Buon Giieno
Buon giorno, Naima, ben ritrovata.
È freddo oggi; piove. Siamo vicini a Natale, non è proprio tempo da barche e carrelli. Casomai da vacanze sulla neve. Ma se qualcuno avesse avuto l’idea di partire e di attraversare gli Appennini con la barca al traino questo 17 dicembre, casualmente venerdì, sarebbe rimasto diverse ore bloccato sull’autostrada dalla neve e dal gelo. La stessa sorte l’avrebbe avuta chi voleva arrivare in treno dall’altra parte della penisola, perché gli scambi col freddo si bloccano, non ci sono più gli operai a liberarli con le fiaccole, e tantomeno sono stati predisposti sistemi automatici o elettronici. Sapete, i grandi manager non possono perdere tempo e soldi a occuparsi di sicurezza, è una spesa, non un utile, e solo gli utili aziendali fanno gonfiare i loro già grassi stipendi. Peccato che ogni tanto ci siano disagi, ma basta minimizzare o confrontarsi con altri paesi incivili. Peccato che ogni tanto ci scappa il morto o qualche ferito grave, ma tanto sono assicurati. Ma per questi delinquenti in giacca e cravatta, un po’ di sana galera no? È chiedere troppo? Evidentemente si.
A volte mi chiedo se è il caso di mettere sul carrello la casa, invece della barca, in modo che una volta deciso, i tempi per espatriare siano minimi.
L’atteggiamento sarebbe questo: Mi dai un ambiente sociale invivibile? Restaci da solo. Io me ne vado in tre minuti.
Invece resterò, anzi resteremo in tanti, cercando di impedire che tutto venga trasformato in spazzatura. Con un po’ di attenzione e di lungimiranza possiamo tornare a godere di luoghi bellissimi, colmi di storia e di umanità. Un barchino, una spiaggia, un po’ di tempo libero. Non serve altro a noi appassionati di piccole barche a vela. Non servono ristoranti o alberghi di lusso, spettacoli, ballerine, veline, calciatori o escort.
Il sole, il mare, un momento di serenità e siamo pronti a partire. Una veleggiata di un’ora, di un giorno, di più giorni per quelli più bravi e preparati è sufficiente per sentirsi ricchi interiormente. Ricchi di quell’esperienza che può dare solo il contatto diretto con la natura e con gli affetti più cari.
Sperò che il 2011 porti finalmente a pensare diffusamente alla possibilità di progettare porti a secco per le piccole barche e tutte quelle strutture che non devastano il territorio ma lo rendono fruibile alle persone normali, che lavorano onestamente e che pagano tutte le tasse. In quanto ai furbi, che infestano la nostra società in numero sempre maggiore, non possono che augurare di essere folgorati sulla via di Damasco e di cambiare finalmente vita. Ma quanta corrente elettrica ci vorrà? Quante Enel saranno necessarie? Mah!
Buon natale e felice anno nuovo a tutti.
Alfredo
19/12/2010 Alfredo Vincenti
vinceland@virgilio.it
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