Turisti per
caso tra i profumi della Provenza
Isole D'Or - Hyères (Francia)
Diario di bordo
di Maurizio Parmigiani
E-Mail: mparmi@libero.it
Distese blu di lavanda, aromi intensi di timo e rosmarino, casolari di muri spessi e di
grandi travi scure.
La Provenza conserva tutto il fascino di questa terra e ne trasferisce le emozioni. E' in
questa favolosa regione lungo le coste delle isole D'Hyères e dei suoi parchi naturali,
dove abbiamo deciso di navigare dal 30 Aprile al 04 Maggio 1999.
L' equipaggio è formato da dieci persone: Massimo "il Capitano", Maurizio
"il Comandante", Massimo "Caronte", Nicola "l'uomo randa",
Michele "il Principe", Antonella, Caterina, Daniela, Erminia, Monica
"la Ciurma !!".L' imbarcazione è un OCEANIS 500 "Cheyenne", un
cabinato di lunghezza 14,97 mt e 4,75 mt di larghezza, con 12 posti letto, cucina e...
lusso dei lussi... 4 bagni.!!!
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Le manovre |
Il timone |
La barca |
E qui inizia l'avventura...
Venerdi 30/04/99
Ore 09:00 - Con il primo equipaggio (Michele, Nicola ed Erminia) partiamo
stracarichi da Milano in auto direzione Ventimiglia, non è una gran bella giornata ma
fortunatamente non piove. Entriamo in Francia e subito la rigogliosa Provenza ci regala
ampi spazi soleggiati e la temperatura aumenta.
Ore 15:00 - Puntuali sulla tabella di marcia arriviamo a Hyères, ed è subito
sorpresa!!! la nostra barca che abbiamo da diverse settimane prenotato non è disponibile
perchè si è rotto il meccanismo di reverse. In alternativa ci offrono la
"Cheyenne", un OCEANIS 500 che accetto ben volentieri anche se le dimensioni mi
lasciano perplesso. Ci dirigiamo all'imbarcazione e alla vista l'escamazione è... è
enorme!!!
Ore 18:30 -
Sbrigate le formalità di check-in e le operazioni di carico della cambusa, nell'attesa
del resto della ciurma, impazienti e temerari decidiamo di assaggiare il mostro.
Dopo un particolareggiato breafing sulle operazioni di ormeggio all'espertissimo
equipaggio (mai stati in barca) usciamo in mare. La temperatura è intorno ai 25°
centigradi e la visibilità è buona, navighiamo a vista alla velocità di 4 nodi.
Improvvisamente, dopo circa trenta minuti di navigazione a motore, perdiamo di vista la
costa, un'intenso chiarore avvolge in lontananza la fascia costiera da dove siamo partiti.
Lascio il timone a Michele virando in direzione opposta a quella di partenza e subito mi
precipito sul tavolo del comandante, con l'ausilio del GPS trovo il punto in cui ci
troviamo sulla carta nautica ed immediatamente traccio la rotta per fare ritorno al porto
di Hyères. Via via che ci avviciniamo alla costa si intuisce cosa ha oscurato la
visuale... è la nebbia!!!.
Ore 19:30 - Seguiamo la rotta di ritorno e dopo trenta minuti ci appare a circa 100 mt
il porto di Hyères; fa molto freddo la temperatura è scesa a circa 10° centigradi,
entriamo in porto con cautela, intorno a noi la nebbia che si alza a comparti qua e là
dipinge sull'acqua un quadro invernale di forte emozione. L'emozione viene rotta in poco
tempo perchè tutto l'equipaggio è concentrato all'ormeggio del mostro. Lo spazio è
veramente ristretto rispetto le dimensioni della barca, inizio la manovra e al secondo
tentativo riusciamo ad ormeggiare perfettamente: l'equipaggio ha eseguito alla lettera
ciò che era stato detto al breafing. Che c...!!! (componente essenziale!).
Ore 20:30 - Il resto della ciurma si unisce ai lupi di mare, carichiamo il resto della
cambusa e via a cena in città. Entro mezzanotte tutti a letto.
Sabato 01/05/99
Ore 09:00 - Ci siamo svegliati alle 07:00 e dopo la colazione siamo partiti
per l' Isola di Porquerolles. Il vento è buono e non c'è traccia di foschia, navighiamo
di bolina larga, per rotta 140°, issiamo il fiocco e riusciamo a fare i 5,5 nodi.
Ore 10:30 - Entriamo al porto di Porquerolles per uno scalo tecnico al transito
(prenotazione del ristorante per lunedì) e ne approfittiamo anche per fare la benzina del
tender. Poi.. subito via con destinazione Port-Cros.
Ore 13:15 - Lasciato il porto ci dirigiamo in direzione 40°, il vento rinforza a 20
nodi, siamo al traverso e l' imbarcazione viaggia intorno ai 5 nodi. Arrivati a metà tra
l'isola di Porquerolles e Port-Cros viriamo a dritta e raggiungiamo di bolina in breve
tempo l'isola .......
Siamo davanti all' Isola .... risaliamo vicino alla costa e iniziamo la manovra di ammaino
delle vele perchè di fronte a noi abbiamo il porto di Port-Cros.
Ore 14:30 - Entriamo a motore lungo il percorso tracciato dalle boe gialle, ma,
avendo rilevato il tutto esaurito, decidiamo di metterci all'ancora per mangiare e
riposarci.
Ore 16:00 - Ripartiamo
con destinazione Port Man, una stupenda insenatura naturale sul lato Est dell'isola di
Port-Cros. Il vento è aumentato, ora si aggira intorno ai 30 nodi; ed ecco, è già ora
di iniziare la manovra per entrare nell' insenatura: abbiamo coperto il percorso in 45
minuti. Il vento che viene da Nord si infila all' interno dell' insenatura senza perdere
d' intensità, e con grande sorpresa constatiamo che solo una imbarcazione è ancorata
nell' interno della baia. Iniziamo la manovra di ancoraggio; la limpidezza dell'acqua ci
inganna: sembra di essere su un fondale di 5 mt., invece l' ecoscandaglio ci segna ancora
15 mt.. Arrivati a 7 mt. gettiamo l'ancora, che agguanta immediatamente sul fondale
sabbioso e stendiamo il calumo per tutta la langhezza della catena; il vento teso ci tiene
sempre allineati alla sua direzione.
Con grande sorpresa constatiamo che quest'anno le meduse si son date un gran daffare ad
aumentare la popolazione; lungo tutta la costa le acque sono tinte di rosa per le meduse
che si accalcano l'una sull'altra.
Ore 17:30 - Caronte prepara il tender
per traghettarci "con brivido" a terra per una visita al fortino.
Ore 19:30 - Il vento non è calato di intensità; sintonizzo la radio sul canale 68
vhf dove tramettono il bollettino meteo in continua e Alle 23:30 dopo una partitina a
carte (derniè) ce ne andiamo esausti a letto.
Domenica 02/05/99
Ore 08:00 - Ci siamo svegliati alle 07:00. Il sole ormai è alto e la giornata è
bella; mentre si prepara la colazione socializzo con un gabbiano che, con poca fatica,
riceve i biscotti direttamente dalla mia mano. Usciamo dalla baia alle 09:30 verso il
porto di Bormes les mimosas. Il vento è forte circa 28 nodi, navighiamo di bolina con una
prua di 340° raggiungendo anche i 6,5 nodi.
Ore 10:40 - Siamo arrivati al porto di Bormes, consultiamo il portolano e
seguendone le indicazioni ci teniamo all' esterno per entrare con cautela in porto perchè
il passaggio è stretto e noi abbiamo il "mostro", attracchiamo al transito
all'inglese senza problemi. Otteniamo dalla capitaneria il permesso di sostare fino alle
14:00 quindi tutti felici guadagnamo le docce calde tanto sospirate. Mentre alcuni fanno
un giro in paese ne approfittiamo per pulire la barca e scaricare una migliardata di
clandestini (acari) che si nascondevano tra i sedili della cambusa. Lungo le vie
principali visto che i negozi sono aperti, qualcuno ha pensato bene di trovare una
rosticceria, così inaspettatamente all'ora di pranzo al posto dell'insalatina prevista ci
siamo ritrovati con spiedini, salcicce, stinco ecc. (abbuffata da terzo mondo).
Ore
14:00 - Ripartiamo per tornare a Port Man con l'intenzione di scendere sull'isola,
fare una escursione tra i boschi e raggiungere Port-Cros. La visibilità è ottima, si
vede all'orizzonte la torre del fortino dove c'è la baia di Port Man; quindi navighiamo
di bolina fino a raggiungere al traverso la torre in lontananza. Effettuiamo la virata a
dritta e puntiamo direttamente la nostra meta con prua a 170°; le condizioni meteo ed il
vento ci consentono di raggiungere l'isola in solo 1 ora di navigazione, lasciando lo
"scoglio delle formique" sulla sinistra.
Di nuovo nella baia, puntiamo direttamente ad un piccolo gavitello rosso posto al centro
della stessa per consentire lo sbarco sull'isola ai prodi escursionisti.
Ore 17:00 - Ultimate le operazioni di sbarco, il comandante e il capitano rimasti
sull' imbarcazione insieme a Caronte si dirigono a motore verso il porto di Port-Cros,
dove passeremo la notte alla fonda attraccati al gavitello che ci costa 142 FF !!!.
Ore 18:40 - Sbarcati a
terra con il tender ci riuniamo con il gruppo di escursionisti che sprizzano di entusiasmo
per le bellezze della natura che si possono ammirare all'interno dell'isola.
Ore 22:30 - Le previsioni del Meteomar non sono rassicuranti e la conferma si ha
anche sollevando il naso all'insù: il cielo è coperto ma non piove e non fa freddo, c'è
però una forte umidità. Il canale 68 vhf è sempre attivo e mentre l'equipaggio si
distende con una partitina a carte, traccio la rotta per il giorno seguente. Entro la
mezzanotte tutti a nanna.
Lunedì 03/05/99
Ore 08:30 - Ci siamo svegliati alle 08:00. Delle barche che erano ai gavitelli non
rimane alcuna traccia quindi dopo la colazione agevolmente lasciamo Port-Cros lasciandoci
scarrocciare la prua al vento. Indossiamo le cerate e gli stivali perchè il tempo non è
bello, c'è vento, e mare tra il 3 e 4 - infatti le onde sono piuttosto fastidiose -
comunque seguendo la rotta 240° proseguiamo al gran lasco in direzione del faro di
Porquerolles. Navighiamo sospinti dal vento che raggiunge i 30-35 nodi cullati dalle onde
"ora sì che si apprezza la barca grande" la velocità è stabile 6 nodi.
Ore 11:15 - Arriviamo a circa mezzo miglio al traverso del faro di Porquerolles a
Sud dell'isola verso il mare aperto. Risaliamo l'isola per entrare nel canale con una
bolina larga con il vento che tende a rinforzare; arrivati all'imbocco del canale il vento
tocca i 40-45 nodi! Prontamente ci attiviamo a ridurre le velature lasciando solo una mano
di terzaroli, mentre a fatica riusciamo a risalire mantenendo il centro del canale;
intanto inizia a piovere con forte intensità e la visibilità si riduce.
Ore 12:00 - Le condizioni meteo rimangono invariate. In lontananza si scorge il
traghetto che parte da Gien verso Porquerolles, che rapidamente ci raggiunge; siamo in
rotta di collisione ma abilmente evitiamo che ciò accada lascando leggermente il fiocco e
subito dopo riprendiamo la rotta originale. Dopo qualche minuto, grazie anche alla vista
della rotta tracciata dal traghetto, ci dirigiamo con una virata verso Porquerolles.
Ore 13:30 - Finalmente arriviamo a Porquerolles! La
pioggia è insistente e il vento è sempre molto forte. Poichè nessuno ci viene incontro
ad indicarci dove ormeggiare, decidiamo di metterci all' inglese, mantenendo la prua al
vento sul molo - che fortunatamente troviamo libero - occupando almeno 4 posti barca.
Giusto il tempo di togliere le cerate e ci ricompensiamo con pastasciutta e un buon
bicchiere di vino rosso, ma senza esagerare, perchè questa sera abbiamo la cena prenotata
al mitico ristorante tutto a base di pesce.
Ore 16:00 - Il pomeriggio lo passiamo in cambusa a riposare e a giocare a carte,
mentre fuori si scatena la burrasca. Gli avvisi ai naviganti che giungono alle nostre
orecchie in ogni lingua non prevedono nulla di buono anche nei giorni successivi.
Ore 19:00 - Il maltempo non dà tregua neanche per uscire a prendere un aperitivo e
allora... l'aperitivo ce lo facciamo noi!!!.
E' ora di cena; ci rimettiamo le cerate e ci avviamo al ristorante, dopo aver assicurato
ulteriormente le cime d'ormeggio ed i rispettivi spring e batticulo. La cena è superba,
penso rimarrà nella storia; al rientro alla barca rimane il tempo per l'ultimo goccio
della stecca e poi a dormire.
Martedì 04/05/99
Ore 02:30 - Ci siamo
addormentati subito, forse per qualche bicchiere di vino in più, ma già ci ritroviamo
svegli in numerosi per via del forte vento che soffia attraverso gli alberi della barche
ormeggiate, creando un sibilo assordante accompagnato dal tintinnio delle drizze; provo a
sbucare nel pozzetto ma rinuncio subito perchè se avevo lo shampoo il servizio era fatto!
Ore 09:00 - La notte è passata, "in bianco" ma passata, il maltempo
invece no. Dopo la colazione andiamo alla capitaneria per la registrazione e per le
previsioni del tempo, ma le notizie non sono troppo rassicuranti, anche se dicono che
verso le 11:00 la burrasca sarà in attenuazione.
Ore 10:30 - Ci prepariamo a salpare per le 11:00 sotto una pioggia battente,
tracciamo la rotta a 340° per il porto di Hyères. Puntuali usciamo con mare 3 ed il
vento intorno i 40 nodi, la visibilità è scarsa, il motore è bloccato a 2000 giri e la
velocità è di 5 nodi. La distanza da coprire è di 5 miglia, infatti dopo 50 minuti ci
appare quasi per incanto l'ingresso del porto con la prua esattamente al centro tra il
faro rosso e il faro verde. Entriamo in porto ciascuno con il proprio compito assegnato,
molto concentrati ed infreddoliti; tengo la velocità al limite dell'abbattimento della
prua a causa del vento, giriamo a destra della banchina e... sorpresa!!!
Il nostro posto è occupato da un'altra imbarcazione! Trattengo le imprecazioni perchè il
comandante non può mostrarsi maleducato alla ciurma e a colpo d'occhio individuo l'unico
posto disponibile nello spazio ristretto della darsena, dove ormeggiamo con un'abile
manovra e con la collaborazione di tutto l'equipaggio. A manovra completata la barca
intrusa lascia l'ormeggio tra mille scuse e veniamo sollecitati allo spostamento del
mostro. UFF!!!
Ore 12:00 - Finalmente riusciamo ad
ormeggiare definitivamente, e, tra un via e vai causato dall'equipaggio irrequieto che
sotto la pioggia battente trasborda i propri bagagli sulle auto, mi domando perplesso se
veramente sono "il comandante" visto che mi hanno lasciato da solo a pulire i 4
"cessi".
Ore 15:30 - Le interminabili operazioni
di check-out sono finite. Ormai fradici ci accingiamo a metterci sulla via del ritorno;
c'è solo il tempo di lanciare un ultimo sguardo al mare e tra le distese blu di lavanda e
gli aromi intensi di timo e rosmarino Vi diamo appuntamento alla prossima avventura.