercherei di approcciare la banchina da poppa in abbrivio, molto lentamente; agguanterei le cime e farei gli ormeggi in poppa e poi li terrei tesi con la marcia ingranata e l'elica in moto: a quel punto mi sposterei a prua e recupererei il corpo morto...
Manovra delicata, ma "mi ci voglio provare"....

Beh: non so se o quanto ti sia stato utile: comprati il libro: molto meglio!

di Pasqualino (18/06/2019 23:09:51) pasqualino.spataro@libero.it

Grazie! Gent.mo, comprerò senz'altro il libro. 
per Pasqualino di marioddtt (19/06/2019 10:18:39)

Ma ormeggiare di prua noo ?

ORMEGGIO DI PRUA di MARIO (23/06/2019 11:50:41) v.maryone@libero.it

Ottimo e facile
SEMPRE DI PRUA di MARIO G. (09/08/2019 07:37:48)

SEMPRE DI PRUA: è più facile ...e più sicuro per il fuoribordo!Accosti alla banchina, agguanti lo strallo del fiocco, scavalchi la battagliola e scendi o sali in sicurezza, anche senza passerella.
(dal Porto di Scario - Pontile LNI - qualche giorno fa)



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