A vela e a remi
Una barca relativamente piccola, a vela, può fare a meno del motore e quando manca il vento, andare a remi? La prima domanda che potreste pormi è: Perché il motore no? Con un motore fuoribordo da 5 o 10 Cavalli spingi tranquillamente un barchino intorno alla tonnellata di peso, il costo è relativo, il consumo è basso, linquinamento è quello di un ciclomotore; va bene la bolla finanziaria di questi giorni e il problema della perdita di ozono, ma vuoi mandarci tutti a piedi come ai tempi di San Francesco?.
Esagerati, no, stavo solo sfogliando un libro carino del 1970, si chiama Nautica disegnata; Il Suo autore è quel Mauro Mancini, Giornalista fiorentino, che inventò il PIVIERE, barca a deriva mobile ed albero facilmente abbattibile, piccola, semplice e moderna, pensata anche per la propulsione ausiliaria a remi.
Non importa fare a meno del fuoribordo, ma è interessante pensare a come raggiungere quei luoghi dacqua, caratterizzati da bassi fondali, e da una natura molto particolare e delicata. Sto pensando a quei posti fra la terra e il mare, alla laguna Veneta, a Orbetello, alle foci dei fiumi e ai laghi più piccoli.
Permettemi un pensiero per tutti i PIVIERE 6,14, ad albero abbattibile e deriva mobile, che i proprietari tengono fermi da anni su un invaso un attesa di un compratore disposto a pagare un prezzo alto. Cari armatori, non lasciate che il tempo e labbandono rovinino inutelmente i vostri gioielli, cedeteli per un prezzo simbolico agli appassioni anche squattrinati, in cambio dellimpegno a riportarli a nuova vita. Di rottamazione, non ne voglio sentir parlare; oltretutto la cantieristica da diporto non si interessa di oggetti simili, li ritiene non remunerativi, ed è un peccato.
Insomma, mai più nuovi pivieri o pivieristi ? Per fortuna cè una ulteriore possibiltà per quei volenterosi che hanno tempo, un po di manualità e magari spazio a sufficienza, per arrivare a possedere un barchino ottimo per fare esperienza. Normalmente le barche che vanno bene a vela e a remi non sono cabinate, anche se sono abbastanza grandi per fare quello che si chiama yacht camping, ossia navigare il giorno e dormire la notte grazie a una copertura provvisoria, una tenda o altro sul pozzetto. Altre invece dispongono di una piccola cabina, che consente ad almeno 2 persone di riposare. E proprio perché sono leggere, sono carrellabili anche con una vettura molto piccola. E qui entra in campo un altro fiorentino, Larchitetto Rodolfo Foschi, che ogni tanto dedica il suo tempo a progetti per la costruzione amatoriale. Così, anche su richiesta di una benemerita associazione per la diffusione della marineria da diporto, I Venturieri di Chioggia, ha progettato il PRIMOVENTO, che è stato costruito come prototipo dagli stessi Venturieri .
Quest'ultimo progetto è da considerarsi, dal mio punto di vista, la miglior risposta alla politica vessatoria all'italiana dei posti barca . Il primovento può fare a meno del porto, è una deriva da campeggio velico, e non ha neppure bisogno del motore, perché è attrezzata per essere spinta anche con un coppia di remi. E' una barca modernissima nella sua concezione. Lunga 5,20 m, larga 2,16, immerge da un minimo di 0,15 m ad un massimo di 1,10 m.. Larmamento è particolare, si tratta di uno sloop con randa portoghese, che permette di avere un albero relarivamente basso, ideale per passare sotto i ponti senza disalberare. Oltre a 15 metri quadri di vela, ha la possibilità di montare un piccolo fuoribordo, magari elettrico, ma soprattutto è organizzato con un banco da voga e 2 remi. Che ci fa uno con una barca cosi? Day sailing, yacht camping e se piace anche regate di tipo particolare: Quelle cosidette long distance, come la Velalonga o la Fizcarraldo cup.
Se poi si è particolarmente atletici e competitivi, cè anche la possibilità di fare i Raid velici, gare della durata di più giorni in cui è escluso nel modo più assoluto il motore se non per le imbarcazioni di appoggio e assistenza. Esiste un circuito dei raid a livello europeo quali Raid Finland, Raid Caledonian, Raid France e ultimamente, la Velalonga raid.
18/10/2008 Alfredo Vincenti
vinceland@virgilio.it
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