Mantenere una barca, anche piccola, ha costi sempre più proibitivi e molti si lamentano dell'esosità, al limite della speculazione, di ormeggiatori e rimessaggi. Mi consolo pensando che per mantenere la mia barchetta tutto l'anno spendo comunque meno di quanto spenderei per un ombrellone per l'estate a Forte dei Marmi o a Santa Margherita. E credo che non si possa neppure discutere quale sia tra i due il modo migliore di spender soldi! Francamente non me la sento neppure di affibbiare tout court, come molti fanno, l'appelletivo di speculatori a chi mi tiene la barca a secco d'inverno e alla boa d'estate: hanno sicuramente i loro costi, praticano i prezzi correnti sul mercato e ... hanno anche loro una famiglia da mantenere. Nè me la sento mi dare facilmente addosso, come fanno tutti, al "sistema Italia". Qualche anno fa ho passato l'estate in Irlanda: grande cultura marinara, tante belle barche e tanti marina, ma anche lì (nel pieno boom economico della "Tigre Celtica") la barca era considerata cosa da ricchi o da poveri matti. Stesso discorso vale (per quanto ho potuto occasionalmente vedere) per l'Inghilterra e la Germania. In realtà l'unico grande paese europeo dove si è sviluppato un sistema amico della nautica per tutti è probabilmente la Francia. Occorrerebbe cercare di capire seriamente come è stato possibile per loro raggiungere questo risultato. In parte, secondo me, perchè lì hanno costruito molti porti turistici, aumentando l'offerta. Da noi, ogni volta che si prova a costruire un marina si deve fare i conti con con forti obiezioni ambientaliste (in molti, ma non in tutti, casi giustificate). Poi è ovvio che anch'io sarei felice di poter pagare meno per godermi la mia barchetta (e non dover essere sempre così evasivo sul tema quando ne parlo con mia moglie!).
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