Era il primo giorno di mare in barca a vela.
Il motore si era acceso e poi si era spento, ma era stato controllato perdiana!!!! e a suon di bigliettoni. Alla fine riparte ed è così tanta la voglia di andare che non si pensa ai rischi.
Poco dopo il motore si ferma in mezzo al canale di Marina di Pisa. Panico a bordo, cosa facciamo? Ci sfracelliamo nelle banchine? No buttiamo prontamente l'ancora. Nel frattempo Tommy aveva ben pensato di non riporre il mezzomarinaio a posto e nella concitazione cade in acqua.....ma nessuno se ne accorge. Si vedono arrivare due in un gommone che con aria pietosa ce lo riconsegnano chiedendoci se avevamo bisogno. No no rispondiamo, ma ce ne saremmo pentiti poco dopo. Il motore riparte dopo cinque minuti di prove, ma mica si pensa a tornare indietro? No, si prosegue....perseverare è diabolico.
Dopo mezzo miglio il motore si ferma di nuovo....e non ripartirà più se non nell'attimo in cui una giovane coppia che si era fermata "malvolentieri" per aiutarci ha potuto sollevarli da questa incombenza.
Dalle 10, 30 che eravamo partiti alle 14.00 eravamo ancora lì in mezzo al canale a dannarsi con quel maledetto motore che non si accendeva. Avevamo buttato l'ancora tre volte e la gente ci guardava incuriosita dalle sponde dell'Arno e dalle barche. Poveracci, avranno pensato.
Ad un certo punto decisi che il motore non poteva funzionare più. Cosa fare? Fermare qualcuno e farsi trainare? Quasi impossibile! Allora si telefona al responsabile/ proprietario dell'ormeggio che, ovviamente, se ne frega: NON RIENTRA NEI SUOI COMPITI.
Nel frattempo un elicottero della Guardia Costiera ci tiene d'occhio dall'alto. Cosa facciamo? Chiamiamo il 1530? Ci manderebbero a quel paese, mica siamo in pericolo di vita.
Proprio nel momento di maggior disperazione si alza un bel venticello di mare. Nonostante le titubanze di tutti che mi davano del matto, visto che era severamente vietato andare a vela nel canale, tiro prontamente su l'ancora e alzo il fiocco. ...e via. Va tutto bene per le due miglia che ci separavano dal nostro ormeggio. Lo vediamo in lontananza, un sospiro di sollievo, ci avviciniamo e via ritiriamo prontamente il fiocco. Tommy stimonava per avvicinarci, le donne ai lati per controllare i bordi e io a prua per comandare le operazioni.
Barca perfettamente entrata al suo posto senza alcun danno. MIRACOLO!!, abbiamo passato quattro ore "d'inferno", ma alla fine abbiamo avuto anche tanta fortuna. E' lì che ho cominciato a pensare: la vita di mare è dura!!
Il motore sarebbe stato riparato circa un mese dopo perché aveva un pezzo guasto che doveva essere ordinato negli States, visto che non si rompeva MAI! Così possono andare le vacanze in barca!