NUMERO: 1836311903 | Lug - Dic 2012
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Racconti

Pace e tranquillità

Il racconto risale a marzo



Ci sono periodi in cui si ha bisogno di pace e tranquillità. Ti senti perso, i problemi di assillano, la tensione ti esaurisce; alcune volte perfino il pensiero di fare qualcosa con gli altri di angoscia, il far sapere, condividere è difficile e fonte di ansia.

Ieri sono salito in barca dopo un mese di assenza, il carico degli ultimi giorni sulle spalle. Con calma ho "riacceso" la piccola, liberato le vele, preparato le manovre che smonto per non fargli prendere il sole inutilmente, dato vita al motore e mollato gli ormeggi.
Ogni passaggio da lungo tempo collaudato è stato facile, senza pensieri, man mano la tensione si è dissolta naturalmente, perfino senza che me ne accorgessi.
A pochi metri dal pontile già la mano andava all'autopilota, prua al vento e su la randa. La barca sbanda il motore è spento, il fiocco si srotola. E qui mi accorgo finalmente che sto meglio, ho di nuovo voglia di fare, scendo in cabina a prendere il code e lo armo a prua mentre Vikolocorto procede da solo sbandato eccessivamente per la mancanza del mio peso in pozzetto. Sempre con nauralezza avvolgo il fiocco e apro il code, sono 18 mq un'enormità per una barca di 6 metri in bolina, ma il nostro feeling è da tempo perfetto, so cosa preferisce la barca e lei mi avvisa se c'è qualcosa che non va. Squilla il cellulare, scendo a prenderlo e proprio in quel momento Vikolocorto mi avvisa: se non mi controbilanci sono troppo invelato, alzo un braccio fuori dal tambuccio, prendo la scotta e lasco, senza nemmeno pensarci.
Spengo il cellulare ora sono proprio a posto, la sintonia è perfetta, un lungo bordo mi consente anche di trovare l'angolo di sbandamento che preferisce e la giusta posizione delle vele. Filiamo dritti fino a che il lago non finisce.
Comando al pilota una poggiata, senza pensarci, in modo perfetto mi ritrovo con il vento in fil di ruota, passo la randa e via a farfalla. Ogni pochi minuti regolo la rotta mentre il vento gira come al solito, sono di nuovo al traverso del porto posizione che raggiungo di abitudine per godere dell'ultimo bordo al traverso, la condizione più divertente.

Davanti al porto ammaino velocemente le vele accendo il motore e lascio che il pilota mi porti fino all'imboccatura per godere ancora di quei pochi istanti.







03/07/2009 Stefano Madella
vikolocorto@vikoclass.org

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