Un fiore tra i pruni
UN FIORE TRA I PRUNI
.. IL PIVIERE MERIEN.
Unica vela rimasta in questo cantiere !!!
La decisione di acquistare un Piviere 6.14 a deriva mobile, nel mio caso, non è stata casuale ma ben ponderata.
Dopo aver provato un discreto numero di imbarcazioni, sia a vela che a motore, grandi e piccole, leggendo qua e là del Piviere nei vari testi , ritenni che questa potesse essere la giusta barca sia per il genere di navigazioni che intendevo intraprendere, sia per il luogo dove maggiormente avrei navigato, prevalentemente affacciato alla bella Toscana, ricco di spiagge isolate spesso irraggiungibili da terra, come i parchi di Migliarino e S.Rossore dove poter trascorrere ore incantevoli anche nei mesi caldi, lontani dalla ressa, in posti che ricordano le spiagge e le dune dei tempi del DAnnunzio.
In una invernata di restauri alla specie di relitto di Piviere che avevo acquistato, dopo i vari lavori già descritti negli articoli tecnici di questo giornale, il Merien ha lentamente subito una metamorfosi adattandosi alle mie esigenze , anche di uso in solitario, grazie a diversi piccoli accorgimenti che lo hanno reso di una dolce ,comoda e pratica facilità duso.
Per prima cosa rifeci fare la deriva tagliandola da una lastra di acciaio di 2 cm e portandola a zincare a caldo .
Inoltre ristrutturai in resina tutta la scassa rinviando il sollevamento della deriva ad una manovella nel pozzetto sotto la barra del timone.
Ladozione di due rollafiocchi autocostruiti mi permette di avvolgere su se stessi sia il fiocco usuale che il grande genoa fatto fare su misura che parte dalla cima dellalbero al pulpito di prua per terminare con la scotta di comando sulla seconda rotaia installata a poppavia di quella del fiocco.
Il tutto manovrabile dal pozzetto.
Inoltre entrambe le vele di prua sono infierite con la base più alta del pulpito di prua lasciando così al disotto una ottima visibilità dal pozzetto della nostra direzione di marcia.
Anche la randa è stata dotata di un pratico avvolgitore, escludibile con un nottolino di fermo, allorché viene issata, ricavato dal marchingegno normalmente usato per avvolgere le tende esterne alle abitazioni.
Anche lallungamento di circa 90 cm della poppa ha lo scopo di poter inserire a scomparsa il motore Evinrude 9,9 hp in un gavone centrale ricavato nellallungamento, completamente inclinabile per non avere attriti sotto vela e facilmente manovrabile dal pozzetto.
Altra opera importante è stata la costruzione del timone, con profilo alare, semplicemente sollevabile direttamente dalla barra con una cimetta continua.
Limpianto elettrico ha come base un pannellino solare da30w e una batteria a gel messa nel gavoncino di prua, sotto le cuccette, dove è alloggiato anche il wc originale Orvea.
Fornellino e accessori cucina sono del tipo campeggio riposti in una bacinella di plastica sotto la cuccetta di dritta.
Il serbatoio benzina prende posto a destra del vano motore, mentre a sinistra dello stesso ci sono 2 taniche per lacqua e relativa autoclave con doccetta.
Allestrema poppa nei due gavoni laterali a quello del motore, prendono rispettivamente posto la cinture salvagente, i parabordi e le cime varie dormeggio.
Due ancore con relative cime sono nel gavone di prua ricavato in coperta.
Lalbero, opportunamente arretrato per compensare lallungamento dello scafo, è facilmente abbattibile, con luso di un sistema di carrucole fisse e limpiego del tangone semplicemente sfilando il perno a prua indicato col rosso.
Ed è così che dopo 3 anni in terra il Merien finalmente si è avviata al varo dallo scivolo del cantierino
..
Ed in terra, dopo il varo, è rimasto il carrellino costruito appositamente per questo scopo, completamente smontabile, semplicemente allentando quattro giunti innocenti ! ! !
Mentre il Merien con a bordo il mio mozzo migliore riprendeva il suo posto in acqua.
BUON VENTO A TUTTI.
06/09/2009 Mario Volpini
v.maryone@libero.it
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