NUMERO: 1836311903 | Lug - Dic 2012
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Racconti

In solitario mi sento poì Soldini

Sabato mattina. Ci svegliamo presto, Cinzia deve andare a scuola per riunione e io su per trasferire Vikolocorto a Laveno. In programma una regata domenica mattina organizzata dal Rotary di Varese. Piove, ma soprattutto Cinzia ha un raffreddore apocalittico, in breve decidiamo di soprassedere incontro a scuola e basta per lei e ricognizione al lago con speranza di trovare equipaggio per me. Verso le 10 il cielo inizia a schiarire parto quindi alla volta del lago e nel mentre faccio qualche telefonata agli amici che di solito sono disponibili a navigare con poco preavviso. Niente da fare all'uscita di Sesto sono ormai alla zeta sull'agenda, mi rimane solo l'ultima possibilità con i Franceschi che son già su, cercherò di convincerli ad abbandonare Sirio e salire con me ovviamente dopo avergli somministrato dei calmanti
Parcheggiando in cantiere non vedo la loro auto, piove a dirotto e immagino siano andati a fare colazione, provo allora a telefonargli ma il telefono è spento scendo in barca e con sommo dispiacere noto che Sirio è ben coperto e abbandonato poco dopo infatti ho conferma, sono andati a casa. Non demordo e tento di convincerli a tornare. Mi lasciano con un barlume di speranza, ci sentiremo dopo pranzo, non mi rimane che andare da Freddy per uno stinco e una buona birra.

Alle 13 è finita anche la grappa, ma la telefonata non arriva. Chiamo io e mi rispondono che non vengono, sono solo e solo le regate non si fanno. Chiamo Lorenzo e lo avviso che non posso andare e lui mi da un ultimo speranza: Claudio cercava un imbarco, lo chiamo e in pochi istanti ho una discreta probabilità di averlo a bordo l'indomani mattina. Mi basta. Telefono a Lorenzo e gli confermo che sarò della partita, scendo, armo Vikolocorto e parto a motore verso nord, si son fatte le 3, vento non ne vedo e comunque vorrei arrivare su prima del buio, il fido jhonson mi spinge a quasi 6 nodi, il gps mi da subito un ETA intorno alle 6, chiamo ancora Lorenzo per dirgli di aspettarmi per l'aperitivo.

Che rilassamento, che pace, nonostante il motore che ulula essere sul lago da subito delle sensazioni fantastiche in un attimo sono a Angera poi Ranco infine Belgirate praticamente da solo, la pioggia a scacciato tutti gli smokers e perfino le barche a vela sono pochissime, solo un immenso gennaker blu sotto Santa Caterina e un paio davanti a Monvalle. Il paio sono i soliti compagni di sVikolate, modifico la rotta per intercettarli e dopo pochi minuti sono con loro.

Ormeggiamo a Laveno verso le 17, l'organizzazione del porto è sempre perfetta e ormai ci conoscono, siamo ai nostri ormeggi e ci riuniamo sul pontile. Altri amici sono già arrivati, Franz con le sue cime d'ormeggio di seta e la barca perfetta, Gerva sul Comet giallo con lo spaventapasseri a poppa; poco dopo arrivano i "ministi"e molti altri. Quattro chiacchiere ed è già ora di salire alla Lega per l'aperitivo organizzato dal Rotary. Una distanza proibitiva per me, soprattutto perché prima ho accompagnato gli altri a far benzina in paese, ma che supero volentieri per stare in compagnia. Ottimo punch con crostini, altre chiacchiere, altri amici, iscrizione alla regata che è gratuita, ma poi ci chiedono un obolo da devolvere in beneficenza che dono con piacere ed è già ora di andare a cena. Solito ristorante, solito frittomisto, solite chiacchiere. Chiacchiere che proseguono fino a portarci sul Nane per il bicchiere della staffa e per una torta alle pere cotogne fantastica, all'una siamo finalmente a letto, crollo come un sasso.

Purtroppo anche Claudio mi da buca, dentro di me già lo sapevo, ma non me ne dispiaccio, lui l'ha detto perché sapeva che così sarei andato su anche se da solo e così ho la fortuna di imbarcarmi sul Meteor di Alessandra e Lorenzo come terzo.
Usciamo presto per la colazione e meno presto per raggiungere il campo di regata. Sono regatanti veri e allora mi adeguo assumendo l'atteggiamento massiccio e incazzato, 10 minuti via i cronometri, studio del campo di regata, posizione di partenza, marcatura degli avversari diretti, 2 minuti poggiamo mure a sinistra attraversiamo il gruppo, un minuto virata vele a segno ci lanciamo, colpo di cannone siamo sulla linea perfetti e perfettamente sottovento a tutti, coperti come meglio non si potrebbe lottiamo come furie per resistere mentre i più grossi ci sfilano subito e gli avversari ci lasciano subito indietro di quegli incolmabili 200 metri.
Alla boa di bolina siamo comunque in mezzo al gruppo, il meteor è una barca molto bella, leggera e docile, poche manovre e poche difficoltà perfino per me che mi ritrovo davanti alla tastiera delle drizze per la prima volta, lo spi esce tranquillamente, il fiocco scende e in pochi istanti siamo pronti per la prima strambata. il campo di regata infatti è piuttosto sbilenco e già a 20 metri dalla boa siamo in layline sulle altre mure. Strambiamo con una facilità che mi stupisce e filiamo recuperando parecchie posizioni. Con lo sguardo cerchiamo gli altri 2 meteor uno è molto in dietro l'altro molto avanti.
Siamo in boa entriamo strallati mure a sinistra, da manuale non fosse che quando faccio notare che la scotta del fiocco non è pronta sopra il tangone ottengo solo sguardi basiti. Ale sa ammainare solo a sinistra, solo a sinistra! Non ha senso, non si fa io sono qui per vincere mica per salvaguardare l'attrezzatura. Gli concedo di ammainare lo spy e dopo issare il genoa, ma siccome sono io alle drizze gli lascio 3 nano secondi fra una e l'altra manovra che comunque viene fatta in modo perfetto alla faccia dei dubbi e delle paure. Mure a sinistra procediamo visto che sul primo bordo ci ha fregato proprio il lato sinistro del campo e come al solito noto che quasi tutti sono dall'altra parte, sul lago dove le condizioni non sono mai costanti spesso questa cosa paga, ma sta volta no. Soli sul lato destro e così risaliamo altre posizioni, una virata poco dopo già in layline anzi perfino oltre alla fine possiamo poggiare e accellerare ulteriormente. L'utima poppa ci vede raggiungere altre barche più grandi, arriveremo sulla poppa di un Surprise conta poco, ma la soddisfazione è notevole.
La regata è finita, dirigiamo senza ammainare lo spy verso il porto ormeggio, pipì e via di corsa alla Lega Navale per la mitica fagiolata.
Mitica, ma non sempre tutto è buono nella mitologia, unica pecca nell'organizzazione perfetta della regata e di tutto ciò che vi gravita intorno è appunto la densità della pasta e fagioli, del vino non parlerò. Proprio mentre il velo della depressione si avvicina dai recessi profondi del mio animo ecco che le bandiere del circolo cominciano a garrire con insistenza consentendo allo stomaco di riempirsi di nuove speranze per la cavalcata di ritorno. Il colpo di grazie viene da un signore lacustre esperto che mi guarda e mi dice: "quando fa così non molla fino a sera". Praticamente sono già in barca, ancora non sono fuori dal porto che già il code0 è a riva mentre la randa porta già a segno. Accendo il pilota, srotolo la "velona" e... rimescolo tutto ciò che c'è sotto, sono troppo invelato il pilota non ce la fa vikolocorto si sdraia, il timone esce dall'acqua e parto in straorza. Poco male ormai ho fiducia nella mia piccola, vado sottovento arrotolo il code e apro il fiocco, ritorno in rotta e riparto. Il Meteor è già lontano sia mai! Sento la vena stringersi, scendo sottocoperta sposto un po' di roba sopravento e ci provo. Via il fiocco e fuori il Code, Vikolocorto sbanda di nuovo ma sta volta ce la fa, 4 nodi, poi 4.5, infine si assesta tra i 4 e mezzo e i cinque, più di così non posso chiedere mi siedo sopra vento e mi apro una bottiglia di coca.
La prima ora passa così, ogni tanto qualche + rosso perché continua a dare buono, man mano stringo sempre più prima con la prua sulle isole, poi su Stresa fino ad inquadrare la punta di Belgirate comincio a credere di poterla passare in un bordo solo, intimamente so che non è possibile a parte tutto sono a 3 miglia la vedo dritta davanti a me e anche non scarseggiasse c'è sempre lo scarroccio, ma ci provo lo stesso. Procedo attento con l'occhio sul mostravento e il dito sul pilota davanti a me le boe dei cantieri di Stresa comincio a sperare di passargli sopra vento. Le prime ce la faccio già al secondo gruppo passo a meno di mezzo metro, davanti a me un Comet rosso a meno di 100 metri ormeggiato saldamente sulla mia rotta, penso perfino che potrei passargli a prua ben sapendo che fra lei e la boa c'è una cima. Niente da fare devo virare, comando al pilota, avvolgo e svolgo sulle nuove mura e, solo ora penso agli altri "soci", il Meteor ovviamene è la avanti quasi invisibile, mentre Nane Oca è dietro, ma dietro dietro lo vedo, ma è dietro! Le rotte sono convergenti comincio ad osservarlo e non mi sembra che scada, ne avanti ne indietro, per lo meno posso pensare di tenere botta, ma manca comunque un miglio all'incrocio, mi faccio un giro per la barca vado a prua, mi appoggio un po' al boma a godermi la navigazione. Torno in pozzetto ritraguardo Nane Oca e con sommo gaudio noto che il rilevamento è scaduto verso poppa attendo quindi di essere sulla loro prua e viro di nuovo anche se non sono ancora sulla Layline di Belgirate. Così procediamo per un'altra mezzora nella quale man mano li distanzio. Un'ultima virata dopo aver incrociato sottovento un Bavaria che nella successiva sarà anche lui sotto e poco dopo Belgirate il vento cala, cala al punto da portare l'ETA oltre le 10 di sera. Troppo.

Motore, mentre Vikolocorto si guida da solo a destinazione rimetto in ordine sottocoperta, faccio la sacca e chiudo le vele. Alle 18 sono in porto, il tempo di far benzina, raccogliere le mie poche cose, chiudere il tambuccio e coprire la barca; in 5 minuti sono già con davanti una birra al Germagna.

Che altro? Non c'è più nulla che possa aggiungere se non che navigare in solitario mi piace infinitamente non fosse che non posso farlo senza le mie donne.

28/09/2009 Stefano Madella
vikolocorto@vikoclass.org

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