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                                                               I GONZI E I GANZI

C'era una volta un sovversivo.

Non era proprio un sovversivo, nel senso che non voleva abbattere governi o proporre sistemi economici diversi. Semplicemente non gli andava molto il modo di vivere del periodo storico in cui era nato. Aveva quindi pensato che era meglio per lui se avesse fatto un passo indietro nella storia e si fosse trasferito in latitudini meno progredite a condurre una vita più selvaggia e più essenziale, senza i consumismi, i legalismi, le ipocrisie e le altre porcherie che gli rovinavano la gioia di vivere. Per fare questo però occorrevano risorse economiche che lui come ogni altro dissidente della opulenza capitalistica, non aveva, non poteva avere. Lui scemo non si sentiva, ma il fatto che non avesse partecipato con ardore alla corsa per l'accaparramento di quattrini che attorno a lui tutti si affannavano a fare, non gli aveva certamente dato quella tranquillità economica, quella garanzia del domani a cui tutti aspiravano e ,aspirando tutti assieme, avevano creato quella rarefazione di ossigeno che lo faceva soffocare. Da cosa nasce cosa,gli dicevano tutti. Se vuoi realizzare qualcosa, essere felice, non avere problemi, devi lavorare, produrre, pagare le tasse, concorrere al benessere collettivo, impegnarti socialmente, consumare, fare carriera, attenerti alle leggi, tenerti informato, aggiornarti culturalmente, curare la rispettabilità, agire con discernimento, programmare con oculatezza, avere le amicizie che contano, investire saggiamente in borsa e contribuire allo sviluppo tecnologico fornendoti di tre telefonini che cosi sei reperibile anche al cesso, e non si perde tempo prezioso alla produzione della felicità globale. E se nel fare tutto ciò ti rendi complice di una ingiustizia globale, se da questa tua felicità nascono altre infelicità, che ci vuoi fare, non puoi sottrarti. Il destino ti ha fatto nascere in un luogo privilegiato della terra, è tuo dovere restarci, altrimenti sei un traditore, un ingrato, uno scemo e anche un pericoloso sovversivo. Appunto sovversivo. Ma sovvertire il proprio consenso al reato collettivo, si può ? E se si, come? Si fa così : si va al comune di residenza e si autodichiara di avere le palle rotte e di volere scomparire L'impiegato ti chiede allora : "Dove fissa la sua nuova residenza ? Sa è che le dobbiamo spedire il certificato elettorale, l'acconto sulla tassa della spazzatura, l'integrazione dell'ici, il conguaglio irpef, il saldo sulla tassa sulla salute, il malus sulla tassa sulla macchina, il bonus sulla tassa sul balcone,l'una tantum sulla tassa sull'inquinamento, il residuo sulla tassa della tassa e le multe stradali dell'ultimo quinquennio. Al conto del salumiere, la rata del condominio, la scadenza dell' assicurazione, il mutuo della casa, e le ventimilalire che deve a suo cognato ci deve pensare lei tramite una procura legale da farsi dal notaio a persona di sua fiducia o ad agenzia autorizzata ..ecc". "Ma guardi che è da tutto ciò che intendo allontanarmi". protesta il nostro ingenuo sovversivo;"Non si può ! Bisogna fare le cose perbenino, regoli le sue faccende, come conviene ad un bravo cittadino con la testa sulle spalle, così l'autorizziamo a potersela mettere sotto braccio legalmente. Ma prima ci vogliono le carte bollate,le autocertificazioni, i consensi, le debite autorizzazioni delle autorità competenti. Ma lo sa lei che non si può morire a proprio piacimento, bisogna essere autorizzati, avere messo prima le cose a posto...ecc. Non si può sovvertire un mondo costruito con tanta fatica e tanta ingegnosità. Suvvia faccia il suo dovere di cittadino.";

Meglio un sovversivo che respira che un bravo cittadino in apnea.

Il nostro sovversivo decide quindi di attuare il suo progetto senza rispettare nessuna delle regole soffocanti da cui voleva scappare. Niente notai, niente sicurezze bancarie, niente scritture testamentarie, niente di niente. Come i gonzi. Aveva conosciuto un altro gonzo. "Toh ! siamo in due" si disse confortandosi nel constatare che tra i tanti ganzi che popolavano il suo paese ,ogni tanto qualcuno veniva male come lui. In un impeto di gonzeria costui mette a disposizione un suo bene per attuare il progetto di fuga. "Fuggi anche per me"- gli aveva detto, bofonchiando alla maniera tipica dei gonzi . Incredibile ! Due gonzi a piede libero coi tempi che tirano..Ma si sa i gonzi non vanno alla ricerca di credibilità sennò sarebbero ganzi.

Il nostro parte per lidi lontani. Gliene succedono di tutti i colori. Ma siccome la gonzeria sta a cuore di tanti ganzi mal riusciti, in un modo o nell'altro riesce sempre a far breccia nella ganzeria di aspiranti gonzi e da essi ottiene qualche aiutino per tirare avanti. Finche il gonzo n.2 ha un rigurgito di ganzeria, ma siccome è comunque un gonzo ,da bravo tale, fa un paio di scemenze fintoganze e va a ripescare il gonzo n.1 reclamando la restituzione del bene prestato e pretende un urgente rientro all'ordine costituito. Preso in contropiede gonzo n.1 potrebbe fare il ganzo, ma cosi facendo si mostrerebbe infedele alla sua gonzaggine e quindi prima di fare il gonzo sconfitto dalla ganzeria dominante fà un altro tentativo : lancia un ultimo appello gli aspiranti gonzi di tutta la terra precisando così le linee guida del suo manifesto : 1. i gonzi non sono tenuti a essere previdenti, nè attendibili, nè furbi, nè rispettosi delle usanze dei ganzi. 2. i gonzi sono inaffidabili, menzogneri, arruffoni, ingenui, inattendibili, poco seri e squattrinati, ma in virtù dello loro residua ganzagine osano prendere anche in giro i ganzi purosangue 3. E che diamine ! Che ganzi siete se non lo sapevate già ?

Tuttavia,dato che è cominciata ufficialmente l'era d'oro dei ganzi. Almeno usate ai gonzi il trattamento riservato alle specie in estinzione. Salvatene una coppia in un'isola deserta : chissà che dal loro patrimonio genetico non si possa in futuro estrarre la proteina-gonz, possibile rimedio alla prossima totale scomparsa dell'aria per respirare.

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