Piccola nautica, grandi soddisfazioni
Castiglion del Lago (PG), 7 settembre 2008. Un vento di scirocco, a tratti sostenuto, rende questa prima domenica di settembre leggermente afosa; il cielo è plumbeo, qualche goccia di pioggia cade sul lago Trasimeno.
Un gruppo di frequentatori del Forum del sito del Piviere(www.velanet.it/users/ilpiviere) e del Circuito Piccola Nautica (www.circuitopiccolanautica.com) si sono dati appuntamento nellaccogliente sede del Circolo Velico Castiglionese per conoscersi e discutere dei temi legati alla piccola nautica.
Liniziativa è frutto di unamicizia nata in rete tra gli animatori di alcuni siti dedicati alle piccole barche a vela da diporto con lintento di formare una rete di collaborazione, di mettere in comune capacità creative e proposte concrete, per rilanciare un segmento dalle grandi potenzialità.
Nel corso degli ultimi trentanni nel nostro paese abbiamo assistito ad una riduzione degli spazi per la fruizione della pratica della vela sui piccoli cabinati, a favore, di volta in volta, vuoi di una nautica elitaria fatta di grandi yacht milionari, vuoi di una nautica mordi e fuggi rappresentata dalluniverso dei charter.
Solo la deriva, grazie ad un mercato ancora accessibile e a scuole di vela e club nautici molto attivi, si è salvata in questa cannibalizzazione da parte dei grandi: ma per chi vuole proseguire oltre in un percorso di formazione velica quali opportunità vi sono?
Il piccolo cabinato da diporto costituisce un passo fondamentale in questo percorso: la deriva è la scuola di base per apprendere ed assimilare la tecnica della navigazione a vela: il piccolo cabinato è la palestra per affinare gli aspetti più marinareschi che la deriva non offre, quali lormeggio, lancoraggio, la navigazione costiera, il vivere in mare ecc
Eppure, oggi, costi proibitivi degli ormeggi, assenza di infrastrutture, miopia degli addetti ai lavori, hanno inaridito il terreno su cui prosperava questo segmento di mercato.
E nostra opinione che la piccola nautica se favorita da scelte giuste quali la creazione di nuovi spazi, il recupero di strutture esistenti specificatamente dedicate ad essa, lo sviluppo di infrastrutture per la nautica carrellabile (quali scivoli pubblici, aree parcheggio, mini gru, ecc..), la creazione di porti verdi e di porti a secco, si riprenderà e si imporrà su quella dei grandi capitali, che moltissimi appassionati non possono permettersi. La nostra sensazione, infatti, è che siano tanti i potenziali piccoli armatori e che ci sia un domanda non soddisfatta da parte di appassionati disposti ad investire i propri soldi per vivere questa passione.
Per molti abbienti la barca è spesso uno status symbol, un parametro di competizione, un gioco, e, a volte, un luogo sicuro dove portar dolce compagnia; per i piccoli armatori la barca rappresenta una giornata di libertà con la famiglia o con gli amici, strappata tra un impegno e laltro. Schiacciati dalla nautica dei grandi capitali questo gruppo di testardi intrepidi, trainati dalla propria passione e dallamore per il mare, proseguono impavidi tra molteplici difficoltà.
La divulgazione delle nostre idee è il modo giusto per indirizzare le scelte degli organi preposti, ed il Circuito è aperto a chi vuole contribuire a questo rinnovamento, non importa se si ha la barca a vela o il gommone, i problemi mettono quasi tutti daccordo.
Ed allora coraggio: non barche grandi ma grandi barche!
Alfredo, Fabio, Francesco, Gabriele, Giovanni, Luca, Luigi, Pino, Sergio, Yari |