RACCONTI - I° RADUNO

 

Giornata invernale, ventosa ma soleggiata.

Esco presto da casa, molto inusuale per me scappare via il sabato mattina, è l’unico giorno in cui mi posso dedicare totalmente ai miei bambini. Questo un po’ mi rende triste, sarei voluto stare con loro come faccio sempre, ma è pur vero che voglio dedicare una giornata tutta per me, e dare libero sfogo alle mie passioni.

Dopo aver visitato un paio di grandi magazzini ed aver approfittato degli ultimi scampoli dei saldi stagionali (non ero riuscito a farlo prima) faccio rotta per Fiumara, il luogo dell’incontro.

Arrivo puntuale alle 13.00.

Il rimessaggio è cosi’ grande che mi pare quasi deserto, ci sono barche ovunque, in secca ed in banchina, sembrano accatastate una sopra l’altra. Questo posto non me lo ricordavo cosi’ affollato… sono pero’ tutte barche grandi, le piccole sembrano assenti.

Scopriro’ dopo, dai racconti di Luca e Pino, che la popolazione di barche a Fiumara negli ultimi anni è cresciuta a dismisura, probabilmente è l’effetto della crisi economica, molti sono fuggiti dai marina piu’ costosi e si sono rifugiati qui. La cosa triste pero’ è che nessuno vuole piu’ tenere barche della grandezza del Piviere. Con la defiscalizzazione della nautica il mercato ha richiesto barche piu’ grandi, a partire dagli 11-12 metri in su. Qui l’ormeggio si paga a metro e tra un dodici metri e due Pivieri l’unica differenza è che con due Pivieri si lavora il doppio…per questo non li vogliono.

Mi avvio a piedi sulla banchina passando in rassegna le barche in acqua che lentamente dondolano sotto questo sole accecante. Da lontano scorgo la figura di Gabriele, l’unico che conosco di persona, che mi fa un cenno con il braccio…

Sento che dice: <questo è Luigi.> Mi avvicino e faccio la conoscenza con i primi Pivieristi di questo raduno di febbraio: Pino, Italo e Matteo, il figlio di Italo, che ha l’età di mio figlio Bernardo. Per la prima volta, penso, il sodalizio telematico diventa…reale!

Pino è un fiume in piena, ha un’esperienza ventennale di vela, di crociere, di posti visitati e visti, di Pivieri, di aneddoti di tutti i tipi, di personaggi di questo ambiente un po’ “bohemien“ che è la foce del Tevere a Fiumara Grande.

Ci racconta un sacco di cose che non sapevo, tra cui il fatto che anticamente Fiumara era l’unica foce del Tevere e che Fiumicino fu fatta scavare solo nel cinquecento da papa Sisto IV. Oppure il fatto che piu’ avanti, all’altezza degli attuali cantieri Canados, nei primi anni trenta c’era una base di idrovolanti, quelli di Italo Balbo e delle trasvolate atlantiche, che da qui facevano linea fissa con Cagliari, Orbetello, Venezia, Milano…

Pino snocciola racconti suggestivi del suo vissuto, fatto di una nautica piu’ povera e genuina, di storiche veleggiate, di un mondo di gentiluomini che non esiste piu’, alternandoli ad aneddoti recentissimi sulle sue avventure informatiche…Incredibilmente scopro che Pino è più avanti di me anche tecnologicamente. Io, ad esempio, non ho mai capito perché non riesco mai ad aggiudicarmi un’asta su ebay, e Pino ci racconta che si è comprato un software che, a 4 secondi dalla scadenza dell’asta, rilancia per suo conto aggiudicandosi l’asta!!

Pino è quello che si direbbe un Pivierista “D.O.C.”, amante del Piviere, di quello che il Piviere gli ha regalato negli anni, e di quello che il Piviere gli sta regalando in questa nuova avventura insieme ad Italo.

E’ talmente amante di questa barca che sta pensando di realizzare, a partire dalle linee d’acqua dei disegni disponibili sul sito, un modellino del Piviere a mezzo scafo, di quelli che si appendono al muro. Anzi, di piu’, se possibile vuole realizzare uno stampo, in modo che ognuno possa avere il suo Piviere al muro, chi rosso, chi bianco chi bicolore…

Italo invece è un tipo silenzioso, ma non meno carismatico. Si è avvicinato alla vela con la dovuta deferenza di chi vuole imparare, cominciando pero’ dalla gavetta. Si è affidato completamente al suo amico di vecchia data che lo ha ben consigliato di cominciare dall’ABC, ovvero dal Piviere: il piu’ piccolo ma allo stesso tempo il piu’ grande degli uccelli d’alto mare!!

Italo è il tipo di Pivierista che vuole iniziare col piede giusto, a piccole dosi, ed inoltre il tipo di Pivierista che vuole vivere questa esperienza con la complicità di suo figlio, di sua moglie. Come lo capisco!! Mi sento molto vicino al suo modo di sentire…

Lasciamo la banchina per avviarci verso il ristorante dove Pino, il vero organizzatore di questa giornata, ha prenotato un tavolo.

Ci viene incontro Luca, l’armatore di “Emy”, un bellissimo Piviere 660 ora di stanza al Trasimeno.

Anche Luca è un fiume in piena, parla velocemente, un fuoco di fila di parole: alterna, nel piu’ autentico spirito romano, una frase seria ad una battuta…ed anche quelle che suonano serie in realtà hanno una marcata ironia...

Ascoltarlo è molto gradevole e siamo tutti rapiti dai sui racconti coloriti sul suo approccio al misterioso mondo delle barche a vela cabinate. Mi spiace solo venire a sapere che il precedente armatore di Emy, che io conosco personalmente, non si è comportato con lui, come avrebbe dovuto, con la dovuta correttezza.

Luca è il tipo di Pivierista giovane, entusiasta, senza figli (almeno cosi’ ho percepito), che vuole fare esperienza insieme alla sua compagna, che vuole imparare e magari traguardare al piu’ presto una barca piu’ grande…

Luca è “tecnologico”, ha attrezzato il suo Piviere con tutti i confort del mondo moderno: TV color, riscaldamento con termostato fisso a 20 gradi, inverter per avere sempre la 220Volts a bordo, due batterie da 80 e 60 ampere…Facciamo una battuta e gli chiediamo se ha anche la lavatrice e l’asciugatrice <No, perchè l’impianto non tiene..>.

Se non lo vedessi di persona, questo ragazzo romano, potresti pensare che sia uno che si è montato la testa ed invece è una persona di una semplicità ed umanità incredibile.

Certo a Mancini non andremmo a raccontare cosa c’è dentro Emy…

Gabriele. Lo conoscevo già prima di oggi. Che posso dire di lui se non esprimere la mia gratitudine per quello che ha fatto e che sta facendo a titolo gratuito per questa comunità?

E’ un tipo incredibile, con una serenità che ti coinvolge. E’ la persona piu’ dotata di self-control che io conosca, anche quando mi rivela che a giugno prossimo sarà padre per la terza volta (auguri Gabri!!) e che anche questa volta è una femmina!

Gabriele è il tipo di Pivierista alla Italo. Una persona tranquilla, che con il Piviere si avvicina alla vela per la prima volta, magari assaporando questa esperienza insieme con i propri bambini. Anche qui: come lo capisco!

Con un po’ di ritardo ci raggiungono Yari e Vittoria.

Loro sono partiti dalle Marche per essere oggi qui con noi! Non si volevano perdere il primo raduno “terricolo” della neonata associazione! Basterebbe solo questo per raccontarli!! Che dire di loro, per descriverli basta ricordare il sorriso che hanno entrambi sul volto e che per tutto il giorno ci illuminerà i cuori. Sono giovanissimi, belli e pieni di entusiasmo. Sono la nuova generazione dei Pivieristi, la nuova frontiera…

Yari ci distribuisce i calendari che ha fatto stampare per noi, sono bellissimi e sono addirittura personalizzati.

La giornata procede tra racconti che ognuno di noi esporta agli altri e le portate di primi e secondi di pesce che la signora del ristorante ci serve. Il nostro pensiero va subito a chi non è potuto essere, per vari motivi, con noi oggi. Fabio, Francesco, Cesco, Mario...

Scopro alcuni abbinamenti singolari che ci accomunano in modo bizzarro. Per esempio che Il Piviere di Italo è praticamente uguale a quello di Gabriele, che Luca e Yari hanno fatto trasportare di recente il loro Piviere su un camion su strada, che Luca e Gabry hanno entrambi il Piviere sul Lago Trasimeno e sono molto vicini, che io e Pino vediamo il Piviere come un punto di arrivo mentre Luca e Yari lo vedono come un punto di partenza…un trampolino di lancio.

Ci scambiamo le nostre vedute, come se ci conoscessimo da una vita.

Finito il pranzo, nuova passeggiata in banchina. Sostiamo nei pressi di due Pivieri 660, uno dei quali visivamente abbandonato. Yari mi pungola <A Gi’ adesso te tocca ricomincià! Chiama il proprietario e fagli un’offerta, no?!> Quanto mi piacerebbe poterlo fare, ma purtroppo non è per me ancora arrivato il momento giusto…

Le ore scorrono e con l’oscurità cala anche una fastidiosa umidità. E’ arrivato il tempo di salutarci, ci abbracciamo e lanciamo l’idea del secondo raduno, stavolta lacustre, in quel del Trasimeno.

Grazie a tutti alla prossima!

Luigi Papetti

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Luigi deus di Gabriele (12/02/2008 11:03:47) gabriele.mantovani@fastwebnet.it

Nel bellissimo racconto di Luigi manca ovviamente il suo ritratto.

Non sono in grado di competere con la lirica di Luigi, ma comunque ci tengo a dire che lo considero come il nostro deus ex machina.

E' grazie a lui che questo spazio esiste e noi in esso.

Alle volte bastano i particolari a descrivere il tutto:
Luigi continua a fotografare pivieri pur non possedendo più il suo Subè.
Chissà se un giorno ritornerà ad esserne armatore, eppure, questo suo perseguimento mi meraviglia e mi rincuora.

Lunga vita a questo fourm

 

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Bello di Pino (12/02/2008 12:24:20) giuseppe.pollera@poste.it

Che dire... il racconto di Luigi è strepitoso. Unica precisazione, il Dori di gabriele è uguale al mio vecchio Piviere 125 L'Armata Brancaleone, il Torakiki ha gli interni come Gatta Lucia.
Pino

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un commento sul riflettore radar... di Luigi (13/02/2008 11:13:58) luigi_papetti@yahoo.it

Aggiungo un commento sul riflettore radar trovato da Italo e Pino dentro Torakiki: è in puro stile "Filosofia Piviere" !!

Luigi

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