Approfondimenti: I diversi tipi di armamento sugli skiff Fonte: Merricks/Walker - "High Performance Racing" - Ed. Fenhurst Books
Crocette singole (utilizzate sulla maggior parte delle derive con un trapezio e spi a 7/8 d’albero)
  • L' angolazione delle crocette è la regolazione principale per controllare la flessione dell’albero. Portare le crocette all’indietro darà una maggiore flessione all’albero e viceversa.

  • La lunghezza delle crocette controlla la flessione laterale dell’albero. Crocette più lunghe aumentano la rigidità laterale dell’albero, accorciare le crocette diminuisce il supporto all’albero e ne permette la flessione sopravento (aprendo la balumina e scaricando potenza). Una flessione indesiderata dell’albero causata da crocette troppo corte può avvenire sottovento (per effetto della forza del vento) ma anche sopravvento (con vento debole e doppio trapezio o prodiere particolamente pesante).

  • Le sartie principali e la drizza del fiocco determinano la preflessione e la tensione dell’armamento.

  • La drizza del fiocco regola la tensione dell’armamento, la preflessione e la forma della balumina del fiocco.

  • I morrisons messi in tensione forzano la preflessione verso prua/ poppa dell’albero, sono essenziali sulle derive più grandi (per esempio sul Laser 5000) per supportare lateralmente l’albero ed impedirne l’inversione sottovento.

  • Le sartie basse raddrizzano e rinforzano la parte bassa dell’albero e la supportano lateralmente, si fanno carico della maggior parte della forza esercitata dal vang o dallo gnav.

  • In alternativa il montante (preferito da alcuni progettisti di International 14 perché non irrigidisce lateralmente la parte bassa dell’albero come farebbero le sartie basse e permette pertanto una flessione laterale dell’albero in condizioni di vento forte) controlla la flessione prua/poppa della parte bassa dell’albero . Il montante è una regolazione particolarmente potente per dare pretensione all’albero in condizioni di poco vento o per scaricare potenza dalla randa con vento difficile.

  • Le mastre, comunissime nelle derive (come nei 420/470) servono a regolare la flessione prua/poppa della parte bassa dell’albero. Con molte mastre il piede dell'albero è bloccato a prua e può flettere longitudinalmente solo nella parte alta, la vela dunque resta grassa in basso e magra in alto; viceversa senza mastre l'albero può flettere e smagrire la vela lungo tutta la sua altezza.

Doppie crocette (utilizzate sulla maggior parte delle derive con doppio trapezio e spi in testa d’albero)
  • Lunghezza ed angolazione delle crocette operano nello stesso modo che in un armamento a crocette singole eccetto per il fatto che sono solo una parte di un armamento più complesso e pertanto esercitano un effetto più contenuto.

  • Sartie principali e drizza del fiocco funzionano anch'esse con le stesse regole viste in precedenza. Su skiff a doppio trapezio bisogna prestare particolare attenzione nel mantenere una tensione dell’armamento sufficiente ad impedire che in caso di vento forte le sartie sopravento risultino particolarmente allentate e l’albero ceda sopravvento.

  • Le sartie alte possono essere indipendenti dalle crocette basse oppure possono passare per le stesse (all'estremità o verso il centro) prima di scendere ed essere fissate al pozzetto o alla base dell’albero. Mettere in tensione le sartie alte porterà sempre ad una preflessione della parte alta dell’albero verso poppa con un corrispondente effetto di supporto laterale. Se passano attraverso le crocette basse e in particolare se vanno a fissarsi al piede d’albero la loro messa in tensione prefletterà l’intero albero e lo renderà tutto più resistente alle forze laterali.

  • Mastre, montante e sartie basse, operano tutte con le stesse modalità viste per l’armamento a crocette singole ma il loro effetto è strettamente limitato alla parte bassa dell’albero. Fate particolare attenzione a non invertire la flessione della parte bassa dell’albero a causa di troppe mastre.

Sugli skiff con doppio trapezio (o anche a trapezio singolo ma con un prodiere particolarmente pesante) il peso dell'equipaggio può determinare una flessione laterale dell'albero. In questo caso può essere utile trovare il punto corretto di attacco dei cavi del trapezio, abbassare il punto di mura dei cavi può rinforzare ulteriormente l'albero.

Armamento a tre ordini di crocette (tipico dei 18 piedi) Essenzialmente lo stesso funzionamento dell’armamento a due ordini di crocette eccettuato il fatto che raddoppia le crocette alte motivate dalle dimensioni dell’albero e dal carico derivante dall'enorme spinnaker in testa d’albero. Questo tipo di armamento ha un’eccellente risposta alle raffiche dovuta al terminale in fibra di vetro ed all’assoluta indipendenza tra sartie alte e sartie basse.
Armamento a crocette singole su piccoli cabinati Simile a quello adottato sulle derive ma adattato ad alberi molto più forti e rigidi. Richiede molta meno preflessione per sostenere il carico dello spinnaker che viene ammortizzato direttamente da un paterazzo (utilizzato anche per preflettere l’albero e scaricare potenza). La flessione dell’albero è controllata anche dalle sartie basse che una volta messe in tensione irrigidiscono l’albero in entrambi i sensi. La lunghezza dello strallo determina la gamma di flessioni dell’albero mentre le crocette sono utilizzate per controllare la forma della balumina delle vele e, molto semplicemente, per tenere su l’albero.
Prevenire la rottura dell'albero

Uno skiff sollecita l'albero molto più di qualsiasi altra deriva sia perchè la superfice velica è molto maggiore sia per l'utilizzo di trapezi (doppi o tripli). Quando il vento è particolarmente forte contrastare le flessioni laterali dell'albero diventa una delle preoccupazioni principali dell'equipaggio.

La flessione sottovento è tipica quando si naviga sotto spinnaker e diventa particolarmente pericolosa se si permette all'imbarcazione di mettere la prua in acqua (nose-diving). Le soluzioni per contrastare questa tendenza sono diverse, fondamentalmente si deve dare più rake (agendo sulle crocette, cazzando cunningham e vang). Il nose-diving deve essere contrastato spostando i pesi a poppa e, se serve, lascando lo spi quando si "sente" che la prua vuole tuffarsi.

A volte l'albero si flette sopravento (di bolina, con onda formata, su imbarcazioni a doppio trapezio): bisogna mettere in tensione tutto l'armamento (le sartie sopravento non devono in nessuna condizione essere allentate!), se serve può esser utile allungare le crocette.

Infine fate attenzione alle scuffie in acque basse che possono portare alla rottura dell'albero. Se scuffiate vicino a riva dovete bloccare l'inversione della barca saltando sulla deriva il prima possibile.

Il boma

Dopo aver parlato in dettagli dell'albero trattare del boma è semplice: dev'essere il più leggero possibile purchè non si fletta o rompa. Carbonio ed alluminio sono i materiali utlizzati. Allcune classi fissano delle regole rigide anche su materiali e sezioni del boma. Se le regole di classe lo permettono può essere interessante "affilare" l'estremità del boma: oltre ad alleggerirlo questo rende meno probabile che con la barca molto sbandata il boma si immerga in acqua e provochi una scuffia.

Prestate particolare attenzione al golfare del vang: deve essere decisamente robusto e ripartire il carico su una superficie più ampia possibile in quanto questo è il principale punto di usura di un boma. Infine, per quanto concerne il tesabase la cosa più importante è verificare che scorra bene e non generi troppe frizioni.

Centrare il boma Mantenere il boma più vicino possibile alla mezzeria della barca ha un effetto primario sull’angolo di bolina e più in generale sulle performance quando si risale il vento. Se avete un’imbarcazione con un arco rigido in metallo (come sui Boss) potete fare ben poco per intervenire sulla centratura ma se sulla vostra barca sono armati degli stroppi dovete fare in modo che il sistema mantenga la randa più centrata possibile con qualsiasi preflessione dell’albero. Con degli stroppi troppo corti in particolare il boma tende ad andare sopravvento e vi costringe ad aprire molto la balumina per tenerlo al centro. Controllate infine sempre che gli stroppi siano di uguale lunghezza. Se le regole di classe lo permettono vale la pena giocarsi un carrello da utilizzare in bolina per portare sopravvento gli stroppi ed avere così il boma perfettamente centrato (meglio che il sistema sia autosbloccante in virata così da non aggiungere complessità alle manovre).
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