Voglio condividere
con voi questi bellissimi itinerari nella laguna veneta. Li conosco molto bene
perché, fin da bambino, li ho girati in lungo e in largo, a remi, con un piccolo
barchino e poi in kayak e con un 470....prima che facessero lo scempio alle
bocche di porto con il Mose....L'articolo è tratto da un sito di possessori di
Arpege.
da un messaggio privato dell'amico "Miticoarpege"
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Ecco la mia proposta di navigazione in laguna:
Premessa: le entrate, ovvero le bocche di porto della laguna di Venezia sono
tre: Chioggia, Malamocco e Lido. Attualmente tutte sono interessate dai lavori
per il Mose e quindi la situazione è in costante mutamento: fare attenzione!!
Seconda premessa: l’estate è forse il periodo peggiore per navigare la laguna.
Si incroceranno lancioni turistici dovunque (fanno un’onda maledetta), barchini
con scalmanati che ti sfrecceranno a pochi centimetri, tanta tanta gente
ovunque.
Terza premessa: i canali di navigazioni sono delimitati dalle bricole e da pali
singoli (paline), possono essere in due file (destra e sinistra), in fila unica,
oppure da una fila di bricole o paline e la terra. Le bricole di norma sono
formate da quattro o cinque paline unite insieme da ferramenta. Quando inizia un
nuovo canale la prima bricola ha in centro un palo più alto (si chiama: dama)
Quarta premessa: le bricole delimitano il canale, ma conviene sempre stare in
centro ad esso e non vicino alle bricole, nelle curve conviene stare dalla parte
esterna. Le bricole che delimitano i canali non sono adatte all’ormeggio in
quanto sono poste proprio in prossimità della secca (zona che i veneziani
chiamano “gengiva”) e se la barca gira (magari per il cambio di marea) vai in
secca. Le paline che invece vedi vicino ad una riva servono per l’ormeggio.
Ovviamente ormeggiandoti su una palina i parabordi servono a poco (anche se
messi orizzontali), conviene quindi sistemare un paio di parabordi e poi mettere
tra essi e la palina una tavoletta di legno di circa 1 mt., quest’ultima
toccherà la palina, mentre i parabordi toccheranno la barca. Chiaro?
Ecco alcuni suggerimenti di itinerario: venendo da sud si entra dalle bocche di
porto di Chioggia, le due dighette che escono non sono molto alte, le vedrai
all’ultimo, e all’estremità esterna hanno due piccoli faretti, in canale tieniti
in centro e occhio alle navi. Alla fine ti troverai in uno slargo molto ampio
dove sicuramente troverai delle navi ancorate o ormeggiate a delle grosse boe.
Avrai sulla sinistra (ore 11) Chioggia, ancora più a sinistra (ore 9)
Sottomarina, al centro la laguna aperta e verso destra (ore 3) inizia il canale
che ti conduce a Pellestrina: la terra che hai sulla destra.
Chioggia merita una visita e un assaggio di frittomisto. Da visitare sicuramente
il mercato del pesce la mattina.
A Chioggia non consiglio l’ormeggio “spartano”, ma rivolgersi al marina sporting
di Chioggia (tel. 041400530) oppure a Sottomarina (isola vicina collegata a
Chioggia da un ponte, loc. balneare, la spiaggia la vedi a sinistra quando entri
dal porto). A Sottomarina puoi andare alla Darsena Mosella (041404993). Inoltre
è in fase di costruzione un nuovo marina, gli ormeggi sono già disponibili.
Quindi bella passeggiata per Chioggia, mercato, pescherecci ecc.
Il giorno seguente sicuramente consigliato è proseguire sempre dentro la laguna
costeggiando la lunga isola di Pellestrina. Passi quindi davanti l’uscita del
porto di Chioggia che lasci a dx e prosegui. Pellestrina a destra, bricole a
sinistra. Stai in centro. L’isola finisce alla bocca di porto di Malamocco. Da
li poi inizia l’isola del Lido di Venezia, ma andiamo con ordine. I due maggiori
centri dell’isola sono Pellestrina e San Piero in Volta. Sono proprio dei paesi
di pescatori, ma con alcune automobili e tanti motorini (e se a Chioggia
viaggiano senza casco, immaginati qui….). Punti “cospicui” la tratt. Da Nane che
si trova proprio alla fine dell’isola a S.Maria del mare, la tratt. Da Celeste a
Pellestrina (041967355-041967043 ch. mercoledì). Quest’ultima ha un piccolo
pontile con bricole proprio per gli avventori che arrivano in barca. Io ci ho
anche passato la notte dopo aver cenato.
Lungo tutta l’isola puoi trovare diversi posti per ormeggiarti, sia per il
giorno che per la notte, di fianco a qualche barcone da lavoro o peschereccio,
sulla banchina, su piccoli moletti che servono per permettere l’accosto delle
barche (uno vicino alla chiesa, un altro davanti alla caserma dei CC,) e la
discesa dei passeggeri ecc. Buttati e chiedi, ma ATTENZIONE: il canale è
percorso assiduamente da possenti lancioni per turisti. Sono motoscafoni in
ferro (i più famosi sono: Pirata, Celentano, Michelangelo) fatti malamente che
alzano un’onda micidiale. Soprattutto se c’è bassa marea fanno un disastro. Una
volta mi hanno divelto una bitta. Stare all’ancora è escluso in quanto il canale
è molto stretto.
Terminata l’isola di Pellestrina che ha dalla parte del mare un imponente
muraglia (da vedere), ti ritrovi all’interno della bocca di porto di Malamocco.
Anche qui uno slargo e forse qualche nave. A sinistra parte il grande Canale
delle Navi che serve alle petroliere per raggiungere Marghera. Alla larga. Su
per questo canale troveresti la piccola darsena di Fusina e quella del cantiere
Dalla Pietà: alla larga. Continuerai invece dritto.
Ora a destra hai l’isola del Lido e a sinistra le solite bricole
L’isola del Lido non offre nessuna attrattiva, soprattutto per un velista.
Potrai vedere sull’isola qualche piccola darsenetta, qualche ramo morto di rio
(canale) con alcune barche (anche a vela). Nulla di importante che ti possa
interessare.
Dopo il primo tratto che è molto largo, troverai un restringimento con un certo
numero di bricole e paline che potranno crearti confusione. Niente panico,
tieniti vicino (non troppo) alle paline di sinistra che curvano appunto verso sx
e poi dirigiti verso l’isola che hai davanti. E’ Poveglia, una delle tante isole
abbandonate con le vecchie costruzioni demolite dal tempo e dai vandali (da poco
sono iniziati i lavori di ristrutturazione). Se è una bella giornata o se è
festa troverai numerose barche, anche a vela alla fonda. E’ una tappa
conosciuta. Puoi avanzare, stando ora in centro (le bricole di sx ad un certo
punto non ci sono più), sin quasi alla fine dell’isola alla quale puoi starci
anche vicino (non troppo). L’isola ha davanti un altro piccolo isolotto e, tra
le due c’è un canale, non navigabile per i velisti. Puoi invece ancorarti
diciamo quando sei all’altezza di metà dell’isola in un fondo molto molto buon
tenitore. Qui puoi passare la notte tranquillamente, solo il sottofondo dei
rumori provenienti dal Lido (dove ci sono le automobili) ti disturberà. L’unico
vento che può darti fastidio è lo scirocco in quanto verso Sud hai un bel tratto
di laguna libera, non è che monti un granchè di onda, ma qualcosina si. Il fondo
comunque è buono e puoi star tranquillo anche in questo caso.
Tornando un attimo indietro, ti dicevo che dopo il primo tratto molto largo
trovavi un certo numero di bricole proprio nelle vicinanze di Poveglia. Ciò è
dovuto al fatto che da qui si dipartono tre canali: il primo, quello più a
destra (sempre facendo conto di provenire da Chioggia/Pellestrina), prosegue
costeggiando tutta l’isola del Lido, quindi terra a dx e bricole a sx., non è un
bel canale, molto stretto e senza attrazioni. Il secondo va verso sinistra ed è
quello che ti porta a Venezia e che poi ti descriverò, il terzo, ancora più a sx
è quello che raggiunge, dopo poco, Poveglia e che ti ho già raccontato. Tra
questi ultimi due c’è una zona, diciamo triangolare, di secca e quindi altre
bricole che la segnalano, ecco la confusione che potresti trovare.
Dopo Poveglia è d’obbligo percorrere il canale S. Spirito che ti consiglio di
prendere tornando prima verso il Lido (dove c’è la strettoia) e poi virare verso
sx per iniziare detto canale. Questo ti porterà a Venezia e durante il percorso
passerà vicino alle isole S. Spirito (secca sulla dx davanti l’isola), Sacca
Sessola, S. Clemente. Alla fine, in vista della bella e lunga isola della
Giudecca (da visitare) e della piccola e triste isola della Grazia (malattie
infettive) tieniti sulla destra (Canale dell’Orfano) e, raggiunto il bacino,
avrai varie possibilità. La piazza S. Marco e il suo bel bacino è sulla sx con
ancora più a sx l’isola di S. Giorgio. Prima possibilità: andare all’isola di S.
Giorgio dove la Compagnia della vela di Venezia ha la sua base nautica (la Sede
è invece a S. Marco). I posti sono pochi, ma facile che qualche socio sia in
ferie e quindi abbia lasciato il posto libero, per informazioni: sede
0415200884-Francesca, 0415289287-Darsena Grande-Damiano. L’isola di S. Giorgio
ha davanti a se, proprio in faccia alla Piazza S.Marco, una dighetta con due
belle torri in marmo bianco. I posti barca sono dietro la dighetta. E’ un posto
affascinante, ma il moto ondoso e il rumore dei vaporetti, motoscafi, taxi,
navi, traghetti, barche da lavoro ecc. si fa sentire eccome. Dall’isola con un
vaporetto (mezzo pubblico) raggiungi in un attimo S.Marco. Se c’è posto, senza
vista su S. Marco, ma molto più tranquillo: è la darsena Verde, sempre Comp.
Della Vela. E’ all’interno dell’isola a pochi passi dalla darsena principale
contornata dagli alberi, un gioiellino (se trovi e vai lì fatti dire bene come
fare per entrare, spiegartelo ora è difficile).
Altra possibilità: una volta terminato il canale dell’Orfano e raggiunto lo
slargo citato, davanti a te vedrai tanto verde: è la zona dei Giardini
(Biennale) e di Sant’Elena: aggirando verso dx questa zona (la devi tenere alla
tua sx) passerai davanti alla scuola militare navale Morosini (gran bandierone
dell’Italia, a terra vedrai J24 e derive varie), proseguendo ancora un po’
troverai sempre a sx la darsena del Diporto Velico Veneziano (tel. 0415231927 –
0415228728). E’ il posto più tranquillo per lasciare la barca e visitare la
città. Certo sei un po’ fuori dei normali e trafficati itinerari turistici, che
però potrai raggiungere sempre coi vaporetti. In più potrai vedere una delle
zone più vere di Venezia e cioè il sestiere di Castello. Vicinissimo c’è
l’arsenale. Unico neo, se starai lì spero non ti assegnino uno dei posti
centrali dove ristagna uno sgradevole odore di.. fogna, meglio quindi uno
periferico (sempre che non abbiano sistemato l’inconveniente).
Altri posti per lasciare la barca e visitare Venezia non ce ne sono se si
esclude la Giudecca doce esiste un ormeggio collegato ad un insieme di strutture
artigianali riguardanti la nautica (c’è anche il cantiere del famoso Crea,
plurivincitore della regata storica, che qui costruisce ancora barche
tradizionali.
A questo punto dirai: ma i posti liberi, sulle briccole ecc.
Certo, lasciata Venezia potrai dirigerti in vari luoghi: ne cito alcuni. BURANO:
molto bello, il traffico alla sera scema, posti attaccato a barche da lavoro, da
pesca, soprattutto nella parte Sud, dove potrai trovare anche la barca dei frati
che ti porteranno a visitare S. Francesco del deserto (sconsiglio di andarci con
la tua barca: pochi posti, pochissimo fondale), puoi poi andare a piedi a
Mazzorbo, (un’isola attaccata a Burano collegata con un ponte il legno); MURANO:
tanto traffico, poco posto, confusione, comunque qualcosa la puoi trovare,
sempre chiedendo a qualcuno perché i canali non sono larghi e potresti dar
fastidio;
SANT’ERASMO: l’isola più grande, gli orti dei veneziani, all’interno tutto
campi, un bel agriturismo (da Vignotto) comunque da percorrere tutta nel canale
della parte NW (canale Passaora) e, se vuoi, fermandoti qui e lì; TORCELLO:
obbligatorio andarci, il mio consiglio è raggiungerla la sera tardi (magari dopo
esser stato a Burano, lì vicino). Attento, devi andare nel canale che la aggira
da est: canale S. Antonio, e controllando il campanile della cattedrale, girare
a sx nel canaletto che ti porterà proprio dietro la basilica. Qui troverai una
parte della banchina restaurata da poco, dove potrai ormeggiarti (di sera perché
di giorno è strapiena di motoscafoni che sfornano giapponesi a tutte le ore). La
sera, dopo cena, passeggerai nei pressi della cattedrale e del battistero, forse
i monumenti più antichi di Venezia. La mattina potrai usufruire dei servizi
igienici supermoderni proprio li vicino.
Qui sei nel pieno della laguna Nord, ma non è finita. Il mio consiglio ora è
questo: lasci Burano e Torcello e ti dirigi verso Sud per il Canale di Burano,
verso la terraferma (Ca’Savio, Treporti ecc.) il canale è molto largo e
raggiungerai presto l’attracco di Treporti della navetta del servizio pubblico.
A fianco è aperto da poco un ormeggio (Marina Fiorita) A questo punto dirigiti a
sinistra. Un bel canale (S. Felice) largo a sufficienza per permetterti anche la
bolina ti conducerà proprio all’interno della laguna nord. S’insinua con larghe
curve con le sue belle bricole a sx e la terra a dx. Passerai vicino a delle
isole (S. Cristina, La Salina) In ogni momento ti puoi fermare ed ancorarti,
anche per la notte. In questo caso ti consiglio di portarti ben avanti dove
regnano gabbiani e granchi, troverai una specie di biforcazione con a sx una
parte più larga. Ecco questo è un bel posto (sempre se non soffri la
solitudine). C’è un capanno di pescatori e può essere che tu possa comprare da
questi qualche pesce di laguna (gò, siegoli, passarini….). In alternativa un
altro posto tranquillo per una notte alla fonda è dentro al Canale Gaggian che
si diparte sulla sx poco dopo l’inizio del S. Felice.
Potresti aver trascorso già 5 o 6 giorni e per tornare ti consiglio di ritornare
sulla tua scia sino all’imbarcadero di Treporti e proseguire, questa volta,
dritto. A sinistra avrai il litorale del Cavallino, a dx niente bricole, il
canale è largo, ma non troppo, attento, ancora più a destra l’isola di
Sant’Erasmo che abbiamo visto prima, ma dal litorale opposto. Alla fine di
questo Canale virando verso sinistra andrai verso il mare uscendo dalla bocca di
porto del Lido, In questa zona sono in corso grandiosi lavori per il Mose e
quindi attento alle piattaforme e quant’altro che al momento non posso dirti
perché si spostano di giorno in giorno. Al centro è stata addirittura costruita
una nuova isola.
Uscendo dal porto di Lido dietro al faro di destra (S. Nicolò) potrebbero
esserci barche all’ancora. E’ un posto classico per il bagnetto dei navigatori
veneziani. Sugli scogli crescono delle cozze prelibate, un tuffo è d’obbligo. Se
il tempo lo permette puoi anche passare la notte (un po’ di risacca dal mare
aperto) prima di partire l’indomani costeggiando, questa volta dalla parte del
mare, l’isola del Lido, poi quella di Pellestrina e, superato il Porto di
Chioggia, proseguire verso Sud.
Se vuoi interrompere la navigazione puoi entrare nella bocca di Malamocco,
(anche qui attenzione per i lavori), e per trascorrere una notte puoi metterti o
dentro al porto a sinistra dove c’è una specie di dighetta semisommersa che
forma, con una spiaggetta una piccola insenatura (il posto è bello però qui navi
in transito giorno e notte) oppure vicino all’ottagono degli Alberoni che trovi
a destra dentro al porto, oppure, meglio ancora, e vale anche per l’itinerario
di andata: lasciare l’ottagono Alberoni a dx e proseguire per il canale Fisolo
(poche bricole messe qui e lì, ma buon fondale) sino all’isola Fisolo. Qui
starai in pace nel bel mezzo della laguna Sud, sarai sicuramente solo tu e
l’isolotto dove non c’è niente.
Prima di lasciarti altri due posticini: sono ambedue nella zona dell’isola di S.
Erasmo, quindi fuori la cartina: il primo è proprio sulla punta S dell’isola, lì
ci sono due cose: la Torre Massimiliano, appena restaurata, si tratta di una
torre-fortino voluta da Massimiliano d’Austria e l’osteria Tedeschi. In quest’ultima
troverai un po’ di frittura, fagioli, patatine e roba così fatta dai proprietari
vecchi. Te la mangi su uno spiazzo sotto gli alberi con i piedi sulla sabbia o
sulla piccola spiaggetta dove ci saranno certamente tanti barchini di veneziani.
Se invece vai dai proprietari giovani potrai mangiare la pizza (ma il posto
sostiene meglio il primo menù). Per l’attracco potrai sfruttare un piccolo
muretto poco più avanti appena rifatto, ci sono un paio di metri d’acqua.
L’altro posto è invece di fronte la punta W di S.Erasmo. Proprio di fronte, a
Nord, c’è un’isola che andrebbe visitata, si tratta del Lazzaretto Novo (un
posto gestito da Archeoclub –chiedere di Gerolamo Fazzini) dove sono state
riportate alla luce tutte le fasi della storia della Serenissima, dall’epoca
pre-repubblica all’epoca del dominio austriaco. C’è un molo per l’attracco dei
vaporetti ed alcune paline con un piccolo pontile, poco fondo però. Informati se
è aperto (sono volontari, a volte potrebbe non esserci nessuno. In questo caso
non scendere, ci sono i cani) perché una visita guidata è consigliata. Lì vicino
c’è un posto per dormire alla fonda che è uno spettacolo. Si tratta del canale
Tresso, lo imbocchi subito dopo il Lazzaretto Novo sulla sinistra (cioè
guardando il molo del Lazzaretto è sulla destra dopo poco). E’ un canaletto
strettino, tu ti metterai dopo la gran curva che fa sulla destra in un paio di
metri d’acqua. Qui non ti sposta nessuno, nemmeno la tromba d’aria. Facile che
la mattina tu sia svegliato dallo sciacquio che fanno i remi dei vogatori delle
barche tradizionali veneziane. Lo sguardo spazierà sopra le barene e potrai
identificare i vari campanili delle isole.
E qui ho finito.
Aggiungo un'ultima cosa: chiedimi tutto, ma non un posto dove mangiare bene e
spendere poco a Venezia.
Miticoarpege - fine
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di Cesco