Pesaro - Rovigno 2002 "sulla rotta dei trabaccoli"
E una regata storica per la città di Pesaro, in cui ha visto protagonista nel 1996 anche la famosa Gaia Legend con un record delle due traversate di 14 ore 40' 07'' che a tutt'oggi detiene.
Ma è soprattutto il voler unire la passione della vela e dell'agonismo tra i velisti delle coste adriatiche.
Mercoledì 1 maggio il porto di Pesaro si veste a festa. E' un pullulare di barche e di visi scottati dal sole e dal vento marino.
L'adrenalina inizia a salire nel momento in cui si piombano i motori e lo stendersi delle immense vele che, bramose, accolgono anche il più piccolo soffio di vento. E' la voglia di confrontarsi, di respirare a pieni polmoni l'odore acre del mare e, in un angolino dei nostri pensieri, il desiderio di riuscire a battere quel famoso record.
Anche quest'anno Juno e i suoi dieci "moschettieri": Ivo Olivieri, Simone, Alessandro, Federico, Giuseppe, Maurizio, Gianni, Paolo, Renato e Clara fanno parte della mischia. Si "scaldano" le vele, tutti ai posti di combattimento allo scoccare delle 17,00 e del suono di inizio.
Il primo tratto di regata è costituito dal passaggio di due boe all'uscita del porto di Pesaro; accolti dalle urla degli spettatori miste a quelle dei regatanti che urlano comandi ai propri equipaggi o inveiscono contro le altre imbarcazioni, si varca il "cancello" e le vele si gonfiano al vento caldo di una giornata di primavera.
Ci attendono 76 miglia di mare calmo e vento al traverso con la nostra Juno che sfiora le onde e ci fa volare in 8 ore e 40' fino all'antica Castrum Rubini, oggi città di Rovigno, addormentata sotto una luna crescente e lo sguardo vigile di San Giorgio, che domina dal campanile della chiesa di S. Eufemia. La vista dell'isolotto di San Giovanni in Pelago richiama la nostra attenzione, siamo giunti a destinazione; a dritta lasciamo l'isolotto di Santa Caterina e il fischio della barca giuria scandisce il nostro arrivo.
Assonnati ma contenti ci concediamo un sano spaghetto "aglio e olio" e un e più bicchieri di buon vino. Il risveglio è accompagnato dal profumo del caffè, dal canto quasi melodico di Federico ma soprattutto dal desiderio di conoscere la classifica finale. Terzi di categoria maxi, quinti assoluti su 70 imbarcazioni; naturalmente non si è mai contenti e giuriamo a noi stessi di ripetere la magica regata del '98 che portò Juno al primo posto assoluto.
Abbiamo mantenuto la promessa, almeno per il primo tratto, giorno 4 maggio ore 17,00, al fischio d'inizio regata, lasciamo sulla nostra scia i nostri validi avversari, volando verso la prima virata intorno all'isola di Banjol e consapevoli che la seconda tappa non sarà una passeggiata. A 35 miglia dal Waipoint, il nostro amico Eolo decide di mettere a dura prova la nostra Juno e il suo equipaggio con un libeccio di 30 nodi e un mare forza 5 che ci portano per diversi gradi fuori rotta. Ma anche questa volta abbiamo la meglio su Eolo e Nettuno e tagliamo il traguardo: terzi assoluti, secondi di categoria maxi.
Siamo stanchi affamati e bagnati, ci attendono ancora nove ore di navigazione per tornare alla base: Giulianova ma siamo soddisfatti della nostra impresa. Al prossimo anno Pesaro, Juno e i suoi "moschettieri" torneranno con una nuova promessa: primi assoluti.
Clara Iafelice
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