Sogno e (triste) realtŕ: Salone di Genova 2009
Genova 2009: Sogno e (triste) realtĂ
Il manifesto pubblicitario del Salone di Genova 2009 è incentrato sul tema sogno e realtà . Sul mio sito "Vela aurica e piccole barche classiche" (per i nuovi: fa parte del "Circuito Piccola nautica"; il link è in questo sito) troverete una rivisitazione critica di quel manifesto.
Anche quest’anno, come dimostrano i numeri indicati nel “manifesto critico” (tratti dai dati disponibili sul sito del Salone) la rassegna sarà contraddistinta dal sostanziale disinteresse per la vela, ad eccezione delle derive e di qualche yacht. Si dirà che questo esige il mercato. Ma il mercato, fino a prova contraria, è fatto dagli uomini. E ciò che induce gli uomini a spendere soldi per una barca da usare, quando va bene, per qualche mese all’anno è il sogno. Antoine de Saint-Exupéry scriveva: “Se vuoi costruire una nave non richiamare prima di tutto gente che procuri legna, che prepari gli attrezzi necessari, non distribuire compiti, non organizzare lavoro. Prima invece sveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà svegliata in loro questa sete gli uomini si metteranno subito al lavoro per costruire la nave”. Di tutto ciò gli organizzatori del Salone sono consapevoli e fanno così leva nella loro pubblicità proprio su quel sogno e quel desiderio di infinito, proponendo però in concreto la loro triste realtà fatta di barche a motore senz’anima. Forse se il mercato nautico, in tutte le sue componenti, provasse a cercare di venire veramente incontro a quel sogno, invece di avvitarsi autisticamente nel suo mondo di “barche oggetto” e di riviste che le lodano, i suoi operatori avrebbero meno da lamentarsi, come sempre fanno, per l’insuccesso dei loro affari.
01/10/2009 Fabio Fazzo
vela.aurica@fastwebnet.it
Questa pagina è stata visualizzata n. 1942 volte
2 Commenti