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Racconti
Proviamo la seconda mano
Proviamo la seconda mano
Dovevo
essere a Trieste, finalmente era il mio turno epossidico, finalmente
avrei partecipato alla Barcolana con l'Epossidico trio, finalmente
sarei stato in mezzo a 2000 assatanati pronti a speronarsi con l'unico
obbiettivo di salire dalla 34a alla 33a pagina della classifica;
marinai di ogni specie le cue carotidi si stringono al punto da
impedirgli di ragionare e litigano perfino per una calza. E invece
no. Influenza. Sono ancora adesso mentre scrivo assalito da tosse e
raffreddore, nulla di ché ma abbastanza per trattenermi da fare ore e
ore di auto soprattutto con il rischio di contagiare tutti con la
suina. Voi dormireste con una banda di maiali? Io no e quindi ho deciso
di rimanere a casa, non domenica però, domenica sono salito al lago a
fare qualche lavoretto, li il vento avrebbe disperso i germi.
Già
il vento... Sono in barca da pochi minuti e quello comincia a fischiare
tra le drizze e le sartie delle barche ormeggiate, fingo indifferenza e
continuo con i lavoretti, tanto più che il wind è rotto e non può
nemmeno rompere con il suo ticchettio nelle casse dello stereo. Sistemo
il tendalino, sbarco il copribarca da sistemare, cambio le drizze del
genny e la borosa della 1a mano, ... Già le mani... ho appena fatto
fare la seconda e non so se sarà utile, mi giro e in mezzo al lago ci
sono alcune barche che bolinano sbandate a tutta tela, un paio scendono
con lo spy. Mi convinco che è inutile uscire, c'è troppo poco vento non
sarebbe un test utile scendo a prendere le misure del tambuccio, il
vicino con il meteor esce, una mano alla randa già predisposta, lo
segui fino a che non è ben fuori, naviga parecchio sbandato, spesso
sventa, ... Forse il vento è aumentato.
In piedi all'albero
mentre apro la sacca della randa mi convinco che il vento è aumentato,
non fa ochette, ma magari è abbastanza per provare. Mentre tolgo
l'elastico al fiocco arrotolato vedo un J con la falchetta in acqua,
forse aumenta ancora. Abbasso deriva e timone, mentre tiro lo strappo
del motore scruto alla ricerca del meteor, ora ha il fiocco e sempre la
prima mano. Mollo le cime a terra ed esco.
Fuori i soliti
gommoni con i cani, sto povero terranova arranca mentre dal gommone lo
incitano a nuotare se poi vi morde non lamentatevi. Seguito dai latrati
metto la prua al vento ed isso la randa con una mano spengo il motore
poggio e svolgo il fiocco, di bolina larga vado verso la punta del
canneto e mentre mi avvicino spero che il vento aumenti, perché così
sarà tutto inutile. Niente alzo tutta tela e risalgo verso Lesa non ho
il pilota perché con ventone preferisco tenere la barra. Bolina
comunque divertente, passata Angera il vento aumenta e riduco
nuovamente, ma solo la prima mano.
Bzzz Bzzzz Bzzzz Chi è quel f.....o straciac....i .... E adesso chi è che telefona a rompere l'idillio!
Francesco, va bhe a lui posso rispondere: pronto! Siamo sul pontile, sei fuori? si sto andando verso Lesa, (che domanda la barca non c'è o me l'hanno rubata.....) uscite anche voi? si usciamo... anzi perché non usciamo insieme con una delle due Ok vengo a prendervi
Poggio
deciso, rialzo la randa e volo con il vento al giardinetto in un attimo
sono all'ormeggio, tutti a bordo e si riparte. In tre è più facile
quindi isso subito tutta la randa e mentre Francesca timona vado a prua
per armare il circuito dell'ammazzapatane, così per farla correre un
po' e coglie l'occasione di dimostrare agli amici che il Viko non si
rovescia. Forse. Boliniamo di nuovo verso nord, il vento aumenta di
nuovo, ma con 3 persone la bilanciamo senza problemi mi metto perfino
sottovento e loro istintivamente si portano in falchetta. Ok allora
volete la guerra! Poggio su il gennaler, svolgo e via al traverso,
faccio anche di più lascio il timone a Francesco, blocco la scotta e
scendo a prendere una bottiglia d'acqua, pregando ovviamente. Anche
questa volta vikolocorto non mi tradisce e procede spedito a velocità
esaltanti, vibrando quando raggiunge la velocità critica, mi volto a
guardare fuori e li vedo tranquilli godersi anche loro la "folle"
velocità.
Purtroppo il lago è piccolo, siamo di nuovo in fondo
e sarebbe ora di rientrare. Quindi avvolgiamo il gennaker apriamo il
fiocco e via di nuovo di bolina questa volta con il pilota automatico.
Mentre Vikolocorto risale chiacchieriamo tranquillamente di quanto è
sicuro di come si comporta bene, di pentole a pressione, di Alice che
arriva da sottovento come un missile, del Phoenix 24 che arranca dietro
e scade malamente perfino rispetto a noi e così siamo davanti ad Arona,
Alice quasi a Ranco il 24 sottovento vira per passarci di poppa e noi
ovviamente viriamo per coprirlo; nemmeno 100 metri e lui cambia di
nuovo mure e noi idem. così per un paio di volte vedendo però che non
c'è storia, a parte tutto stringiamo molto di più, poggiamo issiamo di
nuovo il gennaker e iniziamo la discesa ancora una volta esaltante con
Gino che tiene la rotta perfettamente, Francesca che alla scotta tiene
ben gonfia la vela e noi che facciamo varie prove regolando la randa.
Fino a che il vento crolla di colpo, avevo sperato fosse Favonio e
invece era la solita termica di tramontana che puntuale all'una ci
lascia; rimaniamo un'oretta a ciondolare nella speranza di veder
arrivare la controparte, l'inverna da sud, infine spinti dalla fame
rientriamo.
Bella giornata, non capita spesso di salire al
lago per cambiare una drizza e trovarsi a bolinare con amici simpatici
in una giornata di sole caldo.
13/10/2009 Stefano Madella vikolocorto@vikoclass.org
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