Il manuale di Skiffsailing

Introduzione agli skiff

Ascoltare il suono provocato dalle vibrazioni dello scafo durante una planata al lasco, sentire le terrazze decollare sotto i piedi nelle raffiche di bolina, sperimentare la forza che strappa il prodiere verso prua al traverso sotto spi... mettere piede su uno skiff significa salire su motori acrobatici, sovrainvelati, volanti che in condizioni ottimali toccano facilmente velocità di 20 nodi...

All'inizio mettete pure in conto molto scuffie e diverse ore in acqua ma ne vale la pena! Con gli skiff ci si diverte e si rientra felici ed eccitati anche da principianti, con poco vento e dopo una semplice (ma estenuante) uscita di un'ora.

Poi, una volta apprese le basi della conduzione di uno skiff, si comincia ad interessarsi alla teoria, a cercare la velocità, a perfezionare le manovre per trovare quell'efficacia che dà più gusto alle uscite.

Infine si decide che è arrivato il momento di confrontarsi con altri velisti: pochissimi sport offrono la varietà di sfide proposta da una regata. All'inizio sembrerà impossibile anche solo arrivare in vista dei primi ma non scoraggiatevi! I progressi in queste classi sono estremamente rapidi se la passione vi porterà a leggere, osservare, ascoltare e provare in prima persona.

Il manuale di Skiffailing

La numerosità delle variabili che intervengono nella condotta di uno skiff fa si che qualsiasi teoria resti largamente insufficiente, le conoscenze maturate sul campo restano insostituibili, anche con l'aiuto della scienza trarre il meglio dalla propria barca rimane un'arte.

Partendo da questo presupposto abbiamo comunque deciso di riassumere le informazioni che abbiamo raccolto da diverse fonti e creare un manuale per velisti di livello intermedio. In questi appunti il velista potrà trovare una serie di informazioni che lo aiuteranno a comprendere ed a sfruttare al meglio le raffinatezze dei progettisti, dei cantieri e dei regatanti per perfezionare la conduzione della sua barca. Questo lavoro vuole risultare interessante non solo per chi si avvicina alle nuove classi ma anche per tutti coloro che vogliono migliorare le loro prestazioni sulle derive tradizionali.

Andare a vela è un gran divertimento e procura grandi soddisfazioni, ci auguriamo che ogni lettore possa trovare in questo manuale un aiuto che lo porti a migliorarsi fin dalla prossima uscita. E allora... buona navigazione (virtuale), buon vento e... tenete la planata!

Crediti

Il manuale di Skiffsailing è costruito a partire da:

  • Esperienze personali, appunti da corsi di alcune scuole di vela (ricordiamo con piacere Velamare, GYC e Rarebird), chiaccherate ai bar dei circoli, scambi di impressioni prima, durante e dopo le regate;

  • Articoli di riviste, altri siti Internet (citiamo 49er Sailing, International Skiff Sailing, Ovington Boats e ne tralasciamo molti altri dai quali provengono gran parte delle immagini) e libri. Molte parti del manuale sono basate su quello che riteniamo di gran lunga il miglior libro sull'argomento: "High Performance Racing" nel quale John Merricks e Jan Walker, due grandi velisti inglesi, raccontano il loro passaggio dalle derive tradizionali agli skiff. Il libro è edito da Fenhurst Books e purtroppo non ne esiste traduzione italiana.

  • Ultimi ma certo molto importanti sono i commenti, le aggiunte, le precisazioni, le correzioni e le esperienze raccontate dai visitatori del sito. Skiffsailing è aperto ai contributi di tutti e vuole essere il più possibile interattivo: continuate a scriverci ed aiutateci ad avere un lavoro sempre corretto ed aggiornato.

Nella ristesura del manuale abbiamo prestato particolare attenzione alla citazione (diretta o indiretta) delle fonti dove lo abbiamo ritenuto corretto e necessario. Ci scusiamo per eventuali mancanze che vi invitiamo fin d'ora a segnalarci per la correzione.

La struttura

Il manuale è composto da tre parti principali ciascuna delle quali si divide a sua volta in capitoli.

Abbiamo deciso di privilegiare una lettura scorrevole sacrificando il dettaglio, alcune spiegazioni e l'estrema precisione teorica. Tutti questi approfondimenti sono contenuti nei frequenti richiami alle PagineGialle di SkiffSailing.

A terra

E' la prima parte del manuale, idealmente racconta di quattro chiacchere sorseggiando un aperitivo al bar del circolo velico. Ogni tanto si permette di fare una capatina alle lezioni teoriche di un corso di derive di una scuola di vela e qualche volta mette il naso addirittura nelle aule universitarie per seguire corsi di fisica o ingegneria navale (capendone molto poco per la verità...)

Gli skiff

Le elevate prestazioni assicurate dalla nuova generazione di skiff richiedono nuove capacità e nuove tecniche. La chiave per comprendere i cambiamenti è rappresentata dallo sviluppo di nuove imbarcazioni più veloci, leggere e divertenti, discendenti dall’enorme successo incontrato dagli International 14 australiani che hanno imposto all’attenzione del mondo velico i doppi trapezi e gli enormi spinnaker asimmetrici armati in testa d’albero e su un bompresso retrattile...

Lo scafo e le attrezzature

Cercheremo di descrivere molto sinteticamente degli skiff più diffusi (Laser 4000 ed Iso), ci atterremo alle cose più semplici, diversi dettagli che possono variare a seconda della barca utilizzata sono consultabili nelle PagineGialle. Gran parte degli skiff sono comunque soggetti a rigide regole di classe che lasciano poche opportunità per variare attrezzature e regolazioni.

Il vento e le vele

Comprendere correttamente la teoria del vento apparente è la chiave per padroneggiare uno skiff, soprattutto alle andature portanti. E' in base al vento apparente che devono essere effettuate tutte le regolazioni ed il vento apparente varia in relazione alla velocità della barca. Il concetto è ben noto ai surfer o agli appassionati di catamarani, è la teoria della relatività applicata alla vela: il vento che ricevete dipende dalle condizioni che voi stessi generate, dalla vostra rotta e dalla vostra velocità: sugli skiff con vento teso e con buona velocità si può navigare con regolazioni da bolina anche fino a quello che su un'altra imbarcazione sarebbe un al gran lasco!

In acqua!

Se si vuole imparare ad andare in barca a vela è buona norma, almeno all'inizio, tener poco conto della teoria. La prima cosa da fare è procurarsi una barca, armarla e partire! Nella seconda parte ci siamo procurati una barca (quella di un amico, una affittata da una scuola di vela, la nostra appena comprata di seconda mano...) e ci apprestiamo e partire!

Procedendo nell'apprendimento, a seconda delle circostanze, si colmano lacune, si chiariscono dettagli ed appaiono difficoltà nuove. Una manovra può essere compresa e padroneggiata rapidamente una volta per tutte mentre un'altra necessiterà di grande pazienza. Quello che è importante è mantenere intatta la predisposizione a provare, sperimentare, fare numerosi errori per comprendere come ottenere il meglio dalla propria barca ed andare più veloci.

La seconda parte del manuale di Skiffsailing si divide in diverse sezioni: l'organizzazione della barca a terra, le andature e le manovre risalendo il vento, le andature portanti con tutte le peculiarità degli skiff (lo spi asimmetrico, la planata, le manovre).

Le regolazioni a terra

La parte intitolata "In Acqua" comincia... a terra! La barca è ancora sul suo carrello d’alaggio e dobbiamo armarla al meglio mentre ci prepariamo per scendere in acqua. Gli approfondimenti più teorici sono contenuti nei frequenti richiami alle PagineGialle.

Risalire il vento

Finalmente siamo scesi in acqua! Siamo nello specchio davanti al nostro circolo ed in queste uscite procederemo avanti e indietro nel vento per migliorare rapidamente le nostre conoscenze, ricercare l'assetto ottimale e la massima velocità. Cominciamo tirando un lungo bordo di bolina...

Nelle regate il bordo di bolina crea spesso delle distanze importanti tra barche dello stesso tipo senza ragioni apparenti: la finezza nella regolazione delle vele e nelle manovre determina pesantemente il rendimento dell'imbarcazione. Per bolinare bene bisogna affidarsi all'istinto e ricercare sempre l'andatura alla quale si sente meglio la presenza del vento, la barca si mantiene spigliata e potente e si riesce ad andare più veloci.

Lo spi asimmetrico

Alle andature portanti uno skiff diventa velocissimo quando issa lo spinnaker. E' fondamentale saper manovrare bene lo spi, a questa velocità e con questi carichi aereodinamici ogni errore è punito severamente. L'asimmetrico ha decisamente modificato la tecnica di navigazione nelle andature portanti, per ottenere il massimo da questa vela dobbiamo comprendere come funziona, la sua forma e le sue prestazioni in modo da trovarne la regolazione ottimale, la tecnica di impiego e di strambata e il range di utilizzo

Il bordi di lasco e la planata

La differenza tra gli skiff e le derive tradizionali è esaltata alle andature portanti. Gli enormi spi asimmetrici e i nuovi scafi larghi e leggeri favoriscono la planata e cambiano completamente le regole del gioco. Quando si poggia per portarsi al lasco la velocità di uno skiff aumenta in modo spettacolare! Il vento di velocità aumenta enormemente e quindi si lasca molto poco. L'equipaggo deve immediatamente arretrare per compensare l'enorme aumento della forza aereodinamica (abbiamo issato uno spi gigante!) che tende a fare immergere la prua. Quando si poggia ancora bisogna lascare le vele per mantenere uno scorrimento regolare dei flussi... E' possibile viaggiare in questo modo fino quasi al fil di ruota a condizione di mantenersi sempre in equilibrio alla massima velocità.

In regata

Ora abbiamo perfezionato le nostre conoscenze, sappiamo gestire bene la barca che naviga al meglio e ci sembra veloce. E' giunto il momento di dare sfogo all'agonismo e confrontarsi con altri equipaggi per divertirci e progredire ancora nelle nostre conoscenze.

La terza parte del manuale è dedicata a velisti con una preparazione già di buon livello e riguarda in particolare il perfezionamento delle conoscenze necessario per affrontare le regate con qualche probabilità di successo. Questa parte è fondamentalmente basata sul già citato libro "High Performance Racing" di John Merricks e Ian Walker.

Allenamento

Qual'è il miglior metodo per apprendere e migliorare le proprie prestazioni? Di solito si cerca un buon allenatore ma in barca non è proprio così. Un'istruttore o una scuola sono senza dubbio un punto di partenza fondamentale ma non tarderete a capire che su una deriva le variabili sono infinite e che molte risposte bisogna trovarle da soli...

Strategia di regata

Gli anni ‘90 hanno portato grandi cambiamenti nel mondo delle derive sia dal punto di vista del disegno delle imbarcazioni che da quello della definizione dei percorsi di regata. Le elevate prestazioni assicurate dalla nuova generazione di skiff ed i nuovi percorsi di regata più brevi e più tecnici richiedono nuove capacità, nuove tecniche e nuove strategie. Il capitolo è ricco di consigli per affrontare un'affollata regata di skiff. Nelle PagineGialle vengono presentati sinteticamente i diversi percorsi di regata.

Tattiche in regata

Andare a vela, disputare (e vincere) regate è un gran divertimento e procura molte soddisfazioni. Festeggiamo la fine del corso lanciandoci in una vera e propria regata virtuale. John Merricks e Ian Walker sono i nostri compagni d'equipaggio ed istruttori d'eccezione.

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