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BARCOCHAT 2001: quattro vele, tanti amici e una magica regata

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La Barcochat 2001 al completo sulla Mary Ann C'è un ristorante nel Golfo di Trieste ma non cercatelo nello stradario della città.         Si trova in un punto imprecisato, in mezzo al mare e, all'ombra alata della Vittoria del Faro, apre un solo giorno all'anno.  I "clienti", selezionatissimi, hanno faticato non poco per ritrovarsi tutti insieme a gustare, prima ancora del cibo, il piacere dell'amicizia.  Sono gli amici della BARCOCHAT 2001, in precario equilibrio su quattro barche attrezzate ad improvvisato berçeau, con tanto di randa issata per fare un po' d'ombra, intenti a gustare le melanzane alla parmigiana che Tigre ha preparato con tanta perizia (e sugo :-), la capponata di Isabella, uno strano salame affettato a velocità supersonica, e tanti altri appetitosi piattini, il tutto annaffiato da vini così buoni che perfino io riesco a farmi convincere all'assaggio. Liuk e Tigre
Se per l'equipaggio del SONO ST'UFO (barchina così affezionata che fa di tutto per accorciare la cima che la lega alle altre barche ed avvicinarsi a noi) è' forse la meritata pausa dopo una mattina di più intenso allenamento, per gli altri tre equipaggi di "barcolanisti" è la conclusione di una bellissima veleggiata, impegnata ma tranquilla, nella quale si è cercato di creare l'affiatamento del crew e provare le principali manovre, per non trovarsi impreparati alla grande regata di domani. Pam, Elly e Blast
Blast, Orso e Cook ci salutano dal pozzetto, dopo un po' gli equipaggi si scambiano l'ospitalità e quasi non sanno più su che barca dovranno poi tornare.
Elly affetta il pane

Il Ristorante in mezzo al mare

Angy e Mario MGM

Strega al ristorante

L'equipaggio dell'Allegra2

Il Mary Ann di bolina

Il Talpodir...

Hall Isabella con la maglietta del Trofeo Mariperman ed Elly Pam Le ragazze del MARY ANN, collaudano magliette di regate fortunate (Isabella), bikini e scollature (Pam, Elly ed Angy) da usare eventualmente come arma segreta, anche se con lo skipper "da guerra" che si ritrovano, MGM, e gli altri esperti velisti dell'Adriatico e del Tirreno, Hall, Francesco e Davo, non ne avranno certamente bisogno.
Angy "portabicchiere" e Francesco Doc Francesco Doc Mario MGM, skipper del Mary Ann e Pam Horn passa direttamente ai fatti; è così sicuro della sua "fortuna" che vuole immortalarla per i posteri. E meno male che si è limitato quella!!! Horn (riconoscibile dai riccioli d'oro)
Liuk, skipper dell'Allegra2, con Angy L'Allegra2 e il suo equipaggio Cosa dovremmo fare allora noi dell'ALLEGRA2 (Liuk, Tigre, LbAlpino, Giaguaro, Lilla, Manni e Tyco), visto che la sorte ci ha assegnato l'inquietante numero velico 1713?   Ripensandoci oggi, ho il sottile sospetto che durante le strambate sotto spi (bellissimo e perfino un po' rosa), dobbiamo aver involontariamente introdotto qualche nuova e sconosciuta metodica di manovra, perché dopo alcuni giorni, il nostro skipper Liuk  chiederà delucidazioni in materia sul Forum di Velanet....sta a vedere che brevettiamo un nuovo metodo e finiamo sul Manuale dei Glènans? :-)
Non riesco invece a carpire nessuno dei segreti tattici del TALPODIR, sul quale Massimo ha riunito un equipaggio di prim'ordine e non solo per la simpatia: Strega, Jackie, Horn, Angela e Nino. Avrei voluto salutarli già in banchina ma la barca era ormeggiata di prua...
Mario MGM, skipper della Mary Ann Liuk, skipper dell'Allegra2 Massimo, skipper e armatore del Talpodir... Se è vero che la conoscenza reciproca non può che impreziosire ogni persona, rivolgo un pensiero di speciale gratitudine e sincera ammirazione ai nostri skipper, che si sono sempre distinti non solo per la conduzione valente e responsabile delle barche, ma anche per l'umanità e la profonda passione per il mare, manifesta anche nelle piccole cose della vita di bordo.
Trieste non avrebbe potuto accoglierci meglio, il sole estivo e il mare agitato appena da una brezza gentile e generosa, ci faranno trascorrere dei giorni indimenticabili.
L'atmosfera della BARCOLANA è sicuramente particolare, anche se simile in molti aspetti ad altre regate-evento che si svolgono durante l'anno nei mari italiani.
Elly divora la mozzarella :-) La prima sera in allegra compagnia sul Mary Ann La dolcissima e simpatica Angela Angy e Manni Nessun'altra barca ormeggiata nel porto però, è così affollata come la Mary Ann, quando ci ritroviamo tutti (ma proprio tutti) seduti fin sopra i winch per inaugurare il nostro incontro con le delicate e introvabili "mozzarelle doc" di Francesco Doc e la deliziosa pasta alla bottarga preparata da Nino (che non smette di baciarmi, ma tanto Angela, sai com'è...:-)
Non sono pochi gli sguardi che si posano curiosi sulla nostra compagnia e sulla barca, pericolosamente inclinata di poppa, mentre cantiamo allegramente accompagnati dalla mitica chitarra e la bella voce di Francesco (Nino, la prossima volta, porta anche il tuo sax!).
Qualche regatante di altri equipaggi cerca perfino di "imbucarsi" sulle nostre barche per dividere almeno un po' della nostra festosa amicizia.
Sotto il tendalino e sopravento al "toscano" del simpatico Davo rivedo con gioia gli amici che già conosco e ne incontro di nuovi, Alamar, Solemare e Neda che sono venuti a salutarci, pensando che se il prossimo anno la flottiglia crescesse ancora ci potremmo anche organizzare una mini Barcolana per conto nostro.
Abbiamo perfino la nostra divisa, con le felpe che Liuk ha fatto confezionare apposta per la Barcochat e quando camminiamo in gruppo sulla banchina del Marina San Giusto, sembriamo davvero un equipaggio di quelli "importanti".
Warm up nel Golfo di Trieste, sabato 13 ottobre 2001 Il warm up, anche se il vento risulta un po' troppo debole per sperimentare bene le manovre, è soprattutto l'occasione per verificare se tutto è a posto sulle barche. A parte la randa (rollata nell'albero...sigh) leggermente strappata, e qualcosa nel timone che cigola, la nostra barca è in buona forma, e comunque domani saliranno a bordo le altre nostre ultime armi segrete, Tyco e Manni.
Elly con la lista della spesa Angy e Francesco Doc spalmatori di Nutella Niente è lasciato al caso, nemmeno la cambusa, scientificamente organizzata da Elly e rimpinguata da una spedizione di gruppo presso l'unico supermercato che troviamo aperto e che le centinaia di regatanti presenti a Trieste stanno prendendo d'assalto.
Tra vasetti di Nutella, pasta e acqua minerale, più che un supermercato sembra anch'esso una enorme barca all'ormeggio, sulla quale camminano decine di prodieri, tailer, tattici, skipper, tutti coloratissimi e in pantaloncini, scarpe tecniche e cappellino con la visiera. Solo che in spalla, invece delle vele, portano cestini d'uva e casse di birra.
Alla sera di sabato gli equipaggi sono finalmente al completo, si dividono gli alloggi e si conforta chi l'alloggio in barca non ce l'ha (Tyco e Giaguaro) ma si appresta comunque a dormire in terraferma per essere puntuale alla partenza.
La regata degli Ufo nella notte La festa riserva tante sorprese: le regate notturne degli Ufo, con gli spettatori in banchina che seguono silenziosi le eleganti evoluzioni delle aerodinamiche barche, impegnate nel campo di regata proprio davanti al Marina San Giusto. Che emozione vedere le vele del Sono St'Ufo illuminate dalle luci di terra scivolare nel buio delle onde e allontanarsi...forza ragazzi, siamo tutti con voi!
Anche noi percorriamo l'affollatissima banchina, con gli stand e gli inevitabili acquisti dell'ultimo minuto. Infine i fuochi d'artificio. I primi segnali di luce accompagnati dai secchi scoppi dei petardi irrompono nel primo buio serale, esplodendo il loro colore nel cielo già illuminato dalla luna piena e dalle stelle. Nell'aria appena fresca dell'imminente bora, rimaniamo in silenzio, vicini nel pensiero e persi nei propri ricordi. Gli stand e le Rive affollatissime della Barcolana Fuochi d'artificio
La partenza della Barcolana , 14 ottobre 2001 Hall trimmer sail Finalmente arriva il giorno della Barcolana...1969 barche a vela che partiranno in varie classi per partecipare a una regata che è soprattutto una festa del mare. Occorre molta attenzione a navigare in queste condizioni; il vento di bora rinforza sui 25 nodi, alternando fredde raffiche a vuoti d'aria improvvisi.   Poco distante da noi un' imbarcazione con la randa allunata disalbera e il secco "crack" dell'albero che si spezza ci ricorda che occorre vigilare sui segni premonitori che trasformano il vento amico in pericoloso rischio.
Una barchina con le vele rosse spersa nell'azzurro Alla Barcolana c'è posto per tutti, imbarcazioni piccole, medie, grandi, monoscafi da competizioni internazionali ad alto livello e semplici barche da diporto per chi la vela la vive soprattutto come uno stile di vita. Non è tanto la gara che conta, ma il piacere di misurarsi con le condizioni del vento e del mare, mettendo alla prova le capacità della barca e dell'equipaggio per sfiorare le onde nel migliore dei modi.
Che importa se nemmeno dopo un'ora che siamo partiti e la prima boa è ancora lontana, vediamo giungere, in direzione opposta alla nostra, COMETA che sta terminando la regata e sembra volare sull'acqua? Cometa sta terminando la regata Goose & Gander e Tutta Trieste Goose & Gander
La prima boa della Barcolana 2001...chi riesce a vederla, nascosta com'è da tutte quelle barche? E' lì che ho scoperto che esiste un ruolo in barca che non conoscevo, il "parabordista-mezzomarinaista", nel quale Manni, Silvia, LbAlpino e Giaguaro si distinguono per il notevole impegno di interposizione.  La prima boa della Barcolana 2001 Tyco sull'Allegra2
Consiste in pratica nell'allontanare giusto quel piccolo migliaio di barche che stringono la tua da quattro lati, cercando di evitare lo scontro diretto e i danni alla chiglia, senza perdere la direzione della boa e soprattutto la calma.  E' qui che si misura la pazienza e l'abilità del marinaio, perché non sempre è il momento della "velocità" che impone di prendere le decisioni che condizionano il risultato di una gara, spesso è invece proprio quello della "lentezza", quando le vele sventano inesorabilmente e anche un piccolo refolo d'aria può farti avanzare o fermare del tutto. Jackie e Giaguaro (foto di repertorio)
Immagino che anche sul Mary Ann e il Talpodir constatino che occorrono molta agilità per correre su e giù per la tuga, molte dita di ricambio e una discreta capacità vocale per gridare "acqua" e soprattutto gentili inviti ad allontanarsi alle altre barche e magari qualche sonora parolaccia agli equipaggi che non brillano per correttezza. Certo se anche noi avessimo Davo che quando grida "acquaaa" convince a spostarsi anche le barche che hanno la precedenza.... La Mary Ann e il suo equipaggio nel primo bordo Davo, prodiere urlatore
"Non chi comincia ma quel che persevera"...la fatica è premiata: lo spazio del mare finalmente si apre e siamo di nuovo liberi, con il vento di bolina.
Mi alterno al genoa con Silvia, ma devo ammirare l'abilità di Giaguaro, che non perde mai la calma e mette a segno perfetto la vela ad ogni virata. Cerchiamo tra le barche il Sono st'Ufo, la Mary Ann e il Talpodir. Riusciamo a riconoscerle tra le altre vele mentre cerchiamo di guadagnare posizioni verso il traguardo finale.
LbAlpino, randista dell'Allegra2 Tyco, prodiere dell'Allegra2 con Hall Fortunatamente abbiamo un randista eccezionale, Lb Alpino, e il superprodiere Tyco che fa anche da tattico e ci permette di sfilare tra le numerose barche che tentano il rush finale, azzardando precedenze immaginarie. Chissà come mai se si sposta Manni da un lato all'altro dello scafo non succede molto, mentre se mi sposto io la barca si assesta...Mah?
Elly, tailer della Mary Ann, con Hall al timone MGM, Hall, Francesco e Pam "pronti a virare!" La Mary Ann al cancello finale della Barcolana 2001 La Mary Ann è costretta a modificare la sua rotta a causa di una collisione tra due barche, perdendo acqua preziosa e la posizione avanzata che aveva conquistato.
C'è una strana magia sotto le ali della Nike del Faro...le nostre quattro barche si ritrovano all'improvviso, vicine alla linea del traguardo, separate solo da pochi altri scafi, come se un'unica raffica amica le avesse sospinte per diverse direzioni in un'unico punto sul mare, così come pochi giorni fa abbiamo attraversato l'intera penisola per ritrovarci assieme.
Un paio di virate ed eccoci quasi paralleli a scambiarci saluti festosi. Il segnale sonoro ci coglie di sorpresa. E' già finita, peccato.
Questa sera possiamo compiutamente festeggiare l'incontro e la regata, stretti stretti, come le quasi mille barche alla prima boa, in una bella pizzeria. Il mal di terra ci terrà compagnia forse ancora per qualche giorno, il ricordo dei bei momenti trascorsi assieme durerà per molti anni. Elly LbAlpino Isabella Lilla e Liuk
Domattina faremo ancora colazione tutti assieme, dividendo i biscotti e l'aroma amico del caffè.
Isabella in regata Non voglio raccontare i saluti di commiato e il ritorno.

Non ci siamo ancora salutati, siamo ancora tutti nel pozzetto di una barca a chiacchierare e cantare insieme, stiamo ancora guardando se le vele sono a segno e la prua va nella direzione giusta.

Tramonto sul Marina San Giusto di Trieste Scende la sera nel porto (Lilla) C'è un ristorante nel Golfo di Trieste, ma non cercatelo nello stradario della città.

 

Ci siamo incontrati come se non ci vedessimo da un giorno appena. E' la magia del parlarsi senza vedersi in volto, riuscendo tuttavia a conoscersi, a volte anche meglio di come potrebbe accadere nella vita reale di tutti i giorni.
Per questo e altri motivi forse al 45° 40, 46 N e 13°44,17 E* si trova un' "'isola che non c'è", un punto stimato sull'acqua e nel cuore che solo gli amici possono trovare ancora per animarlo di vita e allegria.

 

gran%20pavese.gif (32977 byte)      Lilla

* (punto stimato da Hall)    

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