Navigare d'inverno
Navigando d'inverno con Aura (mi perdonino il Leopardi e tutti i poeti "veri")
Sempre caro mi fu st'eterno mare,
E questa vela, che tanta parte
dell'orizzonte al guardo esclude.
Ma sedendo e timonando, interminato
spazio oltre il desio, e segreti
silenzi, e profondissima quiete
Io nello sciabordio mi pongo, ove con poco
il cor s'acqueta. E come il vento
odo stormir tra queste vele, io questa
pace a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E, viva, l'Aura freme. Così tra questa
Infinità si perde il guardo mio:
E 'l navigar m'è dolce in questo mare.