La bicicletta, Dori e le cicogne d'Alsazia
Coniugare la passione per la vela, il
lavoro, la famiglia è impresa ardua ed acrobatica.
Quest'anno avevo deciso nell'ordine di:
- interrompere il lavoro prima del
previsto;
- dedicarmi alla famiglia;
- tenermi gli ultimi giorni di vacanza
per godere della navigazione a vela.
Il primo punto non è stato difficile,
lavorando in proprio, basta essere risoluti nell'intento e non
pensare ai mancati guadagni, quanto mai ipotetici, ed il gioco è
fatto.
* * *
Il secondo punto è venuto da se. Un
camper generosamente prestato dai genitori, una piccola scorta di
sopravvivenza e via si parte. Meta finale Finisterre, i dintorni di
Brest, i megaliti di Carnac nella Bretagna francese.
Ma poi, quando ci si mette in viaggio,
ci si rende subito conto che la vera meta è il viaggio stesso.
E sul cammino si incontrano sempre
perle di rara bellezza.
A noi è capitata l'Alsazia, terra di
reminiscenze scolastiche. All'inizio giusto una tappa intermedia
prima di arrivare Parigi, ma subito un mondo ci è apparso d'incanto.
Distese di vigneti, a perdita d'occhio, colline che salgono su per
monti in cui antiche torri romane, dominano dall'alto.
Un piccolo campeggio comunale in un
paesino medievale di ottocento anime, grandi cicogne che passano due
volte l'anno, avanti e indietro, e lì si fermano. Ci sarà un
perchè.
Il viaggio è proseguito ma una parte
di noi è rimasta là. Siamo arrivati in una affollata Parigi, non
abbiamo proseguito per la Bretagna, siamo ritornati ad Eguisheim a
riprendere le nostra anime ed alcuni succhi d'uva ricavati da vitigni
secolari.
* * *
Il terzo punto non è stato.
Da casa
per raggiungere la piccola barchetta, il mezzo più veloce è la
bicicletta. Appena arrivati, scesi dall'auto siamo saliti in bici.
Poche pedalate e per un momento la mente si è liberata da tutto. Se
fosse stata un personal computer si sarebbe detto resettata.
Purtroppo il reset ha riguardato anche le accortezze che un padre
deve sempre avere avere per i propri figli. E' bastato un attimo e
mia figlia lasciata sola, ha preso velocità e perso il controllo del
mezzo. Un ultimo sguardo e poi l'ho vista rovesciarsi sull'asfalto.
Poche macchine quel giorno ed un solo trattore hanno preservato il
peggio. La caduta è stata brutta, accentuata dal fatto che si era in
discesa sotto un cavalcavia. L'ho raccolta come si raccoglie un
uccellino spaurito ed infreddolito.
Alla fine un braccio rotto, il
sinistro, e tante piccole escoriazioni.
Dori, la piccola barchetta, giace
tranquilla all'ormeggio domandosi forse se mai sarà liberata.
Info Alsazia:
http://www.ot-eguisheim.fr/
http://www.camping-eguisheim.fr/
17/08/2009 Gabriele Mantovani
gabriele.mantovani@fastwebnet.it
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